(N.b. "Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non
mi appartengono, gli eventi non sono accaduti realmente e questa storia non è
scritta a scopo di lucro")
line in the sand.
Gerard aveva paura.
Non era mai stato
così spaventato, anzi terrorizzato, durante tutta la sua vita.
Sentiva
l’adrenalina scorrergli nelle vene.
Non era pronto per
lasciarlo ma non era pronto neanche per stare con lui. Che cazzo avrebbe dovuto
fare?
Aveva parlato con
Mikey, con Frank, con Ray, con Bob, con tutti.
Non ce la faceva a contnuarei
perché la loro non era una storia normale, ma non sapeva se aveva il coraggio
per scrivere la parola fine.
Avrebbe dovuto
trovare il coraggio presto o tardi però, loro non sembravano essere fatti per
stare insieme.
La loro relazione
era come una linea sulla sabbia, appena arrivava un onda rischiava di essere
cancellata.
-Bert- disse
entrando nel suo bus.
Appena l’altro
cantante lo vide abbandonò l’mp3 sul cuscino del divano e si avvicinò a lui,
dandogli un bacio sulla bocca.
-Ehi-
-Ehi- rispose
Gerard. –Puoi uscire un secondo, devo parlarti-
Bert annuì
seguendolo nel parcheggio. –Allora.. che c’è?-
-Bert, io..- si
morse un labbro. –Io non so come dirtelo..-
Bert alzò un
sopracciglio. –Che cazzo c’è? Dio, qualsiasi cosa sia dilla-
-Bert, io.. Tra una
settimana finisce il tour..- cominciò stringendosi le mani l’una con l’altra.
–E io non credo che sia il caso.. si, insomma.. che sia il caso di
continuare..-
La voce di Bert da
preoccupata si trasformò in arrabbiata, anzi incazzata nera. –Che cazzo vuoi
dire, eh? Mi stai scaricando?-
-Io..- Gerard
esitò. Non poteva negare, lo stava davvero scaricando. –Mi dispiace..-
-Ma vai a farti
fottere, Way- gli urlò contro tornando nel bus.
The line is being drawn through my heart and we're conceiving fires
through our thoughts
And you're just like me, and you're just like me..
Gerard
schiacciò l’acceleratore e strinse le mani sul volante.
Non
doveva trovarsi lì, sapeva che non era il suo posto. Ma non vedeva comunque
l’ora di arrivare.
Non
riusciva a non fare nulla; quella era la sua vita e gli stava sfuggendo dalle
mani. Doveva riprendersela.
Non
era sicuro che quella fosse la cosa giusta da fare, non era sicuro di nulla, ed
andava bene così. Dopotutto quando tutte le tue certezze si sgretolano, l’unica
cosa che puoi fare è seguire le scelte sbagliate in partenza.
Dio,
ma quanto era lunga la strada dall’aeroporto a quella stramaledetta casa?!
Bert
non lo sarebbe mai andato a prendere se avesse saputo che stava arrivando anzi,
probabilmente sarebbe scappato dall’altra parte dell’America.
Stupido
bastardo.
Lo
sapeva che non voleva vederlo e neanche Gerard voleva a dire il vero, se si
fosse fermato a pensare avrebbe girato la macchina, preso il primo aereo per
Haiti, o una navicella per lo spazio.. ma c’era una parte di lui che lo faceva
continuare a guidare, che non gli faceva vedere l’ora di averlo davanti per
prenderlo a pugni, per baciarlo fino a rimanere senza fiato, per cambiare nel
bene o nel male quella situazione..
Sarebbe
scappato se solo non ci tenesse troppo, perché infondo loro due erano uguali.
This is everything I wanted to tell you: I'm still in
love with everything about you,
and I feel the wreckage from everything you do and I'm tired of still
waiting...
Gerard uscì sulla veranda, cercando le sigarette ed l’accendino.
Frank lo raggiunse
e gli porse il proprio zippo e il pacchetto, che Gerard afferrò mormorando un
grazie.
Il viale davanti a
loro era poco illuminato, i lampioni faceva luce solo sotto di loro e c’erano
spazi in cui non si vedeva la strada.
Dio, era malato
oppure tutto quello che aveva intorno ricordava davvero la sua storia del cazzo?
Anche lo sguardo di
Frank si perse nel paesaggio desolato davanti a loro. Il chitarrista parlò
senza guardarlo in faccia. –Posso sapere che cazzo ci fai ancora qui?-
-Scusa?- chiese
Gerard.
-Che cazzo sei
tornato a casa a fare?- ripetè Frank, questa volta spostando lo sguardo su di
lui.
