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Autore: Briskal    05/08/2014    3 recensioni
"Uccidimi, Ruby, ti prego mormorò la bionda, tenendosi la testa tra le mani; non sapendo se la fastidiosa emicrania era dovuta al pensiero di Regina o ad una semplice influenza".
Regina si prenderà cura della nostra Salvatrice, e finalmente i loro sentimenti saranno svelati. [Swan Queen]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carissimi, vado davvero di frettissima! 
Vi lascio con questa ennesima storiella, prima di partire. Come SEMPRE, ringrazio tutte le persone che hanno letto e commentato.

Il solito grazie particolare, va a: FaithObscure, Borderline28 e AzzurraVermiglio (che ha addirittura messo tra i preferiti la precedente fic).

La storia si può collocare tranquillamente dopo la 3B. Zelena è stata sì sconfitta, ma si discosta totalmente dalla serie: sono ancora nella mia oasi felice, quindi niente Hook e niente Robin. Solo loro due.

Disclaimer: i personaggi di OUAT non mi appartengono

Viva la Swan Queen e buone vacanze a tutti!! ♥


Emma Swan non era mai stata un tipo mattiniero. Il più delle volte preferiva starsene al calduccio sotto le coperte, soprattutto nelle giornate fredde, e quelle, d'inverno, in una cittadina sconosciuta del Maine, erano praticamente all'ordine del giorno. Da quando era diventata lo sceriffo, però, un certo senso del dovere era affiorato in lei, e nonostante non si sentisse granché bene, aveva preso posto in centrale, come sempre, verso le nove. In verità, da un po' di tempo andare in stazione tutte le mattine la rendeva piuttosto felice: quasi tutti i giorni riusciva a vedere Regina, e mentre prima, incontrare la donna era doloroso come un calcio su uno stinco, adesso era diventato quasi un bisogno fisico.
«Uccidimi, Ruby, ti prego» mormorò la bionda, tenendosi la testa tra le mani; non sapendo se la fastidiosa emicrania era dovuta al pensiero di Regina o ad una semplice influenza.
La ragazza lupo la guardò con fare sconsolato, continuando a limarsi le unghie; non era tenuta a stare lì, dato che aveva scelto di lavorare alla tavola calda proprio il primo anno che Emma aveva messo piede a Storybrooke, ma di tanto in tanto le piaceva fare compagnia alla sua amica. Erano tre anni che tutti i giorni le portava la colazione prima, il pranzo poi, ed era bello poter scambiare due chiacchiere con lei. A dire il vero, ultimamente adorava non poco punzecchiare Emma; c'era qualcosa nell'aria, quando era presente Regina, e a Ruby non erano certo sfuggiti gli sguardi che le due si scambiavano, peggio del solito, s'intende. La cosa divertente era che le due donne sembravano non esserne consapevoli; era estremamente buffo vederle litigare come una vecchia coppia sposata. C'era una scintilla diversa negli occhi di Emma, ma nonostante avesse provato in tutti i modi a farle confessare che sì, aveva sviluppato un certo tipo di affetto per la regina, non ci era mai riuscita. Il Sindaco, invece, era sempre stata un mistero per lei, anche se era chiaro come il sole il suo interesse verso lo Sceriffo.
Sbuffò, pensando che prima o poi avrebbe dovuto fare aprire gli occhi a entrambe. «Te l'ho detto mille volte di non bere quel tipo di drink, Em, ma tu niente, sei testarda come al solito. Guardati, sei uno straccio»
«Non credo sia colpa di quel fottuto intruglio»
«La linguaccia, Miss Swan» la ammonì Ruby fintamente scandalizzata, sfoggiando la sua migliore imitazione di Regina Mills.
Emma scoppiò a ridere di gusto. «Se ti sentisse saresti maledetta per l'ennesima volta»
«Naa, ultimamente se le sei intorno perde il suo charme malefico, chissà perché…» le fece notare senza successo. «E comunque, al massimo potrebbe uccidermi mentre sono un lupo e sfoggiare la mia preziosa pelliccia nel suo salotto a mo' di tappeto»
La Salvatrice sembrò pensarci su. «No, accumuleresti troppa polvere, e non sia mai che il suo regale nasino inizi a starnutire per colpa tua…»
Risero nuovamente insieme, fino a quando Emma non cominciò a massaggiarsi la tempia con uno sguardo torvo. «Seriamente, non credo sia colpa del drink. Non mi sento affatto bene, credo di essermi beccata l'influenza» mormorò, poggiando finalmente la testa sulla scrivania.
«O sarà il mal d'amore»
«Piantala con questa storia»
Ruby stava per ribattere, quando la sua attenzione fu attirata dal rumore di tacchi a spillo che avanzavano nel corridoio. Ah, si parla del diavolo, pensò sorridendo. «Guai in arrivo a ore dodici»
Anche Emma aveva sentito i passi, e non era proprio in grado di affrontare Regina Mills. Non ora. Non quella dannata mattina e non in quelle condizioni. «Uccidimi ora» disse rivolta alla ragazza lupo.
«Perché far sporcare le mani alla povera Ruby, sarò ben lieta di farlo io, Miss Swan. Sarà una cosa veloce, te lo prometto» proruppe il Sindaco fermandosi davanti la sua scrivania, guardando in basso.
«Certe volte mi chiedo cos'ho fatto di male» si lamentò la bionda restando ferma nella sua posizione e non degnando nemmeno di uno sguardo la ex Evil Queen.
Regina alzò un sopracciglio; che accidenti stava succedendo allo Sceriffo? Decise per il momento di sorvolare. «Potrei farti una lunga lista di cose, cara, ma sono qui per parlarti di mi… nostro figlio»
Alla menzione di Henry, Emma si girò quel tanto da poterla guardare; la testa sempre poggiata sulla scrivania. «Cosa c'è che non va?»
Cosa c'è che non va a te?, avrebbe voluto chiederle, guardando il suo viso stravolto. «Baseball, Miss Swan?» le domandò, cercando di mascherare la preoccupazione che l'aveva pervasa nel vedere i suoi bellissimi occhi verdi spenti e stanchi.
