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Autore: roxrox    10/09/2008    9 recensioni
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Saint Seiya, quindi vi prego, siate buoni! Buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Quella che scese dall’aereo non era una ragazza comune.
Oh, certo, l’aspetto traeva in inganno: non aveva fluenti capelli biondi, ma una anonima chioma castana, anche se liscia e morbida, e gli occhi marroni difficilmente mostravano quei riflessi verdi che si potevano notare solo osservandoli da vicino; il fisico non era certo una 42 con un seno da paura, ma una più abbondante 46, ed i seni, anche se ben proporzionati, erano piccoli, quelli classici delle coppe di champagne, come le piaceva giocosamente puntualizzare.
Eppure il volto era decisamente gradevole, e quegli occhi nascondevano un luccichio vivace, selvaggio, e le mani ben curate non stavano mai ferme, e non per nervosismo (oh, quello c’era, era evidente, ma certamente non era la causa principale), ma per un continuo gesticolare mentre parlava.
Si aggirò per l’aeroporto di Atene con aria un po’ smarrita, le scritte in greco non la aiutavano di sicuro, ma riuscì in qualche modo a recuperare le sue due valigie ed il suo borsone e si avviò nel caos della città, con solo una cartina e un biglietto con un indirizzo come compagni, nemmeno tanto utili.
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – si voltò guardando le valigie, dei trolley di tela, ed il borsone, assumendo una espressione sconsolata al pensiero dell’acqua che anche loro avrebbero preso – Beh, almeno non fa freddo… -
Le ultime parole famose… Nel giro di dieci minuti la pioggia scendeva abbondantissima e la temperatura era calata di parecchio. Lei, che spaventata dal tanto decantato caldo di Atene aveva indossato solo una maglietta ed un paio di leggeri pantaloni alla pescatora, ora era zuppa e tremava di freddo. Si era irrimediabilmente persa, anche se ogni tanto si rifugiava sotto una sporgenza per ritirare fuori la cartina, ormai quasi inservibile, e illeggibile, e cercare di capirci qualcosa.
Ad un certo punto la pioggia aumentò ancora di intensità, ed iniziarono a cadere i primi piccoli chicchi di grandine. Perfetto… Iniziò a correre a testa bassa per cercare un riparo ed evitare almeno quelli, quando improvvisamente sbattè contro qualcuno, ed il contraccolpo mandò entrambi per terra.
- Perdonami… Ti ho fatto male? – la ragazza sollevò gli occhi e si trovò davanti due splendenti pozze di smeraldo. Un ragazzo le si era accucciato davanti coprendola con il proprio ombrello ed ora la guardava preoccupato. La ragazza tirò un sospiro di sollievo accorgendosi di non essere più sotto l’acqua e sorrise:
- No, non mi sono fatta nulla – accettò la mano che le veniva offerta e si fece aiutare ad alzarsi – Scusami, stavo correndo senza guardare dove andavo –
- Lo immagino, con tutta questa acqua e senza ombrello! Dove stavi andando? –
- Ed io che ne so? Ho solo un indirizzo, ma non ho idea di dove sia, mi sono persa… -
E gli porse il bigliettino. Lui lesse l’indirizzo, ed immediatamente tornò serio ed il suo volto assunse un’espressione attenta. Ma fu solo un attimo. Poi sorrise:
- Beh, io so dov’è, se vuoi ti ci accompagno –
Gli occhi di lei si illuminarono di speranza:
- Davvero sai dov’è? E davvero mi ci accompagneresti? –
- Certo! Se tu accetti l’aiuto di un estraneo… -
- In questo momento accetterei l’aiuto di chiunque! Comunque – tese la mano – io mi chiamo Rossella –
- Shun – sorrise lui – Così non siamo più estranei –
Risero insieme, poi lui si caricò in spalla il fradicio borsone e, presa una delle due valigie, le fece un cenno e sorridendo si avviò. Lei prese l’altra e ricambiando il sorriso gli si affiancò, camminando finalmente al riparo dalla pioggia, che continuava imperterrita a scendere.





Ciao!
E' la prima volta che mi cimento con un mostro sacro come Saint Seiya, che ha segnato la mia adolescenza e la mia giovinezza, e non sono sicura di essere all'altezza!
Questo primo capitolo fa un po' da prologo, ecco perchè è così breve, gli altri saranno più lunghi...
Vi prego, lasciatemi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate, se posso continuare o se è maglio che lasci stare...
Baci baci a tutti!
RoxRox
  
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