Ringraziamenti: Come al solito una montagna di grazie alla
mia beta e prima sostenitrice LilyCiuffetty, a chiunque leggerà, a chi
gentilmente mi ha recensita nelle precedenti ficci, a chi mi ha sostenuta, a
Vale e Judie, a tutti coloro che mi hanno fatto avere una parola di supporto
anche prima……….. e a chi mi vorrà recensire ora!! Un bacio a tutti!!
Diverso
Londra; è una splendida
mattina di Luglio, il sole, caldo e luminoso come una palla infuocata, brilla
in un cielo limpido e terso.
Una lussuosa limousine nera
si ferma davanti a un’elegante villa, dalla quale esce
affrettata una donna, fisico asciutto, abbigliamento ricercato, modi eleganti e
assolutamente normali. Come tutto intorno, d’altronde. Assolutamente normale.
Un perfetto quartiere d’alta borghesia inglese. Qui solo
gente benestante e di classe, il messaggio che trasuda da ogni mattone.
Gente normale.
La donna si rivolge al
misterioso passeggero dell’auto.
“Oh, miss Walter, mi permetta
di presentarmi e di darle il benvenuto!! Io sono Maggie Broadbent e questa è
assolutamente la zone più raffinata dell’intera città, sono sicura che si
troverà benissimo! D’altronde qui vive solo gente di classe!”
Dalla limousine scende una
donna elegantissima, l’aria nobile e sprezzante e il portamento distinto.
In quel momento un giovane
sui sedici anni svolta l’angolo e si trova a passare sul vialetto, poco
distante dalle due signore. Sta correndo, solo un fulmine longilineo e dalla
arruffata zazzera nera si offre alla loro visuale. Supera con un balzo una
curatissima aiuola ed entra a capofitto in una villetta signorile poco più in
là.
“Ah sì? E quello chi era
allora?”
“Oh, non ci faccia caso… Quel
Potter! E’ il nipote dei Dursley… Già, loro sì che sono gente per bene! Se solo
la sorella della signora Petunia (gran brava donna!) non fosse scappata con
quel disgraziato… Un disoccupato, ubriacone… Di quella brutta gente!! E si sa,
quando qualcosa non va nei genitori, non va neanche nei figli…! Poi sono morti
entrambi in un incidente stradale… E guardi che disgrazia è capitata tra capo e
collo ai suoi poveri zii!! Un tale ragazzaccio in giro per casa… Sempre con
quell’aria trasandata… E poi quei capelli! Mio Dio!! E poi come si veste…
Sembra uno straccione! Abiti larghi, sgualciti, sformati… Pensare che i Dursley
sono gente a modo, non gli hanno mai fatto mancare nulla!! Anzi, dovrebbe
essere solo grato loro di averlo allevato come un figlio… Ma sa, il ragazzo è
un po’ disturbato… Con quella sua perenne aria arrogante e il passo
ciondolante! Una cosa vergognosa… Poveri Vernon e Petunia! E sì che loro
cercano solo di inculcargli un po’ di buone maniere! Il ragazzo invece è
proprio un barbaro, ignora ogni regola del Galateo! Non si aspetti nulla da
lui… Non ha rispetto per nessuno, nemmeno per i superiori!! Anche con quelle
buon’anime degli zii… E il suo povero cugino!! Mi dica un po’ se un così bravo
ragazzo deve convivere con la paura di un tale scellerato! Per quel che ne so
io non è propriamente pericoloso, ma Vernon dice che è completamente
squilibrato… Che uomo nobile a tenerlo… E invece lui è sempre così brusco,
tronfio e irriverente! E sì che i Dursley mica chiedono tanto! Solo un po’ di
educazione, insomma!! Per non parlare poi del suo linguaggio… Cioè, io non ci
ho mai parlato, ma mi hanno detto che è veramente da scaricatore di porto!
Tanto volgare… Un tale popolano, se capisce che intendo!! E poi è tutto strano,
un anormale… Per me è pazzo!! Fissa tutti con quel suo sguardo glaciale, manco
fosse il padrone del mondo! Piccolo moccioso protervo! Ma
non badi a lui, mia cara… Si fa vedere poco in giro e, tolto lui, questo è
sicuramente il posto più elegante e raffinato dove vivere! Ma
parliamo d’altro, di certo non le interessa!”
Miss Walter fino a quel
momento ha ascoltato con aria assorta e sempre più torva.
“Ah, sì invece, sono molto
interessata! Intende che dovrò convivere con quel… Quell’essere?!”
