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Autore: Meteor9    02/08/2014    6 recensioni
Credo che tutti noi da bambini abbiamo seguito la serie Digimon Adventure, ma se in quella serie i digiprescelti fossero stati nove invece che otto? E se questo nono digiprescelto avesse avuto un passato oscuro che lo ha portato ad uno sdoppiamento di personalità? Che cosa sarebbe accaduto al nostro solito gruppo di bambini prescelti e alle loro avventure?
Ecco cosa accadrebbe secondo me!
Questa è la mia primissima fiction spero vi piaccia!
[MOMENTANEAMENTE FERMA]
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Nuovo personaggio, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Storia Del Nono Digiprescelto'
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Capitolo 2: Il Primo Incontro Con Dei Digimon e L’Addio Ad Un Amico

Eravamo rimasti a bocca aperta, già dal fatto che quell’uovo fosse fuoriuscito dal computer di nostro padre la notte precedente, ora si stava schiudendo davanti ai nostri occhi. Le crepe che all’inizio erano corte e poco visibili si stavano facendo sempre più lunghe e spesse e poi, un forte “CRACK” si udì quando l’uovo si schiuse del tutto.
Dove prima vi era l’uovo ora vi si trovava una palla di pelo viola, con delle orecchie abbastanza grandi, degli occhi color giallo e con del pelo bianco che ricopriva la parte bassa-centrale del muso.
Appena ci vide schizzo da una parte all’altra della mia camera per poi uscire e andarsi a cacciare nel bagno all’interno della vasca.
Dopo quel piccolo inconveniente decidemmo che sarebbe stato meglio avvicinarsi a quell’essere, qualunque cosa fosse, con più prudenza possibile, quindi avemmo la geniale idea (anche se proposta da Shadow in realtà) di prendere quell’esserino per la gola, mentre Shadow pensava ai dettagli del piano, io presi dei cioccolatini.
“Atsuya!” mi gridò Shadow
“Che c’è? Hai dettagliato il piano?” gli chiesi
“Sì!” mi rispose entusiasta lui “Metti i cioccolatini in fila indiana, in modo che lo conducano alla scatola, una volta che è arrivato gli facciamo cadere sopra quello scatolone intrappolandolo” mi spiegò indicando uno scatolone vuoto vicino al divano.
 Una volta che i preparativi furono completati ci accingemmo a fare la nostra mossa, lanciammo un cioccolatino dentro il bagno e come da programma lui uscì allo scoperto per mangiarselo, una volta notata la scia di cioccolatini cadde nella nostra trappola e quando divorò l’ultimo ormai era troppo tardi, non si accorse nemmeno che sbucammo da dietro e lo intrappolammo. All’inizio si stava agitando nella scatola come un matto, quando si placò decisi che era arrivato il momento di provare a comunicare con quello strabo esserino, alzai lentamente la scatola, quel che bastava per far sì che lo potessimo vedere anche con un occhio solo, nel preciso istante che i nostri sguardi si incrociarono, quella piccola creatura mi sputò addosso un “qualcosa” di estremamente duro che ci colpi la fronte; Per il colpo subito lasciammo cadere la scatola e lui rimase nuovamente intrappolato, andammo subito a controllare cosa fosse, la prendemmo in mano, sembrava una piccola perla fatta di un qualche genere di metallo*,che per la potenza che aveva acquisito dallo sputo di quell’esserino aveva fatto decisamente male. Capimmo che dato che l’avevamo intrappolato forse era per quello che ci aveva attaccato, io presi in mano le redini della situazione e quindi raccolsi uno dei cioccolatini che avevo lasciato sul tavolo, alzai nuovamente la scatola ma stavolta giusto lo spazio che mi serviva per far passare il mio braccio per porgli il cioccolatino, lui prudentemente si avvicino dapprima annusando il dolcetto e dopo che io l’ebbi appoggiato per terra ci si fiondo inghiottendolo in un attimo. Dopo quel piccolissimo spuntino decidemmo di toglierli di dosso la scatola e, stavolta l’esserino rimase fermo a fissarmi con degli occhi da cucciolo bastonato.
“Atsuya” mi chiamò Shadow
“Sì? Cosa c’è?” gli risposi di rimando
“Dallo sguardo con cui ci fissa…” iniziò lui “…direi che ne vuole ancora” disse con un tono sarcastico come per rinfacciarmi che l’avrei dovuto capire per conto mio, dopotutto un po’ aveva ragione avrei dovuto intuirlo però a Shadow piace rinfacciarmi i miei piccolissimi e stupidissimi errori.
“Beh se ne voleva altri bastava che lo dicesse” gli risposi io gonfiando le guance d’aria e mettendo a Shadow un piccolo broncio
“Sì, certo come se potesse parla…” stava per rispondermi a tono Shadow quando fu interrotto da un “…Cora!”.