-Il tour è finito,
siamo tutti a casa-
Frank sospirò. –Io
sono tornato a casa perché c’era qualcuno che mi aspettava, lo stesso vale per
Ray o Bob, o tuo fratello.. tu che ci fai ancora qui? Questo non è il tuo
posto-
-Frank- cominciò
Gerard per essere subito interrotto dall’amico.
-‘Frank’ un cazzo. Non
dirmi che è questo quello che vuoi? Continuare a fare l’emo depresso?!-
-Frank,- ripetè
Gerard. –Il tour è finito ed è finito anche tutto il resto. E’ la cosa giusta,
l’abbiamo deciso entrambi.. Non preoccuparti per me, imparerò a convivere anche
con questo-
Frank sospirò di
nuovo andando a sedersi di fianco a lui. –Ma quante stronzate mi tocca ancora
sentire? Se fosse la cosa giusta non ci staresti così di merda-
Gerard alzò le
spalle buttando fuori il fumo. –Sì, già.. Bhe mi passerà-
-Un raffreddore
passa, il tempo passa, non queste cose.. Lo sai che continuerai sempre a
pensarci, a pensare a lui.. Non è perché tu dici che è finita che è finita per
davvero-
-E che cazzo dovrei
fare eh?- sbottò il cantante. –Dio, sei tanto bravo a sparare sentenze, ma tu
non sei me, non sai quello che si prova a sopportare tutto questo!-
-Proprio perché non
ci sono dentro posso dirti cosa dovresti fare- rispose Frank calmo, Gerard alzò
un sopracciglio. –Devi andare da lui e affrontarlo.. Sbloccare questa
situazione per poi passare oltre oppure rimettere le cose a posto, questo
dipende da voi..-
Gerard si morse un
labbro. –La fai facile tu..-
-Perché lo è!
Chiami Brian, ti fai prenotare l’aereo, chiami Jepha per sapere il suo
indirizzo.. Non mi sembra complicato..-
Gerard scosse la
testa. –Non posso farlo..-
-Che cosa te lo
impedisce? Che hai da perdere?-
Gerard rimase in
silenzio a guardare la strada.
Era tutto così
strano e incasinato.
Poi all’ improvviso
vide la soluzione. C’erano spazi di buio, certo, ma la strada era sempre
illuminata un minimo. E chiunque l’attraversasse sapeva che l’ombra non durava
per sempre.
Esitò per qualche
istante e poi si alzò.
Alla peggio si
sarebbe sentito una merda, ma tanto era quello che gli succedeva da un mese a
questa parte quindi, davvero, che cosa c’era da perdere?
-Ma tu non odiavi
Bert?- domandò mentre un leggero sorriso gli solcava le labbra.
Frank alzò lo
sguardo buttando il filtro per terra e ricambiando il sorriso. –Sì, bhe, ma
odio anche te in queste condizioni.. e poi, grazie al cielo, non sono io quello
innamorato di lui, quindi mi va di lusso-
If I told you the truth now would you still leave and take my heart?
And I
still feel ugly. You're ugly just like me
Gerard
inchiodò davanti al cancello di quella che, secondo le sue informazioni, doveva
essere la casa di Bert. Prese un respiro profondo e suonò il campanello e poi
si girò a guardare la strada alle sue spalle.
-Chi
cazzo è a quest’ora?- sentì gridare da dentro la casa ed ebbe un tuffo al
cuore.
Era
lui.
Appena
aprì la porta anche Bert rimase senza parole; si limitò a guardarlo in faccia
stupito.
-Che
succede?- domandò Quinn avvicinandosi all’amico dopo aver notato che era
rimasto immobile davanti alla porta. –Oh,- sussurrò. –Credo che sia ora che io
vada.. Ti chiamo domani-
Bert
si mosse dalla porta solo quel tanto che bastava per lasciare uscire l’amico e non
staccò lo sguardo da quello di Gerard.
-Posso
entrare?- domandò Gerard facendosi coraggio.
Bert
si scostò del tutto dalla porta e rientrò dentro casa.
Afferrò
una birra dal frigorifero e si lasciò cadere sul divano, apparentemente
ignorando l’esistenza di Gerard.
Lui
abbozzò un sorriso.
Tipico
di Bert.
-Carino
come posto-
-Che
cazzo ci fai qui, Way?-
Gerard
sospirò. –Gentile come al solito, eh, McCracken?-
Bert
strinse gli occhi. –Che. Cazzo. Sei. Venuto. A. Fare.?- ripetè lentamente e con
rabbia.
-Mi
mancavi..- ammise sospirando.
-Vaffanculo!-
esclamò Bert alzandosi dal divano e guardandolo in faccia per la prima volta da
quando aveva varcato la porta. –Fottuto ipocrita, figlio di puttana!-
-Bert,
senti..- cominciò Gerard.
