Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: violet_w90    05/08/2014    1 recensioni
Percy e Aurey: Come si sono conosciuti? Com'è nato il loro amore? Storia di due giovani, che nel periodo più buio delle loro vite, trovano reciproco sostegno. Dal primo capitolo: Non sentendo alcuna risposta, Audrey risuonò sperando con tutta se stessa, che si trattasse del ragazzo moro e non di quello spocchioso dai capelli rossi, che non salutava mai.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Audrey, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La perdita della scommessa

Se c’era una cosa che Percy odiava, era quella di entrare al Ministero della Magia attraverso lo scarico del water di un bagno pubblico. Purtroppo però, quello era rimasto uno degli unici modi, con cui ti facevano accedere all’interno. Quando quella mattina del 2 Dicembre, Percy attendeva in coda di entrare in uno dei bagni, ancora non riusciva a smettere di pensare alla povera Lucy e a ciò che Audrey le avesse raccontato. Non era la prima volta, che sentiva di qualcuno che falsificava il proprio albero genealogico, così da non dover scappare e purtroppo non era nemmeno la prima volta, che veniva a sapere che la cosa non aveva funzionato. Molti altri Nati Babbani ci avevano provato ed erano stati quasi tutti scoperti dal Censimento.

“Hai intenzione di muoverti o no?” Chiese una voce spazientita alle sue spalle.
“Come scusa?”
“Il bagno si è liberato già da un bel po’.” Disse ancora l’uomo che, se Percy non ricordava male, lavorava nell’ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche.
“Oh si scusa.” Entrando mise i piedi dentro il gabinetto e tirò la catena. La sensazione che ogni volta avvertiva, era davvero terribile. Percy ancora non sapeva, che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe provata. Quando il ragazzo arrivò nel suo ufficio, fu sorpreso di vedere la Umbridge seduta alla sua scrivania.

“Ah Percy finalmente ti stavo aspettando.”
“E’ successo qualcosa? Hanno spostato gli orari delle udienze?”
“No, nessun orario è stato cambiato. Vorrei solo che tu mi togliessi qualche dubbio.”
“Quale dubbio?” La Umbridge si alzò dalla seggiola della scrivania, porgendogli un foglio di pergamena.
“Vorrei che tu dessi un’occhiata alla lista aggiornata dei membri dell’ordine.”  Percy la osservò e improvvisamente il sangue gli si gelò in corpo. Il primo nome della lista era quello di sua madre, seguito da quello di suo padre e dei suoi fratelli. C’erano praticamente tutti: Fred, George, Bill persino quello di Ron. Davvero sua madre aveva permesso a Ron di farne parte? Senza contare il nome della sua nuova cognata Fleur Delacour. Mancavano solo due nomi all’appello. Uno ovviamente era quello di sua sorella Ginny e l’altro era quello di suo fratello Charlie.

“Come vedi c’è gran parte della tua famiglia, ma non siamo sicuri se tuo fratello Charlie ne faccia parte o meno. Tu che ne dici?” Percy non rispose continuando a guardare la lista. Fu in quel momento, che capì di non poter più lavorare per il Ministero. Le parole pronunciate da Audrey la sera che si erano conosciuti, gli tornarono in mente, facendogli male.

“E’ complicato, come no! Dimmi per quale motivo ascolti Radio Potter? Voi scoprire i nomi dei membri dell’Ordine che ancora non sapete, così da poterli riferire al tuo capo e poter ottenere una promozione facile?”

Doveva andarsene o avrebbe finito per condannare gran parte dell’ordine, che includeva l’intera sua famiglia, tra cui Charlie. Percy era sicuro, che anche se il fratello abitasse lontano, ne facesse parte.
“Io non ne ho idea. Sai bene che non ho più avuto alcun tipo di contatto con loro. Tutto quello che so è che lavora ancora in Romania, quindi dubito che possa essere stato coinvolto nella faccenda.” Mentì lui. Era bello sapere che la Umbridge fosse una pessima legilimens e quindi non potesse entrargli nella testa.
“Anche lui è un traditore della propria famiglia come te.” Commentò lei. Charlie un traditore? La sola idea lo faceva ridere. Suo fratello non avrebbe mai abbandonato la sua famiglia. Solo lui l’aveva fatto e adesso ne pagava le conseguenze. Doveva proprio andarsene. Non c’era altra soluzione possibile.

