Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Chrystal_93    02/08/2014    3 recensioni
Gold non riesce a trovare la cura per far tornare Belle al posto di Lacey. Tuttavia, alcune volte, gli aiuti vengono da chi meno ci si aspetta.
Una sorta di rivisitazione del ritrovamento della cura per Lacey.
--------------
Dal testo: Voleva solo della tranquillità, nient'altro. Di solito la trovava tra le braccia di lei, della sua lei, ma ora tutto era cambiato e in lei poteva trovare tutto fuorché serenità. Era per questo che si era ritrovato nella piccola cappella usata dalle suore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Leroy/Brontolo, Madre Superiora/Fata Turchina, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A tutti coloro che hanno fede


Faith



Voleva solo della tranquillità, nient'altro.

Di solito la trovava tra le braccia di lei, della sua lei, ma ora tutto era cambiato e in lei poteva trovare tutto fuorché serenità.

Era per questo che si era ritrovato nella piccola cappella usata dalle suore. Non ci aveva mai messo piede pur possedendo l'intero stabile. Semplicemente le suore non gli piacevano e la fede non gli interessava. C'era stata solo la magia nella sua vita negli ultimi anni, non aveva bisogno di riporre la sua fede in qualcos'altro.

Eppure, mentre stava guidando per rifornire il proprio bar di alcolici -erano una delle poche cose che tenevano a bada Lacey e lei in pochi giorni aveva finito tutta la scorta- si era sentito incredibilmente stanco e triste, come ricoperto da uno spesso strato di pece che gli toglieva le forze.

Così si era fermato di colpo e si era ritrovato lì. Non era ancora tempo di riscuotere l'affitto, non aveva scuse per avvicinarsi. Eppure quel luogo lo richiamava.

Chissà perchè. Forse perchè tutti gli altri luoghi le ricordavano il dolce sorriso di Belle e allo stesso tempo il passo un po' sbandante di Lacey, con il suo sorriso malizioso.

Lì non c'erano stati, non insieme almeno.

Respirò l'aria e si sentì come se fosse da molto tempo in apnea. Con lei ormai era così. Doveva essere un altro, quello di una volta, per tenerla stretta a sé. Non gli costava tanto, ma per che cosa alla fine? Per una Belle che non era veramente Belle. Sembrava quasi allergica a ogni cosa che Belle avesse amato o semplicemente apprezzato.

Ma non poteva fare altro, perché l'amava e avrebbe pagato qualunque prezzo pur di non perderla ancora.

I passi furono quasi automatici. La porta era aperta e il corridoio silenzioso. Le suore probabilmente erano fuori. Come guidato da una forza invisibile si trovò in una piccola stanza ornata di candele accese e panche in legno.

Si accostò a una di esse ma non si sedette. Strinse forte il suo bastone e si fermò a fissare il luogo.

Di colpo gli fu quasi impossibile tenere lo testa alta e lo sguardo dritto, gli occhi infatti si chiusero da soli e una marea di ricordo lo inandorono.

Belle che si liberava dalla stretta di Gaston, che diceva “per sempre”, che faceva cadere la tazzina e poi sospirava di sollievo, che lo supplicava di non uccidere il ladro arciere, che si stringeva a lui di fianco al pozzo, che ingoiava mezzo hamburger senza soffocarsi da Granny, che si stringeva a lui nel letto, che toccava sorridendo il mantello di Bae, che rideva dopo che lui, attraversando il confine, pronunciava il suo nome.

Ma ben presto altre immagini si unirono a questi flash: lui che la cacciava, il suo sguardo perso la prima volta che l'aveva vista a Storybrook, lo sbattere la porta quando aveva saputo che non aveva mantenuto la promessa di non uccidere Regina, il suo sguardo deluso la mattina dopo averlo sorpreso a fare magie nello scantinato, la paura e la rabbia con cui aveva scagliato via la tazzina, la risata beffarda quando aveva cercato di portarla via dal Rabbit Hole, le sue mani sulla schiena dello sceriffo di Nottingham, il luccichio dei suoi occhi quando picchiava qualcuno o tirava fuori un po' di whiskey e qualche magia.

Strinse ancora di più gli occhi, quasi gli bruciavano. Tutto il corpo era diventato più pesante. Senza volerlo si lasciò cadere su una panca. Non riusciva a respirare, era un tormento.

Le lacrime scesero involontarie andando a bagnargli i pantaloni neri del completo che indossava.

Poteva odiare Hook, poteva odiare anche Regina ma niente di tutto ciò gli avrebbe ridato Belle.

È tutta colpa mia. Ho perso me stesso, ho perso Bae, ho perso lei.

Si portò una mano sul volto tentando sia di coprirsi sia di togliere tutte quelle lacrime salate.

Neanche piangendo tutte le lacrime che ho in corpo la riporterei da me.

Si passò la mano sul mento bagnato e poi sul collo fino al nodo della cravatta, cercando di allentarlo.

Il contatto con la stoffa gli fece ricordare la seconda notte che aveva passato con Belle. Al mattino lei si era alzata con lui e un po' timidamente era rimasta seduta sul letto, ancora con la sottoveste dorata che lui le aveva dato per dormire. Lui era uscito dal bagno già in completo e lei si era fermata a osservarlo mentre allo specchio si abbottonava il gilet e si metteva la cravatta.

Si era distratto guardandola con la coda dell'occhio allo specchio e aveva incespicato con la cravatta.

