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Autore: noHAMERONnoPARTY    01/08/2014    1 recensioni
...No, non voleva crederci, perché Gibbs l'aveva fatto? Stava male per questo, Abby.
Ma qualcosa, forse stava cambiando, in che modo però? Leggere per scoprirlo...
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abigail Sciuto, Leroy Jethro Gibbs
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                La verità fa male


Era ormai mezzanotte passata, ma Abby, nonostante il suo turno fosse finito da un paio d’ore, era rimasta ancora nel suo laboratorio, rimuginava, discuteva con se stessa e non riusciva ancora a capire il perché, quel bacio tra Gibbs e Sharon le avesse dato così fastidio, era arrabbiata, tanto che si andata a mettere in un angolo, per evitare di rompere qualunque oggetto le fosse capitato sott’occhio. Ma in un attimo il suo stato d’animo cambiò, scoppio in lacrime, dai suoi bellissimi occhi verdi, scesero tante lacrime, ma non erano lacrime di rabbia, ma di gelosia… e allora lì capì. Era gelosa di Gibbs, gelosa di quel bacio, quel bacio che avrebbe voluto ricevere lei.
Abby era innamorata di Gibbs e forse lo sapeva già da tempo, ma non voleva mai affrontarlo, perché sapeva che lui non l’amava e mai l’avrebbe amata. Non poteva andare avanti così, non poteva continuare a soffrire, doveva dimenticarlo, ma in cuor suo sapeva che lui sarebbe sempre stato nel suo cuore.
Quasi aveva smesso di piangere che le porte del laboratorio si aprirono, Abby si tirò subito su e si asciugò le lacrime il più velocemente possibile, scorse dal posto in cui stava che era entrato lui, si domandava cosa ci facesse ancora lì . Gibbs l’aveva vista e lei non poté più stare nascosta, uscì dalla sua “tana” e lo salutò distrattamente, stava raccogliendo le sue cose per poi andare a casa. Gibbs si preoccupò subito nel vederla in quello stato -Abby cosa ti è successo?-
 -Niente, lasciami stare, ora me ne voglio soltanto andare, non voglio parlare ne vedere nessuno!- .
Abby prese le sue cose, fece per andarsene, ma Gibbs la afferrò per un braccio .
Ci fu come una pausa, Abby sentì il calore della sua mano protendersi dal suo braccio, in tutto il corpo ed era una sensazione piacevole .
-Abby, cosa ti succede?- .
-Niente, davvero- .
A questo punto Gibbs strinse ancora di più la sua mano al braccio di lei… -Per l’amor di Dio, dimmi cos’hai!-.
Alla fine Abby cedette, ma non gli rivelò il motivo per cui stava male davvero, ma disse semplicemente -Sono un po’ stressata, tanto lavoro e ultimamente dormo poco-.
Non sembrava convinta e se ne era accorto Gibbs, abbozzo un sorriso, ma sapeva che questo non era il vero motivo. Quasi deluso e dispiaciuto stava uscendo dal laboratorio quando Abby sussurrò -Puoi portarmi a casa?- Gibbs sentì, non si voltò, ma acconsentì, si diressero così verso la macchina...
                       

                                                                                         Un viaggio che non finiva più


Da quando erano usciti dall’edificio dell’NCIS nessuno dei due aveva aperto bocca, solo un colpo di tosse aveva interrotto per un istante quel silenzio così cupo che vi era.
I minuti passarono e senza neanche accorgersene era passata già un ora, nella sua mente Abby non vedeva l’ora di arrivare a casa, buttarsi nel letto e cercare di dimenticare.
Quando finalmente si intravedeva casa Sciuto, Gibbs anziché rallentare, accelerò come se nulla fosse ed Abby subito -Gibbs cosa fai, la mia casa era là-
 -Lo so . -Ma voglio che tu venga a casa mia- . -Ok- . Ancora come prima calò il silenzio.
Per fortuna casa di Gibbs non distava ancora molto, Abby non ce la faceva più, voleva uscire. Finalmente erano arrivati.

