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Autore: Horse_    03/08/2014    2 recensioni
Katherine Pierce è una vampira.
Derek Hale è un licantropo.
Katherine è da secoli che fugge dalla propria vita e da tutto quello che la circonda ed è arrivata a costruirsi una barriera invalicabile; Derek ormai non ha niente per cui vivere. Ogni persona che ha amato con tutto se stesso è sempre morta ed ha una vita che fa relativamente schifo.
Lupo e vampiro, fin dalla loro nascita, si sono sempre odiati a vicenda, ma forse, nel mondo, esistono due persone tormentate, un lupo e una vampira, che hanno imparato a convivere con la loro natura e con quella opposta.
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Dal testo:
-Io non ti ho mai visto.- mente. –E’ la prima volta che ti vedo ed è per questo che ti ho fermata.-
-Quindi tu fermi ogni ragazza nuova che arriva in città?- gli domanda Katherine con tono pungente e leggermente divertito.
-Non ogni ragazza.- scuote leggermente la testa sorridendo in modo tirato. –Fermo solo chi ritengo degno di conoscere.-
(...)
-Ho capito che niente è un ostacolo per noi, nemmeno la nostra natura. Troveremo un modo.- rispose Derek.
-E se questo modo implicasse diventare come me?- domandò la vampira.
-Allora diventerei un vampiro come te, andando contro la mia stessa natura.- ammise Derek.
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                     Red eyes and Blue eyes.



Katherine Pierce, conosciuta anche come Katerina Petrova, fugge ormai da troppo tempo, da troppi secoli.
Fugge da quando la sua famiglia è stata sterminata dall’essere più temuto al mondo, dall’ibrido Originale, Niklaus Mikaelson.
 
Ricorda ancora i bei momenti passati con lui ed Elijah, suo fratello. Ricorda ancora come quest’ultimo la guardava, forse realmente innamorato di lei, mentre il primo, Niklaus, la voleva solo per uno stupido sacrificio, al quale lei, alla fine, è scappata.
Katherine però ne ha pagato le conseguenze.
 
E’ fuggita per cinquecento anni e si sa che non sono pochi. Sono ben 182.5oo giorni, 4.380.000 ore e chissà quanti secondi.
Katherine è fuggita per davvero troppo tempo vivendo alle spalle degli altri ed uccidendo coloro che l’amavano solo per sopravvivere.
 
Si, Katherine Pierce sopravvive sempre e per sempre.
Ma Katherine ormai è stufa di scappare. Ha perso tutto. Ha perso la famiglia secoli prima che precedentemente le aveva portato via la figlia, ha perso l’amore della sua vita, Stefan Salvatore, perché l’ha voluto lei ed ha perso anche una vera identità.
 
Ogni persona dovrebbe avere il propri volto nel mondo, invece lei non è stata fortunata neanche in quello. Perché si, Katherine Pierce può sopravvivere, ma la sfortuna la colpisce sempre. Al mondo esiste un’altra persona uguale a lei, la sua odiata doppelganger, Elena Gilbert che ora sta felicemente insieme a Damon Salvatore, l’altro Salvatore.
 
Tutti definivano Elena Gilbert una santarellina, ma alla fine si è comportata proprio come lei, come Katherine.
 
 
E’ una sera di novembre quando Katherine giunge nella desolata Beacon Hills con la sua Ferrari 612 GTO Concept.
Fuori piove, stranamente, ma a Katherine Pierce piace la pioggia. E’ sempre esistita, fin dalle ere antiche e non si stanca mai di vivere, come lei.
 
Molti credono che prima o poi gli esseri immortali impazziscano a causa della vita eterna, ma lei non l’ha fatto. Ha vissuto giorno dopo giorno scappando da tutto e tutti, ma si è anche divertita Katherine.
Si è divertita all’insegna del sangue e degli uomini.
 
Ha avuto un’esistenza bella, dopotutto, ma si sente terribilmente sola.
E’ proprio in una sera di novembre che Katherine incontra lui, Derek Hale.
 
 
 
 
 
 
Derek Hale è un uomo schivo, burbero e che sta sempre sulle sue. Non gli piace avere gente intorno, preferisce la solitudine.
Derek Hale non sorride quasi mai e da un anno a questa parte si è ritrovato a fare il baby-sitter ad una banda di ragazzini con gli ormoni a mille.
Ci sono Styles, Scott, Kira, Liam e tanti altri, poi c’è lui, Peter, suo zio.
Si, Derek Hale deve fare da baby-sitter anche a suo zio poiché è in costante ricerca di potere.
 
Derek, però, non si è mai sentito così solo. Ha avuto una donna importante nella sua vita, era ancora giovane, un ragazzino, però per puro egoismo l’ha uccisa quasi con le sue stesse mani. Si, è colpa sua se lei è morta.
Ha avuto molte donne, l’ultima era una pazza insegnante che si è rivelata una spietata assassina –Darach– che voleva solo compiere dei macabri riti.
 
Lui, il giovane lupo, ha conosciuto l’amore, quello con la A maiuscola una sola volta e sembrava destinato a non conoscerlo più.
Ma Derek, nel corso degli anni, si è ricreduto. Il vero amore esiste, bisogna solo avere pazienza e prenderlo non appena ti si presenta davanti alle mani –o artigli.
 
