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Autore: beeelvi    05/08/2014    0 recensioni
Marta è una ragazza solare che si guadagna da vivere gestendo,insieme a suo padre,una Libreria. A causa della perdita della mamma a soli 18 anni,Marta diventa molto fragile. Anche il padre ne risente e comincia ad avere atteggiamenti non idonei verso sua figlia.
Giulio è un ragazzo agiato che vive in una bella villa,ma a differenza di tutti i ricchi lui vuole vivere una vita assolutamente normale. Ama la solitudine,in quanto lo aiuta per le sue più intime passioni e quando conosce Marta,è determinato a scoprire cosa la tormenta tanto.
Ce la farà Giulio a scoprire e a cacciare i mostri che s'insidiano nell'anima di Marta?
Ma la vita non è facile come sembra... gli ostacoli sono sempre a portata di mano...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il tintinnio della porta della libreria fece sobbalzare Marta che,imperterrita,si stava cimentando nella lettura di un libro antico dal titolo “Madame Bovary”. Non le erano mai piaciuti quei tipi di libri,al contrario amava leggere storie contemporanee che si basavano su una realtà tutta loro. Sbattute varie volte le palpebre e posata una matita nel mezzo del libro alzò gli occhi celesti. Nella grande libreria,situata al centro di Roma,era appena entrato un cliente. Un signore alto,magro e rivestito da un completo bianco e nero si aggirava con aria interrogativa tra i scaffali pieni di libri,sfiorandone a volte qualcuno. Come le aveva insegnato sua madre,Marta si alzò dal piccolo sgabello sul quale era comodamente seduta e si avvicinò timida al cliente mostrando un dolce sorriso. “Devi essere sempre gentile con i clienti,Marta. Sorridi e chiedi se puoi essere utile.” Ogni volta che un cliente entrava,lei si scomodava e tranquillamente si muoveva verso di loro e ripeteva la solita domanda. Tutto ciò non le pesava,in fondo amava leggere e quell’universo pieno di libri era diventato,in qualche modo,il suo rifugio,dopo la perdita di sua madre avvenuta due anni fa. Spesso il suo volto ritornava nei suoi ricordi,ma lei rabbrividendo e portandosi le cuffie alle orecchie,cercava totalmente di mandarlo via. Il solo ricordo di un suo sorriso,delle sue braccia che nel momento del bisogno c’erano state sempre,delle sue parole che l’avevano accompagnata fino al suo diciottesimo compleanno,le faceva male. Allora,si rifugiava nella musica e nelle profonde righe dei libri.<< Buon giorno. Posso esser d’aiuto? >> chiese Marta. Il signore,si voltò verso di lei,la squadrò e sorridendo disse:<< Buon giorno. Stavo cercando un libro per mia moglie. Sa,lei ama leggere ma purtroppo io no e,se devo parlar chiaro,non sono mai stato bravo nello scegliere >> Abbassò timidamente gli occhi e poi scosse la testa,alzando le spalle come per voler dire “Sono fatto così”. Marta,seguendo perfettamente ciò che le aveva detto il cliente,annuì profondamente. Si portò l’indice alle labbra e si fece spazio,camminando lentamente,verso i scaffali,contenenti libri che potevano interessare una donna di una certa età. Aveva osservato per bene l’uomo e aveva dedotto che poteva avere una trentina d’anni. La moglie,allora,non poteva essere da meno. << Sa quale genere preferisce? >> chiese Marta. Il signore inclinò leggermente il capo e chiuse fortemente gli occhi come per ricordarsi qualcosa di veramente importante. In quel caso lo era eccome!
