Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: McLennon___    02/08/2014    0 recensioni
Dal testo:
"Sai, prima ti guardavo, eri seduta in prima fila, e non gridavi come le altre ragazze, si vedeva che eri triste.. se non sono troppo scortese, posso chiederti come ti chiami?"
Alzai la testa e guardai Paul, poi dopo pochi secondi risposi: "Alice."
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alice and The Beatles
 

Uscii di casa, senza farmi vedere dai miei, e andai al concerto dei miei idoli: i Beatles.
Il problema non era uscire, era ritornare in quella casa, con i miei genitori pronti a picchiarmi sapendo che ero uscita senza il loro permesso. 
Mi picchiavano per tutto, non ce la facevo più.
"Stasera dopo il concerto scappo" mi dissi, anche se non sapendo come potevo vivere.

Entrai, mi sedetti in prima fila, con fatica, ma riuscii.
Iniziarono a suonare.
Paul McCartney ogni tanto mi guardava, forse perchè ero l'unica a non urlare come tutte e tutti, ma non ero molto felice, comunque riuscii a godermi il concerto. Ne avevo già visto un altro, però non ero mai stata in prima fila, quel giorno avevo avuto fortuna.

Finirono, uscii praticamente ultima.
Tutti se ne andarono, io invece rimasi da sola seduta su una panchina davanti all'edificio dove si era appena svolto il concerto.
Guardai l'orologio: erano le 02:40 di notte, non volevo tornare a casa, no. Mi ero detta che dovevo scappare e quello volevo fare. Mi misi a piangere in silenzio.
Sapevo benissimo, che di lì a poco sarebbero usciti i Beatles, e se mi avrebbero vista lì avrei fatto una figura.. di merda, come dicono alcune mie amiche. Io non avevo l'abbitudine di imprecare, ogni tanto qualcosa mi scappava, ma non sempre. 
Ero in maniche corte, e iniziava a fare freddo, ero stata una stupida a non portarmi nulla dietro.
Senza che potessi alzarmi e andare via, uscirono i Beatles.
Paul McCartney smise di parlare, e mi guardò. Io non alzai gli occhi, stavo ancora piangendo.
"Ehi.. ma che ci fai qui a quest'ora? Vai a casa, ti prenderai un malann-.. ma tu stai piangengo!" Mi disse Paul, quasi sconvolto.
Mi strinsi più a me stessa per non farmi vedere troppo, ma Paul si sedette accanto a me e John mi guardò.
"Sai, prima ti guardavo, eri seduta in prima fila, e non gridavi come le altre ragazze, si vedeva che eri triste.. se non sono troppo scortese, posso chiederti come ti chiami?"
Alzai la testa e guardai Paul, poi dopo pochi secondi risposi: "Alice".
"Cazzo, Paul, non possiamo tenerla qui ancora allungo,  o si prenderà un malanno, oppure la rapisce qualcuno, qui le strade non sono molto sicure" Disse John voltandosi verso Paul.
"Ragazzi, muovetevi" disse Brian Epstein, il manager dei Beatles, affacciandosi da un finestrino dell'auto.
Paul, vedendomi tremare prese la sua giacca e me la porse.
"Alice, vai a casa, non puoi rimanere qui."
"NO! Io non ci torno da quei mostri di genitori." Risposi. Non volevo ritornarci, neanche morta.
Tutte quelle attenzioni dai ragazzi mi fecero tenerezza, ma non volevo averle, mi sentivo come.. come più importante delle altre ragazze, e non volevo esserlo.
Paul si rivolse a John e ai ragazzi,e disse: "La portiamo in hotel con noi"
"No.." Risposi, girandomi verso Paul. "..sarebbe una cosa più che sciocca. Lasciatemi qui, e andate, il vostro manager vi aspetta."
Paul voleva a tutti i costi farmi andare con loro, poi successivamente anche John. George e Ringo ormai dormivano in piedi, si vedeva che avevano sonno.
Paul mi prese per un braccio e mi fece alzare. Mi portarono in macchina, e mi sedetti accando a Paul e John, e mi addormentai.