 
 

                                                                                        ***





Katherine stava guidando per una stradina che conduceva a Beacon Hills, una piccola cittadina a detta di molti parecchio misteriosa. Ne aveva sentito parlare e si era sentita attratta da quel posto, come mai prima d’ora.
Cosa aveva da perdere Katherine adesso che Klaus si era finalmente degnato di non cercarla più?
Ovviamente non aveva nulla da perdere.
 
Katherine guidava la sua macchina ai 100 km/h senza badare bene alla strada e a chiunque, da un momento all’altro, potesse attraversarla.
La ragazza continua a guidare canticchiando una canzoncina alquanto macabra, quando qualcosa, o meglio qualcuno, sbatte addosso alla sua macchina.
 
Katherine ferma la macchina di colpo e conta mentalmente fino a dieci prima di scendere.
“Se è un umano –pensa– lo prosciugherò di tutto il sangue che ha in corpo. Se è un animale per una volta mi adatterò alla dieta di Stefan.”
Katherine, però, scopre solo in un secondo momento che quello che ha colpito è effettivamente un uomo, ma questi sembra alzarsi come se nulla fosse.
 
La vampira sbatte gli occhi interdetta per qualche secondo, poi scuote la testa. Un umano non si sarebbe mai rialzato così in fretta e così velocemente, deve essere per forza un vampiro.
Katherine, però, sbaglia per la terza volta in una sola serata. Continua a guardare l’uomo di fronte a lei e quest’ultimo si gira guardando la vampira negli occhi.
 
Katherine lo ammette a se stessa. Ha sbagliato, ancora. Non appena incrocia lo sguardo dell’uomo il suo corpo percepisce una scossa e i suoi occhi sono come attirati da quelli dell’uomo. L’uomo, o creatura, ha gli occhi terribilmente azzurri e brillano alla luce della luna. Non sono azzurri come quelli di Damon, questi sono stupendi.
 
 
 
 
Derek rimane come folgorato alla vista della donna. Non sembra tanto vecchia da definire donna, ma lui non è capace di connettere in quel momento. Non per la botta appena presa alla schiena che comunque si fa sentire, ma proprio per la visione che ha di fronte a lui.
La ragazza sembra sorpresa più che impaurita, lo sente dal suo odore. Profuma di buono, di rosa e Derek percepisce che lei non è una ragazza normale, ma lui non può capire, perché lui non sa.
 
Il giovane lupo osserva ancora la donna per qualche attimo e se ne rende conto, o l’ha capito adesso: quella è la ragazza più bella che lui abbia mai visto.
I capelli mossi le ricadono sulle spalle, gli occhi color del cioccolato brillano grazie alla luce della luna, le labbra carnose, il naso piccolo e il corpo è fasciato da un vestitino verde che la rende accattivante.
 
Dentro di lui si risveglia un antico istinto, che non ricordava più di avere. L’aveva sepolto quando la ragazzina di cui era follemente innamorato era morta tra le sue braccia, ma ora si era risvegliato magicamente.
Derek è spaventato, per questo corre via nel bosco, mimetizzandosi con la natura.
 
Aveva seppellito tutto tempo fa e questo era riaffiorato. Derek non se ne capacita, non vuole accettarlo.
Lui deve dimostrarsi forte sempre e comunque e con quella ragazza si è sentito scoperto. Lui non può sentirsi così. Derek ulula alla luna, proprio come aveva fatto un tempo per esternare tutto il suo dolore. Ora non prova dolore, sinceramente non sa cosa prova, ha solamente paura.
 





                                                                                          ***
 




Katherine reputa Beacon Hills una cittadina abbastanza noiosa, quasi quanto Mystic Falls. Forse a Mystic Falls succedevano cose più eccitanti, invece qui non succede nulla.
E’ da due settimane che è in quella cittadina è non ha più rivisto quell’uomo. Non ha mai visto una creatura così, ne è certa.
 
In cinquecento anni non ha mai visto nulla di simile. Ricorda ancora quegli occhi così azzurri e splendenti e la velocità con cui è sparito l’uomo. Non è paragonabile alla sua, certo, ma era pur sempre una velocità fuori dal normale.
Tutto ormai è fuori dal normale.
 
Katherine, finalmente, decide di uscire e di conoscere la cittadina. Le voci che ha sentito la reputano interessante, allora deve esserci per forza qualcosa.
La vampira chiude la porta di casa e sale in macchina verso il centro della cittadina. Ovviamente quella casa non l’ha pagata, ha soggiogato l’agenzia immobiliare che gliel’ha gentilmente regalata.
 
La vampira arriva nel centro di Beacon Hills dove c’è un via vai di persone. Chi parla con la moglie per dirle che farà tardi, chi parla con il fidanzato, chi con il capo di lavoro e chi parla perfino di gelati.
“Troppa gente monotona.”  pensa.
 
Cammina un po’ per le vie alla ricerca di qualcosa di interessante e decide che se entro qualche giorno non trova nulla se ne andrà a visitare una nuova città, anche se praticamente ha visitato tutto il mondo.
Senza accorgersene è arrivata davanti al distretto di polizia. Sa solo che è comandata da uno sceriffo, niente di più.
 
Si gira per andarsene, quando sente una voce che l’attira e si gira di scatto.
Non vuole crederci. I suoi occhi stanno guardando attentamente l’uomo di due settimane prima, la strana creatura.
 
