Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: The Writer Of The Stars    02/08/2014    1 recensioni
Questa è una storia come tante. é una storia che parla di adolescenti,come se ne conoscono tanti. Loro però sono solo un po' più sfortunati. Ma questo non significhi che non abbiano voglia di vivere al meglio. Comincia tutto così. In un aula canto di un liceo come tanti, dove un gruppo di ragazzi si incontrano, si conoscono e capiscono di avere in comune molto più di ciò che pensano. Sarà un professore un po' fuori dal comune a spingere i ragazzi a vivere la loro vita al meglio, a non farsi sconfiggere dalle avversità, ad unirli sotto un'unica passione. La musica. Bulma è cresciuta da sola, con una madre che non la vuole e non l'ha mai voluta.Vegeta è stato abbandonato dalla madre e non ha più tracce del padre. Goku vive in un orfanotrofio e Chichi vive in precarie condizioni economiche con suo padre. Sarà la forza dell'amore, dell'amicizia e la voglia di farsi valere che spingerà un gruppo di sfigati canterini a mostrare il loro vero valore. E a farli diventare qualcuno.
Questa è la mia prima long, ambientata in un universo alternativo. Spero che vi piaccia e conto di aggiornare regolarmente. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Silenzio. Nessuno osava fiatare. Che avrebbero potuto dire? Li avevo spiazzati. Sentivo lo sguardo di tutti puntato su di me. In particolar modo i suoi occhi. Dio, perché nessuno parlava? Perché non la smettevano di fissarmi? Ma che mi era saltato in mente? Avevo appena confidato a quegli sconosciuti di essere figlia di una puttana, di essere cresciuta praticamente da sola e di essere una fallita convinta che la mia storia non li avrebbe impietositi. Come se la cosa fosse possibile. Andiamo, quanti di voi non avrebbero provato un po’ di pena per questa ragazzina cresciuta troppo in fretta senza l’aiuto di nessuno? Sono sicura di ciò che avranno pensato in quel momento. “ Ma tu guarda questa qua, ci racconta la sua storia strappalacrime, dicendo che non vuole impietosirci, e poi in cambio ci chiede la nostra fiducia!” come biasimarli?  Anche se non era così, anche io avrei pensato lo stesso, se una pazza con cui condividevo l’aria da neanche venti minuti, mi avesse raccontato tutta la sua vita, senza peli sulla lingua. Che mi aspettavo? Che venissero tutti ad abbracciarmi, dicendomi frasi stereotipate del tipo “Andrà tutto bene, vedrai.” O “ci dispiace tanto …” o altre espressioni smielate perfettamente consone alla situazione? No, non volevo una reazione così. Non l’avrei proprio voluta. Ma poi, ora che ci penso, che cosa mi aspettavo davvero? Non lo sapevo neanche io. Avevo  agito senza pensare alle conseguenze, come sempre d’altronde. Maledetta impulsività, accidenti a me! il silenzio continuava. Accidenti, perché quel maledetto professore non si decideva a dire qualcosa, almeno lui?! Continuavo a fissarmi le All Stars, un tempo bianche, e ora di un colore indefinito. Mi accorsi solo in quel momento delle condizione delle mie vecchie compagne d’avventura, piene di strappi e di macchie. Era proprio ora di cambiarle … ero ancora intenta a pensare a come avrei fatto ad acquistare un nuovo paio di scarpe, quando finalmente qualcuno parlò. Anzi, cantò. Una voce delicata, melodiosa, aveva iniziato ad intonare una canzone, rompendo l’imbarazzante silenzio creatosi in quell’ aula canto improvvisamente troppo calda. Alzai lo sguardo stupefatta, volgendo la mia attenzione verso la provenienza di quella voce. Era Chichi. Era seduta di fronte a me, e stava cantando. Tutti continuavano a fissarla, uno più sorpreso dell’altro. Intanto iniziai a concentrarmi sulle parole che Chichi stava intonando. Era incredibile, sembravano scritte apposta per me.
“You with the sad eyes, don't be discouraged                               
Oh I realize, it's hard to take courage
In a world full of people, you can lose sight of it
And the darkness inside you makes you feel so small”

