Era una bella giornata di agosto, non troppo soleggiata, ma comunque adatta per andare al mare. Percy uscì da casa sua come una furia mentre la madre, Sally, ancora assonnata, lo salutava distrattamente e gli raccomandava di tornare per pranzo.
Percy la salutò e fece segno di aver capito, ma non ci badò poi tanto. Finalmente poteva andare al mare, dopo che sua madre lo aveva tenuto dentro casa per un mese intero, per paura che ci fosse ancora qualcuno che lo voleva morto. Invece era tutto tranquillo, e perciò dopo giorni di suppliche e promesse, Percy poteva godersi il mare, il suo posto preferito.
Arrivò in spiaggia in poco tempo e con pochi passi fu in mare. Non badò al fatto che aveva ancora la maglietta addosso, per lui non faceva differenza. Si tuffò tranquillo e scese in profondità. Poteva sentire ancora i bisbigli delle persone che, sorprese, si chiedevano se fosse pazzo a buttarsi così in acqua. Ma lui non ci fece caso; la gioia era così grande che neanche il fatto che tutti i pesci erano accorsi curiosi a quel nuovo arrivo, lo scalfì minimamente.
Poteva vivere la sua vita, senza più mostri, dei e Titani assetati di vendetta. Poteva andare a scuola e vivere come se non fosse successo nulla. Almeno apparentemente.