<< Legge di tutto >> disse poi,dopo chissà quale grande fatica. Marta sorrise ed alzò le spalle. << Bè,allora le piaceranno anche i libri romantici. Diciamolo,quale donna non nasconde dentro di sé un po’ di romanticismo? >> disse sorridendo. Prese il primo libro che le capitò per le mani,lesse velocemente la trama e lo giudicò perfetto per quella donna misteriosa. << Che ne dice di questo? “L’amore è il mio incantesimo” >> chiese mostrandolo al diretto interessato. << Ah,sì va bene. E poi se lo dice lei,bè insomma,mi fido! >> Preso il libro,lo portò al bancone e lo incartò donando un bigliettino ed una penna al cliente. << Se vuole,è libero di scrivere una dedica >> << Oh,grazie. Ma preferisco farlo da solo. >> disse. Prese il pacchetto,pagandolo,e poi uscì dalla porta che nuovamente tintinnò. Così Marta rimase di nuovo sola in quella grande libreria,dove i suoi migliori amici non potevano che essere i libri. Sospirando si ritirò nuovamente dietro il bancone e riprese la sua noiosa lettura,penetrando completamente nel mondo di “Madame Bovary”. Di solito,le giornate che passava alla libreria,volavano in modo piacevole. Ma certo,la domenica era il giorno meno popolato di tutta la settimana e quindi passava molto più lentamente. In quei due anni,nei quali aveva prestato servizio come commessa in quella meravigliosa libreria,aveva però capito che una sola cliente le avrebbe fatto sempre compagnia. La sua migliore amica,Camilla. Si erano conosciute ai primi anni del liceo e da lì non si erano più lasciate. Tutti i giorni Camilla si presentava in libreria e faceva compagnia a Marta che,felice,le raccontava di tutti i clienti più curiosi che passavano ed ogni tanto notava anche alcuni ragazzi che però entravano solamente per interesse di fumetti manga. “Spiacente,ma questa è una libreria e come giusto che sia si vendono libri,non fumetti” diceva sempre costringendo i clienti a congedarsi nella fumetteria più vicina. Alta magra e con un capello color nocciola che arrivava fino alle spalle,Camilla era una ragazza molto solare ed aperta a nuove esperienze. Molte volte era rimasta bruciata dalle sue scoperte,ma non si perdeva mai d’animo. Era una ragazza che non lasciava andare così facilmente la speranza. Era una ragazza che lottava per ottenere tutto ciò che amava ed aveva imparato a sue spese che per lottare le uniche cose che doveva avere sane erano il cuore e la mente. Marta,in passato non era stata poi così tanto diversa da lei,ma poi,con il tragico accaduto della madre,si era trasformata leggermente. Ovviamente si sa che il dolore cambia in modo radicale le persone. Sbuffando,voltò pagina e trovò la fine del capitolo. Finalmente,pensò. Buttò un occhio al grande orologio della libreria e aggrottò la fronte. Come mai Camilla non si era ancora fatta vedere? Alzando le spalle,prese dalla tasca dei suoi jeans scuri,il suo cellulare e compose il numero pronta a chiamarla,quando il campanello della porta tintinnò di nuovo. Fu da quella porta che entrò saltellando la sua migliore amica. << Buon giorno! >> esclamò sfornando uno dei suo miglior sorrisi. << Buon giorno! >> disse Marta,scendendo dallo sgabello e andandola a salutare. Le due si abbracciarono e si scambiarono due dolci baci sulle guance. Marta notò subito un certo rossore su quelle dell’amica ed aggrottò la fronte. << Cos’hai fatto? >> chiese assumendo la forma di un vaso con entrambe la braccia. Camilla spalancò gli occhi e emise un sospiro alquanto rumoroso. Intrecciò le braccia sul petto e fulminò con uno sguardo la sua amica. << Come cos’ho fatto? Non te lo ricordi? Questi libri ti stanno veramente facendo perdere il cervello! >> esclamò Camilla. Marta cominciò ad interrogarsi. Cosa si era potuta dimenticare di così tanto importante? << Non dare la colpa ai libri,ora! E…non farla tanto lunga! Dài,cosa mi sono dimenticata di così tanto importante? >> chiese in attesa. << Il