“Ti serve altro? Avrei da fare.” Qualche minuto dopo che la Umbridge fosse uscita dal suo ufficio, Percy fece altrettanto. Così come aveva fatto quella volta, che aveva tentato di avvertire i suoi genitori del loro arresto, il ragazzo uscì in fretta dal Ministero. Questa volta però, non prima di essersi assicurato per bene, che nessuno lo stesse seguendo. Fu mentre usciva, che a Percy tornò in mente dell’unica scommessa fatta con i gemelli. Fred e George amavano scommettere e nel corso degli anni, ne avevano fatte parecchie. Bill si era fatto fregare due volte, Charlie tre e Ron…talmente tante di quelle volte, che non ricordava nemmeno il numero preciso. Anche Ginny si era fatta convincere una volta, scommettendo con loro il suo matrimonio con Harry Potter. Sua sorella da bambina aveva davvero una fervida immaginazione. Percy aveva cercato sempre di non farsi coinvolgere, ma quando Fred aveva scommesso, che un giorno anche lui si sarebbe stufato di lavorare al Ministero, il ragazzo non aveva potuto non accettare. Aveva appena perso 5 Galeoni.

Audrey era ritornata a casa dopo essere passata a trovare Ben e il figlio di Lucy, quando Percy bussò alla sua porta.
“Ho mollato il lavoro al Ministero.” Disse lui non appena lei aprì.
“Tu che cosa?” Non era sicura di aver sentito bene.
“Mi hai sentito, ho appena lasciato il lavoro al Ministero e non ho alcuna intenzione di metterci più piede, ma per far questo non posso più restare qui. Il Ministero sa dove abito e verrebbero a cercarmi. Devo andare via.” Quelle parole per Audrey furono come un déjà-vu. “Per questo motivo sono qui. So che è una cosa terribilmente egoista e che non dovrei chiedertelo, ma anche tu sei sola e io ho pensato che magari tu vorresti..si ecco venire con me.”

“Si lo voglio.” Rispose subito lei, senza nemmeno pensarci. Percy voleva che andasse con lui. Voleva che scappassero insieme. Allora quel bacio aveva significato qualcosa anche per lui?
“Sei sicura? Dovremmo sempre stare in allerta e c’è il rischio che…”
“Si sono sicura. Quando volevi andartene?”
“Adesso. Quelli del Ministero non ci metteranno molto ad accorgersi che sono sparito. Prendi ciò che ti serve, io vado a liberare Hermes e torno.” Audrey prese una borsa e vi punto conto la bacchetta.

“Adduco Maxima.” Poi prendendo dei vestiti a casaccio dall’armadio lì butto al suo interno, così come la radio portatile, qualche boccetta di pozioni curative che teneva nel mobiletto del bagno, una foto di sua madre e infine la lettera di suo padre. Per attimo Audrey si chiese che cosa avesse detto il padre nel sapere, che anche lei avesse deciso di scappare. Sicuramente non sarebbe stato d’accordo, ma la ragazza non poteva rimanere lì da sola. Non avrebbe sopportato di veder andar via anche Percy, l’unica persona vicina, che ormai le fosse rimasta. Per questo motivo, gli aveva detto subito di sì.
Cinque minuti dopo i due erano in strada. Fu allora che Audrey lo vide: suo zio Herbert Jr Burke, seguito da un altro uomo che invece non conosceva. La ragazza aveva incontrato suo zio una sola volta ed era stato quando quelli del Censimento, erano venuti a cercare suo padre. Era stato proprio lui a far sapere a quelli del Ministero, che egli fosse un Nato Babbano.

“Dobbiamo muoverci. Mio zio Herbert Jr è qui insieme ad un altro tizio che non conosco.” Disse lei estraendo la bacchetta.
“Li ho visti anch’io. Lavorano tutti e due al Ministero e sono entrambi due Mangiamorte.” Audrey non fu sorpresa di scoprire, che la notizia che suo zio fosse diventato pure un Mangiamorte, non le faceva né caldo né freddo. Percy accelerò il passo, conducendola in un vicoletto buio e stretto.
“Hai pensato a dove andare?” Chiese lei.
“Ho in mente un posto, che il Ministero ha già controllato. Lì staremo al sicuro per un po’. Aggrappati a me.” Audrey obbedì e i due si smaterializzarono direzione: La Tana. Col tempo certamente stare lì sarebbe stato un rischio, ma per il momento non aveva un'idea migliore.

Note: Ecco il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia. Per quanto riguarda il prossimo, io sabato parto e vado due settimane in Scozia ad Edimburgo. Ora vedo se riesco a pubblicarlo prima bene, se no è probabile che lo farò al mio ritorno.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: violet_w90