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Autore: Lorenzo Foltran    02/08/2014    1 recensioni
Immagini, foto, cose, persone, sguardi, natura, emozioni, bellezza. Il mondo nelle parole. Quelle che vedo e quello che vivo.
Genere: Introspettivo, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The city by the sea.
 

Da qui si vede bene
Il mare che si scontra
Con il cielo nell'orizzonte,
Agli occhi di chi guarda
Sfuma solo un colore,
Ai miei occhi sembra invece 
Di un nuovo colore la fabbricazione.
Il vento che viene dal mare
Fa librare i pensieri,
L'asfalto che sa di sale
A volte mi fa sentire
Come se sul mare 
Potessi quasi camminare.
C'č solo libertā nell'aria,
E la natura che si espande
Tutt'altro che ordinaria,
L'immagine č superlativa,
Come se la fine del mondo
Fosse finalmente vicina,
Come se la donna
Di un'epoca lontana
Si rialzasse dal suolo
Gridando felicemente
Che č viva. 

Spiegate le vele
Il cielo dal mare
Si distingue per bene,
Ferma sullo scoglio
S'incanta la bambina,
Ma arrivata la sera,
Triste, leggera vola via.
Lontano le luci di un porto
Spente, come gli occhi
Alla luce del sole
Di chi č morto, cadente
La stella qui sopra
Che ti illumina il dente,
Al suo fianco il terreno
Della luna che splende.
Stacca le labbra il ragazzo
Dalle labbra della ragazza,
Lui piano piano si allontana,
Lei confusa si distende sulla sabbia
E conta le stelle distratta. 

Chissā quante navi
Ha visto cadere il faro,
Sempre sveglio ed eterno
Come un cielo sempre chiaro,
Schiarisco il cielo grigio
Con il sole di un disegno
Di un bambino di strada,
Non ha nulla e nessuno,
Č solo un pittore prodigio.
Ma al mio cielo
Questo non basta,
La vista mi si annebbia
Quando la mattina
La vita non č cambiata,
Ma adesso la scambio
Con la vita di qualcun altro,
Sospesa nel vuoto,
In bilico su un filo,
Legata alla vita di un altro. 

Le case, gli insetti, i lucchetti,
Le urla, la pace, principesse
Abbandonate per le strade,
Gli uccelli sui tetti,
Lo sguardo sulle schiarite,
I silenzi nelle mattine,
I sali e scendi del cuore
Mentre la pensi,
Le passeggiate a piedi nudi
Sui marciapiedi,
I pesci sulle vetrine,
I baci sulle panchine al tramonto.
Le lacrime di gioia
Le ho mescolate con quel mare,
Ora in quel mare
Sbiadiscono infinite. 

Amo viaggiare,
Fosse per me girerei il mondo
Con una bicicletta,
Piuttosto che guardarne la rotazione
Seduto su questa vetta,
E se la bellezza fosse
Una malattia che infetta
L'universo e questo piccolo pianeta,
Allora l'amore ne č una conseguenza
Che trasforma la vita sempre dritta
Degli uomini in una curva
Troppo stretta.
In due si sta bene
Sotto le luci di questa cittā,
Il mondo ora ce l'ho
Tra le dita, il poeta
Che mi guarda, mi parla,
Le sue parole nella mia penna:

Ciao pianeta

   
 
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