Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: merak23    03/08/2014    1 recensioni
Chi meglio potrebbe descrivere Oberyn Martell se non le madri delle sue figlie? In questa storia, divisa in tanti capitoli quanti le figlie, capirete come appariva Oberyn alle sue varie concubine, e di come lui le abbia sedotte, una ad una, lasciandole tutte in dolce attesa...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oberyn Martell
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La puttana
 
Jenna era di turno quella notte. Il sole era ormai calato da ore e lei aveva già servito tre clienti. Si trovava nella sala comune quando lui entrò nel bordello. Sorseggiava una coppa di vino speziato con alcune delle sue amiche. Una di loro, Civa, temeva di essere rimasta incinta e  continuava ad esprimere il suo timore sulla furia della padrona.
«Vi prego, qualcuna di voi deve aiutarmi a convincere Padrona Grishild a darmi ancora il tè della luna. Quella vecchia megera non me ne darà più!»
«Scopati uno dei maestri della Cittadella e richiedilo come pagamento» disse Nira, puttana famosa per l’uso della lingua, in entrambi i sensi.
La battuta suscitò l’ilarità del gruppo. Jenna si concesse un sorriso, ringraziando gli dei che quella sciagura non fosse successa a lei.
Le regole al bordello erano semplici: se partorivi un maschio, questo veniva evirato e usato come eunuco a guardia del bordello. Se partorivi una femmina, la bambina era destinata a seguire le orme della madre, dopo anni di servizio come sguattera in quelle mura che d’ora in avanti avrebbe chiamato ‘casa’.
Jenna non avrebbe mai consigliato la sua vita a nessuno, e costringere qualcuno a viverla l’avrebbe fatta sentire crudele.
«Vi scongiuro! Se rimango gravida non guadagnerò più nulla!» frignava Civa.
In quel momento la porta principale si aprì facendo tintinnare la campanella sopra l’uscio. Tre ragazzi, tre bambini agli occhi di Jenna entrarono a passo deciso nel bordello. Tutti i presenti nella sala si voltarono per vedere i nuovi arrivati. I tre giovani si fermarono subito dopo l’uscio. Il più giovane, un ragazzino sui tredici anni, dai capelli corti e neri e gli occhi di un azzurro profondo, passò in rassegna tutta la gente attonita nella sala con uno sguardo beffardo.
Fu Nira a dargli il benvenuto: «Mi spiace, di latte qui non ne abbiamo, ma se sarete pazienti la nostra Civa, qui, potrà soddisfare il vostro bisogno»
Civa scoppiò in lacrime e fuggì negli alloggi privati, lasciando la sala ormai piena di risate.
Jenna vide l’espressione del ragazzo più giovane diventare rossa dalla rabbia per l’affronto appena ricevuto.
«Questi maestri di Vecchia Città! Passano la vita dietro a libri e tomi e non riescono a riconoscere un principe quando gli si para davanti!» disse quello che le sembrava il maggiore.
Alla parola ‘principe’, Jenna tese l’orecchio, incuriosendosi su quelle nuove figure.
Uno degli eunuchi a lato della porta principale, un uomo robusto delle Isole dell’Estate, si intromise: «Sentili! Principi si chiamano! E cosa ci fanno dei principini in un bordello? Vostra madre non lavora qui. Provate nelle case del piacere di Dorne. Potreste anche scoprire che vostra madre era una capra!»
Il più giovane, che distava solo pochi passi dal colosso evirato, si girò di scatto e balzandogli addosso estrasse una lama nascosta nella manica della tunica arancione. Girandogli attorno al collo dipinse un sorriso rosso sulla pelle scura dell’eunuco.
Fiotti di sangue e urla apparvero quasi simultaneamente. Alcuni clienti e altre puttane in servizio si affacciarono alla balaustra dei piani superiori per vedere cosa avesse reato tutto quel trambusto. Il giovane pulì la lama sulla vestaglia dell’omone, se la rigirò fra le mani e iniziò a parlare: «Il mio nome è Oberyn Nymeros Martell, figlio di Lewin Martell, Principe di Dorne. Mi spiace per il vostro amico dalla lingua lunga, è che non amo le persone che blaterano. Non siamo venuti qui per ingaggiare una guerriglia, siamo qui per godere di quello che il vostro bordello ha da offrire. Abbiamo oro per pagarvi. E anche per questo piccolo inconveniente.» disse il ragazzo indicando l’eunuco ormai coperto di sangue.