Abbassa lo sguardo imbarazzata e il cervello le suggerisce di allontanarsi il più possibile. Si sente una grande idiota. Ha più di cinquecento anni alle spalle e si sente come una ragazzina alla prima cotta. Che poi, per Katherine, questa non è una cotta.
Non lo conosce, non sa chi è e poi neppure le piace.
 
Insomma, quell’uomo lì sembra perennemente arrabbiato con tutto il mondo. No, non può piacerle.
Katherine fa per voltarsi, quando viene bloccata da una presa ferrea al polso. Si volta di scatto per uccidere –in modo lento e doloroso se possibile– chi l’ha toccata, ma si scontra con due occhi verdi così simili a quelli di Stefan.
 
Katherine non sa di preciso cos’è a fermarla dal suo istinto omicida. Forse gli occhi simili a quelli del suo amore o forse il viso dell’uomo e della sua vicinanza. La vampira inclina leggermente la testa di lato e sorride incerta.
 
-Ti serve qualcosa?- domanda curiosa.
-Ecco… Sei nuova?- domanda Derek.
-A quanto pare.- le risponde con fare saccente. –Mi sembra di averti già visto, però.-
 
 
 
 
Derek viene colpito in un punto debole. Sa –ricorda– che quella ragazza l’ha visto, ma non si aspettava un’uscita del genere.
Derek abbassa lo sguardo e non sa cosa rispondere, ma poi decide di avviarla verso un’altra strada.
 
-Io non ti ho mai visto.- mente. –E’ la prima volta che ti vedo ed è per questo che ti ho fermata.-
-Quindi tu fermi ogni ragazza nuova che arriva in città?- gli domanda Katherine con tono pungente e leggermente divertito.
 
Derek spalanca leggermente gli occhi colpito da quel tono. Quella ragazza riesce a cambiare umore in modo repentino e questo gli piace.
Da quando gli piace il carattere di una ragazza? Aspetta, non gli è mai piaciuto.
Decide di rispondere a tono, vuole vedere cosa risponde.
 
-Non ogni ragazza.- scuote leggermente la testa sorridendo in modo tirato. –Fermo solo chi ritengo degno di conoscere.-
-E così, sua maestà, mi ritiene degna di essere conosciuta?- gli domanda Katherine divertita.
 
Derek nota che la ragazza di fronte a lui si sta divertendo parecchio. Decide di assecondarla e si diverte nel farlo, ma si sente comunque un ragazzino.
Lui non si è mai comportato così.
 
-Ti reputo una persona da conoscere.- le risponde a tono.
-Davvero?- gli domanda la vampira. –E perché?-
-Sembri una persona davvero interessante. Inoltre non è facile trovare un bel faccino come il tuo da queste parti.- le risponde.
 
Ed è lì che Derek si da dello stupido per la seconda volta in una giornata.
Non sa che cosa gli prende. Non è mai stato così diretto con una donna, ma sente che con lei è diverso.
Lui si sente diverso, tutto è diverso.
 
-Mmm… Forse hai ragione.- la vampira sorride. –Non è facile trovare ragazze come me.-
-Sei sicura delle tue abilità, vedo.- la canzona Derek.
-Bisogna essere sicuri nella vita se bisogna sopravvivere.- gli risponde Katherine.
-Frase filosofica, direi.- Derek sorride. –Sembra che tu sia sopravvissuta alla morte da come parli.-
-Potrei.- gli risponde la ragazza. –Comunque dovresti sorridere più spesso.-
 
Derek rimane nuovamente sorpreso dal comportamento della ragazza.
Non è da lui sorprendersi con così poco, ora ha seriamente paura.
A Derek non piace sorridere, lo sanno tutti.
 
-E perché mai?- le domanda.
 
 
 
 
Katherine si sta divertendo a punzecchiarlo ed anche a l’uomo che ha di fronte sembra piacere. Era da tempo che non si divertiva così.
 
-Saresti più carino. Sembri sempre così tormentato.- le risponde ovvia.
 
Derek abbassa lo sguardo e sembra essere stato colpito in pieno. Katherine si pente della sua uscita, ma il giovane lupo sembra essersi ripreso in fretta.
 
-Io non volevo…- si scusa.
 
Anche Katherine ora ha paura. Lei non si scusa mai. Non si è mai scusata con nessuno.
Sta bene con lui, ma deve andarsene.
 
-Io sono Derek, comunque.- le dice.
 
Katherine ride e i capelli mossi le coprono il volto. Decide che vuole giocare, vuole farsi desiderare.
 
-Tu come ti chiami?- le domanda poi l’uomo vedendo che lei non risponde.
-Se ci rivedremo ancora te lo dirò.- gli risponde la vampira per poi voltargli le spalle ed andarsene.
 
Katherine è soddisfatta, Derek un po’ meno.
 



 
                                                                                        ***



 
 
Quando si incontrano per la seconda volta sono entrambi distrutti. Katherine ha rivisto Elijah, Derek è appena andato a letto con Breaden.
La prima è parecchio sconvolta, il secondo è decisamente più turbato. La vampira è stufa, Elijah le ha spezzato nuovamente il cuore –quel cuore a prova di tutto e tutti, ma non a lui–, il lupo è alla ricerca del suo posto nel mondo.
 