Ma
Bert aveva ascoltato abbastanza.
Era
stanco delle sue scuse, dei suoi sensi di colpa, di tutto quello che Gerard si
portava dietro. Dio, lo faceva incazzare come un pazzo quel suo atteggiamento fatto
solo per scaricarsi la coscienza.
Bert
non aveva mai deciso per quanto riguardava la loro storia.
Una
mattina, una delle ultime del tour, Gerard gli aveva semplicemente comunicato
che era finita e lui non aveva potuto fare altro che accettarlo; non poteva di
sicuro obbligare Gee a stare con lui.
E
se adesso gli mancava così tanto, avrebbe dovuto pensarci prima di scaricarlo.
Era
solo un ipocrita di merda.
Lo
raggiunse in pochi passi e lo prese per la camicia. E poi fece quello che
desiderava fare da tanto tempo; gli sferrò un pugno diritto sulla guancia e
Gerard cadde a terra.
When I show you the truth now would you still leave? Will you ever change?
But I still feel empty, will I always lose this game?
Gerard
si rialzò e si toccò la guancia.
Merda,
si era rotto il labbro.
Non
fece in tempo ad alzare lo sguardo che Bert gli era di nuovo addosso.
Lo
prese per le spalle e lo buttò contro il muro, dandogli un altro pugno in
pancia.
-Bastardo!-
esclamò mentre Gerard incassava il colpo. –Come cazzo ti permetti di venire a
casa mia a dirmi questo?- prese un respiro mentre Gerard cercava di proteggersi
l’addome. –Mi fai solo schifo-
In
quel momento qualcosa dentro Gerard scattò.
Era
la mossa sbagliata, lo sapeva, ma ne lui ne Bert erano maestri nel fare la cosa
giusta al momento giusto. Lo raggiunse mentre stava tornando in cucina e con
uno strattone lo fece finire contro il tavolo. Cadde a terra, ma a Gerard non
importava. Gli salì sul petto continuando a prenderlo a pugni in pancia.
-Sei
tu l’ipocrita!- gli gridò nelle orecchie. –Se ci tenevi così tanto a me avresti
potuto fermarmi, chiamarmi o fare qualsiasi cazzo di mossa in questo mese! Qual’e
la tua scusa, eh? Sei solo uno stupido moccioso spaventato!-
-Che
cazzo avrei dovuto fare, eh?- gli soffiò sul viso. –Venire a cercarti in
lacrime per implorarti di non lasciarmi? Ma fottiti, Way-
-Devi
lottare se vuoi qualcosa in questa vita, McCracken- Gerard rispose stringendo
gli occhi e smettendo improvvisamente di colpirlo.
Bert
rimase in silenzio, cercando di fare passare nel suo sguardo tutta la rabbia e
l’odio che provava in quel momento.
Gerard
sostenne i suoi occhi per parecchi secondi e quando, dopo qualche istante Bert
lo baciò, rispose al contatto con tutta la rabbia che aveva dentro.
This is everything I've wanted to show you: I'm no longer scared of anything about
you,
I lived through the damage of the heart you took from me and I’m tired
of still wanting..
Quella
notte il sesso fu diverso tra di loro.
C’era
rabbia dentro, e paura, malinconia, forse anche qualche ricordo dei tempi in
cui le cose sembravano andare bene… Entrambi sapevano che il tempo del
rock’n’roll era finito.. ora dovevano lasciare spazio ad un'altra canzone..
Bert
fu il primo a svegliarsi la mattina seguente.
Si
alzò dal letto, cercò i boxer ed uscì in giardino. Aveva bisogno di prendere un
po’ d’aria e pensare.
Gerard
si svegliò circa mezzora dopo, chiedendosi dove cazzo fosse.
Capì
al volo che quella era casa di Bert e che quindi non si era sognato proprio
nulla.Si rivestì e girò per la casa cercandolo, finchè non lo trovò seduto sul
gradino davanti alla porta di casa, con il filtro della sigaretta finita tra le
mani.
Sospirò
e si sedette accanto a lui, accendendosene una per se e passandone una nuova a
Bert.
-Abbiamo
fatto un gran casino sta notte, lo sai, no?- cominciò Bert buttando fuori il
fumo.
Gerad
abbozzò un sorriso. –Si è lamentato qualcuno dei tuoi amabili vicini? No,
perché al massimo sono io che dovrei incazzarmi con te. Dio, mi hai fatto un
occhio nero!-
-Neanche
tu ci sei andato leggero- ridacchiò Bert. –No, sul serio.. Non credo che
abbiamo fatto la cosa giusta.. Ed intendo sia la rissa che il sesso.. E’ un
gran casino adesso-
Gerard
alzò lo sguardo fissando la sua macchina parcheggiata davanti all’ingresso.