Nel sentire questo ci girammo di scatto verso quel piccolo essere che subito dopo aver attirato la nostra attenzione ripeté un “…Ncora!” e dopo quell’affermazione da parte della creaturina, io presi la scatola dei dolcetti e gliela diedi e subito dopo Shadow decise che dopo quella le aveva vist.. ehm pardon sentite tutte e quindi prese il controllo per quei pochi attimi che bastavano per stravaccarsi sul divano e accedere la tv senza che io potessi ribattere.
La tv ormai era accesa da circa un quarto d’ora e io e Shadow eravamo concentrati a vederci il nostro cartone preferito, quando la piccola creatura salto sul divano e ci si accoccolò vicino. All’inizio non ci facemmo troppo caso ma ad un certo punto la tv iniziò ad vere delle interferenze e per vedere se si fosse rotta io e ilo mio “Alter ego” ci avvicinammo, provai con le buone poi Shadow provò con le cattive ed alla fine dopo un paio di colpi tornò normale.
Appena ci girammo la nostra espressione cambiò radicalmente, quell’essere, nel breve periodo di tempo in cui mettemmo in sesto il televisore, quella creatura aveva cambiato forma, era diventato più grande e gli erano spuntate coda e gambe, quest’ultime terminavano con della peluria bianca.
Lui ci fissava, e, dopo essersi assicurato la nostra attenzione ci disse gentilmente con degli occhi da cucciolo “Potrei averne ancora per favore?”
“Ok, se proprio ci tieni” gli dicemmo noi, che nel frattempo per lo stupore eravamo indietreggiati fino al muro per poi accasciarci lentamente al suolo per lo stupore.
Una volta che l’esserino (che ora era grande come un cuscino se non leggermente di più) ebbe finito di gustarsi i cioccolatini, decise di ringraziarci saltandoci letteralmente addosso strofinando il musetto contro la nostra maglia e urlando a squarciagola un “GRAZIE!” talmente forte che per un attimo tememmo di aver perso l’udito.

