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Autore: RescuemeGeorge    03/08/2014    0 recensioni
"..comparve sulle mie labbra un sorriso dopo avermi sussurrato un ''ti amo''
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 Settembre 2013, Napoli.

Ed eccomi qui a scrivere, ad imbrattare un pezzo di carta con ricordi felici, quello incisi dentro, quelli che non si sa se siano l'inizio di una vita migliore o semplicemente finiti. So solo che questo ricordo mi opprime e cerco di alleviarlo scrivendo su la pagina del mio caro diario come sfogo. Non saprei definire la cosa, e sinceramente non so perché lo faccio, ma ne sento il bisogno.


Era una notte di Agosto ed ero in un villaggio situato in fondo allo ''stivale'' d'Italia, in Calabria, faceva caldissimo e io ero a appena entrata in camera dopo una serata abbastanza movimentata. Mi spogliai lentamente e mi buttai subito sotto la doccia. Un risciacquo veloce vi voleva, e soprattutto ai piedi che per poco non sentivo smadonnarli. Uscì dalla doccia e mi infilai il pigiama dopo essermi asciugata per bene, dopodiché mi andai sotto le coperte di cotone leggero. Senza non riuscivo a dormire, ma quella notte qualcosa mi lasciava perplessa. Non riuscivo a dormire e forse ero a conoscenza del perché. Lui. Non l'avevo incontrato in discoteca del villaggio, né sentito. Mi giravo e rigiravo nel letto cercando di trovare una posizione abbastanza comoda, ma nulla. Per poco non mi scappava una bestemmia. Ero stanca e volevo dormire. Quel pensiero mi levava ogni briciola di forza anche se non ne avevo già. Non riuscendo a trovare soluzione mi alzo dal letto lamentandomi per i dolori ai piedi, aggiusto il letto, indosso velocemente un vestitino fantasia e i sandali. Presi le chiavi della stanza e me ne uscì a passo lento per non svegliare i miei genitori. Camminai per quei corridoi infiniti. Erano freddi, più o meno come me, e stretti. Tipo come quello da film horror, e si, avevo leggermente paura. Appena arrivai alla hall mi guardai attorno, non sapevo cosa fare: andare nei residence o ritornare alla discoteca? Scelsi la seconda opzione e mi avviai ad andare lì, passando per il campetto da calcio e mi scappo' un sorriso tra il dolore e felicità. Arrivai al viale di Martina, una mia amica conosciuta lì per caso che poi legammo subito. Mi fermai per qualche secondo, guardando come la discoteca e la spiaggia fossero belle al chiaro di luna. Sorpassai la discoteca dando un occhiata ai posti a sedere, trovandolo vuoti. Mi pare normale, alle tre e venti del mattino chi vorresti che ci sia su quella piattaforma? Io sapevo chi volevo lì. Tirai il cellulare da tasca per controllare l'ora e trovai due chiamate perse da una mia amica di scuola, alzai le spalle e continuai a camminare. La spiaggia era tipo stupenda e tranquilla, l'aria era freschissima, si stava bene. Mi avvicinai alla mia postazione con l'ombrellone e guardai in mare come la luna potesse riflettere la sua figura in esso, così decisi di fare una foto che mi venne più che bene. Riguardai l'ora, mi alzai dallo sdraio  e mi diressi verso la discoteca con passi lenti e giocando col telefono fra le mani, ma mi cadde di mano e mi scappo' un ''cazzo!'' abbastanza sonoro, facendomi  ridere in modo leggero posando il cellulare in tasca e continuare a camminare, arrivando poi alla piattaforma. Camminavo guardandomi attorno sentendo i miei stessi passi e sospirare, ma ad un tratto mi fermai, sentivo passi venire nella mia direzione per poi fermarsi. Sentì un colpo finto di tosse e mi girai irritata dal gesto rimanendo poi immobile, e iniziai a balbettare:''c-cosa ci fai qui, George?'', non mi rispose subito, ci vollero qualche minuto per una risposta, che ad infine arrivò appena il ragazzo capì chi fosse la persona avanti a lui. ''Che ci fai tu qui, piuttosto?!'' Domando' il ragazzo avendo un'aria curiosa e confusa. ''L'ho chiesto prima io'' risposi subito, incrociando le braccia sotto il petto e guardandolo col sopracciglio appena alzato che pian piano ebbe una forma a punta. ''Non riuscivo ad addormentarmi, così sono uscito per farmi un giro e vedo che lo stesso è anche per te'' fece comparire un sorriso finto sulle sue labbra che mi fece roteare gli occhi, ma proprio quando stavo per aprire bocca per parlare lui si avvicino con un passo veloce a me e schiuse le labbra per parlare di nuovo:''a che pensavi?''. poggio' una mano sul mio avambraccio e mi guardo come per incitarmi a parlare. Al suo tocco mi sentì le gambe tremare. Quel ragazzo mi faceva un grande e strano effetto ed non era una cosa normale. ''Tanti pensieri, uno sopra l'altro che portano a te'' non mi resi conto di ciò che dissi. Me ne resi quando lui fece comparire un sorriso sulle sue labbra, che mi fece abbassare il capo per la vergogna, ma lui me lo rialzo' velocemente, poggiando due dita sotto il mio mento, guardandomi dritto negli occhi facendomi deglutire a vuoto più volte. ''Maria, ti conosco da quattro anni, e non so cosa ti abbia fatta diventare fredda e non mi piace vederti così- continuava a parlare, mentre accarezzava la mia guancia e non spostava gli occhi dai miei, ed io non facevo lo stesso- e non mi fa star bene vederti distante da me''. Sussurro, poggiando entrambe le mani sul mio viso e le sue labbra sulla mia fronte mentre io mi stringevo a lui, circondando i suoi fianchi con le braccia, alzando il capo e guardandolo dal basso, restando zitta. Fece lo stesso con me, avvicinando il viso al mio, facendo scontrare i nostri nasi e strofinarli fino a quando lui mi bacio, tenendo con forza il mio capo fra le sue mani da non lasciarmi indietreggiare, ma non feci resistenza, ricambiai il bacio facendo comparire un sorriso sulle mie labbra dopo che mi sussurrò ''ti amo''.




Beh, cosa dire? Ho passato un'estate poco più che perfetta con lui. Un'estate che sarà indimenticabile. Un'estate in cui io e il mio migliore amico ci siamo scambiati il ti amo. Non vedo l'ora che ritorni dalla sua vacanza e di passare del tempo col ragazzo che ho sempre amato.
  
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