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Autore: reidina    10/09/2008    1 recensioni
Salve! Mentre lavoro ad altre fic, mi faccio influenzare dallammusica drammatica che ascolto, così, ho scritto una storia flash molto drammatica su di near. Spero sia di vostro gradimento e commentate in tanti! Parla di Near e del suo rapporto stretto con L, e con nessun altro.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passo per il corridoio. Non guardo dove metto i piedi, fisso un punto indefinito davanti a me. Un ragazzo biondo, allunga il piede e mi fa cadere. Si mette a ridere, quando sbatto il ginocchi per terra, e poi se ne va. Deve essere un ottima giornata, per lui, per non avermi atto altro per tutto il giorno.

Tornato in camera mia, preparandomi per il test di algebra. La mia camera è vuota.

Nessuno...si è ricordato che giorno è oggi. Non mi importa.

A volte mi ero illuso, che Mello in fondo mi volesse bene. Ma una persona, se ti vuole, bene, non si scorda queste cose.

Passarono minuti. Ore. Tra poco ci sarebbe stato il test settimanale. Nessuno, neanche il vecchio Roger, si era disturbato a farmi visita.

A volte qualcuno si lamenta perchè è troppo stressato da gli altri.

Almeno a te rivolgono la parola.

Nessuno, può capire quello che sento io adesso. E se qualcuno non mi aiuterà, non cambierò mai.

Non sono stupido, perchè gioco con i giocattoli. Sono gli unici che mi ascoltano. Una volta, un filosofo ha detto “Meglio essere odiati che ignorati.” Aveva maledettamente ragione.

Magari aveva passato tutta la vita in solitudine, per trarre quella conclusione. Ma io ne sono certo.


Finito il test, torno in camera mia. Anche se non lo do a vedere, sono contento che sia andato bene, anche se non mi importa molto. Nemmeno in classe qualcuno mi ha rivolto la parola. Tutti mi trattano come se non esistessi. Eppure, io, faccio di tutto per farmi notare. Tranne qualcosa che mi metta in imbarazzo o sia sbagliata. Ed è quello il punto. E' lì dove sbaglio.

Ho provato sulla mia stessa pelle che la vita fa schifo.

Perchè mi impegno tanto, sperando segretamente che L muoia presto? Io lo amo.

Ho almeno, è l'unico che mi faccia continuare a vivere. Senza di lui, potrei anche andare al diavolo.


Mi distendo sul mio letto, sospirando. Guardo il soffitto. Possibile che nessuno?

Poi il mio sguardo si sposta su una cosa ai piedi del letto.

Un pacchetto con su scritto “Da L. Buon compleanno.” Scarto il pacchetto e ci trovo un robot, con dei pezzi di ricambio da staccare e riattaccare. Come ha fatto a capire quale regalarmi?

Non importa ormai.

Nessuno mi ha rivolto la parola tutta la settimana.

Non importa ormai.

Mello mi ha preso in giro anche oggi, mi ha fatto cadere.

Non importa ormai.

Prendo il regalo da L con il biglietto e lo abbraccio forte.

Una lacrima mi bagna il volto, poi un altra, e un altra ancora.

Non mi importa più.

L è l'unica mia ragione di vita, e non ce ne sarà mai un altra.

Stringo ancora più forte quel dono contro il mio petto, quasi incidendo la pelle, sotto la leggera stoffa della camicia. Le lacrime non si fermano, ma non mi importa.

Solo solo io ed L

Solo io.

  
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