 
Continuavo a fissare Chichi sbalordita, fino a quando una seconda voce, stavolta maschile si aggiunse al suo canto a cappella. Guardai anche lui. Goku mi sorrideva e intanto continuava a cantare quella che per me ormai stava diventando la canzone perfetta.
But I see your true colors shining through
I see your true colors, that's why I love you
So don't be afraid to let them show your true colors
Your true colors are beautiful

E poi non capii più niente. Le voci non erano solo due, diventarono quattro, cinque, non so nemmeno io quante. Tutti quanti iniziarono a cantare quello che evidentemente avrebbero voluto dirmi a parole. Ed io ero sempre più esterrefatta e … emozionata?
Like a rainbow
(Oh oh oh oh, Oh oh oh oh, Oh oh oh oh)
Like a rainbow
(Oh oh oh oh, Oh oh oh oh, Oh oh oh oh)

Show me a smile then, don't be unhappy
Can't remember when I last saw you laughin
If this world makes you crazy and you've taken all you can bear
You call me up because you know I'll be there

Non avevo mai sentito cosa più bella, lo giuro. Quel coretto appena improvvisato, che cantava così, senza base, esprimendo tutto ciò che mi avrebbero voluto dire a parole, con una canzone. Ormai si erano uniti  tutti a quella inaspettata manifestazione di affetto. Solo lui non cantava. Se ne stava in disparte a guardarci con quell’espressione indecifrabile e impassibile perennemente stampata in viso. Ma in quel momento, non poteva importarmene meno. Volevo solo concentrarmi su quella che oggi possiamo definire la prima esibizione del Glee Club della Orange High School. E che, udite udite, era tutta per me. Incredibile.
And I see your true colors shining through
I see your true colors, that’s why I love you
So don’t be afraid to let them show your true colors
True colors are beautiful like a rainbow

Il professor Dawson continuava a guardare quella scenetta senza dire nulla. Come poter interrompere un momento del genere? Non era possibile. E lui lo sapeva, per questo continuava a fissarci con quel inestinguibile sorrisetto in viso. Doveva ammettere però, che in quell’aula c’erano delle voci niente male, anzi. Io intanto continuavo a sentirmi la persona più emozionata del mondo. Non potevo esprimermi in maniera più banale, avete ragione. Ma che volete farci se non trovavo le parole per descrivere tutto quel turbinio di emozioni che mi stavano sconvolgendo? Degli sconosciuti, intravisti per la prima volta mezz’ora prima, mi stavano dicendo che avevo fatto bene ad essere me stessa. Che non c’è niente di meglio di mostrarsi sinceri davanti agli altri e che, per questo, già mi amavano. E tutto questo, cantando. Non avrei potuto chiedere di meglio.
I see your true colors shining through
I see your true colors, that's why I love you
So don't be afraid to let them show your true colors
True colors are beautiful like a rainbow
Like a rainbow
Your true colors, yeah
Your true colors, yeah
I see them, your true colors
You with the sad eyes 