Una volta terminato quella sottospecie di abbraccio ci parlò chiedendoci tre cose in una sola volta:
“Scusa , come ti chiami? Perché prima parlavi da solo e i tuoi capelli sono  diventati neri?” mi domandò innocentemente quell’essere
“Veramente noi siamo Atsuya e Shadow” gli risposi io di rimando
“Perché hai detto noi?” fece rapidamente un’altra domanda la creaturina
“Come posso spiegartelo…” gli dissi riflettendo, trovando così un modo semplice per farglielo  capire “…Allora io sono Atsuya…” gli spiegai indicando i miei capelli bianchi, “…Mentre io sono Shadow!” continuò lui sempre indicando i capelli che ora erano divenuti del colore opposto.
“Ok, credo di aver capito , quello con i capelli bianchi è Atsuya mentre quello con i capelli neri Shadow. Comunque sia mi presento il mio nome è Dorimon”
“Dorimon?” dicemmo all’unisono Shadow ed io
“Sì, perché c’è qualcosa di strano?” mi rispose con un’altra domanda Dorimon
“Effettivamente c’è un'unica cosa che effettivamente non mi è chiara…” gli dissi semplicemente
“Allora chiedi pure” disse lui sicuro di sé
“Tu esattamente cosa sei?” gli chiedemmo curiosi all’unisono
Per lo stupore causato dalla domanda Dorimon cadde su un lato e gli apparve un grosso gocciolone in testa.
“Davvero non sai cosa sono?” mi chiese lui con aria disperata
“No! Non ne abbiamo la più pallida idea!” gli dissimo entrambi con un sorriso da ebeti sul nostro volto
“Beh, io sono un digimon, un mostro digitale” ci disse lui come se capire di preciso cosa fosse un mostro digitale per noi fosse possibile
“OK, comunque sia non importa cosa tu sia, è un piacere conoscerti Dorimon” gli dissi in tono amichevole.
“È ovvio che non ti importi cosa sia dato che no lo sai, babbeo!” mi offese Shadow
“Scusa chi sarebbe il babbeo! Neanche tu sai di preciso cosa è un mostro digitale, babbione!” gli risposi a tono io, ma prima che il tutto sfociasse in una rissa con me stesso Dorimon ci fece una fatidica domanda
“Aww…voi non avete sonno” ci chiese con tutta calma strofinandosi l’occhio destro con una zampina
Dopo quell’illuminazione ci accorgemmo dell’ora tarda e dopo aver urlato un “È tardissimo” ci fiondammo subito a letto, poco male l’indomani sarebbe stato sabato e quindi non saremmo dovuti andare a scuola.

La mattina dopo ci svegliammo verso le nove come tutti i sabati. Appena riuscimmo a riprendere le nostre facoltà fisiche e mentali, ci dirigemmo verso la cucina per preparare la colazione. Durante il tragitto notai che Dorimon si era addormentato sul divano e decisi di coprirlo con una coperta per non fargli prendere freddo.
Una volta che la colazione fu pronta, Dorimon si svegliò raggiungendo il tavolo della cucina
“Che profumino…” disse già pronto a pregustarsi una buona colazione , prima di potersi mettere a mangiare Shadow prese il suo piatto e disse
“Eh no! Questo e nostro, se vuoi puoi prendere gli avanzi” gli disse con fare falsamente malefico
“Shadow smettila con questi stupidi scherzi! Dorimon è nostro ospite e prima di tutto è un nostro amico!” lo ripresi io
Dopo aver detto quella frase Dorimon ci guardò con gli occhi spalancati e con un sorriso a trentadue denti
“Hai detto che sono vostro amico…” ci disse poi
“Beh, sì! Perch…” non feci in tempo a finire la frase che Dorimon mi saltò addosso come il giorno prima, stavolta piangendo
“Hey, perché piangi? Ho detto qualcosa di sbagliato?” gli domandai preoccupato
“No! E che voi siete i miei primissimi amici” mi rispose lui. Nel sentire quelle parole lo strinsi per poi poggiarlo sul tavolo.
Finita la colazione Shadow ebbe un idea geniale che espose subito
“Hey, perché domani non andiamo a farci un giro tra le montagne appena fuori città” disse lui schioccando le dita
“Parli di quelle dove c’è quel vecchio campo estivo?” gli chiesi
“Sì! Esattamente quelle, ci faremo una bella passeggiata tra la natura” concluse
“Sì! Che bello a me piace la natura!” disse Dorimon che fino a quel momento era rimasto all’esterno della conversazione
“Ok, è deciso domani andremo in montagna!” mi trovai d’accordo io.

Quel sabato lo passammo organizzandoci per la gita e spiegando a Dorimon tutte le cose che voleva sapere.