-Hotel, 03:30 -
Paul mi aveva in braccio, stavo dormendo come un sasso.
"Paul, te la porti tu nel letto, vero? Perchè sennò non c'è spazio dove metterla a dormire" Disse John a bassa voce.
"Ok"
Mi mise sul suo letto togliendomi le scarpe, poi lui si mise di fianco a me, e si addormentò.

-Hotel, 05:00-
Mi svegliai un po' assonnata, poi mi voltai, ero confusa, non sapevo dove fossi esattamente, quindi svegliai Paul, anche se avevo molta vergogna.
"P-paul.."
Lui si girò e mi guardò.
"Ehi, dimmi, c'è qualche problema?" Mi disse con un tono un po' preoccupato.
"N-no.. è che.. dove mi trovo..? E poi.. cioè.. ho dormito veramente con te..? Oddio.." Ero imbarazzata, avevo sempre sognato di dormire nel letto insieme a Paul, ma credevo che quel giorno non arrivasse mai.
Paul si mise a ridere a bassa voce "Ti trovi nel nostro hotel, e beh, se lo vuoi sapere, si, hai dormito con me"
"Sono imbarazzata..scusami.. "
"Stai tranquilla, ti capisco. Scusa se ti ho fatto dormire con i vestiti.. ma mi sembrava scortese metterti in biancheria intima senza il tuo permesso"
"Ohw.. beh.. grazie. E grazie anche per avermi fatto dormire qui.. ma non vi creerò altro disturbo, perchè stamattina me ne andrò."
Paul mi prese per un braccio "E dove andrai? Tu starai qui.. o almeno fino a che non ce ne torneremo tutti a casa.."
"Ma.."
"No, niente ma, tu starai qui. E ora, visto che non dormiamo, mi racconti un po' di te?" Mi chiese Paul, prendendomi una mano.
"Allora.. io sono Alice Williams, ho 19 anni e sono nata da madre italiana, e padre inglese. I miei hobby sono scrivere e suonare la chitarra. La mia vita è monotona.. non ho ancora un lavoro e i miei mi mantengono, oltretutto per loro sono ancora minorenne, mi trattano come se avessi 5 anni. Ho compiuto gli anni pochi mesi fa, ma loro continuano a trattarmi come uno schifo. Da quando avevo 9 anni hanno cominciato a picchiarmi, ma anche per nulla.. la mia vita l'ho vissuta malissimo.. una vita sprecata insomma.."
Paul mi guardò "Oddio.. mi dispiace.. sul serio.."
"Grazie.."
"Beh comunque, io sono Paul McCartney, faccio una vita monotona con 3 deficienti, fan da tutte le parti, urletti di qui, urletti di là, beh insomma, mi conosci" disse con tono scherzoso.
"E sei anche il beatle più carino, secondo me" Dissi ridendo.
"Se ti sente John potrebbe buttarti fuori a calci"
Ridemmo tutti e due, senza farci sentire dagli altri.
Ormai erano le 05:40.
"Ora dormiamo eh, che sennò domani mattina non ci svegliano neanche con la batteria di Ringo" disse abbracciandomi leggermente, poi ci addormentammo.

-Hotel, 08:40-
"Alice, è ora di alzarsi" Mi disse Paul, scrollandomi un po'.
"Ohw.. si, scusami" Dissi sedendomi sul letto e strofinandomi gli occhi.
Entrò nella camera John, senza bussare.
"BUONGIORNO GENTE!" Urlò, poi si rivolse a me "Alice, come stai? Hai dormito bene con Paul, oppure ha fatto il maniaco?"
"Non ascoltarlo" Mi disse Paul.
Mi alzai piano piano, ero ancora mezza addormentata, e con Paul arrivammo ad un tavolo, dove c'era la colazione pronta.
"Allora, cosa vuoi? C'è il latte, il caffè, il thè.."
"Paul, non ho molta fame.. mi basterebbe un po' di latte e basta, grazie" Risposi, avevo lo stomaco un po' sottosopra.
"No, devi mangiare, la colaz-.." Non fece in tempo a finire che continuai io: "La colazione è il pasto più importante della giornata e bla bla bla"
Si misero a ridere, e George stava per sputare il latte che stava bevendo.
Mi misi a ridere anche io, era come se ci conoscevamo da una vita.
Ci misimo a fare colazione, e Paul insistette a farmi mangiare almeno un biscotto.

