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Autore: smileofanhybrid    05/08/2014    1 recensioni
Sconfiggere la distanza è una grande vittoria per una coppia di fidanzatini. Due mesi da passare insieme e un altro futuro da passare separatamente: dureranno davvero?
Lui, un ragazzo senza scrupoli che dopo essere stato ossessionato dalle ragazze dark, riesce ad innamorarsi di una semplice ragazza.
Lei perdutamente innamorata di quel ragazzo ma timorosa del futuro, costretta a fingere per avere degli amici veri e costretta a nascondere tutto alla sua famiglia per non intraprendere dei viaggi con loro.
Michael ha davvero perso la sua ossessione? E se non durassero, Chantal amerebbe di nuovo o rinuncerebbe?
Michael riuscirà a salvare Chantal da tutto quello che la circonda o Chantal si rifugerà fra le braccia di un altro?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Distanza. 
Che brutta parola, vero? 8 lettere con un grande vuoto all'interno. Un ostacolo da abbattere, ma allo stesso tempo è una prova. 
Può essere solo un numero, uno stupido numero che ti fa soffrire tanto, ma pur sempre un numero. 
Qualcosa che se non ci metti tu la forza di volontà non puoi vincere, se stai a rammaricarti non ce la farai mai, se davvero vuoi qualcosa devi andarlo a prendere, è inutile che stai a perdere tempo, se vuoi abbattere la distanza devi essere forte.
Riuscire a vincerla, dimostra l'amore che si prova per una persona.
E beh, noi siamo riusciti a vincerla. Dopo due anni passati a vederci per web, a sentirci per telefono, finalmente potei abbracciarlo. Cavolo, come ero emozionata!
Camminai avanti ed indietro per le stanze della casa: non riuscivo a stare ferma! Provai a calmarmi e a guardare un pò di televisione, ma balzai appena sentii il telefono vibrare: un messaggio. 
Sbloccai il telefono e lessi:"Non vedo l’ora di vederti!”
Risposi con un:”A chi lo dici.”
”Devo dirti una cosa!”
”Dimmi...”-gli scrissi un pò timorosa.
-E se ci ha ripensato? E se non verrà?-pensai mentre aspettavo la sua risposta.
E finalmente arrivò la risposta:"Entro stasera sarò nella tua città."
Sorrisi come un'ebete. L'avrei visto prima del previsto. L'avrei visto prima. Okkey, calma Chantal. 
”Ma non dovevi venire domani?"-risposi rigirandomi il telefono tra le mani. 
"Sono partito ieri da casa.”
”Ma dove andrai poi?"
”Da mia zia. 😊 Tu dove abiti?”
Gli diedi il mio indirizzo e lui mi diede quello di sua zia. Aspetta, aspetta, aspetta. Lessi più volte l'indirizzo: era quello della mia vicina di casa. ”Ma..allora sarai il mio vicino di casa.“-scrissi velocemente. 
”Ma che bello, amore.”
”Sisi.”-risposi non sapendo cos'altro dire.
La 'conversazione' finì e ripresi a guardare la tv, annoiata.
-Si sarà addormentato.-pensai e sorrisi al pensiero che presto l'avrei visto anche mentre dormiva. Sembra una cosa sciocca, ma non mi sarei persa nessun particolare in questi due mesi. 
Sbuffai facendo zapping tra i canali: i sabato pomeriggio sono sempre noiosi.
Spensi la tv e decisi di chiamare la mia migliore amica, Sharon.
”Sharon..”-dissi appena si sentì un rumore dall'altra parte. 
”Chantal, dimmi!”
”Usciamo un po’?”-chiesi attorcigliando una ciocca di capelli attorno ad un dito.
”Certo! Solita ora e solito posto?”
”Si!”
”Allora, a dopo!”
”A dopo!”
Mi preparai e mi diressi verso il parco, con le cuffie nelle orecchie.
Arrivata, trovai Sharon che salutava il suo ragazzo con un tenero bacio.
Mi tolsi le cuffie e mi avvicinai a lei.
”Scusami, se volevi stare con lui me lo potevi dire.”-dissi abbozzando un sorriso per non essere scortese. 
”Ma no, lui ora deve andare da un amico, tranquilla.“-rispose sorridendomi.
”Va bene.“-dissi annuendo. 
Salutò di nuovo il ragazzo ed andammo a fare un giro.
Passammo il pomeriggio a parlare dei nostri ragazzi.
Calò la sera e, siccome lei doveva uscire con il suo ragazzo, la salutai e andai a casa.
Mi stesi sul divano, in casa non c’era nessuno, i miei sono sempre fuori.
Dopo un po’ mi arrivò un messaggio:”Affacciati alla finestra.”
Così feci. Vidi arrivare una macchina.
Vidi scendere un ragazzo. Lo guardai bene. Si, era lui!
Uscii fuori: lui mi vide. Se ne accorse anche sua zia, la quale mi salutò. 
”Buona sera, signora.“-dissi ricambiando il saluto e sorridendo. 
”Ehm…Ehm…”-si schiarì la voce. 
