Quegli istanti potevano durare in eterno, e non erano donati né nell’epoca Sengoku né nel mondo odierno, ma in un eterno punto di contatto, in una congiunzione al di là del tempo e di qualsiasi barriera.
Era una congiunzione invisibile che solo loro due insieme potevano creare, guardandosi negli occhi, toccandosi, unendosi, non aveva importanza come. L’importante era che loro la sentivano e non c’era né la distanza né il tempo a separarli, rimanevano apparentemente solo due barriere umane che col tempo avrebbero abbattuto. Ma non oggi, non ancora.