«Che male c'è, Regina? Praticare sport può solo fargli bene»
«Potrebbe farsi male!» sbraitò l'altra con fare irritato.
Ancora una volta, Emma non ebbe la forza di muoversi. «Non si farà male, in ogni caso non è più un marmocchio e un ginocchio sbucciato non ha mai ucciso nessuno. Per Dio, Regina, è rimasto solo a Neverland e ora hai paura del baseball?! Sei fottutamente seria?!»
«La linguaccia, Miss Swan» la fulminò la mora, mentre Ruby faceva appello a tutte le sue forze per non scoppiare a ridere di nuovo.
Emma agitò una mano. «Sì certo, quello che vuoi. Ciò non toglie che questa tua visita è stata proprio un'idiozia. Scommetto che Mr. Furbo ti ha già fatto comprare mazza, palla e guanto»
Colpita e affondata, Regina incrociò le braccia al petto guardando un punto imprecisato dell'ufficio. «Ovviamente» riuscì ad ammettere arrossendo un po'.
Emma e Ruby si ritrovarono a ghignare in contemporanea. «Caso chiuso. Non preoccuparti, un pomeriggio di questi farò irruzione a casa tua e gli insegnerò a lanciare la palla, va bene? Così almeno quando sarà il momento di giocare con gli altri saprà come fare» concluse la bionda, chiudendo gli occhi con fare stanco. «Adesso mantieni la tua promessa e uccidimi» disse svogliatamente; sì, era decisamente influenza.
Regina sospirò; era evidente che lo Sceriffo non si sentisse bene e la cosa non era affatto divertente, tra l'altro. Non l'aveva mai vista così, e non le piaceva questa versione della bionda; la metteva a disagio. «Sì, dopo. Quando Henry avrà giocato almeno una volta a baseball»
Ruby colse il cambiamento di tono del Sindaco; sembrava quasi che stesse iniziando a preoccuparsi dello status di Emma. Rimase letteralmente a bocca aperta quando vide Regina allungare la mano verso la fronte della Salvatrice.
«Hai la febbre, Miss Swan» sentenziò la ex Evil Queen, spostando anche una lunga ciocca di capelli dorati che le era ricaduta sulla fronte.
«Lo so» rispose Emma, chiedendosi se il calore che sentiva fosse effettivamente dovuto alla febbre, o al tocco gentile della donna. «Ma ho un Capo davvero, davvero crudele, e non ho voglia di chiederle un permesso»
Regina roteò gli occhi al cielo; possibile che quell'imbecille riuscisse a scherzare anche in quelle condizioni? «Il tuo Capo potrebbe rivelarsi davvero, davvero crudele, se non svolgessi il tuo compito alla perfezione, e ora non saresti nemmeno in grado di acchiappare una mosca, cara»
La bionda la guardò con gratitudine, alzando finalmente la testa dalla scrivania. «Vuoi dire che posso andare a casa?»
Regina sospirò. «Immagino che per un giorno Ruby non avrà problemi a svolgere le tue mansioni in tua vece, no?» chiese rivolta all'altra ragazza che annuì prontamente.
«Vai, Em. Più tardi verrà anche David. Possiamo cavarcela tranquillamente. È brutto tempo e fa freddo, non credo che nonna avrà molto da fare alla tavola calda, e non penso che ci saranno problemi in città»
«Visto? Avanti, Miss Swan. Raccogli quella orribile giacca di pelle e andiamo via. Ti accompagno. Non puoi guidare in queste condizioni» concluse la donna voltandosi di nuovo verso il corridoio.
Ruby la fissò basita: aveva visto le scintille tra quelle due ogni volta che stavano nella stessa stanza, ma questa proprio le mancava. Da quando il Sindaco si preoccupava per la giovane Principessa? Da quando aveva tolto la maschera che l'aveva sempre caratterizzata?!
Non appena la Salvatrice si alzò, la colse un brutto capogiro. Stava quasi per appoggiarsi alla scrivania, quando sentì le braccia di Regina sostenerla con forza. «Emma!» soffiò la donna fissandola con cipiglio serio.
Anche Ruby si era prontamente alzata per aiutare, ma si guardò ben bene dal farlo, restando shockata dalla scena che le si era presentata davanti: Regina stava letteralmente abbracciando con fare tenero la Salvatrice e l'aveva anche chiamata Emma. E poi c'era la questione degli occhi. Gli occhi di Regina erano cambiati, e solo ora l'aveva notato. Oh, se fosse successa una cosa simile in un locale avrebbe detto a se stessa che avrebbe dovuto smetterla di bere, ma non era ubriaca. Era perfettamente sobria. Aveva sentito Regina chiamare Emma con il suo nome in tono allarmato. Aveva visto i suoi occhi. C'era forse affetto in quelle belle lande marroni? O per meglio dire, amore? Sì che c'era, solo che prima era stata sempre brava a mascherarlo.
«Sto bene» mormorò la Salvatrice, crogiolandosi tra le braccia della mora; la fronte ancora poggiata delicatamente sulla spalla di Regina.
Ruby si svegliò dai suoi pensieri: ora non era proprio il momento di pensare a certe cose. «Vuoi un po' d'acqua e zucchero?»
«No, voglio solo andare a casa, prendere una pillola e dormire»
Regina si staccò a malincuore, quel tanto da poterla aiutare a camminare. «Per una volta la tua idiozia è venuta meno e hai detto una cosa giusta»
«Adoro stupirti» rispose Emma ghignando stancamente; le faceva male tutto, ma con l'aiuto di Regina riuscì finalmente a muoversi.
La mora la ignorò bellamente, mettendole il suo foulard attorno al collo per tenerla al caldo. «Ruby, sarà mia premura farti sapere come sta il tuo adorato sceriffo» concluse avviandosi con l'altra tra le braccia verso il corridoio.
La ragazza lupo le fissò fino a quando le due donne non sparirono dalla sua vista; andò a sedersi al posto di Emma, sfoggiando un ghigno malizioso. Oh, non appena rimessa in forze avrebbe fatto un bel discorsetto con Emma Swan. Eccome se l'avrebbe fatto! Già si immaginava la faccia di Mary Margaret e David nello scoprire che la ex regina del male era innamorata persa della loro preziosissima principessina, e viceversa.
Una fragorosa risata echeggiò nell'ufficio dello sceriffo.