”Scusami, Luna.“-ridacchiai per quell'equivoco. 
”Vieni, che ti faccio conoscere mio nipote.“-mi invitò lei. 
Non me lo feci ripetere due volte e mi avvicinai a loro con un sorriso stampato in faccia.
"Micheal, ti presento la mia vicina, Chantal."-disse presentandoci. 
”Piacere di conoscerti.“-disse Michael facendomi un occhiolino.
”Piacere mio.“-dissi stando al gioco. 
Ci guardammo a lungo negli occhi e sorrisi per l'imbarazzo. 
”Chantal sei sola a casa?”-chiese Luna interrompendo il nostro gioco di sguardi. 
”Si.”-le risposi. 
”Ti vuoi unire a noi?”
”Con piacere.“
Entrammo in casa sua.
Luna per me era come una seconda mamma. Infatti quando i miei non c'erano andavo sempre a casa sua. Era molto simpatica!
”Michael, dammi la valigia.”-disse prendendo la valigia di Micheal.
”Luna, ti aiuto.”
”Non ti preoccupare.”
”Ma…”-stavo per rispondere ma Michael mi tappò la bocca.
”Grazie zia."-rispose Michael. 
”Nulla.”-disse salendo le scale.
”Non aiuti nemmeno tua zia?”-dissi come se volessi rimproverarlo.
”Lo avrei fatto, ma voglio stare un po’ con te.”-sorrisi.
Sei bella quando sorridi.“-mi disse con un sorriso stampato in faccia.
”Grazie.“-risposi mantenendo il sorriso da ebete e sedendomi sul divano.
-Cavolo, Chantal! Basta sorridere così o penserà che sei una cretina. Guardati, ti manca solo la risata da cavallo!-pensai, cercando di incoraggiarmi a fare una conversazione.
"Meglio vederci da vicino che in web, no?"-disse raggiungendomi.
"È vero. Sei molto più bello da vicino."
"Grazie."-rispose lui sorridendo.
Sorrisi ancora, non potevo credere che fosse lì. Mi attorcigliai una ciocca di capelli sul dito mentre lo osservai. Passai lo sguardo su tutto il suo corpo, dai suoi capelli neri con ciocche verde ed altre viola ai suoi occhi neri che brillavano ogni volta che sorrideva, al suo dilatatore con la mia iniziale, alla sua maglia rappresentante un teschio, ai suoi pantaloni strappati qua e là per poi passare in rassegna tutto.
Cavolo se era bello!
Lui rise e io scossi la testa, come per uscire da una fase di shock.
"Perchè ridi?"-chiesi.
"Hai finito i raggi-x?"-rise ancora.
-Oh, diamine, la sua risata!-
Mi andarono a fuoco le orecchie: ridacchiai per l'imbarazzo. Avrei voluto rispondergli, ma per fortuna Luna ricomparii e in quell'istante mi sarei buttata ai suoi piedi per ringraziarla.
"Perchè ridete?"-chiese.
"Nulla."-rispondemmo all'unisono io e Michael.
"Venite a cenare, su."-ci invitò a tavola con un sorriso.
Ci alzammo dal divano, raggiungemmo la cucina e ci sedemmo a tavola. Mi sedetti di fronte a Michael, mentre Luna si sedette a capotavola, dopo aver servito la cena. Guardai velocemente tutta la cucina notando che aveva già preparato tutto e poi cominciai a mangiare.
-Sarà che l'avevano informata prima.-pensai.
La cena passò fra chiacchiere e risate: Luna fece molte domande a Michael e io, sapendo già tutto, mi limitai a dei complimenti e di tanto in tanto a qualche domanda.
Dopo la cena aiutai Luna con i piatti, mentre Michael si buttò sul divano.
A fine serata ringraziai Luna per la cena e salutai Michael.
"Michael, accompagna Chantal!"-urlò Luna dalla cucina.
Michael finse uno sbuffo e io risi.
Uscimmo di casa e non perse occasione per intrecciare le sue dita della mano con le mie. Quel breve tragitto mi sembrò più lungo e si stava così bene che avrei voluto che non terminasse più. 
"Sono stato davvero bene stasera."-cominciò mettendo fine a quel lungo silenzio.-"A parte le cose imbarazzanti dette da mia zia."-scoppiò a ridere e io con lui.
"Mh, ora so qualcosa in più sulla tua vita."- ridemmo ancora.
Ci furono altri minuti di silenzio quando le risate cessarono, ma a porre fine a quel silenzio stavolta fu un bacio. Risposi al bacio chiudendo gli occhi e poi li riaprii appena le nostre labbra si staccarono.
Lui sorrise, io non facevo altro che fissarlo incredula.
"Buonanotte."- sussurrò.
Credevo di star sognando fino a quando non mi stampò un altro bacio sulle labbra e in quel momento realizzai di non star sognando. Sorrisi passando un dito sulle mie labbra e lo vidi andare via. 
Entrai in casa e salii velocemente le scale per la troppa voglia di dormire, mi buttai a peso morto sul letto e crollai col sorriso sulle labbra.
Oh, Michael, spero che tutto questo duri.
   
 
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