-Hotel, 09:28-
Avevamo finito di fare colazione, e io mi andai a mettere a posto i capelli e a mettermi le scarpe, intanto entrò Paul in camera.
"Noi dobbiamo uscire, vieni con noi, va bene? Anche se spero non ti veda nessuno, soprattutto i giornalisti.." Mi disse Paul.
"No, io resto qui."
"No cara, potresti scappare in qualunque momento, e sai che non voglio."
"Dai Paul, non scappo, stai tranquillo!"
"Non ti credo. Vieni con noi." Insistette.
"Ok Paul, ma mettiti dei pantaloni però. Ok che voi maschi girate in mutande per casa, ma un po' di educazione quando c'è una ragazza!" Dissi ridendo.
Si mise a ridere anche Paul.

-Entrata dell'Hotel, 09:40-
"Allora, tu Alice uscirai con Brian nell'entrata dietro l'hotel, e salite in macchina, noi arriveremo poco dopo, ok?" Disse Paul.
"Ma, non è meglio che io resti qui in hotel? Tanto non scappo!"
"No, Aly, io volevo portarti a fare shopping!" Mi disse Ringo.
Mi misi a ridere. "Ohw, che dolce che sei Ringo, però.. io non ho neanche un penny.." Dissi.
"Stai tranquilla, pago io" Mi disse con un sorriso.
"No! Ringo, io non voglio! State facendo anche troppo per me, potete farmi dormire con voi, darmi da mangiare, ma darmi dei soldi per comprare qualcosa no!" Urlai. Non volevo, mi sembrava già scortese che restassi con loro.
"Dai, ora vai con Brian, ci vedremo dopo" Mi disse Paul. 

-Uscita secondaria, 09:55-
Io e Brian uscimmo, e mi fece entrare in macchina, poi lui andò dai ragazzi, e mi lasciò lì ad aspettare.

-Entrata dell'hotel, 10:01-
"Brian, dove hai lasciato Alice?" Chiese John a Brian.
"L'ho lasciata in macchina ad aspettarci" Rispose l'uomo.
"Muoviamoci a fare 'sta intervista con i giornalisti, poi andiamo alla macchina" Disse George.
Uscirono, e l'intervista durò circa 20 minuti.
Io ero in macchina sdraiata sul sedile che riposavo, poi mi sedevo, mi mangiavo le unghie, insomma, cercavo qualcosa da fare, senza risultati.

-Uscita secondaria, 10:29-
Arrivarono i ragazzi, quindi feci spazio.
Ero seduta in mezzo a Paul e John, invece nel sedile davanti c'era George, Ringo e Brian.
"Ragazzi, io e Aly andiamo a fare compere, voi invece vi spaccherete di lavoro" Disse Ringo con un sorriso a mille denti.
"Pff" Sbuffarono in segno di menefreghismo i ragazzi.

Fecero scendere me e Ringo davanti a un negozio.
"Ringo, ma tu come farai? Se ti vedono ti saltano addosso!" Dissi.
John gli porse il suo cappello.
Ringo si mise il cappello e disse: "Chiamami Richard, sono in incognito"
Risero tutti, poi i ragazzi se ne andarono e noi entrammo nel negozio.
Ringo mi fece provare mille o più vestiti, di tutti i colori e modelli immaginabili. Io cercavo vestiti che non costassero tanto, Ringo il contrario: andava a prendere i vestiti che costavano di più. 
Alla fine Ringo mi comprò 3 vestiti, tra cui uno costava abbastanza.

-Fuori dal negozio, 11:28-
"Grazie Richard, sei stato gentilissimo!" Dissi abbracciandolo, era dolcissimo.
"Ma figurati, è stato un piacere! Tra poco credo che ci verranno a prendere i ragazzi, intanto, vuoi andare a bere qualcosa al bar qui vicino?" Mi chiese.
"Va bene" Risposi.

