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Autore: Eliftivity    04/08/2014    0 recensioni
Do Kyung Soo e' un non vedente e Kim Jongin e' un ragazzo il quale non averebbe mai pensato che la persona che avrebbe per sempre cambiato la sua vita radicalmente sarebbe stato il bellissimo ragazzo incontrato quel freddo giorno di Novembre in una caffetteria, Do Kyung Soo.
Jongin, cio' che e' peggio d'essere ciechi,
e' vedere ma non accorgersi.
Ad esempio io mi sono accorto che l'amore ha le tue sembianze.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Kim Jongin era un ragazzo come gli altri a cui piaceva vivere nella beatitudine, data a lui dai propri genitori ( che siano soldi o qualsiasi cosa il suo cure abbia mai desiderato) come la maggior parte dei  ragazzi come lui, seguendo ogni nuova moda che era '' in'' in quel momento.

 
Proprio come qualsiasi altro ragazzo lui usciva con i suoi amici, ebbe numerosi rapporti amorosi (anche se di solito non duravano molto a lungo),con qualsiasi persona gli fosse capitata( perche’ chi  tra i suoi compagni di classe non avrebbe voluto essere al suo fianco?9... Nonostante la sua tendenza aad essere un po’ un ‘’playboy’’ era sempre stato un buon figlio per la madre ed un buon amico per gli amici.. era praticamente uno dei tanti.
 
 
Avndo 19 anni, Jongin aveva una (in qualche modo non intenzionale) routine: i  primi giorni della settimana andava a scuola, poi a uscire con gli amici, poi a casa. Di solito il week-end  andava sempre alla discoteca del posto con i suoi amici più stretti o a divertirsi altrove, ma era stufo di questo, era cosi’ stanco di ripetere le sue settimane all stesso modo più e più volte, era fin troppo stufo di dover vedere le solite facce ogni giorno, ogni settimana, quasi ogni anno della sua vita.

 
 Per un momento, pur essendo al club, di sabato, qualcosa lo colpì: cio’ era stata la decisione di lasciar andare questa noiosa, nauseante, routine quotidiana. Jongin si precipitò tra la folla di persone in una tale fretta che quasi lo fece inciampare sui suoi piedi, e appena uscito passando attraverso le porte automatiche del palazzo finalmente si fermo’, ed espiro’ forte, e lasciando i suoi amici a divertirsi per conto proprio inizio’ tranquillamente ad andare a casa a piedi, mentre la musica sentita anche al di fuori del club si sbiadiva con ognuno dei suoi passi che faceva verso casa.
 
 
La prossima fu una dura giornata per Jongin, il sole proiettava i suoi acciecanti raggi sul suo volto assonnato, e lo colpiva come uno schiaffo, uno schiaffo mattutino.

 Era così difficile stare EFFETTIVAMENTE svegli (non come stava facendo lui, piantando la sua faccia sul cuscino con le ginocchia contro il petto), perché oggi era il giorno in cui doveva fare grandi decisioni, qualcosa che lo salvi in qualche modo dalla sua vita noiosa, ma di certo non poteva chiudersi in casa a giocare con i videogiochi in questa soleggiata domenica mattina no?
 
Così  si decise finalmente di rimettersi  in piedi e andare in bagno, dove si lavò il viso quasi bruciacchiato dal sole e guardandosi nel grande specchio di fronte a lui, incontro’ per  l’ennesima volta i suoi lineamenti, quasi illuminati dal sole proveniente dalla  piccola finestra in bagno.

 
C'era un ragazzo alto in piedi senza la sua camicia ( aveva questa strana abitudine di togliersi la maglietta durante il sonno), con l’acqua che gocciolava dal suo viso lentamente verso il collo e poi al petto, egli si guardava nello specchio, e dandosi una sorta di sguardo deluso  Jongin si senti’ sempre piu’ stufo e stanco di ripetere di nuovo le mattine alla stessa maniera.

Dopo essere finalmente ritornato cosciente si ritrovo’ a mangiare frettolosamente il suo pane tostato per colazione pensando:
 
 
 
‘’Perché non mettere su un po 'di miele questa volta? Sì forse cosi’ cambiero’ qualcosa..’’
 
 
 
Menti’ a se stesso, uscendo  da casa con passi affrettati, come se avesse da fare qualcosa, qualsiasi cosa.
Mentre camminava pensava in mezzo alla strada delle tante cose che poteva fare oggi, dato che era una specie di giorno'' rivoluzionario'':
 
 
‘’Probabilmente dovrei  fare qualcosa di pazzo,  dal momento che è stato un po ' che non faccio altro che andare a ballare e rimorchiare. Potrei andare in campeggio da solo sulle montagne o magari non so, al Cinema e poi a fare del bel paracadutismo, fare cose impossibili come il bunjee jumping, lo zoo è una buona idea ma poi-- ‘
 
 
 
 
La sua mente si fermò all’ istante. Jongin smise di pensare, camminare, cavolo ha anche smesso di respirare per un secondo. Qualcosa attirò la sua attenzione, qualcosa che gli faceva sentire un dolore strano al petto o allo stomaco, nemmeno lui sapeva esattamente cosa fosse, tutto cio’ che sapeva in quel momento è che il tempo per lui improvvisamente si fermò.


 
C'era questo ragazzo, seduto in una caffetteria, ad un tavolo vicino alla vetrina gigantesca, che era in un certo modo speciale, il ragazzo che stava semplicemente sorseggiando delicatamente il  suo caffè  guardando le nuvole con un quasi perso, sognante sguardo.

Lo sguardo intenso che Jongin stava letteralmente sparando il fanciullo lo porto’ rapidamente ai suoi occhi, quelli che erano la cosa che non importa cosa Jongin facesse lo sguardo non avrebbe mai distolto.
Il colore scuro profondo che avevano, li facevano piu’ intensi,  piu’… piu’ incantevoli.  


 
Cio’ era perfetto, questo momento era il migliore perche’ Jongin avrebbe potuto stare li’ a guardarlo bere per giorni, e non gli sarebbe importato stare li’ in mezzo alla strada con il freddo quasi congelante, ma a svegliarlo fu il cambiamento dei  movimenti del ragazzo li’ seduto, Ora la sua testa e occhi erano rivolti da qualche altra parte .. erano fissati su Jongin.

 

Ora i due si guardavano dritto negli occhi.

 
Jongin si congelo’ all’istante.

   
 
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