–Già. Ma sai una cosa? Penso di poter affrontarlo..-
-Eh?-
domandò Bert alzando un sopracciglio.
-Posso
affrontare tutta la merda che mi butterai addosso, non ho paura- disse Gerard.
-Oh,
questo vuol dire che sei diventato un bambino grande?-
Gerard
sorrise prima di baciarlo. –Che c’è? Vuoi sincerartene?-
Bert
sospirò. –Che cosa vuol dire? Che cosa siamo
adesso?-
If I told you the truth now would you still leave and take my heart?
And I still feel ugly. You're ugly just like me
Bert entrò nel bus sbattendo la porta.
Afferrò il proprio
mp3 e lo buttò per terra, così come le bottiglie di birra vuote rimaste sul
tavolo e gli avanzi della pizza.
Quinn si alzò dal
divano, andandogli vicino.
-Che cazzo hai?-
domandò.
-Vaffanculo!- gli
urlò in faccia Bert dando un calcio al tavolo.
Quinn alzò le
braccia. –Ma fottiti! Io volevo solo dare una mano- si passò una mano tra i
capelli guardando il pavimento. –Si può sapere che cazzo è successo?-
-Mi ha mollato,
Quinn.. Gerard mi ha appena lasciato.- sussurrò con lo sguardo perso.
Il chitarrista
sospirò. Dio, non aveva mai visto Bert in quello stato. –Ti va un pò di Jack
Daniels e dopo una chiacchierata come ai vecchi tempo?- domandò andando verso
il frigobar.
Bert annuì
andandosi a sedere sul divano.
Fanculo.
Per la prima volta
si sentiva davvero perso in mezzo al nulla.
When I show you the truth now would you still leave? Will you ever change?
But I still feel empty, will I always lose this game?
Line in the sand: Bleeding Thruogh
Gerard
rimase zitto un attimo. –Non lo so..-
Bert
si alzò in piedi. –Sei incredibile!- gridò guardandolo stupito. –Sei un cazzo
di.. cazzone!-
Gerard
rise. –Questa è la prima volta che mi descrivono così.. Sono stato un cazzo di
cretino, un cazzone cretino, ma mai un cazzo di cazzone!-
-Ma
vaffanculo! E’ per questo che sei venuto fino nello Utah? Per scopare e
prendermi per il culo? Potevi anche risparmiare i soldi dell’aereo- esclamò
tornando in casa e sbattendo la porta.
Gerard
rientrò in casa proprio mentre Bert stava prendendo una birra dal frigorifero.
-Bhe?
Che cazzo ci fai ancora qui?- gli urlò contro. –Ti ho detto di andartene
affanculo!-
Gerard
non si mosse.
-Devo
venirti a prendere a calci in culo ancora per dirti che non voglio più vedere
la tua faccia di merda?!- sibilò prendendolo ancora per la camicia.
Gerard
si avvicinò lentamente al suo viso e lo baciò. E, stranamente, Bert rispose al
bacio.
E
questo bacio aveva dei vecchi tempi.
-Domandamelo
ancora- gli sussurrò sulle labbra.
-Eh?-
chiese Bert.
-Chiedimi
ancora che cosa siamo-
–Perché?
Così almeno tu puoi prendermi in giro per l’ennesima volta? Mi sembra che tu ti
sia già divertito abbastanza l’altra volta- Gerard scosse la testa e Bert
sospirò –Che cosa siamo? Le cose sono tornate come prima?-
Gerad
scosse la testa con un sorriso. –No. Sono anche meglio-
La
loro relazione era come una linea sulla sabbia.
Appena
veniva cancellata poteva essere riscritta.
[line in the sand.
the end.]
[NdA:
A dire la verità questa storia non era affatto prevista, ma è tutta colpa di
questa canzone.. Non riesco a smettere di ascoltarla (è davvero bellissima,
procuratevela, ascoltatela e ascoltate i Bleeding Through perché ci sanno
davvero fare.. Non per niente all’inizio Brandan suonava con gli Eighteen
Visions xD) e il testo non fa che ripetere “sono
perfetto per una Gerbert.. devi scrivereee!” quindi eccoci qui xD
Anyway
da domani riprenderò con le short sulle coppie sacrificate.. anche se è da più
di un anno che non scrivo una vera Gerbert.. (il motivo principale è che mi
riesce difficile caratterizzare Bert come vorrei in questo genere di storie..
Bhe, certo questa è meglio delle mie precedenti, ma non mi soddisfa ancora del
tutto -.-“ aspettatevene altre lol)
Allora,
ringrazio quelli che commenteranno e leggeranno questa short (se ci saranno xD)
E, bhe, ci sentiamo presto =D ]
Bacio.
Fede.