Si incontrano in un locale non troppo affollato al bancone. Arrivano quasi contemporaneamente, senza accorgersi della presenza dell’altro.
Se ne accorgono quando entrambi ordinano la stessa cosa: un bicchiere di bourbon.
Entrambi girano la testa e i loro occhi si scontrano di nuovo.
 
Il barista serve ad ognuno il suo bicchiere pieno di liquido, poi ritorna a fare il suo lavoro. I due si osservano per qualche secondo, poi è Derek a parlare per primo, ancora una volta.
 
-Non ti facevo una donna che affonda i dispiaceri nell’alcol.- le dice.
-Ciao anche a te.- parla Katherine. –Neanche io ti facevo un uomo che si getta sull’alcol ed è pronto ad ubriacarsi.-
-Brutta giornata.- dice lui.
-Brutto secolo.- risponde lei.
 
Katherine inizia a parlare e Derek continua a fare le domande di rito.
Dopo un po’ Derek capisce che la donna che ha davanti non è semplice, ma neanche lui lo è. E’ una donna complicata e lui è un uomo complicato.
Si ritrovano ad aver bevuto qualche bicchiere di troppo –forse cinque di troppo– quando decidono di abbandonarsi il locale alle spalle.
 
Derek decide di accompagnare la ragazza a casa, senza capire il perché, ma lo fa e basta.
Katherine accetta, anche se è preoccupata per lui. Lei è meno ubriaca di lui, ci è abituata, ma lui sembra devastato.
Il giovane lupo l’accompagna alla porta e fa per salutarla.
 
-Sei sicuro di voler ritornare a casa in queste condizioni?- gli chiede la vampira.
-Non sono poi messo così tanto male.- le risponde con la voce impastata da alcol. –Sto bene.-
 
Katherine scuote la testa e gli fa segno di entrare.
 
-Non mi sembra. Entra.- gli dice.
 
Per la prima volta in tutta la sua esistenza Katherine non invita a casa sua un uomo per doppi fini e non se lo porta a letto.
Derek, per la prima volta, entra a casa di una semi-sconosciuta ubriaco fradicio.
I due si addormentano nel divano, uno dalla parte opposta dall’altro, ma ognuno ha un immagine in testa. Lei di lui, lui di lei.
 



 
                                                                                     ***



 
Dopo quella notte non si sono più rivisti per un bel po’. Derek, ormai sobrio, era andato fuori dalla casa di Katherine, capendo l’errore che stava commettendo.
Lui era un mostro e non poteva affezionarsi a lei. Derek, però, non sapeva cos’era realmente Katherine però.
 
Derek aveva continuato con la sua solita vita, ovvero occuparsi dei ragazzini del branco di Scott e di quest’ultimo che erano alla ricerca di decifrare un codice per il totomorte.
Mancava ancora la terza parte della lista e Derek aveva un brutto presentimento.
Katherine, invece, aveva deciso di rimanere in quella stramba città ancora un po’. Voleva conoscere di più quell’uomo misterioso che l’aveva colpita per ben due volte.
 
La terza volta che si incontrano è dicembre e a Beacon Hills sta nevicando. Katherine è alla ricerca di qualche regalo di Natale, mentre Derek vaga irritato per la cittadina.
Derek è stufo dei continui cambi d’umore di suo zio e si sente vuoto. Ha perso la voglia di vivere. Fa parte di un branco non-branco ed invece lui è alla ricerca di qualcosa di forte.
 
Derek non si accorge nemmeno di dove sta camminando perso nei suoi pensieri quando si scontra con Katherine.
La vampira l’aveva visto arrivare, ma aveva preferito camminare dritta lo stesso con la speranza di scambiarci ancora qualche parola.
 
Per Katherine Derek era abbastanza interessante e nascondeva qualcosa. L’aveva visto.
Aveva visto i suoi occhi illuminarsi al buio ed i suoi canini, ma non si spiegava che cosa fosse.
Così, Derek si era scontrato con Katherine e le borse della donna erano cadute sul marciapiede.
 
 
 
Derek non ha bisogno di parole. Ha capito di essersi scontrato con lei.
L’uomo è felice di vederla. Non l’aveva vista per quasi un mese, dopo che lui se n’era andato da casa sua, ma ora era felice di poter vedere di nuovo il suo sorriso.
Derek si inginocchia ed inizia a raccogliere le varie borse. Ce ne sono decisamente troppe.
 
Katherine si inginocchia all’altezza di Derek e lo aiuta a raccogliere le borse –anche se quelle sono le sue, ma non importa– ma un improvviso movimento fa sbilanciare entrambi in avanti. Ora sono vicini, troppo vicini, e lo possono capire dalla distanza tra le loro fronti. Pochi centimetri li separano, ma nessuno dei due fa una mossa. Entrambi rimangono immobili ad aspettare l’altro.
 
Derek si sente improvvisamente più felice vicino a lei –ed è quasi impossibile per Derek sentirsi bene.
Lui è sempre quello arrabbiato con il mondo intero, ma ultimamente non lo è più.
 
-Ci rivediamo.- le dice lui.
-Già, Derek, ci rivediamo.- gli dice lei sorridendo.
 
A Derek non è mai piaciuto così tanto sentir pronunciare il suo nome. Lei ha la voce dolce, vellutata e a Derek tutto questo piace.
Derek si alza sorridendo, poi le porge una mano aiutandola a rimettersi in piedi.
 