-Bar, 11:30-
"Ringo, parlo io, che sennò ti riconoscono" Dissi.
Arrivò la cameriera, era abbastanza magra, aveva i capelli biondi legati, e aveva un sorriso quasi perfetto.
"Volete qualcosa, signori?" Ci chiese.
Ringo si coprì con il cappello.
"Mh.. per me un bicchiere d'acqua, per il mio amico un caffè, grazie" Dissi.
La ragazza continuava a fissare Ringo, poi mi accorsi che guardava gli anelli. Lo aveva riconosciuto di sicuro.
"Ma.. ma lui è Rin..-"
"STIA ZITTA PER L'AMOR DI DIO!" Urlai.
"Oh.. si, mi scusi, ora le porto subito quel che ha richiesto" Disse, correndo via.
"Perfetto, mi ha riconosciuto.. ora speriamo che non lo dica al mondo intero.." Disse Ringo preoccupato, intanto entrarono i ragazzi, tutti e 3 con il cappello, Paul aveva anche degli occhiali da sole.
"Ehi, avete fatto compere?" Chiese sedendosi, John.
Gli feci vedere la borsa con i vestiti.
Arrivò la cameriera, che ci aveva portato il caffè e il bicchiere d'acqua. Appoggiò il vassoio sul tavolo, e tra poco non svenne, gridando la fatidica frase: "I BEATLES!!"
Tutti guardarono il nostro tavolo, e si sentivano dei mormorii tra la gente, ma noi ce ne fregammo.
"S-scusatemi..mi è scappato.." Disse la cameriera con aria di scuse ai ragazzi.
"Eh.. fa lo stesso. Potrebbe portarci 3 caffè e anche un panino per George?" Chiese John.
"Certo"

-Bar, 12:00-
Dopo un po' di chiacchiere ci dirigemmo alla macchina, e andammo verso l'hotel.
"Ringo"
"Si, dimmi Aly" Rispose.
"Mentre tu eri a vedere dei vestiti per me ti ho comprato una cosa" Dissi.
Presi un anello che era incartato in una bustina.
"Uuhuh l'anello di fidanzamento!" Disse John.
"Smettila" Urlai. "Visto che a Ringo piacciono gli anelli.. ho pensato di regalargliene uno. Ho guardato nelle tasche e avevo un po' di soldi, non erano tanti, ma sono bastati per comprare questo"
"Non dovevi" Mi disse Ringo mettendosi l'anello. "Grazie, sei gentilissima"
"E' un modo per ringraziarti dei vestiti" Dissi.

-Fuori dall'hotel, 12:19-
"Aly, tu esci con me senza dare troppo nell'occhio, poi dopo escono i ragazzi" Mi disse Paul, scendendo.
Quando arrivammo tutti all'entrata ci dirigemmo nella stanza, dove alcuni camerieri avevano già portato da mangiare. Era bello vivere come i Beatles, hanno tutto a portata di mano, senza che nessuno dica nulla.
C'erano gli spaghetti con il sugo, uno dei miei piatti preferiti.
Appoggiai in camera di Paul la borsa con i vestiti, e ci sedemmo a mangiare. George era affamato, anche se aveva mangiato già un panino.
"George, vai piano! Mica scappano gli spaghetti!" Urlai per scherzare.
Con la bocca piena lui rispose: "Ho fameeeeee!"
Ridemmo tutti.
Era strano, i miei non mi avevano ancora mandato qualcuno a cercare.. forse stavano bene senza di me.

_______
Angolo autrice:
Eccomi qui con una nuova storia! :) Mi scuso se nel testo ci sono eventuali errori. Spero che la storia vi piaccia, anche se non credo sia bellissima, ma ho voluto provare. So già per certo che la storia avrà delle critiche, visto che io non sono una grande scrittrice, e la storia non è delle migliori, ma spero che in alcune parti vi piaccia (si spera ç_ç) xD
Un bacio a tutti, alla prossima!
- McLennon___
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: McLennon___