CORPI
Senti questo dolore al petto?
Non è cuore, non è polmone. Non
è nulla che si possa capire.
Lo senti questo gravare nel
capo?
Non è cervello, non è anima.
Non è nulla che sia umano
Lo senti questo peso alle
spalle?
Non è scheletro non è
muscolo. Non v’è organo in questo corpo.
Ci sono bambini che creano
giochi. E Bambini che creano altri bambini.
Che fanno paura. Che spezzano
ossa.
Ci sono ragazzi che baciano. E
ragazze che uccidono.
Che fanno male. Che spezzano
gli organi.
Ci sono persone che vivono, e
persone che vogliono morire.
E questi non hanno organi e
non hanno ossa.
E diventano involucri vuoti.
E la sola cosa ritenuta
importante è anzitutto la sola cosa che vi resta.
E se l’involucro non è perfetto.
Il corpo viene corrotto.
Corrotto una volta, non sarà
più puro. Persa la mente, infiammato il cuore.
Niente può salvare un corpo
vuoto che si rivolta su sé stesso.
Talvolta nemmeno il corpo
stesso.
Ci sono gioie che si conservano, ma la maggior parte si consuma.
Talvolta lo stesso inutilizzare
delle gioie le consuma.
Persa l’impronta della
felicità nessuno è più in grado di riconoscerla.
E senza conoscerla non si può
avere.
Perso il cuore, persa la
felicità il corpo prova solo sensazioni.
Troppo vulnerabile al
tangibile per raggiungere la raffinatezza della razionalità.
Ed ora, Perché distinguere il
senso dal nonsenso?
La sola cosa insensata è
questo dolore, che scuote un corpo vuoto e corrotto.
Insensata è la rozza
condizione di questo corpo scomposto e imperfetto.
A non aver senso è lo
specchio che riflette uno sconosciuto.
C’è un corpo vuoto, lettori,
un corpo goffo e orrendo.
E c’è chi un corpo l’ha
perfetto. Ma non è più qui.