Vorrei
ricordare
quel campo di grano
e
il rossore sulle mie guance.
E
il mio cuore nella tua mano,
e
il sapore aspro di quelle arance.
Vorrei
ricordare la primavera,
ma
com'era?
E
forse non era che un gioco,
il
mio sorriso dipinto da pagliaccio.
Ci
ho creduto, ahimé! Soltanto soltanto per poco,
a
quella lama - scorreva sul mio braccio.
Aveva
un sapore amaro
ciň
che mi dava quel calore.
La
tua pelle sul lenzuolo chiaro,
mi
offriva di prendermi anche il suo dolore.
Luglio,
agosto, settembre.
Decisi
di vivere ancora un poco.
Riuscii
a morire solo d'ottobre,
ma
era l'ottobre dell'anno dopo.