Il giorno dopo fummo costretti ad essere mattinieri per non perdere la corriera che portava al campo estivo.
Verso le otto arrivammo al luogo della nostra “escursione” se così possiamo chiamare una semplice passeggiata in montaga.
Appena scesi dal veicolo ci dirigemmo subito verso l’entrata del campo estivo dove incontrammo un paio di addetti alla riparazione che ci avvertirono che elle vicinanze si aggirava un cane piuttosto feroce. Dopo averli ringraziati dell’avvertimento ci incamminammo nel bosco li vicino. Era ormai mezzogiorno quando decidemmo di fermarci in una radura per pranzare. Non riuscimmo neanche a cominciare che dai cespugli dall’altra parte della radura sbuco fuori un enorme cane, grosso come un cucciolo d’orso. “Accidenti, deve essere stato attirato dall’odore del cibo” pensammo contemporaneamente io e Shadow. Dal canto suo Shadow prese un ramo caduto a terra e decise di usarlo per difenderci in caso quella bestiaccia cercasse di attaccare.
Come era da aspettarsi il cane ci carico letteralmente addosso e ci scagliò contro l’albero alle nostre spalle. Dorimon vedendo quella scena si frappose tra noi e l’animale e poi gli andò addosso, mossa che risultò inutile dato che con una zampata  il cane lo fiondò via.
L’animale si stava avvicinando, quando Dorimon  si rialzò e gli intimò di fermarsi
“Non avvicinarti ai miei amici!” gli disse lui con sguardo furente ma il cane sembrava non ascoltarlo e continuava la sua avanzata verso di noi
“HO DETTO NON AVVICINARTI AI MIEI AMICI!” gli gridò contro lui prima che delle scariche elettriche iniziarono a volteggiargli intorno.
In quel momento Dorimon stava cambiando nuovamente forma. Appena la nuova “mutazione” fu terminata si poté subito notare che ora era molto più grande, forse anche più di me, si poteva dire che aveva la postura di un piccolo dinosauro, infatti si reggeva sulle due zampe posteriori, sempre terminanti con del pelo bianco esattamente come quelle superiori ma stavolta tutte le zampe terminavano con tre artigli. La coda che in precedenza era molto piccola ora era molto più lunga e grande ed aveva le fattezze di quelle di una volpe. Il pelo che prima era quasi del tutto viola ora era bianco alla fine delle articolazioni, sul petto, sul muso e sulla punta della coda. La testa terminava con delle lunghe orecchie che terminavano con del pelo nero sulle punte e con due line di pelo anch’esse nere che ricordavano assomigliavano a quelle delle tigri, e sulla fronte aveva una specie di gemma rossa triangolare. Un particolare che subito ci saltò all’occhio fu che sulla schiena aveva delle piccole ali da pipistrello che lo facevano sembrare molto buffo.

Una volta che il cane si accorse della nuova presenza si giro verso Dorimon pronto ad attaccarlo. Quando però il cane si fiondò verso di lui Dorimon si lanciò letteralmente verso di lui e urlò “Slancio Metallico”* prima di sparare dalla bocca una sfera di metallo che colpi il cane in pieno muso  e lo fece fuggire via all’istante.
“Bravissimo Dorimon!” urlammo all’unisono io e Shadow saltandogli al collo per abbracciarlo
“Grazie mille, anche se ora il mio nome è Dorumon” ci disse lui
“Perché hai cambiato nome?” gli domandò Shadow incuriosito
“Vedi, ogni volta che noi digimon cambiamo aspetto cambia anche il nostro nome” gli rispose Dorumon
“Bene ragazzi…” dissi io “…Bando alle ciance, si prosegue” conclusi.