Una volta sistematasi nella comoda auto di Regina, Emma poggiò stancamente la testa sul sedile chiudendo gli occhi; l'influenza era proprio l'ultima cosa di cui aveva bisogno. Detestava stare male. Soprattutto perché era sempre stata da sola in questi casi.
«C'è qualcuno in casa?» le domandò la donna mettendosi al volante.
«Non credo. Papà e Henry andavano a pesca sul lago ghiacciato e mamma di sicuro è da Granny con il piccolo» rispose la bionda sospirando; in realtà avrebbe voluto chiederle il favore di poter andare a casa sua, ma non voleva sfidare troppo la fortuna. «Tranquilla, Regina, posso gestire un po' di febbre. Una bella dormita e domattina sarò come nuova»
L'altra sembrò pensarci su. «No»
«No cosa?»
«No, Miss Swan, non la puoi gestire da sola. Che succederebbe se alzandoti avessi ancora un giramento di testa? Se non te ne sei accorta, prima stavi per cadere, non puoi stare da sola»
Emma aprì un occhio nella sua direzione, per poi aprire anche l'altro e restare basita nel vedere la preoccupazione dipinta sul bel volto di Regina Mills. «Beh, sì che posso, se sto ferma a letto fino all'arrivo di mia madre…»
La donna si rabbuiò. Non voleva lasciarla andare, non voleva lasciarla da sola. Voleva prendersi cura di lei e proteggerla; non che ne avesse realmente bisogno, dato che era sul serio una stupida febbre. Eppure… «No, Miss Swan» fece con tono autoritario. «Tra l'altro, porteresti i tuoi germi malefici in casa, e né Henry, né tantomeno il tuo adorabile fratellino appena nato hanno bisogno di prendersi l'influenza. Per stanotte resterai da me» sentenziò, mettendo in moto l'auto e non degnando nemmeno di uno sguardo la sua interlocutrice.

In un primo momento Emma aprì la bocca per controbattere, ma poi preferì concentrarsi sul suo cuore che aveva preso a battere in modo anomalo. No, stavolta non era arrossita per colpa della febbre. Sì, avrebbe dovuto parlare con Ruby il prima possibile per chiederle un consiglio.
Il viaggio fino alla villa di Regina era stato piuttosto silenzioso; entrambe le donne erano perse nei propri pensieri. Da un lato c'era la ex Evil Queen che faceva a botte con se stessa cercando di non ammettere i sentimenti genuini che da un po' di tempo si erano fatti largo nel suo cuore. Dall'altra c'era Emma, che quegli stessi sentimenti li aveva ammessi a se stessa e non poteva far altro che rabbrividire ogni volta che ripensava alle braccia di Regina che le stringevano il busto.

TBC

   
 
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