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Autore: Brandibuck    03/08/2014    4 recensioni
Dal testo:
"E anche quel giorno Jonathan si era asciugato il sangue da solo, aveva trattenuto le lacrime ed aveva impugnato la spada più pesante."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Brandibuck:
Hey!
Per prima cosa ringrazio quelle anime buone che recensiranno, <3.
Secondo, tengo a precisare che Sebastian è il mio personaggio preferito e (SPOILER DI COHF!) ci sono stata troppo male per la sua morte.
Quindi, questa fic è nata per provare ad allontanarlo della figura del cattivo; infondo i cattivi sono solo vittime la cui storia non è stata raccontata.




Il cielo era plumbeo, e non filtrava nemmeno un raggio di sole in quella spessa coltre di nuvole grigie.
Era umido, opprimente, ma Jonathan non se ne accorse neanche.
Anche quel giorno si perse nei suoi stessi pensieri, oltrepassando più volte la sottile linea che divideva ciò che Valentine voleva che diventasse e ciò che lui voleva diventare.
Infondo, Jonathan era un bambino e sognava un falcone da caccia tutto suo, degli amici, una famiglia amorevole.
Ma Jonathan era solo un bambino e riceveva punizioni, ferite, rimproveri.
E anche quel giorno Jonathan si era asciugato il sangue da solo, aveva trattenuto le lacrime ed aveva impugnato la spada più pesante.
 

-Jonathan! Mi stai ascoltando?-
-Per l'Angelo, sì!-
Valentine lo schiaffeggiò in pieno volto.
Un rivolto di sangue gli uscì dal labbro spaccato.
-Non usare quel tono con me. Mai più.-
La calma nella voce di Valentine lo spaventò.
Ebbe paura per la prima volta nella sua vita.


-
Era il tramonto, ed era tragicamente bellissimo. Sembrava che il cielo si fosse ferito e che il suo sangue si fosse mescolato all'oceano.
Ma Jona-no, non Jonathan. Sebastian.- urlava.
Urlava, e si arrabbiava con i suoi soldati, con suo padre, con gli Shadowhunters di quell'inutile Istituto che erano sopravvissuti, con sua sorella che l'odiava e con suo fratello che non lo voleva più attorno.
Urlava e presto si ritrovò senza voce.
Perché si sentiva così? Eppure non era nel torto.
Lui aveva ubbidito, come suo padre gli aveva insegnato.
Nonostante sapesse di aver agito per il bene superiore si sentiva sbagliato ed era come se nelle sue vene ci fosse il piombo al posto del sangue.
Così... pesante.
Sebastian Morgenstern si sentiva pesante.
 

-No padre ti prego giuro che no--
A Jonathan morirono le parole in gola non appena la frusta schioccò sulla sua schiena.
Trattenne un grido e si morse il labbro, ma non potè fare nulla per le lacrime.
-Obbedienza, Jonathan. Hai capito?-
Alle parole di Valentine seguì un'altra frustata.
-S-sì padre.-
Non pianse mai più.


-

Sebastian Morgenstern voleva brillare come la stella da cui prendeva il nome.
Ma era difficile, soprattutto quando le persone che avrebbero dovuto amarti ti disprezzano.
Sebastian voleva che l'amore che rivolgeva a Jace e Clary fosse ricambiato, nonostante quelli l'avessero ferito più volte con il loro disgusto.
Voleva amare ed essere amato.
Ma forse non sarebbe più stato possibile.

  
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