02/08/2014
3 recensioniFar west
Finalmente respiravano aria pura.
Sakura non ne poteva più di stare in quella cella angusta e, a quanto le sembrava, nemmeno i suoi compagni di viaggio avevano gradito la permanenza.
Per questo, non appena avevano messo il naso all’aria aperta, erano saltati abilmente sui destrieri e da subito li avevano spronati al galoppo.
Naruto avrebbe tanto voluto esternare la sua felicità con un urlo di giubilo, ma si trattenne dal farlo, perché altrimenti si sarebbero fatti scoprire; nessuno di loro voleva tornare tanto presto al fresco.
Nonostante le precauzioni prese, erano sicuri che presto o tardi le guardie avrebbero notato la loro fuga, ma confidavano di essere molto lontani per quando ciò sarebbe successo.
Così ora si trovavano a miglia e miglia di distanza da quel piccolo e sperduto paesino,circondati solo da un immenso deserto e da qualche sporadico cactus; iniziava a fare terribilmente caldo, ma non potevano permettersi il lusso di fare una sosta.
Dopo tanto tempo, Sakura si beava del vento che sentiva arrivarle dritto in faccia, a causa della velocità del cavallo, e ringraziava qualche divinità dei Cieli per avere concesso loro la possibilità di evadere.
Stretta a Sasuke, si era lasciata cullare dall’illusione che tutto andava bene, che non stavano scappando – come spesso accadeva sempre più di frequente – e che quella era una semplice cavalcata a cavallo.
Posò la sua testa sulla schiena del compagno per rilassarsi meglio, ma intuì ben presto che non era ancora arrivato il momento di abbassare la guardia; non erano ancora al sicuro, erano ancora in fuga.
Percepì la mano di Sasuke andare silenziosa alla pistola e a tale gesto, alzò la testa, allarmata. Lo sentiva, incombere, il pericolo, nonostante non lo vedesse, non sapesse dargli un volto.
Come era possibile? Erano riusciti già a trovarli?
Era incredula. Non era certa che potessero scampare a questo nuovo ostacolo.
Intuì che anche Sasuke aveva gli stessi dubbi, poiché sentì i suoi muscoli più tesi.
Voltò il capo alla sua destra e scoprì che anche Naruto, di solito propenso a elargire sorrisi, aveva un’espressione seria, preoccupata.
Avrebbe voluto verificare anche i sentimenti di Kakashi, ma non ne ebbe l’occasione, poiché cavalcava dietro di loro, chiudendo la fila e proteggendo loro le spalle, tuttavia era sicura che anche lui avesse chiara la situazione in cui si trovavano.
Dunque, quella sarebbe stata la loro ultima cavalcata?
Sentì addosso un’indicibile tristezza; non voleva che la sua vita finisse in quel modo; era ancora troppo giovane per morire, aveva molte cose da fare. Era tremendamente ingiusto.
Non riuscì a elaborare altri pensieri che sentì il rumore di uno sparo. Alla fine, li avevano davvero scovati.
I suoi compagni tirarono fuori, lesti, le pistole, pronti a rispondere al fuoco.
Probabilmente, non vedevano l’ora di potersi misurare con degli avversari all’altezza, d’altronde dicevano sempre che la legge non aveva dalla propria funzionari capaci e abili.
Quante volte doveva riprenderli, dicendo loro che, presto o tardi, avrebbero incontrato qualcuno che sapeva tenere loro testa? Ma loro non prendevano mai sul serio le sue parole, anzi scacciavano quella remota – per loro – possibilità con noncuranza.
E invece, eccolo lì, quell’abile e noto soldato li aveva scovati e voleva le loro teste, ma si accontentava anche di rispedirli dritti dritti in cella.
In men che non si dica, in quella sperduta zona desertica fioccarono colpi di armi da fuoco, qualcuno riuscì a mandare a segno qualche tiro, procurando a Sasuke e a Naruto delle ferite superficiali, fortunatamente.
Ma la situazione non era loro favorevole; dovevano trovare al più presto una via di scampo, dovevano cercare di seminare quei militari. Non sarebbe stata un’impresa facile, ne dipendeva la loro vita.
La ragazza notò che i tre uomini si scambiarono uno sguardo d’intesa, intuì che avevano ideato un piano e, in parte, si rassicurò.
Ritrovò la speranza perduta; ce l’avrebbero fatta anche questa volta, dopotutto formavano la famosissima e temuta banda di Konoha: niente e nessuno li spaventava e li poteva fermare; erano semplicemente liberi.
Più carica si lasciò trasportare nel mezzo del combattimento, in quel vortice che era la loro vita.
[677 parole]
«Ho un piano!» Ops, scusate, ho sbagliato fandom. ;)
Ciao a tutti! ^_^
È da un po’ che non mi faccio sentire – come se si fosse notata la mia assenza. XD Ad ogni modo, ho trovato un po’ d’ispirazione e coraggio per proporvi questa piccola one-shot – avrei preferito fosse una flash, ma non ne sono stata in grado – senza pretese, ispirata alla cover del capitolo 686 di Naruto.
Che dire? Spero che possa piacervi e se voleste lasciare un parere, ve ne sarei grata.
Buon proseguimento a tutti! C:
Alla prossima! ;)
Selly