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Autore: SivvHerondale    04/08/2014    0 recensioni
Settembre 2007. Alec e Isabelle trovano una bambina davanti all' Istituto, Adele, con un biglietto sulle fasce firmato C.A.H.
Nove anni dopo, una famiglia shadowhunters viene attaccata da Sebastian, e si trasferisce all'Istituto. Voci mormorano che ci sia una strega, frutto di un abominio con poteri inimmaginabili, che si è sposata con Sebastian. Ma quali segreti cela la famiglia Salvatore? Questa strega è reale o è solo una fantasia? Ma soprattutto, chi è Adele? E perché riesce a vedere gli Shadowhunters? E chi è C.A.H.? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Izzy Lightwood, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Theresa Gray, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo dell’autrice: Buonasera a tutti! Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma purtroppo ero nella fase-esami, e dopo quella una piccola vacanza ci stava :)
Inoltre ho cominciato una nuova serie TV, Supernatural, che consiglio!
NOTA: Piccolo spoiler dei prossimi capitoli: ci saranno dei nuovi parabatai. A causa degli “anni nel futuro” le persone in questione hanno già superato i 18, per questo in questo “universo parallelo” la regola dell’età non esiste.
Ci si può trovare un parabatai a 13 anni come a 54, senza differenze.
Inoltre, c’è uno spoiler abbastanza grosso sulle Origini!
Ecco a voi il quarto capitolo.
Enjoy reading!
-Sivv
 
CAPITOLO QUATTRO
-Sei sicuro che sia stato lui intenzionalmente?- Chiese Izzy, alquanto sbalordita. –Non potrebbe essersi trasformato e che poi semplicemente abbia perso il controllo?-
-No, è stato proprio lui. È un lupo da sempre, entrambi i suoi genitori erano lupi a loro volta, ha molta padronanza nella trasformazione, infatti è praticamente imbattibile. È l’alfa di un branco di Washington, ma si muovono molto spesso; ha molti nemici, come me del resto, anche se in questo caso è diverso, perché sì, ci detestiamo, ma io ho sempre cercato di ingnorarlo, mentre lui durante le sue rade visite al Praetor  continuava a provocarmi. Un giorno l’ho spuntata io, e lui mi ha giurato vendetta. Ma non pensavo arrivasse a tanto… Lexi ha solo quindici anni!-
 -E mezzo! – lo rimproverò la sorella. – Anzi, quasi sedici! – La voce della ragazza voleva essere scherzosa, ma nel parlare diede un colpo di tosse e sputò un po’ di sangue. –Jordie.. mi dai un fazzoletto?-  Jordan sembrava molto preoccupato, Lexi non stava prendendo bene la Trasformazione.
-Ragazze io.. .vi devo chiedere un favore. Dite che sarebbe possibile farla trasferire all’Istituto? Qui all’appartamento non penso di riuscire a proteggerla come si deve, e penso che Michael (il lupo) la voglia rivendicare nel suo branco per farle Dio solo sa che cosa. Non è famoso per la sua “castità”. – Spiegò Jordan.
-Penso di poter chiedere a mia madre, dopotutto il Conclave sa che tu e Maia ci avete aiutato molto in questi anni… Sì, si può fare. Torniamo all’ Istituto ed entro domani se riesco ti dico qualcosa.- Disse Izzy
-Grazie, è molto importante per me. Spero solo che a quella testa di cazzo non venga in mente nulla di più idiota e irresposabile di questo da fare per farmi stare male! Oh Lexi,mi dispiace così tanto..-
-Tranquillo! Dopotutto diventerò forte e veloce come te e Maia no? Sarà uno spasso!- Disse Lexi, sforzandosi di avere un tono allegro. In realtà tutti in quella stanza avevano il timore che non ce l’avrebbe fatta.
 
 
Clary e Izzy salirono in macchina. Questa volta guidava Clary. Sulla strada verso l’Istituto, Izzy diede finalmente voce ai suoi pensieri. –Fray, senti, tu cosa de pensi di questa storia dei parabatai? Cioè, ormai sai molto del mondo in cui viviamo, però di questo non hai mai parlato.-  Clary fu presa alla sprovvista. –Io…in realtà non lo so, ma se tutti i parabatai sono come Jace e Alec deve esserci qualcosa di bellissimo, sono più che fratelli.- La parola fratelli la fece stare male, al ricordo di Sebastian e del ragazzo che non sarebbe mai stato. Guardò Isabelle, che sembrò irrigidirsi appena. –Clary, a proprosito di questo… Ascolta, è da tempo ormai che sei diventata (diciamocelo) praticamente una sorella per me, e appunto volevo chiederti se… Se ti andrebbe di diventare la mia parabatai.
Clary sobbalzò e quasi inchiodò con la macchina per la sorpresa. Aveva sentito bene? Isabelle che le chiedeva di diventare parabatai? La fiera Isabelle che non aveva bisogno di nessuno e che ammazzava demoni indossando tacchi 18 come se niente fosse? Sul serio? Ma d’altra parte era vero che si era molto avvicinata a lei. L’aveva consolata quando aveva litigato con Simon, quando sembrava che lei avesse chiuso e che non le importasse, e invece si era infilata in camera di Clary e l’aveva abbracciata mettendosi a piangere. Uscita dalla stanza però, era ritornata fredda e sorridente, come se non fosse successo nulla. –Clary? Clary di’ qualcosa!- Izzy che la chiamava la riscosse dai suoi pensieri. –Uh? … ah.. beh io… ci devo pensare un po’. Non posso darti una risposta così, su due piedi.- Disse Clary, anche se sapeva già la risposta da darle.
 