Per tutta la giornata ce la spassammo in mezzo al verde, finche verso le sei non tornammo al campo estivo dato che di li a poco sarebbe passata l’ultima corriera.
Stavamo per andarcene verso la fermata, quando un gran fracasso non ci fece voltare verso la foresta. Ciò che vedemmo ci stupì più della trasformazione di Dorumon, un gigantesco drago nero con quattro occhi rossi si stagliava oltre le cime degli alberi.
“Oh no! Quello è Devidramon” disse Dorumon, con uno sguardo a dir poco preoccupato
“Devidramon? E chi sarebbe?” gli chiesi io altrettanto preoccupato
“Un digimon molto feroce e violento… e Accidenti ci ha visti!” disse lui buttandoci di lato per evitare l’attacco che in quel momento Devidramon scagliò “Unghie Vermiglio” e il gigantesco essere si scagliò contro di noi con i suoi artigli. Grazie a Dorumon noi non eravamo stati feriti ma lui al contrario era stato preso di striscio alla schiena.
“Oh no! Dorumon” gli dicemmo io e Shadow preoccupati
“Tranquilli, sto bene, posso battermi” ci rispose di rimando
“Ma che batterti e batterti! Non vedi come ti a ridotto con un solo attacco” gli gridò contro Shadow
Devidramon si stava avvicinando verso di noi per finire Dorumon
“Shadow dobbiamo distrarlo!” dissi io con un coraggio che non sapevo di possedere
“Asp…” cercò di ribattere mentre io prendevo Dorumon in spalle e corsi verso una formazione rocciosa più distante da noi.
Senza accorgermene arrivai ad un muro di roccia, mi ero letteralmente messo in trappola da solo, che idiota.
Devidramon era proprio dietro di noi e dopo aver analizzato il luogo decise che sarebbero state le rocce a decretare la nostra fine, infatti lanciò nuovamente il suo attacco, questa volta verso le rocce sopra di noi generando una frana.
Ormai pensammo che era giunta la nostra fine e quindi d’istinto chiudemmo gli occhi. Passarono all’incirca due minuti e dato che non era successo nulla aprimmo gli occhi e ci trovammo nell’oscurità.
“Ma cosa…” dissi quando però ad un tratto qualcosa si mosse e la luce della luna ci fece vedere la nuova forma del nostro amico digitale.
“Dorumon…” feci per dire io, quando lui mi zitti dicendo
“No! Dorugamon..” disse il nostro amico,che ora era della medesima altezza di Devidramon “…Ed ora…Metallo Potente” disse aprendo le grandi ali con cui ci aveva protetto e sparando una sfera di metallo molto più grande di quelle di Dorumon e che a contatto con Devidramon esplose.
“Yeah! Vai Dorugamon” gli disse Shadow
Dorugamon prese il volo e raggiunse Devidramon,  a quanto pareva sarebbe stato uno scontro aereo.
La battaglia aerea iniziò, Dorugamon attaccava Devidramon con i suoi artigli e l’avversario faceva altrettanto. Fu un susseguirsi di colpi e di attacchi, però alla fine Devidramon riuscì ad infilzare Dorugamon al lato destro del corpo, per Dorugamon sembrava la fine, e se per lui era la fine lo sarebbe stato anche per noi.
“Eh No!” disse Dorugamon “ Se devo morire allora ti porto con me!” gli gridò in faccia per poi lanciare una raffica di attacchi “Metallo Potente” che annientarono Devidramon.

Quando Dorugamon tornò a terra ci disse
“Mi dispiace amici…” disse queste parole piangendo “…Alla prossima!” e dopo averle pronunciate scomparì.
Ci risvegliammo nel nostro letto, all’inizio credemmo che fosse stato tutto un sogno, ma quando andammo nella stanza dell’uovo al suo posto trovammo uno strano aggeggio bianco e capimmo che con quello prima o poi avremmo rincontrato Dorumon.

DIGIANGOLO DI Meteor
Hola popolo di efp e buon Digimon Anniversary a todos!
Allora vi dirò una cosa prima di spiegarvi gli asterischi. Prima di tutto vi dico che insieme a questo capitolo avrei voluto pubblicare un immagine per il 16mo anniversario dei digimon ma dato che sono stato impossibilitato da alcune questioni rimedierò pubblicando una one-shot con annessa l’immagine.
Per quanto riguarda gli asterischi li ho messi perché avrei voluto spiegarvi le mosse, ma dato che voglio pubblicare prima di mezzanotte  vi dico che li ho tradotti come meglio potevo dalla digimon wikia. No dai! Allora gli attacchi che ho tradotto io di persona sono: Little Iron Beads di Dodomon e il Dash Metal di Dorumon.
Questo è quanto, se servono chiarimenti ho volete fare domande lasciatele con la recensione.
 A presto da meteor
  
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