-Si, straniera. Non ti ho più rivista.- le dice Derek.
 
Katherine sorride e scuote leggermente la testa, mentre i suoi capelli bruni ondeggiano in avanti. Si avvicina leggermente a Derek, poi si morde le labbra.
Si, si è decisamente rammollita.
 
-Sei tu che sei scappato da casa mia, non il contrario.- gli dice con fare ovvio.
-Mmm…- Derek alza leggermente le spalle. –Così sembra una cosa brutta. Facciamo che me ne sono andato una volta svegliato perché non volevo disturbarti.-
-Così suona come scappato, comunque.- dice Katherine ridendo.
 
Derek si perde nuovamente in quegli occhi così scuri che assomigliano a quelli di un cerbiatto e nella sua risata cristallina. Ha capito che quella risata lo fa sentire bene, non può farne a meno.
 
-Hai ragione, mi sono comportato male.- le dice grattandosi la testa. –Mi dispiace…-
 
Derek vorrebbe dire anche il suo nome, ma si accorge che effettivamente non lo sa.
 
-Non so il tuo nome, comunque.- le fa ricordare.
-Hai ragione.- Katherine sorride sincera. –La prima volta può essere un caso, la seconda fortuna, ma alla terza è destino. Sono Katherine, comunque.-
 
Derek sorride leggermente al suo indirizzo e ne memorizza il nome.
Katherine.
Effettivamente suona così bene quel nome, le si addice proprio.
 
-Allora, Katherine, per farmi perdonare ti invito a prendere una cioccolata.- le dice.
 
Katherine fa una smorfia, ma cerca di mascherarla. Ora avrebbe decisamente bisogno di qualcos’altro per sfamarsi, magari qualche vena, ma decide comunque di accettare.
Derek e Katherine si incamminano verso un bar della cittadina.
La donna nota con piacere che è differente dal Mystic Grill, questo è molto più grande e decisamente più divertente.
 
Katherine e Derek si accomodano al tavolo ed entrambi ordinano una cioccolata calda. All’inizio tra i due cala il silenzio e, seppur sia piacevole, Katherine decide di interromperlo.
 
-Allora, uomo misterioso, come mai ci incontriamo sempre?- domanda lei.
-Come hai detto tu è destino.- le risponde Derek con fare ovvio.
-Tu credi nel destino?- gli domanda Katherine.
-Credo in tante cose, forse troppe.- risponde Derek.
-Diciamo che anche io credo a troppe cose. Ne ho viste tante in tutta la mia vita.- risponde Katherine.
-Sembra che tu abbia vissuto molto, eppure sei così giovane.- Katherine abbassa lo sguardo imbarazzata. –Quanti anni hai? Cinquecento?-
 
Derek sorride con fare ovvio, mentre non sa quanto abbia ragione.
Lui non sa quanto si sia avvicinato all’età di quella donna, ma forse non lo saprà mai.
 
-Non si chiede l’età ad una donna.- gli ricorda Katherine. –Non è da gentiluomini.-
-Io non sono mai stato un gentiluomo.- sbuffa Derek mentre inizia a sorseggiare la cioccolata calda che il cameriere ha appena portato.
 
Il cameriere se n’è andato dopo aver osservato a lungo Katherine e questo gli ha dato profondamente fastidio.
Perché ha provato questa sensazione?
 
-Potresti esserlo.- gli risponde Katherine.
-Non sono fatto per queste cose.- continua Derek sicuro.
-Sei troppo burbero!- dice Katherine.
 
Derek sbuffa leggermente infastidito, ma una parte di lui è anche divertito.
Quando mai lui è stato burbero?
Mai.
 
 
 



                                                                                        ***



 
La quarta volta che i due si incontrarono fu la più disastrosa.
Era una notte di luna piena e Derek era leggermente fuori controllo. Non riusciva a calmarsi, forse perché suo zio l’aveva tradito ancora una volta.
Era stufo della sua vita, non poteva continuare così.
 
Si stava sfogando nel bosco, seminando distruzione da tutte le parti.
Katherine, invece, era uscita per andare a caccia.
Nessuno degli abitanti di Beacon Hills portava la verbena, evidentemente nessuno era a conoscenza dei vampiri.
 
Stava camminando per una strada buia, quando aveva visto sfrecciare una figura fuori dal bosco per precipitarsi dalla parte opposta per poi sparire tra gli alberi.
Katherine era stata colpita da una cosa: due occhi blu.
Era rimasta leggermente confusa, ma poi aveva compreso.
 
Sapeva benissimo a chi appartenevano quegli occhi blu. Guardò il cielo e notò la luna piena. La spiegazione era una sola: Derek era un licantropo.
Non aveva mai visto licantropi così, ma aveva imparato a non sorprendersi più di nulla.
Così Katherine era sfrecciata all’interno del bosco seguendo la scia dei licantropo –o meglio di Derek.
 
La vampira affinò l’udito e sentì un ululato spaventoso. Non fu quello a farle più paura, ma tutto il dolore che c’era in chi l’aveva emesso.
Ne era sicura, quello era Derek.
Katherine sfrecciò tra gli alberi, incurante delle foglie che si incastravano tra i suoi capelli, fino ad arrivare ad una sorta di casa abbandonata.
 
