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Autore: _Briareos_    05/08/2014    0 recensioni
[Appleseed]
Rimasto colpito da alcune scene di Ex machina, ho deciso di sviluppare quello che mi è piaciuto. La storia si svolge prima che Brearios diventi cyborg.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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orologio 2121 - base militare di Los Angeles

kirl knute nella sua posizione di comando, controllava lo svolgersi dell'esercitazione del giorno. Dalle prime luci del giorno, il colonnello Knut era intenzionato a preparare i suoi uomini per renderli idonei sui campi di battaglia e non solo. Erano stati forniti nuovi mitragliatori e sensori di movimento in prova per l'eventuale acquisto e la missione del giorno consisteva nel testarli a squadre per poi passare alle prove singole come da programma mensile. Tre squadre da 6 membri l'una si erano sfidate per quattro ore buone e Kirl aveva individuato i componenti del nuovo team che avrebbe spedito in una missione, che avevano superato in maniera positiva il primo approccio con le nuove armi. All'uscita delle squadre, erano iniziate le fasi di allenamento dei singoli individui tra cui spiccava la giovane figlia del colonnello, Deunan.

 Giovane sedicenne, la ragazza era da cinque anni la conosciuta recluta della base militare. Prima addestrata dal padre e successivamente sotto la sua supervisione nella base da lui gestita, si era guadagnata il titolo di 'barracuda'. NOnostante fosse temuta ancor più per il padre, si era presa con le unghie e i denti la stima di molti commilitoni con cui aveva lavorato, ma non l'amicizia. Per il suo carattere difficile, non molti erano disposti ad avere a che fare con la ragazza, nonostante ci avessero comunque provato con lei. Graziosa, un bel corpo tornito dagli allenamenti, bionda e con gli occhi verdi. E come ultimo elemento, era l'unica presenza di sesso femminile nel raggio di kilomentri. Piccolo deterrente oltre il carattere, era che i suoi alloggi essendo l'unica donna, erano nella zona degli ufficiali, quindi inarrivabili da chi non avesse un certo grado.

Nonostante la sua giovane età, molti si chiedevano perchè non si interessasse ad allacciare rapporti meno militari con gli altri suoi coetanei. Nel pub della base si sedeva al bancone e scherzava a volte con gli altri che non avevano timore di rivolgerle la parola tra una birra e l'altra anche se il padre glielo aveva vietato, ma non andava mai oltre e rientrava sempre alla stessa ora nella sua stanza. Più volte molti tra reclute e giovani veterani della guerra avevano provato a intrufolarsi nel bagno dove solo lei poteva lavarsi, sbirciare o rubare la sua biancheria. Credendo erroneamente che almeno una parte di lei più femminile venisse fuori con l'intimo o oggetti quotidiani da ragazze. Ma essendo il padre a gestire tutto, lei indossava roba semplice e simile agli altri, anche se ragazza. A lei quella mise militaresca andava più che a genio, comoda e perfetta per muoversi, la trovava più adatta a sè rispetto a completi e abiti da donne che lei vedeva nelle rare occasioni in cui delegati donne di altre nazioni o di aziende nel settore delle armi e affini andavano da suo padre per accordi politici o finanziari. Le guardava, studiava il loro modo di fare ma non riusciva a comprendere come potessero camminare sui tacchi vertiginosi o con gonne così corte e strette. Indossare  orrendi reggiseni che strizzavano troppo era la cosa che odiava, preferiva le fasce o reggiseni a incrocio che sostenevano ma non stringevano la cassa toracica. Poi ricordava sua madre, come la vedeva abbigliata prima che morisse e si chiedeva cosa fosse stato di lei se non avesse perso l'unica figura femminile della sua vita. Molte volte si era chiesta come gli altri la vedessero e sempre si era data la stessa risposta:

'Una bambina cresciuta fra uomini, in una base militare e sottoposta ad allenamenti durissimi come un uomo adulto non potevano che portare a ciò che era lei adesso'.

I suoi allenamenti potevano durare dalle quattro, alle sei ore al giorno, se non otto. Tutto dipendeva da come si prestava in allenamento e dalle decisioni del padre. Era lui a mettere la parola fine alla giornata, come la chiamava. Per Kirl la giornata erano gli allenamenti e la fatica di diventare sempre il migliore rispetto al nemico. 'Bisogna essere pronti, con la testa e con i muscoli. Cercare di anticipare il nemico per non cadere per primo e fidarsi del proprio istinto se la situazione si fa critica'. Parole ripetute per anni che ormai lei, ne aveva fatto un mantra di vita.

"Kirl, per oggi direi che tutti ci siamo allenati a dovere. Fra poco arriva il comandante della guarnigione a nord per quella faccenda di New York."

Kirl Knut, dalla sua postazione sopraelevata della zona addestramento, staccò per la prima volta gli occhi da oltre il vetro per scrutare l'orologio. Da quando era entrato in quella stanza, erano passate sei ore, quattro di addestramento per le nuove armi e due per i singoli. A causa dell'arrivo dell'ospite, era stata data solo mezz'ora a ogni elemento che Kirl doveva far allenare. Deunan era stata l'ultima e si trovava in quel momento ad atterrare il quinto uomo dopo otto minuti dall'inizio della prova. QUando il colonnello si accorse dell'ora, si voltò verso il giovane che gli aveva rammentato l'incontro e dopo pochi secondi dall'averlo scrutato, fece segno di assenso con la testa.