Le voci infine scemarono, lasciando nell’ aria l’eco della loro inaspettata dichiarazione di amicizia. Mentre cantavano mi avevano circondata, erano tutti lì intorno a me. Li guardai ad uno ad uno e finalmente quelle emozioni represse e devastanti, trovarono uno sbocco verso l’esterno. Attraverso le lacrime. Iniziai a piangere, commossa. Erano lacrime di felicità,  mischiate a quelle di tristezza. Era da troppo tempo che trattenevo tutta quell’acqua dentro di me,ed era arrivato il momento di farla uscire. Sorrisi in mezzo alle lacrime, e sussurrai un debole ma comunque percettibile, “grazie” a quei pazzi che potevo già considerare amici. Amici. Finalmente. Chichi mi abbracciò, sussurrandomi in un orecchio: “Mi sa che ti sei appena conquistata la fiducia di tutti.” Sorrisi, appoggiata alla spalla di quella che sarebbe diventata la mia migliore amica. Sciolsi l’abbraccio e, istintivamente, volsi lo sguardo all’unico che non aveva preso parte a quel momento incredibile. Il tipo dagli occhi d’antracite se ne era rimasto in disparte, seduto sulla sua sedia. Braccia incrociate, sguardo corrucciato. Ma perennemente rivolto verso di noi. Chissà che cosa aveva pensato di quella scena. Sembrava così serio e distaccato. Era palese che non avrebbe mai preso parte a quella manifestazione di affetto nei miei confronti. Chissà che cosa pensava di me. Io non sapevo niente di lui. Non conoscevo nemmeno il suo nome, mentre lui era al corrente di tutta la mia disastrosa vita. Ma in fondo, di che mi lamentavo? Ero stata io a confessare tutto davanti a loro. E sinceramente, la risposta alla mia presentazione, non poteva essere più incredibile. Il rumore di due mani che sbattevano tra di loro si espanse nell’aria. Ci voltammo tutti verso la provenienza di quel suono. Il professor Dawson stava applaudendo lentamente, continuando a sorridere. Si vedeva che era soddisfatto. “Bene ragazzi”, esclamò poi dopo aver smesso di battere le mani. “A quanto pare il nostro Club si è appena formato.” Sorrise appena, poi riprese:  “Ci siamo. Benvenuti nel Glee Club.” E già. Sembrava proprio che la nostra avventura avesse appena preso forma.
 
Nota Autrice:
ed ecco il quarto capitolo della storia! Come sempre, molto breve ma molto intenso. Sto scrivendo capitoli piuttosto corti ma dove tratto momenti importanti, perché preferisco che a certi momenti siano dedicati brevi capitoli, piuttosto che concentrare diversi avvenimenti importanti in un unico lungo capitolo! Scusate quindi di nuovo l’esigua lunghezza di questi capitoli … comunque spero che la reazione dei ragazzi alla confessione di Bulma vi sia piaciuta … a quanto pare il nostro Glee Club sta prendendo forma … ;) grazie ancora a tutti coloro che si interessano a questa storia! Siete davvero gentilissimi! Vi chiedo inoltre di avvisarmi se trovate qualcosa che non va all’interno del capitolo e della storia i generale. Accetto con gioia ogni tipo di critica costruttiva, d’altronde io sono una novellina e credo di aver bisogno di qualche dritta ogni tanto … :) Ora vado, ci vediamo al prossimo capitolo!
Saluti
TWOTS
P:S: la canzone cantata dai ragazzi è “ True Colors” di Cyndi Lauper. Credo che il significato sia chiaro, ma in ogni caso vi aggiungo anche la traduzione della canzone:
“Tu con gli occhi tristi 
non scoraggiarti 
Oh ho capito che 
è difficile prendere coraggio 
in un mondo pieno di gente 
puoi perdere tutto di vista 
e l'oscurità dentro te 
può farti sentire così piccolo 

ma io vedo i tuoi colori veri 
che risplendono dentro te 
vedo i tuoi colori veri 
ed è per questo che ti amo 
quindi non avere paura 
di mostrarli 
I tuoi colori veri 
I colori veri sono belli 
come un arcobaleno 

mostrami un sorriso allora, 
non essere triste, non riesco a ricordare 
l'ultima volta che ti ho visto ridere 
se questo mondo ti fa impazzire 
ed hai già preso tutto ciò che 
riesci a sopportare 
puoi chiamarmi 
perché sai che io sarò lì per te 

e io vedo i tuoi colori veri 
che risplendono dentro te 
vedo i tuoi colori veri 
ed è per questo che ti amo 
quindi non avere paura 
di mostrarli 
I tuoi colori veri 
I colori veri sono belli 
come un arcobaleno.”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: The Writer Of The Stars