“Oh no, non si preoccupi, va
in una scuola privata, al S. Bruto (un centro per casi irrecuperabili come lui)
per tutto l’anno accademico…” Si affretta a rispondere l’altra donna.
“Molto bene… Spero di vederlo
il meno possibile… Farà tanto penare quei poveri zii… Brava
gente, dice? Ma lo saranno sicuramente… Le
grandi disgrazie rendono migliori… Piuttosto, che altro ci si poteva aspettare
dal ragazzo? Ha detto che suo padre era un disgraziato, e tale padre, tale
figlio, vero?” Commenta asciutta la nuova vicina.
Intanto Harry Potter è
rientrato con passo ciondolante e aria svogliata nella casa degli zii. Per
quanto si sforzi non riesce proprio a considerla sua.
Si barrica subito nella sua
stanza e si getta sul letto.
Ok, non è un bel periodo già
di suo, non ha assolutamente voglia di stare a sentire le cattiverie dei
vicini…
La giornata è torrida, la
camera sembra dover bollire, ma non sa dove andare altrimenti per essere al
sicuro dalle voci crudeli della maldicenza altrui…
Fissa con sguardo vacuo la
sua stanza. Poi si corregge, non è sua, è solo una sistemazione temporanea.
Non c’è molto… In un angolo
troneggia un enorme baule con le sue iniziali, aperto, dal quale fanno capolino
libri e libri di svariati argomenti, semplicemente strani, che gli zii chiamano
abitualmente robaccia farneticante e dei quali non vogliono nemmeno sentir
parlare. Ma loro non possono capire. Cose buone solo
per quelli strani come lui, no?
Sui muri,
solo qualche foto dei suoi amici più intimi che porterà via con sé alla sua
partenza. Qualcuna dei suoi
genitori… Gli sorridono, agitano la mano. Sì, si
muovono.
Sul pavimento qualche vestito
sparso, strani oggetti di natura non meglio identificata, o almeno, non
indentificabile per quelli che non sono come lui e in
generale un caos primordiale. Lo stesso che da sempre regna nella sua mente e
nel suo cuore.
Sul davanzale, una gabbia.
Una candida civetta vi si agita dentro irrequieta, ansiosa di distendere le ali
in un volo che ora le è però negato. Unica amica sincera a Privet Drive.
Un armadio. Un’anta aperta lascia intravedere una particolarissima divisa; una tunica
nera, un atipico stemma sul petto, appesa con cura. Sotto, pergamene e altri
libri dall’aria voluminosa e antica. Penna d’oca e boccette di
inchiostro che non tocca da quasi un mese. Lettere. Lettere affettuose, di amici sinceri, ma ai quali non risponderà. Non ora. Forse
domani. Forse mai.
Un moto d’ira. Il ragazzo si
alza e chiude con violenza l’anta.
Poi si affaccia alla
finestra. Poco distante, le due distinte signore stanno ancora parlando. Harry
si augura non dei fatti suoi. In giardino, zia Petunia annaffia i fiori. Il
volume del televisore di Dudley giunge smorzato, ma è presente, come sempre.
Zio Vernon lava l’automobile.
Harry torna sul suo letto e
fissa il soffitto con aria assente.
Ecco le sue catene. Un pensiero amaro alla Persona Normale che non sarà mai. Non
è nella sua natura. Lui è un Mago. A volte vorrebbe essere uno qualunque, ma
non lo è. A dir la verità, non è nemmeno un mago
qualunque. Nel suo sguardo cupo si cela un segreto terribile e doloroso, che
segna i suoi occhi di ragazzo e li trasforma in quelli di un uomo che ha già
sofferto troppo. Ma loro non lo capiranno mai.
Semplicemente diverso.
Semplicemente prigioniero.
FINE
Finito… Questo era un
esperimento un po’ particolare… Ho voluto descrivere Harry da un punto di vista
un po’ insolito, senza entrare mai in una descrizione diretta, ma attraverso le
parole di chi NON lo conosce, attraverso la sua
stanza, i suoi gesti, il suo aspetto… Aggiungedoci poi una bella dose di
sarcasmo nei confronti dei Dursley e di tutti quelli come loro, caratteri
accentuati (ma forse non troppo…) nelle due vicine!
Non mira particolarmente ad
emozionare…… Solo a far RIFLETTERE.
Una scelta atipica, per
questo mi farà ancora più piacere del solito sapere che impressione vi ha
fatto, insomma, se ho reso l’idea… Aspetto tante
recensioni!!
Kissotti,
Grazie,
AvaNaKedavra