La padrona Grishild, che aveva assistito a tutta la scena, uscì dalla penombra e si avvicinò ai ragazzi. Jenna riuscì a percepire perfino alla sua distanza il lezzo di malattia che la vecchia emanava.
«Forza, forza! Non c’è nulla da vedere! Nira, fa ammenda al tuo affronto e vai in cantina ad aprire una botte di vino dorniano. Offri una coppa a tutti, per omaggiare i nostri graditi ospiti. Rono, Merio, portate fuori il corpo di questo sprovveduto e assicuratevi che il pavimento torni a risplendere.»
In pochi secondi l’intero bordello si era dimenticato dell’accaduto.
“Poco male” pensò Jenna “abbiamo perso un eunuco, ma guadagnato un principe”. Jenna si avvicinò a Padrona Grishild e ai giovani dorniani.
«Prego, mio signore, se mi vuole seguire le mostrerò le più belle ragazze che abbiamo qui. Oh, eccone alcune» disse indicando il gruppo di ragazze più vicino a loro.
«Oh, e questa è Jenna» riconoscendo la ragazza.
Il principe fece un sorriso malizioso alla nuova conoscenza.
«Mio principe» salutò Jenna, prendendo la mano del ragazzo, esibendosi in una piccola riverenza.
«Quanta formalità in un bordello» scherzò Oberyn, baciando la mano di lei.
«Non vuoi essere mio principe? Preferisci essere mio schiavo?»
Il principe si morse il labbro inferiore, scrutando nella sottoveste di lei.
«Mai chinati, mai piegati, mai spezzati. Dorne non si sottomette,» sorrise maliziosamente a Jenna «e io sono Dorne»
«Allora stasera hai trovato il tuo peggiore nemico»
Jenna aprì uno dei lembi della veste facendo fuoriuscire uno dei seni, e non fece a meno di notare che al principe piacque quello che vide.
«Troviamo una camera, ti mostrerò come noi dorniani al contrario chiniamo il nemico» propose il ragazzo.
Jenna lo prese per un braccio, il principe si voltò di scatto, apostrofando gli altri due: «Ragazzi, io mi assento per un po’…».
Lei lo condusse su per le scale, portandolo nella sua stanza.
Una volta fatto entrare si richiuse la porta alle spalle. Il principe si sedette sul letto, guardando la ragazza. Jenna si avvicinò, salì sul letto e si inginocchiò sopra di lui.
«Ti piace quello che vedi?» chiese Jenna avvolgendo le sue braccia attorno al collo di lui.
«Oh sì, è una vista meravigliosa da qua sotto» Oberyn andò alla ricerca dei fianchi di lei sotto la veste, cominciando a baciarla. Jenna si destreggiò con i bottoni dell’abito del principe, sfilando le lance dai vari soli che fungevano da fermanti.
Jenna continuava a baciarlo. Le labbra del ragazzo sapevano di spezie, di frutta esotica e di vino forte. Ne aveva provate tante di labbra, ma mai così gustose come quelle di lui. Era un sapore delizioso. “E’ questo il sapore di Dorne, quindi?” pensò. E in quell’istante volle ubriacarsi di quel sapore, voleva affondare in quelle giovani labbra e bruciare fra le fiamme della passione del sole dorniano.
Le mani di lui cominciarono a giocare con i suoi capezzoli, toccandoli, disegnandoci cerchi attorno e torcendoli. Jenna gemeva di piacere ogni volta che lo faceva e il principe sembrava averlo capito. Lei si sfilò la veste e ricominciò a baciarlo con ardente passione. Lo fece stendere sul letto, la sua mano scivolò fra l’intimo, alla ricerca della sua virilità. Toccandola e stringendola sentì che era particolarmente grande per un ragazzino della sua età. Cominciò a muovere lentamente la sua mano, su e giù, stimolando il membro ormai già eretto. Cominciò a baciarlo sul collo, sul petto, sull’ombelico, sciolse i lacci dei pantaloni e li tirò via con forza, era curiosa di vedere.