Adele era rimasta in camera sua, dopo aver preso un pugnale dall’armeria senza farsi vedere. Aveva attirato da un po’ la sua attenzione perché era bellissimo: il manico era tutto intagliato con  motivi a forma di uccelli in volo con due lettere: L.H. Sicuramente lo stemma di qualche casata, ma quale? E poi quelle lettere? Adele, per quanto si sapesse, era una mondana, ma aveva ricevuto comunque un’educazione da Shadowhunters, con il minimo indispensabile per riuscire a difendersi. Corse in  biblioteca, sapeva che doveva esserci un libro con tutte (o quasi) le casate. Cercò, e quando lo trovò si accorse che era troppo in alto. Si sporse più che poteva, ma proprio non ci arrivava. –Serve aiuto?- Chiese una voce alle sue spalle. –Ciao Jace!- Strillò la bambina, e corse ad abbracciare il “fratellone” –Ciao piccolina.- disse Jace, e le scompigliò i capelli. – Cosa cercavi?- Chiese. –Mi servirebbe quel libro lassù- Gli indicò Adele. –Quello delle casate? E come mai?-  -Curiosità su un simbolo.- Disse Adele, sul vago. –Jace la guardò per qualche secondo, sicuro che stesse nascondendo qualcosa, ma lei lo guardava con le manine incrociate dietro la schiena e gli occhioni. Jace sbuffò e le prese il libro. –Ecco qua. Se hai bisogno chiedi però!- -Beh ecco… a quale casata appartengono degli uccelli in volo?- chiese Adele. –Vuoi dire tipo questi?- Jace le porse un anello con una H al centro e degli uccelli identici a quelli sul pugnale. –Si! Proprio quelli!- Jace si incupì un poco. – Sono della mia casata, gli Herondale.- Disse Jace, e Adele spalancò gli occhi. - Dove c’è questo simbolo? – Chiese ancora Jace. Adele si illuminò. Aveva capito cosa significassero quelle lettere, ma non sapendo cosa rispondere a Jace evitò l’argomento chiedendo:- Ah, Herondale. Abbiamo un albero genealogico?-
-Si può sapere che diavolo stai cercando?- chiese Jace, sinceramente stupito. Adele era sempre stata curiosa, ma fino a cercare una discendenza, la sua discendenza.. era strano. Adele odiava mentire a Jace, così tirò fuori il pugnale. - è per questo… Vedi? Sul manico ci sono gli uccelli e qua dietro queste lettere, L.H. Penso siano iniziali, e sicuramente H sta per Herondale. Voglio sapere a chi apparteneva. – Jace rimase ancora più stupito. Da quando Adele non dava ascolto a Izzy, entrava in armeria da sola e prendeva addirittura un pugnale? Sembrava proprio lui da piccolo.
Comunque era anche lui curioso di scoprirlo, ora che sapeva tutta la storia. Cercò nella sezione “alberi genealogici” e trovò finalmente il libro sugli Herondale. Mentre lo prendeva, cadde una copia de “Racconto di due città” di Dickens. Sembrava quasi la prima edizione, o comunque molto vecchio –Adele, è qui!- Diede il libro con l’albero ad Adele, che andò a sedersi sul grande tavolo. Jace invece aprì il vecchio libro, e fu sorpreso di trovarci una dedica sopra, una vecchia dedica scritta con lettere svolazzanti e leggermente frettolose, come se fosse talmente emozionato nello scrivere quelle parole che avesse dovuto per forza fare in fretta per non dimenticare ciò che voleva scrivere:
 
Tess, Tess, Tessa.
È mai esistito un suono più bello del tuo nome? Pronunciarlo a voce alta mi fa tintinnare il cuore come un campanello d’argento. Strano vero? Un cuore che tintinna… Ma quando mi tocchi è così che succede: ho la sensazione che il cuore mi si metta a suonare nel petto e che il tintinnio scorra fremendo nelle vene e vada a infrangersi gioiosamente contro le ossa.
Perché ho scritto queste parole qui, in questo libro? Per te… Grazie a te. Mi hai insegnato ad amarlo quando lo disprezzavo. L’ho letto una seconda volta con la mente e il cuore aperti, e sono sprofondato nella disperazione e nell’invidia per Sidney Carton. Certo, Sidney, perché nonostante non avesse la minima speranza che la donna amata potesse ricambiarlo, alla fine riuscì a parlarle del proprio amore. E poté fare qualcosa per dimostrarle la passione che nutriva, benché questo qualcosa sia stato morire.
Anch’io avrei scelto la morte in cambio di confessarti la verità, Tessa, se avessi avuto la certezza che si sarebbe trattato solo della mia morte. Ed è questo il motivo dell’invidia per Sidney: lui almeno era libero.
Ora finalmente sono libero anch’io e posso dirti, senza il timore di metterti in pericolo, tutto ciò che sento nel cuore.
Non sei l’ultimo sogno della mia anima.
Sei il mio sogno più bello, il primo, l’unico. Non sono mai stato capace di smettere di sognare. Sei il sogno più bello della mia anima, e da questo ne nasceranno altri, spero. Sogni lunghi una vita.
Con tanta speranza, finalmente
Will Herondale
Era una lettera stupenda. Quando finì di leggere, capì che il ragazzo che l’aveva scritta doveva amare davvero molto questa Tessa. Poi si accorse de cognome, Herondale. Will Herondale.
Un attimo, quel Will Herondale?
-Jace! Forse l’ho trovato!- Il richiamo di Adele lo riscosse dai suoi pensieri. Si avvicinò al tavolo e Adele disse:- C’è questa Lucie Herondale, L.H. , figlia di William Herondale e Tessa Gray. Penso che sia lei.-
Ecco chi sono allora, pensò Jace, sono i miei… trisnonni!
 
  
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