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Autore: Alyssia Black    02/08/2014    0 recensioni
Scostante, scontrosa, a tratti antipatica. Astrid Wright, Smistata tra i Grifondoro e divenuta Prefetto.
Percy Weasley, inguaribile “sottuttoio”, ma anche romantico.
Può nascere l’amore?
***
Self-introduction - Percy WeasleyxOC - OneShot - Possibile OOC
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Attenzione: presenza di OOC e tanto fluff da far cariare i denti (no, non vi pago il dentista, quindi siete avvisati)

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: Alyssia Black [EFP], PiccolaStellaSenzaMeta [forum]
Titolo: All is not impossible, if you want
Genere: Romantico, Fluff
Avvertimenti: OS, possibile OOC
Rating: Verde
Personaggio scelto: Astrid (il cognome che le ho attribuito è “Wright”), Percy Weasley
Ambientazione temporale: Natale del Settimo libro della saga, quando Percy è Caposcuola. Astrid, invece, ha un anno in meno ed è Prefetto.
Introduzione: Scostante, scontrosa, a tratti antipatica. Astrid Wright, Smistata tra i Grifondoro e divenuta Prefetto.
Percy Weasley, inguaribile “sottuttoio”, ma anche romantico.
Può nascere l’amore?
Note dell’autrice: Di me ho voluto risaltare alcune caratteristiche. Intanto quelle fisiche, che vengono solo accennate e, quindi, occhi azzurri e capelli biondi. Per quanto riguarda il carattere, sono spesso scontrosa, soprattutto nei periodi “no”; timida fino all’inverosimile in situazioni del genere. Rispondo a monosillabi a volte, mentre altre -anche se non è questo il caso- pronuncio 1234032 parole al minuto. Vabbé, ho fatto emergere i lati peggiori del mio carattere, ma ho inserito anche qualcosa di buono. Intanto il romanticismo. Emerge molto molto marginalmente anche io mio “essere sottuttoio”, in stile Hermione. Se l’ultima parola non è mia, non sono contenta (cit. mia mamma).
Un bacio.


All is not impossible, if you want

«Signorina Wright, se non ti sbrighi arriverai tardi alla prossima lezione!» intimò la professoressa McGranitt ad una ragazza che aveva appuntato alla divisa un distintivo con su scritto “Prefetto”.
«Mi scusi, vado subito» le rispose la giovane.
Fece alcuni passi, dando le spalle all’aula di Trasfigurazione. Camminava sovrappensiero, guardando con la coda dell’occhio gli studenti che le passavano accanto. Si voltava di tanto in tanto, come per cercare qualcuno.
“Non è ancora arrivato alla lezione: è in ritardo” sussurrò tra sé e sé.
Si era praticamente arresa, tanto che aveva spostato la sua attenzione sul libro di Incantesimi. Guardava le lettere scritte con l’inchiostro sulle pagine una volta candide e non si accorse del ragazzo che procedeva velocemente nella direzione contraria. Si urtarono violentemente e i libri che la ragazza portava tra le mani caddero a terra.
«Scusami» disse il giovane, cercando di aiutare l’altra a rialzarsi.
«Percy, stai più attento la prossima volta»  replicò lei, che sembrava essere in uno stato di trance.
Il ragazzo che aveva cercato precedentemente era davanti a lei, così vicino che i loro nasi potevano quasi sfiorarsi.
«Mi dispiace, Astrid» replicò lui, sorpreso dalla reazione della ragazza. Non volevo, veramente
«Va bene, ma guarda dove cammini».
«Ma cosa ti ho fatto?» le chiese preoccupato.
La ragazza, però, non rispose; si limitò a fare un cenno con la testa a Percy. Raccolse velocemente i libri e se ne andò.

 
***
 
Astrid, accovacciata su una poltrona, torturava i capelli biondi, rigirandoseli tra le dita. Ripeteva sottovoce la lezione per il giorno successivo e di tanto in tanto alzava il capo, che teneva chino, per controllare le fiamme nel caminetto.
«Signorina Wright, questa mattina ti ha pizzicato un’Acromantula?» chiese Percy Weasley, avvicinandosi alla ragazza.
«No» rispose freddamente.
«Mi vuoi dire che ti ho fatto?» insistette il giovane. Si era seduto sul divanetto accanto alla poltrona della ragazza. Poteva vedere i suoi occhi azzurri divenire rossi e iniziare a lacrimare.
«Perché piangi?» chiese ancora, ma non ricevette alcuna risposta. Si alzò, cercando di avvicinarsi di più.
«Astrid» sussurrò.
«Vattene, Percy» rispose la ragazza, portandosi la mano destra al volto, come per asciugarti le lacrime.
«Perché mi parli?» domandò ancora.
«Devo ripassare Erbologia e qui non c’è tranquillità. Me ne vado!» replicò lei. Chiuse velocemente il libro e prese la pergamena che aveva posato a terra. Si alzò, dirigendosi a grandi passi verso le scale del Dormitorio femminile.
Il giovane, la cui falcata superava quella di Astrid, la raggiunse e gli sbarrò la strada.
«Tu mi…» sussurrò egli.
«…sì, mi piaci anche tu» continuò Astrid. «Ma tra noi non può funzionare!» concluse tra le lacrime.
«Lo vedi dove siamo?» disse Percy, indicando con l’indice qualcosa oltre la sommità del suo capo.
Un rametto verde pendeva dall’architrave. Era stato fissato da qualche ragazzo con del Magiscotch sull’uscio della porta, verso le camere delle ragazze.
Astrid volse lo sguardo in direzione del punto mostratogli dal ragazzo.
«Vischio» stava per dire, ma le parole le morirono in bocca.
Erano tanto vicini da sfiorarsi le labbra e poi scoccò la scintilla.
Sotto quel vischio, appeso per gioco, i due ragazzi si baciarono dolcemente, la timidezza del primo amore ancora dipinta sul volto.
 
 
 

 
 
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Corner
Ebbene, ecco a voi questa storia scritta più di un anno fa per un contest del quale non ricordo neanche il titolo. Si prevedeva l'uso di un personaggio, un prompt, una self-introduction e una OS di massimo 600 parole e, quindi, dovevo inserire una "me stessa" all'interno della storia. Inutile dirmi, quindi, della brevità della storia, ma questo era un requisito ben chiaro. 
C'è del fluff a volontà, una cosa che mi stomaca moltissimo, ma anche questa era una delle regole del contest. Il Percy OOC, invece, ve lo segnalo. Potete leggere come mi sono descritta nelle "NdA" che trovate sopra. Percy, invece, lo considero uno dei miei tipi ideali e per questo l'ho insierito nella storia.
Spero che vi sia piaciuta.

 


 
   
 
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