La porta era spalancata e c’era qualcuno dentro. Lo sentiva dal respiro e dall’odore di sangue.
Si, sangue.
Katherine aguzzò la vista e vide all’interno la casa diroccata la sagoma di Derek in ginocchio.
 
Non aveva paura di lui, aveva affrontato cosa ben peggiori, ma era lo stesso timorosa di entrare.
Katherine si fece forza e a passo lento entrò all’interno della casa, così da far intuire a Derek la sua presenza.
 
Quando la mora entrò all’interno della casa Derek iniziò a tremare.
C’erano tante sensazioni contrastanti: rabbia, paura, dolore.
Derek avvertì subito il profumo di Katherine non appena quest’ultima entrò e il suo primo pensiero fu quello di scappare, di andare il più lontano possibile per nascondere il mostro che era, ma non ci riucì.
 
Derek Hale era come incollato al rude pavimento della casa e non riusciva a muoversi.
Regolarizzò il suo respiro e finalmente sentì qualcosa calmarsi, ma subito dopo il lupo ritornò a farsi sentire.
 
-Derek?- lo chiamò Katherine.
 
Derek abbassò maggiormente la testa per non farsi vedere, mentre si conficcava maggiormente le unghie nel palmo e il sangue iniziò a scendere ancora più copioso.
Doveva trattenersi, non poteva farle del male, non a lei.
Katherine, incurante di questo sforzo, si avvicinò ancora di più a lui.
 
Non appena arrivò accanto a Derek gli posò una mano sulla spalla e quel tocco parve rassicurarlo, ma Derek si scrollò la mano delle donna di dosso.
 
-Vattene.- esalò Derek in un sussurro.
 
Katherine, in una vita passata, se ne sarebbe andata, anzi, non si sarebbe proprio interessato a lui, ma ora che l’aveva conosciuto l’aveva visto sotto una luce diversa.
Entrambi erano troppo simili e uno dei due aveva bisogno di costante aiuto dell’altro, anche se questo non lo sapevano ancora.
 
-No, non me ne vado.- rispose secca la vampira trattenendo il respiro.
 
Il sangue di Derek era buono, ma non poteva attaccarlo ora, non l’avrebbe mai fatto.
Si, Katherine Pierce aveva messo da parte la sua figura fredda e manipolatrice per aiutare lui, per aiutare Derek.
 
-Non me ne vado. Sono qui per te.- rincarò la dose Katherine.
-Ti ho detto di… Andartene…- ringhiò maggiormente Derek.
 
Neanche questo spaventò la mora e Derek proprio non se ne capacitava. Aveva di fronte un essere mostruoso, sarebbe dovuta scappare a gambe levate ed invece stava lì, immobile, accanto a lui.
 
-Derek, guardami.- gli ordinò Katherine.
 
Derek scosse la testa e questo fece spazientire Katherine. Sapeva come trattare i lupi mannari. Durante tutta la sua esistenza ne aveva conosciuti molti e ci era anche andata a letto pure. Lui, però, non era come gli altri, era diverso.
 
Katherine prese delicatamente la testa di Derek e la girò lentamente in modo da vederlo completamente.
I suoi occhi azzurri brillavano, i suoi denti fuoriuscivano leggermente dalla bocca, le orecchie allungate e dei peli –del pelo– contornava la sua faccia.
 
Avrebbe dovuto essere mostruoso, ma per Katherine era bellissimo.
 
-Vattene, ti prego!- rantolò Derek al limite della sopportazione.
-Non me ne vado.- Katherine posò un dito sulla sua guancia. -Non devi nascondere quello che sei realmente.-
 
Derek, in preda ad un istinto animale, agguantò Katherine per la gola e con uno scatto la sbattè contro il muro tenendola stretta.
I suoi occhi brillavano ancora di più e la sua bocca era spalancata. Nell’esatto momento in cui Katherine si ritrovò appesa al muro Derek emise un ringhio.
 
Katherine non aveva paura di lui, per cui rimase lì a guardarlo senza emettere alcuna parola.
Derek iniziò a respirare sempre più velocemente mentre metteva a tacere, seppur parzialmente, il lupo dentro di lui.
 
Non appena si rese conto di quello che aveva fatto mollò la presa sul collo di Katherine ed indietreggiò leggermente capendo il grave errore commesso.
La mora però non lo fece andare oltre e lo trattenne debolmente per il polso. Derek ruotò la testa e vide la mano della donna che teneva stretto il suo polso.
 
-Non avere paura Derek.- ripeté la vampira. –Respira Derek.-
 
Derek provò a respirare e grazie alla voce di Katherine parve calmarsi.
Katherine toccò leggermente la guancia del lupi delineandone il profilo. Passò l’indice nel contorno degli occhi, poi sul naso e poi sulla bocca ancora leggermente aperta.
 
-Perché… Perché non hai paura di me?- domandò Derek mentre stava ritornando sempre più umano.
-Forse perché tu dovresti averne di me.- terminò Katherine inclinando leggermente il capo e regalandogli un caldo sorriso.
 
Derek regolarizzò sempre di più il respiro ritornando perfettamente umano. La luna era alta nel cielo, ma a lui non importava.
Finalmente aveva riacquistato il suo controllo e solamente grazie a lei.
 