Le sue mani non l’avevano tradita, era effettivamente più grande del normale.
Si avvicinò a lui con un sorriso compiaciuto e cominciò a baciargli il fallo. Prima dei semplici baci sulla punta, poi cominciò ad aprire la bocca e a prenderlo in profondità. Le dita di lui avvinghiarono la sua testa, giocherellando coi capelli. Era una cosa che era sempre piaciuta a Jenna, il giocare con i capelli. Il principe cominciò a dettare il ritmo, spingendo regolarmente la testa di lei più in fondo. “Sa quello che vuole. Bene.” si compiacque al pensiero, “mi piacciono quelli decisi”. Il sapore era dolce, più tenue rispetto a quello porte delle labbra. La sua lingua continuava a leccare la sua virilità, facendo gemere il principe di piacere.
Quando lei si staccò, un rivolo di bava o altro, univa la bocca di lei con l’oggetto del piacere di lui. Si alzò e riprese a baciarlo sula bocca, unendo quei due sapori così diversi.
Lei gli spinse la virilità all’interno, iniziando a muovere il bacino con movimenti circolari. Si alzò per guardare la sua faccia compiaciuta. In quel momento non aveva più una faccia da bambino, ma quella di un ragazzo ormai esperto. Lui le cinse i fianchi stringendoli, anche qui dandole un ritmo. La ragazza obbedì silenziosamente, imparando quella sequenza di colpi che lui le dava. “Una puttana in servizio da anni che si eccita per un bambino.” pensò Jenna, mordendosi il labbro “No, non un bambino, un principe.”
Il principe la fece voltare, portandosi lui sopra. Lei avvolse le sue gambe attorno a lui. I suoi movimenti decisi e rapidi le fecero inarcare la schiena, facendola urlare.
«Non dirmi che hai già finito?» le chiese il ragazzo, con fare malizioso, mentre continuava a penetrarla.
«No» disse con un filo di voce.
«No, non ancora» riuscì a farfugliare.
Era strano, stava forse mentendo? Jenna temeva di sì. La sua presenza in lei era straordinariamente piacevole. Il principe fece scivolare una mano sull’organo di lei, giocando con il clitoride. Era fatta, il solo contatto le aveva scaturito un irrefrenabile piacere che aveva provato solo poche volte, sarebbero bastati ancora solo pochi secondi e poi…
Jenna inarcò ancora la schiena e urlò il nome di Oberyn. Un calore improvviso le attraversò il corpo, dalla testa ai piedi fu scossa dalla più bella scarica che avesse mai ricevuto. Il principe finì i suoi movimenti, aveva ormai capito cosa era successo.
«Proprio ora che cominciavo a divertirmi.» disse, facendo uscire il suo fallo, ora lucido e bagnato, da lei. Ciò che successe dopo fu un mero battito di ciglia. Il principe si rivestì, andò a riempirsi una coppa di vino, lo scolò e mise un cervo d’argento sul piattino accanto alla caraffa.
«Come farò a dire che ho scopato il principe di Dorne alle amiche? Non mi lasci nemmeno un tuo ricordo?» chiese Jenna.
Il principe si voltò verso di lei, sorrise e uscì dalla stanza.
 
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La mandarono a lavare i panni sporchi quella mattina, pensavano fosse una punizione per avere rotto il naso a Aylin, la figlia di Civa. “Guardati, sembri un maschio con quella brutta faccia che ti ritrovi” le aveva detto Aylin, facendo ridere le altre bambine al bordello. “Scommetto che ti evireranno fra un po’ e ti metteranno alle porte della casa” continuava a deriderla. Fu allora che le assestò un pugno in mezzo alla faccia.