Allora lei aveva riso, si era alzata e, tentando di sopprimere un'ulteriore risata, lo aveva abbracciato da dietro e gli aveva detto “Aspetta, ti aiuto io”.

Lui l'aveva lasciata fare, beandosi del suo tocco e di un gesto così intimo e spontaneo che, prima d'allora, non avrebbe mai pensato di poter anche solo vedere.

Poi, vedendo che la giovane non aveva idea di come fare un nodo, le aveva preso la mano fra le sue “Dearie più che un nodo stai facendo un cappio”.

Lei si era indispettita per un attimo, poi gli aveva fatto una linguaccia e l'aveva spinto via.

Lui però si era girato più veloce di un gatto e l'aveva stretta a sé, in un dolce abbraccio che anche lei aveva ricambiato senza esitazione.

Rimase con la mano sul nodo della cravatta per attimi interminabili. Minuti? Ore? Non lo sapeva.

“Oh Belle, mi manchi così tanto. E non so come fare a riportarti da me.”

Se io, il Signore Oscuro, non ci riesco, non c'è più speranza.

Aspettò che i suoi occhi ritornassero di un colore diverso dal rosso e uscì da quel posto.

Nemmeno lì aveva trovato serenità, o una risposta.

Dovevo immaginarmelo.

Si incamminò all'auto cominciando ad accelerare il passo, anche se non si sentiva molto dell'umore.

Doveva raggiungere Lacey prima che si cacciasse in qualche guaio. Sospirò pensando a questo e, mentre tirava fuori dalla tasca del lungo cappotto nero le chiavi della sua automobile, sentì una voce richiamarlo.

“Signor Gold”

Si girò. La madre superiora stava camminando verso di lui, seguita da un uomo più basso e decisamente più grosso.

“Non ho tempo per suore o nani oggi. Temo che dovrà aspettare” disse e si voltò di nuovo raggiungendo la macchina.

“Signor Gold aspetti!”

Ma ormai lui aveva già infilato le chiavi per aprire lo sportello.

“Lei deve ascoltarci Gold, le conviene” la mano dell'uomo lo stava bloccando per un braccio.

“E a lei conviene lasciarmi immediatamente se non vuole avere guai. O se non vuole che io alzi ancora l'affitto alle sue amiche suore”.

Brontolo digrignò i denti ma non mollò la presa.

“Lascialo ti prego” gli sussurrò

Brontolo lo lasciò di malavoglia.

“E ora, conto di non vedervi per almeno un bel po' di tempo.”

Aprì lo sportello.

“Gold, Rumpelstiltskin. So che non vuole ascoltarmi per ciò che è successo con suo figlio. Sono qui per questo” disse

Gold si girò di scatto, come se fosse stato punto da un'ape.

“Ha già perso qualcuno che amava, e io allora non ho potuto fare niente per aiutarla. Ma ora posso.”

“E chi le dice che io sia interessato?”

“Me lo dice il cuore. Lo stesso che anche lei ha, e che l'ha portato qui.”

Gold strinse le labbra e guardò con disprezzo la donna.

“Brontolo mi ha raccontato cosa è successo. Non sarebbe servito, tutta Storybrook sa... Anche un suo amico aveva bisogno della cura e con molto impegno sono riuscita a trovarla. Ecco, tenga”.

Gli porse una piccola fiala che conteneva un liquido azzurro.

Gold la prese con diffidenza e si fermò a osservarla.

Quel colore gli ricordava gli occhi di Belle, della sua Belle.

“Cosa sarebbe?”

“La dia a Bel...Lacey e potrà tornare in sé.” disse sbrigativo Brontolo.

“Serve a far tornare la memoria. Basta che gliela faccia bere in un oggetto significativo per lei e potrà riacquistare tutti i ricordi che ha perso”.

Gold tremò quasi. Non lo fece vedere così si schiarì la voce e, dopo essersi intascato la boccetto guardò con diffidenza i due che aveva di fronte.

“Sentiamo, che cosa volete in cambio?”

“Niente, solo che la dia a Belle. Non lasciarla nei panni di Lacey. Lei non lo vorrebbe” disse il LeRoy.

Gold guardò la madre superiora che annuì, come a voler rimarcare le parole del nano.

“E se non funzionasse?” chiese.

“Se farà come le abbiamo detto noi, non dovrà temere”.

Si sedette in macchina e, dopo aver abbassato il finestrino, si rivolse ai due che ancora lo guardavano: “Vi ringrazierò soltanto se funzionerà.”

“Certo che funzionerà!” sbraitò LeRoy dopo avergli dato dell'ingrato borbottando.

Gold mise in moto ma prima di poter partire le parole di lo raggiunsero.

“Quella boccetta non è solo per Belle, è anche per te Rumpelstiltskin. Avrai un'altra possibilità per essere l'uomo che lei ama, non la sprecare.”

Gold la guardò, annuì e partì.

I negozi cominciavano ad affastellarsi fuori dal finestrino, ma lui non li vedeva. Le lacrime gli impedivano quasi di vedere ciò che aveva di fronte. Questa volta però non erano lacrime di dolore, ma di speranza.

Sto arrivando Belle, sto arrivando amore mio. Questa volta non sarò un codardo, questa volta sarò io a salvarti.

Pensò portandosì una mano sul petto, dove, sotto la giacca, nascondeva un piccolo sacchettino, pieno dei piccoli pezzi in cui si era frantumata la loro tazzina scheggiata.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Chrystal_93