Chinando il capo d’un lato, Makoto osservò a lungo il corpo inerme di Haruka immerso nella gelida acqua di quell’esigua vasca da bagno; il ragazzo, incrociando gli erculei arti in un rapido gesto, muoveva le labbra senza proferire parola, dando l’idea di non saper articolare un discorso idoneo alle sue aspettative.
Assottigliando i luminosi occhi verdastri e assumendo un’espressione malinconica, Makoto si trovò sempre più convinto del fatto che Haru non meritasse di godere del contatto di una quantità tanto irrisoria della cosa che più amava al mondo, l’acqua.
Quando si rese conto che l’altro lo stava osservando, gli protese senza esitazione la mano.
«Buongiorno, Haru-chan.»


Note: È da diversi mesi che non ho modo di pubblicare qualcosa, ho colto l'occasione dell'inzio della seconda stagione di Free! per esordire in questo fandom. È stato difficile scegliere le 106 parole da tenere nella versione finale del racconto, spero di aver trasmesso a tutti il significato di libertà che i protagonisti vogliono conquistare/donare (come nel caso di Makoto e Haruka) con tanto ardore. Buona lettura, alla prossima!