-Perché dovrei avere paura di una creatura come te?- domandò allora Derek accarezzando leggermente la mano di Katherine.
-Perché nel mondo esistono tanti mostri, ed io sono una di quelli.- mormorò Katherine abbassando il capo.
-Una creatura perfetta come te non può essere un mostro.- Derek le accarezzò una guancia in un gesto così spontaneo che si sorprese da solo. La sua pelle era vellutata e morbida, inoltre sapeva di buono. –Io sono un mostro.-
 
Katherine scosse leggermente la testa e notò la mano ferita del lupo che stava guarendo, ma il sangue stava macchiando ancora il pavimento.
Derek, accarezzandole la guancia, inoltre, aveva lasciato una piccola scia di sangue su di essa e a Katherine era venuta sete. Katherine era uscita per andare a caccia, ma l’aveva interrotta non appena aveva trovato Derek.
 
Gli occhi della mora si fecero leggermente scuri, mentre delle vene iniziarono a contornarle il volto. I canini lottavano per uscire e magari per squarciare la gola di Derek, ma Katherine si stava trattenendo. Non poteva e non voleva farlo.
Derek sgranò leggermente gli occhi alla vista della sua trasformazione.
 
Non aveva mai visto una cosa simile ed improvvisamente ebbe come un senso di paura.
Però non poteva scappare da lei. Lei non l’aveva fatto con lui e lui non poteva lasciarla da sola. Katherine stava tremando leggermente e Derek si inginocchiò per guardarla in faccia, visto che la vampira precedentemente l’aveva abbassata.
 
-Ora dovresti scappare tu da me.- lo avvertì Katherine.
 
Derek scosse leggermente la testa e prese il viso della donna tra le sue mani.
 
-Non posso.- Derek le rispose in modo rassicurante. –Io non ho paura di te.-
-Dovresti averne.- Katherine tremò ancora. –Io sono la creatura più pericolosa del mondo.-
-Niente può essere più pericoloso di un lupo…- la beffeggiò Derek.
-Un vampiro può esserlo.- rispose atona lei.
 
Derek staccò entrambe la mani dal viso della mora ed indietreggiò di qualche passo. Sapeva che c’erano delle leggende per quanto riguardavano i vampiri, ma non ci aveva mai creduto.
Aveva combattuto contro mille creature, ma non aveva mai creduto ai vampiri.
Erano ‘succhiatori di anime’ ed è per questo che lui non ci aveva mai creduto.
 
Katherine alzò leggermente la testa per guardarlo, ma questo era già arrivato alla porta. La donna capì: il lupo aveva paura del predatore.
Derek corse nel bosco, scomparendo tra gli alberi.
 
 



                                                                                      ***



 
 
La quinta volta che si incontrarono fu quella che cambiò radicalmente le loro vite.
Dopo l’accaduto non si erano più visti per una settimana.
Derek troppo ‘spaventato’ di quello che era venuto a conoscenza e troppo codardo per ammettere la realtà.
 
Teneva a quella donna in un modo particolare e quasi morboso, come mai aveva tenuto a nessun’altra. Aveva avuto storie disastrose ed aveva timore di imbattersi in un’altra e di non uscirne vivo.
D’altro canto si era comportato veramente male. Era scappato, lasciandola lì sul bosco, in mezzo al nulla, con la coda tra le gambe.
 
Non per paura o altro, ma per timore. Si stava affezionando in un modo strano a quella donna e non ne capiva il perché. Forse era tornato semplicemente un ragazzino.
Derek ne aveva parlato con Scott e l’Alpha Originale era venuto ad una conclusione: Derek si stava semplicemente innamorando –anzi, si era innamorato e basta.
 
Dopo quella sconvolgente dichiarazione –che già in parte aveva intuito, lo aveva immaginato– rimase chiuso in casa a riflettere.
I lupi erano nemici mortali per i vampiri e i vampiri odiavano i lupi.
La loro relazione, sempre se lo era, sarebbe stata dannosa per entrambi.
 
Derek l’aveva capito. Derek, inoltre, non voleva metterla in pericolo. Aveva scoperto, tramite le fonti tramandategli dai suoi genitori, che un morso di un lupo era mortale per un vampiro e lui aveva paura di ferirla.
Il giovane Hale per la prima volta non aveva paura di se stesso, ma aveva paura per un’altra persona.
 
 
 
 
Katherine, dopo l’accaduto, si era decisamente abbandonata all’oblio. Aveva ammesso a se stessa di aver combinato una pazzia a legarsi al lupo e che non l’avrebbe mai accettata.
Lei era il mostro più pericoloso ed era semplicemente destinata a vivere da sola.
La vampira decise di allontanarsi per sempre da Beacon Hills.
 
Aveva già preparato i bagagli ed aveva già cominciato a caricare in macchina le prime cose. Era una giornata piovosa. Katherine amava la pioggia, l’aveva sempre fatto.
Aveva perso sua figlia in una giornata di pioggia.
Era morta in una giornata di pioggia.
Era stata tradita in un giorno di pioggia.
 
Ma comunque Katherina amava lo stesso la pioggia.
Katherine guardò per l’ultima volta la via della sua casa e sospirando fece per entrare in macchina, quando due braccia possenti la fermarono.
Non si voltò nemmeno. Sapeva a chi apparteneva quell’odore.
 
Si ritrovò girata senza capire il perché.
Derek l’aveva girata e ora la stava guardando con un misto di sollievo e turbamento.
Gli erano mancati quegli occhi così profondi e quel viso così perfetto.
Si accorse di essere completamente il nulla senza di lei.
 