                      
                                                                                          Vorrei potesse non finire mai


Gibbs stava percorrendo il piccolo giardino di casa sua prima di aprire la porta, quando si fermò di colpo. Stava per dire qualcosa ma per qualche motivo non pronunciò parola, aprì la porta, fece entrare prima Abby e poi richiuse. I due senza dire niente si diressero nella cantina, sapevano entrambi che era quello il luogo dove passarono momenti belli e momenti brutti, dove potevano discutere di tutto, tranquillamente, dove Abby poteva sfogarsi perché tanto c’era Gibbs che la ascoltava, consolava e solo con lui poteva parlare dei suoi problemi.
Quando scesero le scale Abby si sedette  subito sul divano, rannicchiando le gambe a se, Gibbs, nel frattempo, era intento a riparare la sua amata barca. Finalmente Abby si decise a parlare -Sei arrabbiato con me Gibbs?- .
-No, perché dovrei essere arrabbiato con te?- -Bhe, perché non ti ho detto il motivo per il quale sto male- . Gibbs non rispose, posò gli attrezzi e si mise seduto accanto a lei, le prese le mani e le disse  guardandola diritto negli occhi
-Abby, penso, ormai tu lo sappia che ti puoi fidare di me ti voglio bene e sto male anche io a vederti così, quindi per favore dimmi cosa ti è successo, voglio aiutarti io…- si interruppe… I loro occhi non si staccavano, Abby era immersa in quei suoi occhi azzurri, ne era ipnotizzata e forse per questo non rispose.
Allora Gibbs, ormai rassegnato stacco le sue mani da quelle di lei e si alzò ma subito dopo dalla bocca di Abby uscì un suono, forse stava dicendo qualcosa, forse gli stava per raccontare tutto.
Gibbs si fermò di colpo, si girò verso di lei e si rimise a sedere.
-Io…- . Prese coraggio, ora era arrivato il momento per confessargli tutto, non poteva più aspettare, doveva, voleva togliersi quell’enorme peso, sperava solo di non rovinare quel legame che c’era tra i due.
-Io ho pianto perché ero arrabbiata, ero… gelosa!!!-.
-Continua- .
-Vedi io ho visto l’uomo che amo baciarsi con un'altra donna-. Silenzio…
Abby si era quasi liberata di quel peso, ma restava la parte più difficile, rivelargli che quell’uomo era lui. Gibbs le disse tra lo stupore misto ad un pizzico di gelosia -Da quanto sei innamorata di questo tizio? Perché non mi hai mai detto niente? Chi è lui?-.
-Bhe, perché avevo paura che lui non ricambiasse e comunque è un tipo- .
-Almeno lo conosco?- .
-Sì, lavora… Nell’NCIS- .
-Ah! Non mi dire che è McGee! Ahahah vi vedevo sempre assieme come due piccion-… Non riuscì a finire la frase che Abby si alzò di colpo e urlo
-No! Non è McGee! Sei tu!!! L’uomo che amo sei tu!-.
Finalmente l’aveva detto, ora era libera.
-Io? Perché io?- .
-Tu sei l’unica persona che mi capisce, che sa come aiutarmi, adoro quando siamo assieme, quando ridiamo e scherziamo e anche quando litighiamo, perché tu, nonostante questo, non mi abbandoni, mi stai accanto più che mai, io amo il tuo sorriso, amo i tuoi occhi, mi ci perdo in quegli occhi, mi fai battere il cuor ogni volta che ti vedo, io amo te, io ti amo Gibbs. Ma quando ti ho visto che ti baciavi con quella… Volevo morire… -.
-Abby, qual bacio non significa niente. Io non amo lei, no, il mio cuore appartiene ad un’altra-.
Abby dando le spalle a Gibbs  si disse tra se e se .
-Abby- .
Lei si voltò, aveva gli occhi lucidi e non riusciva quasi a trattenere le lacrime, le si avvicinò.
-Sì, amo una persona, ma lo sai, io in queste cose non sono molto bravo, poi sai come sono andati a finire i miei ultimi matrimoni, no, non fa per me l’amore…-.
-Non è vero! l’amore è una cosa meravigliosa, senza amore non c’è vita, tu sei una persona fantastica, chi non si innamorerebbe di te?! Ora, se ami quella persona, vai da le e dille quello che provi!! -Cosa fai ancora qui? Vai da lei!!-.
Gibbs rimase immobile. -Vai!!!- .
Gibbs le si avvicinò, erano vicini, quasi i loro corpi si sfioravano.
-Perché devo andare via se la persona che amo è proprio qui davanti a me?-.
Abby alzò lo sguardo, smise di piangere -C…cosa hai detto?-.
-Sì Abby, io ti amo è da due anni che provo questo forte sentimento per te e l’ho capito quella volta in ascensore, sentivo il dovere di proteggerti da quel pazzo di Micheal. Quando ti ho vista seduta, spaventata, in quell’ascensore e sapevo cosa voleva fare lui, le mie mani volevano ucciderlo. Era un sentimento che non provavo da tanto, troppo tempo. Da quel momento sapevo che il mio cuore sarebbe appartenuto a te-.
I due erano sempre più vicini. Gibbs le accarezzo il viso, il cuore di Abby batteva fortissimo, il suo sogno si era appena realizzato, lui l’amava!.
Lei in punti di piedi avvicinò il viso al suo. Gibbs non voleva più aspettare, la baciò!. Un bacio lungo e coinvolgente si stavano scambiando i due, non volevano smettere, solo per prendere fiato dovettero staccare le loro labbra l’una dall’altro ma subito dopo ripresero, questa volta con più passione, tanto che Gibbs la prese in braccio e la adagiò sul letto.
-Lascio a voi immaginare il continuo…

Ormai la notte volgeva al termine, ma non il loro amore, no… Il loro amore sarebbe durato per sempre.


                                                                                                                                                                                                                       Fine

 

                                
                                                                                                 

 

 

 

   
 
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