Odiava Aylin. Era nata bella, e sapeva che avrebbe fatto fortuna. Lei purtroppo non era stata graziata allo stesso modo.
Si sedette sul bordo del pozzo, specchiandosi sull’acqua sporca. Sapeva che se anche l’acqua fosse stata pulita il risultato non sarebbe stato tanto diverso. “Non importa, bambina mia” le diceva la madre “hai degli occhi bellissimi, gli stessi di tuo padre. Me lo ricordi molto, è per questo che ti ho chiamato Obara. In suo onore” ma ogni volta che lei cercava di sapere di più del padre, Jenna cambiava sempre discorso. Finì di lavare le vesti fantasticando su chi potesse essere quell’uomo che sette anni fa mise incinta la madre. Sperava in qualche marinaio tenace, che aveva fatto porto a Vecchia Città e aveva preso sua madre quella notte, coprendola d’amore.
Mise le vestaglie a stendere e fece ritorno al bordello, entrando dalla porta secondaria.
Tornò da sua madre nei suoi alloggi, ma quando aprì la porta vide che non era sola. Un uomo, un cavaliere a giudicare dall’armatura le stava parlando in modo violento: «La bambina verrà con me Jenna! Che tu lo voglia o n…» si interruppe sentendo la porta aprirsi. Il cavaliere si voltò per guardare il nuovo arrivato. L’uomo aveva lunghi capelli neri, pizzetto e baffi perfettamente curati nella loro forma, e due occhi azzurri che parevano molto simili a quelli di Obara. L’uomo con l’armatura rivolse un sorriso alla bambina, rivolgendosi a lei: «Sai chi sono io?»
Ad Obara non serviva sapere la risposta, in cuor suo l’aveva capito dagli occhi.
«Papà?» chiese incredula all’idea che suo padre potesse essere un cavaliere.
Osservò più attentamente la piastra frontale dell’armatura. Una vipera rossa che avvolgeva una lancia dorata, davanti ad un sole arancione.
«Sì, figlia mia, sono tuo padre… permettimi di presentarmi: mi chiamo Oberyn della nobile casata Martell e sono principe di Dorne»
“Un principe?!” Obara era eccitata all’idea che il padre potesse essere un cavaliere, ma non si sarebbe mai immaginata che fosse un principe.
«Lei non verrà con te! Lei è mia! Dov’eri quando l’ho partorita o quando ha detto le sue prime parole? Dov’eri quando ha mosso i suoi primi passi? A scoparti chissà quale donna di Dorne!» gli gridò Jenna inferocita «Io ti ho amato, ma ora mi stai chiedendo troppo!»
Oberyn si girò di scatto verso la madre di Obara e le assestò un manrovescio sulla guancia. Jenna cominciò a singhiozzare.
«Obara, lascio a te decidere con chi andare, sei libera di fare la tua scelta. Scegli dunque. La lancia?» chiese estraendo la lancia lunga dalla chiusura dietro le spalle, gettandola ai piedi di Obara. «O le lacrime?» chiese invece indicando il volto bagnato della madre.
Un’occasione per lasciare quella vita terribile che viveva al bordello. Un’occasione per dire addio ad Aylin e alla terribile Padrona Grishild che non perdeva occasione per picchiarla. Un’occasione per poter cambiare vita, magari il padre le avrebbe insegnato a combattere come le sarebbe piaciuto. Un’occasione sotto forma di lancia.
Obara guardò la madre per un’ultima volta, si avvicinò alla lunga asta e la raccolse. E da allora, non si separò più da quell’arma che decise di chiamare ‘Libertà’.


NdA:
Salve salve, gente! mi presento con questo primo capitolo, diciamo quasi "obbligato" a pubblicarlo qua da qualcuno. So che magari questo capitolo a livello erotico non è il massimo, ma volevo far avere una crescita, anche a livello sessuale in Oberyn, quindi non disperate, se il progetto piace i prossimi capitoli saranno un po più "dettagliati" e lunghi ;) vi prego, è la mia prima storia, siate gentili! un saluto a tutti, a presto! :)
   
 
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