-Cosa vuoi?- la voce di Katherine risultò più fredda del previsto.
 
A Derek non fece male. Se l’era meritato.
Senza nessun preavviso le labbra del lupo si appoggiarono su quelle della vampira in un modo delicato ed irruente allo stesso tempo.
Katherine sussultò leggermente a quel contatto, ma ricambiò senza mezze misure il braccio, mentre l’acqua continuava ad inzupparli, perché nessuno dei due aveva un ombrello, ovviamente.
 
Derek sbatté Katherine addosso alla macchina in modo da avere un appiglio in più e Katherine lo lasciò fare.
Se Derek Hale aveva qualche dubbio prima, ora non ne aveva più.
Si era affezionato al suo nemico mortale, anzi, ne era innamorato.
 
Katherine, seppur non volesse, si staccò da lui guardandolo irata.
 
-Perché l’hai fatto?- domandò.
-Perché ho capito di aver sbagliato.- ammise lui.
-Non è una scusa plausibile.- Katherine si allontanò ancora di più.
-Certo che lo è. Ho sbagliato tutto con te, Katerina.- mormorò Derek.
 
La vampira sussultò nel sentir pronunciare il suo vero nome. Solo uno l’aveva sempre fatto ed ogni volta che lo pronunciava le veniva un colpo al cuore.
Pronunciato da Derek risultava ancora più melodioso.
 
-Come… Come lo sai?- domandò annaspando.
 
Derek sorrise vittorioso stringendosi le spalle, mentre ormai l’acqua aveva inzuppato tutti e due.
 
-Ho fatto delle ricerche su di lei, signorina Petrova e mi sono informato. Ora so tutto su di te, o quasi.- parlò Derek.
-Tu non puoi sapere nulla. Sono scappata per ben cin…- iniziò, ma Derek la bloccò.
-Lo so, sei scappata per ben cinquecento anni da qualsiasi creatura esistente.- Derek guardò Katherine che teneva la bocca leggermente aperta. –Te l’ho detto. So tutto su di te.-
 
Derek le accarezzò il volto con una dolcezza inaudita che neanche lui sapeva di avere.
 
-Permettimi di rimediare al mio errore.- mormorò il lupo sulle labbra della vampira.
-Non possiamo continuare così, sempre se mai abbiamo iniziato…- si difese Katherine.
-I miei occhi si sono posati su di te dalla prima notte in cui ti ho vista senza dimenticarti.- disse Derek accarezzandole una guancia. –Permettimi di starti vicino.-
-Perché dovresti? Siamo nocivi per entrambi.- rincarò la dose la vampira.
-Perché con te mi sento diverso. Con te ho imparato a vivere e a tirare fuori il ragazzo di una volta, quello spensierato, dolce e a volte anche protettivo. Permettimi di dimostrarti quello che realmente sono e non un semplice mostro.- quasi la supplicò Derek.
-Ci faremo soltanto male entrambi, ci feriremo.- gli fece notare la vampira.
-Ci faremo male, ma poi ci guariremo a vicenda. Permettimi di farlo, Katherine. Permettimi di avere la chiave del tuo cuore. Sono sbagliato per te e forse tu lo sei per me, ma le cose sbagliate messe insieme funzionano meglio.- ammise Derek.
-Non potremo durare a lungo. L’eternità sarà un ostacolo tra di noi.- gli spiegò Katherine.
-Ho capito che niente è un ostacolo per noi, nemmeno la nostra natura. Troveremo un modo.- rispose Derek.
-E se questo modo implicasse diventare come me?- domandò la vampira.
-Allora diventerei un vampiro come te, andando contro la mia stessa natura.- ammise Derek.
 
Per Katherine non ci furono bisogno di altre parole. La vampira catturò le labbra del lupo imparando a conoscerlo fino in fondo.
Entrambi non erano preoccupati di aver abbassato le proprie difese, perché sapevano che si sarebbero presi cura l’uno dell’altro.
 
La fredda e manipolatrice vampira Katherine si era innamorata del cinico e silenzioso lupo Derek.
Il cinico e silenzioso lupo Derek si era innamorato della fredda e manipolatrice vampira Katherine.
 
Entrambi non avrebbero mai potuto vivere senza aver conosciuto l’altro.
Entrambi non sono più soli.




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Questo, personalmente, è più un mio delirio. Mi manca The Vampire Diaries, mi manca Katherine, anche se nella quinta stagione l'hanno resa un po' troppo odiata da tutto e tutti, ma mi manca.
Mi manca vedere la Dobrev nei suoi panni troppo maliziosi e schivi, ma estremamente divertenti.
Per cui è uscito questo delirio, unito a quello di Teen Wolf e su una presunta futura morte di Derek.
Se faranno morire anche lui andrò in America ad uccidere la Plec per Damon, Jenna, Kol e Katherine e Jeff per Allison, Aiden e Derek.


Comunque, i personaggi sono relativamente OOC, forse un po' troppo, ma sappiamo com'è Katherine quando trova l'amore ed io sono una di ampie vedute, quindi è uscito questo.
Non so se sia una cosa bella o meno, ma ho scritto ben 22 pagine di Word e ci tengo molto, perchè non l'avevo mai fatto.
Spero di ricevere pareri, sia belli che brutti.
Grazie ancora, alla prossima :)
  
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