mio esame di guida! >> esclamò sillabando Camilla,poi riprese la sua posizione. Fu questa volta Marta a spalancare gli occhi. E’ vero,pensò. Come ho potuto dimenticarlo? << Oh è vero! Vabbeh,com’è andata? >> chiese curiosa. << Bene! Finalmente ci sono riuscita! Ora che ho la patente,mi sento padrona del mondo! >> disse alzando le braccia al cielo e unendole sopra la testa come per alzare un trofeo. << E tu? Quando hai intenzione di prendere la patente? >> chiese poi. Marta scosse la testa e abbassò lo sguardo. << Camilla,sai che mio padre non vuole. Chissà quando gli passerà per la testa di farmi prendere quel foglio di carta >> disse e sbuffò,tornando dietro il suo bancone. L’amica la seguì e si appoggiò con i gomiti sul bancone di legno chiaro. << Io non capisco ancora perché! Potresti anche dargli una mano! >> esclamò Camilla. << Lo sai come è fatto. Dalla morte di mamma è cambiato… >> disse abbassando vertiginosamente gli occhi. Camilla sapeva quanto Marta odiava parlare di quell’argomento e subito si maledì. << Scusami >> sussurrò scuotendo la testa. Anche Marta scosse la testa ed in un attimo si dimenticò di aver menzionato sua madre. << Tra poco stacco,che dici,mi porti a fare un giro? >> chiese mostrando un sorriso smagliante. Camilla alzò subito i suoi occhi marroni,che in quel preciso momento brillavano e annuì profondamente. << Sì! Ovvio che sì! >> esclamò e estrasse dalla tasca un mazzo formato da una sola chiave. In quel preciso istante entrò nella libreria un uomo che Marta conosceva bene. Era suo padre. Camilla,che stava in una posizione alquanto comoda,raddrizzò le spalle e salutò cordialmente il signor Costa. Marta invece irrigidì totalmente il suo corpo e cercò di respirare normalmente. Il signor Costa guardò le due ragazze con uno sguardo quasi freddo e poi sembrò addolcirsi e aprì le sue labbra in un sorriso lieve. Marta rilasciò quel respiro fermato in gola e salutò il padre baciandolo su una guancia. << Come procede il lavoro qui? >> chiese occhiando il computer acceso che si trovava nell’angolo destro del bancone. << Bene. Penso di staccare prima,tanto la domenica non viene quasi nessuno >> disse tranquillamente Marta. Il signor Costa la guardò e in un mini secondo la fulminò con lo sguardo. << Cosa vorresti fare? Non devi mai dare niente per scontato. E poi dove vorresti andare eh? A quei soliti locali dove si balla e dove ci sono solo pu… >> cominciò con un tono a dir poco adirato. Camilla spalancò gli occhi e in quel momento desiderò scomparire solamente con uno schiocco di dita,ma non poteva lasciare la sua amica Marta sola con quell’individuo. Marta abbassò lo sguardo,quasi mortificata di aver pensato e detto quelle semplici parole. << Hai ragione. Scusa papà,resterò fino alla fine del mio turno >> disse sospirando. << Bene. Devi sempre fare il tuo dovere Marta. >> ora il signor Costa sembrava molto più tranquillo. Era fatto così. Dopo la morte della moglie,viveva di sbalzi d’umore e non si era mostrato più lo stesso di sempre. La giornata in libreria continuò tranquillamente e quel giorno entrarono solo tre clienti che se ne andarono a dir poco soddisfatti. Nel pomeriggio Marta uscì e attaccò alla porta un cartellino. “Chiuso dalle 14:00-15:00”. Il suo turno quotidiano era ufficialmente terminato. ***** Salve a tutti!! Questo è il primo capitolo della mia nuova storia! E' la prima volta che m'iscrivo ad un sito come questo e mostro il mio lavoro a molte persone estranee e per me è molto importante sapere cosa ne pensate. Se vi piace,ho già pronto il secondo capitolo che sarà gestito meglio (i dialoghi infatti verranno scritti a capo e non tutti attaccati). Recensite e fatemi sentire cosa ne pensate!! Accetto critiche positive come negative,chissà magari mi possono aiutare a migliorare. Vi aspetto e spero che la storia vi piaccia... <3
   
 
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