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Autore: LysL    02/08/2014    4 recensioni
Prendete una Gwen in dolce attesa, un Kevin mezzo addormentato e condite il tutto con una spolverata di fluff.
"A quel punto lei non si riuscì più a trattenere: strisciò leggera verso l’uomo e si mise in ginocchio accanto a lui, gli lasciò un bacio sullo zigomo e lo scosse lievemente."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwendolyn Tennyson, Kevin Ethan Levin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pancia


Era notte fonda, circa le tre, ma una donna, distesa a letto, non riusciva a dormire.
Passava e ripassava le mani sul suo addome attraverso la leggera camicia da notte di seta color panna e con le dita segnava il contorno di quel piccolo bozzo appena accennato.
Gli occhi verdi sbarrati nel buio fissati al soffitto in preda a qualche astruso sofisma; lasciò che una mano si staccasse dalla sua pancia e se la portò alla fronte, scostando i capelli rossi in modo da sentire meno caldo.
Un russare lieve e uno spostamento seguito dal cigolare delle molle del letto accanto a lei la fece voltare. Si ritrovò a fissare il volto addormentato della persona che le dormiva di fianco; l’uomo aveva un’espressione rilassata e ignara, raggomitolato sul fianco in posizione fetale era girato verso di lei e aveva un braccio sotto le ginocchia e l’altro polso dietro la nuca.
Sorrise, ma era un sorriso nervoso e preoccupato, lui cambiò posizione e si mise a pancia in su, una mano sul petto e una protesa verso la moglie.
A quel punto lei non si riuscì più a trattenere: strisciò leggera verso l’uomo e si mise in ginocchio accanto a lui, gli lasciò un bacio sullo zigomo e lo scosse lievemente.
Quello grugnì ed emise un grosso sbadiglio, senza però riuscire ad aprire gli occhi.
«Kevin?» Sussurrò piano la donna scuotendolo un altro po’.
Kevin, con uno sforzo immane e l’espressione stranita di chi è stato svegliato per chissà quale arcano motivo nel bel mezzo della notte, dischiuse le palpebre assonnate ed impastate per posare le iridi nere sul viso inquieto della rossa.
Emise un brontolio che suonava tanto come un “Gwen” e si tirò su a sedere posando la schiena sulla testiera del letto, le coperte gli scivolarono addosso e gli lasciarono il petto scoperto.
«Sei felice?» Chiese lei quando il marito si fu sistemato.
«Lasciando da parte il fatto che sono stato svegliato a notte fonda, sì, sono felice.» Rispose Kevin ancora abbastanza intontito, lungi dal capire in quale stato di agitazione si trovava Gwen.
Dal canto suo lei chiese ancora. «E sarai comunque felice anche quando nascerà?»
Il moro corrugò la fronte e fece accomodare la moglie tra le sue braccia, non credeva che i suoi sbalzi d’umore sarebbero arrivati a questo.
«Certo che lo sarò, sarò ancora più felice di come sono adesso. Perché lo hai chiesto?» Domandò dopo aver risposto con veemenza e senza la minima esitazione.
«Perché ho paura che tu non lo sarai. Lo so, sarà sicuramente una di quelle paure irrazionali delle donne incinte, ma per favore, non giudicarmi.» Replicò lei stringendosi ancora di più a Kevin e sentì le sue grandi mani accarezzarle le spalle coperte dai capelli lisci, ma Kevin non rispose; si limitò a abbracciarla riempiendole la testa e fronte di baci.
Quando il respiro della donna si fece più calmo e la sua stretta attorno al torace si allentò ritornarono sotto le coperte.
Gwen si scostò da Kevin, ma d’un tratto alzò la testa e incrociò una gamba nuda con quella coperta dai pantaloni lunghi del pigiama di lui. «Kevin…» Gli sussurrò all’orecchio, di nuovo con voce preoccupata.
L’uomo si girò verso la moglie e le posò una mano sulla vita attirandola verso di sé.
«Ti piacerò ancora con la pancia?» Chiese di nuovo; per tutta risposta lui le accarezzò l’addome dove c’era quella piccola ed appena notabile rotondità e, scoprendola, la baciò poco sopra l’ombelico, poi le baciò la fronte e la fece appoggiare al suo collo.
Gwen sorrise impercettibilmente e chiuse gli occhi beandosi dell’odore del marito che la circondava da tutti i lati e di quel calore che riusciva a darle, nonostante le sue paure.
Si amavano, e fintanto che le cose sarebbero rimaste così, sarebbe stata felice.



Note della pazza autrice
:

Dedico questa storia a mia cugina, che mi ha convinto (costretto) a pubblicarla. Sei una despota, ma ti voglio un mondo di bene!

Beh, che dire? Credo che Ben 10 sia uno dei miei cartoni preferiti, l'ho amato dal primo momento.
E shippo Gwen e Kevin come se non ci fosse un domani, mi ispirano tanta tanta tenerezza (e vabbé sì, non solo). Quindi, ecco un concentrato di fluff puro che fa venire il diabete anche a me che l'ho scritto.
Dato che è la mia prima fanfiction su questo fandom, mi piacerebbe sentire qualche parere, anche critico, purché sia costruttivo, soprattutto sulla caratterizzazione dei personaggi, spero che non siano OOC.
Alla prossima volta (se ce ne sarà una)
Baci
LysL

  
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