"Bene allora. Occupatene tu, Briareos"
dirigendosi verso la porta

Prima che il giovane potesse premere l'interruttore per avvisare del termine dell'esercitazione, Kirl si voltò con la maniglia in mano ma senza aver aperto la porta.

"Briareos, spero che non mi abbia ricordato l'incontro solo adesso perchè cè Deunan in allenamento. Per oggi che non posso supervisionare finiamo prima, ma mi auguro tu non l'abbia fatto per darle una mano. Ho notato come vi siete avvicinati e vorrei non facessi favoritismi per secondi fini."

Poi aprì la porta e uscì, chiudendo la porta dietro di sè. Il ragazzo rimase a fissare la porta, poi, pigiò il pulsante per il microfono e avvisò tutti coloro che si trovavano di sotto di andare a riposare e che avrebbero continuato l'indomani. Briareos era elemento che Kirl Knut aveva iniziato a considerare come sua spalla dal giorno del suo arrivo nel 2116, quando ottenne l'accettazione per entrare in America e fu scelto proprio dal colonnello. Dati i suoi trascorsi e il suo curriculum, era stato considerato da subito dall'uomo come il più meritevole di fiducia, che aveva continuato a guadagnare giorno per giorno. TUttavia Kirl si era reso conto dell'avvicinamento del giovane con sua figlia da qualche tempo. Era uno dei pochi, se non l'unico a suo avviso, che la figlia considerava in tutta la base. NOnostante si conoscessero da più di cinque anni, si era reso conto solo in quel'ultimo anno di qualcosa che non gli andava a genio di Briareos. Proprio riguardo Deunan.


Breareos dal canto suo, era ben visto e rispettato da tutti. Per il suo carattere e modi di fare, non cèra nessuno della base cge non lo cercasse per una birra o una notte al pub a ridere e scherzare, anche dopo un allenamento a due che poteva sfociare in una sfida personale. Briareos riusciva a farsi amici tutti, anche se la sua schiettezza poteva far storcere il naso a molti. Il suo aspetto e la serietà che emanava normalmente non avrebbero mai fatto pensare a un giovane militare di soli ventiquattro anni, quasi venticinque. La sua preparazione non era da meno dei veterani più grandi e per questo Kirl preferiva affidare a lui una squadra per le missioni delicate, e nell'ultimo anno nella squadra di Briareos Kirl aveva inserito anche sua figlia.

Nonostante si conoscessero da prima, i mondi e le età diverse non avevano fatto creare interessi nei due ragazzi dal solo saluto militare. Tuttavia, da quando Deunan aveva compiuto sedici anni, festeggiato da tutti al pub come fatto insolito in una base,  qualcosa in Deunan era cambiata nonostante Briareos e lei non avevano mai fatto nulla che potesse destare la preoccupazione del colonnello. Ma ormai l'uomo sapeva che sua figlia, dallo spirito indomabile anche per lui e incline ad ascoltare lui o un adulto, era diventata abbastanza grande da poter fare stupidate. Colpi di testa e atti di insensato eroismo durante le missioni erano ormai all'ordine del giorno da parte di Deunan e all'inizio Kirl credette fosse un naturale senso di ribellione adolescenziale. Successivamente, nella squadra con Briareos, si era reso conto che questi atti erano in parte diminuiti ma solo perchè, a detta di molti membri del gruppo e altri commilitoni che lui interrogava, Briareos la seguiva e controllava anche se a volte la pazzia come la chiamavano loro, poteva accadere. Che fosse in una sparatoria, in un pedinamento, cecchinaggio o altra azione, lei ascoltava solo Briareos e passavano gran parte del tempo insieme, ma se Deunan si metteva in testa qualcosa era difficile fermarla. Molti riportavano solo momenti di dialogo amichevole tra di loro, nulla di che, altri invece segni che al colonnello non piacevano minimanete.

Anche se chiamato a rapporto, Briareos aveva risposto brillantemente a tutte le domande e non aveva rivelato nulla che avesse messo in allarmi il generale più di tanto. Si fidava del ragazzo e saperlo in atteggiamenti ben oltre il professionale con la sua stessa figlia lo avevano reso di pessimo umore in qualunque circostanza. VOleva far finire tutto sul nascere, se davvero qualcosa poteva esserci e il colonnello aveva intenzione di parlarne con la figlia. Ma quell'avviso all'ultimo momento e proprio durante l'esercitazione di Deunan, avevano portato il colonnello a porsi di nuovo domande. Più volte Briareos aveva chiesto al colonnello meno polso fermo sulla figlia e una maggiore considerazione prorio perchè ragazza e di giovanissima età. Erano a volte entrati in conflitto proprio sulla ragazza, e ormai Kirl aveva quasi i pezzi del mosaico al loro posto. Voleva però non giungere alla conclusione che dopo tanto pareva ovvia e avviare una punizione disciplinare su entrambi, con ovvie conseguenze professionali e di vita all'interno della base.

Quando tutti furono usciti per recarsi negli spogliatoi, Deunan trovò nel corridoio appoggiato al muro Briareos. Rallegratasi anche se visibilmente stanca, lo raggiunge con una leggera corsetta e lo salutò ocn una pacca su un braccio. Briareos però la fissò serio e staccandosi dal muro le disse solo una cosa, che fece sorprendere Deunan.

"Dobbiamo parlare, è importante. Fatti trovare al nostro posto tra mezz'ora. Ti spiego tutto lì, occhio alle spalle".
andando via e lanciando la ragazza nel corridoio a fissare la sua schiena senza capire.







   
 
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