Nota: Non saprei che dire sinceramente enjoy? Ah spero che sapete… io utilizzo solo nomi originali per i personaggi… non vedrete nessuno Silente, McGranitt o Piton in giro per le mie fanfic =_= ndSaya
The Secrets of the Malfoy Familly
By Saya & DragonEyes
Capitolo 1: Dirty little secrets we all hide
Le nuvole grigie ricoprivano il cielo di Londra, mentre alla King’s Kross
c’era un gran via e vai. Era il primo settembre e la stazione pullulava
di personaggi strani e dal abbigliamento particolare. Senza che le persone comuni
se ne accorgessero poco alla volta scomparivano tra il binario 9 e 10.
”Ancora non capisco perché non possiamo appartarci…”
Disse un rosso particolarmente scocciato, al che gli rispose la ragazza dai
lungi capelli castani:
”Siccome tua madre non poteva accompagnare Ginny, che non ha ancora l’età
di fare quel esame, la accompagniamo noi.”
Mentre erano immersi a discutere, però la rossa notò una persona
e con un sopraciglio alzato chiese ai rimanenti tre:
”Hey, ma quello non è Malfoy?”
”Ti starai sbagliando, sicuramente…”
Ma a Harry, le parole gli morirono in bocca, quando vide il Slytherin vestito
molto casual, tenere la mano a una ragazzina che gli somigliava quasi come una
goccia d’acqua, le stava sorridendo dolcemente, un espressione che i quattro
non si sognavano nemmeno di poter vedere un giorno su quel viso. Le stava sussurrando
qualcosa, forse spiegando, al che la ragazzina annui e guardò verso il
muro, prese un respiro profondo stringendo la mano di Malfoy e si lascio trascinare
dietro il muso. Dopo un paio di minuti di silenzio Hermione parlò:
”Andiamo che se no perdiamo il treno…”
Questo fruttò la reazione ei quattro iniziarono la corsa verso il binario
9 ¾, anche se nella mente di Harry continuava a ripetersi l’immagine
di Draco con occhi caldi e sorriso dolce sulle labbra… era già
un gran bel ragazzo prima… ma dopo questa cosa… Harry iniziava a
pensare a lui in altri termini… Salirono sul treno e trovarono uno scompartimento
liberò, sembrava quasi che nessuno di loro avesse voglia di parlare,
non avevano superato ancora lo shock. Dopo che il treno parti Ginny prese il
coraggio è parlò:
”E sembrato solo a me, o Malfoy non aveva quel solito sorriso da superiore?”
”A me è sembrato molto dolce nei confronti della ragazzina…”
Aggiunse Hermione, al che Harry chiese:
”Sarà la sorella no?”
A questo punto Ron scosse la testa in negazione:
”Non credo, i Malfoy hanno sempre un unico erede…”
In quel momento si aprì la porta e la ragazzina li fisso, poi si guardo
introno sembrando che non capisce, e tornò a fissare i quattro, per infine
sussurrare con una voce timida:
”Scusate, ho sbagliato scompartimento.”
Sembrava al quanto nervosa, una cosa che fece tenerezza a Potter che sorrise:
”E tutto ok, non c hai dato fastidio.”
Gli occhi scuri della ragazzina si puntarono sul viso del ragazzo sopravissuto
ed infine sorrise… poi si sentirono passi e la voce dolce… di Draco
che per l’ennesima volta fece sgranare gli occhi ai quattro Gryffindor.
”Crystal, dove sei finita?”
”A Dra! Guarda qui c’è un ragazzo che assomiglia molto alla
mamma.”
I passi si velocizzarono e Draco scosso fissò dentro lo scompartimento,
poi senza salutare ne dire una parola, alzò la ragazzina tra le braccia
e se ne andò….
Mentre i quattro continuavano a guardarsi, intanto in un altro scompartimento,
dietro le tendine chiuse Draco sospirò:
”Crys, ti ricordi cosa ti ha detto papà?”
La ragazza annuì:
”Non devo nominare la mamma, se no la metto in pericolo.”
Draco le accarezzò i capelli:
”E chi altro metterai in pericolo?”
Crystal si morse il labbro:
”L’altro fratello, te … e papino…”
”Brava,… ricorda, questo è il nostro segreto, finché
non giungerà il momento…”
La piccola regalò un sorriso disarmante al fratello maggiore ed infine
si appoggiò sulla sua spalla… addormentandosi… Draco abbassò
lo sguardo sulla ragazzina notando che teneva la sua mano, era tutto un mondo
nuovo per lei, non aveva mai visto tanta gente, tutta insieme… ha sempre
vissuto solo in compagnia dei genitori e Draco e ogni tanto incontrava anche
il padrino, ma mai aveva incontrato un’altra persona di sesso femminile…
essendo una bambina dal calderone, si potrebbe dire anche prima di questo genere
e sempre stata coccolata dai quattro maschi della famiglia… Draco sorrise
pensando che sicuramente è cresciuta meglio così che se ci fosse
stata in giro sua madre. Quello che non era di dominio pubblico era che Narcissa
e Lucius si erano sposati perché costretti… hanno avuto quel figlio
per dare eredità ai Malfoy, ma dopo di quello Narcissa si prese una parte
della villa tutta sua abbinandola come un appartamento… vivevano insieme,
ma per convenienza e si facevano vedere insieme ogni tanto per non destare sospetti.
A Draco questo andava più che bene, aveva il padre, il compagno del padre
e la sua sorellina minore… la madre non è mai stata troppo presente
nella sua vita e il giovane ha imparato a conviverci, trovando nel compagno
del padre, l’affetto materno che non ha mai avuto da sua madre biologica.
Quella per Crystal era la prima volta che lascio la Malfoy Manor incontrando
la gente vera. Era un po’ scossa da questa rivelazione, ma con coraggio
affrontò l’avventura che le si stava presentando… anche lei
avrebbe fatto parte di Hogwarts… quello che Draco sperava era che fosse
smistata tra i Slytherin così poteva tenerla sotto controllo… poggiò
la testa sul finestrino freddo… un altro anno per lui a Hogwarts…
il suo ultimo anno… sapeva già che gli sarebbe mancato vivere spensierato,
bhe era un modo di dire spensierato,… stava entrando nel mondo adulto.
Il suo sguardo accarezzo la figura che dormiva accanto a lui, Crystal se la
sarebbe cavata, qualsiasi cosa fosse accaduta da li in futuro. Dopo un paio
d’ore risvegliò la sorella:
”Crystal e ora di cambiarci nelle uniformi…”
La ragazza aprì lentamente gli occhi fissandolo spaesata per qualche
minuto, poi annuì alzandosi e stiracchiandosi a mo di gatto. Intanto
Malfoy aveva tirato fuori dal baule un uniforme maschile, abbinata alla cravatta
verde argento… e una uniforme femminile, che non aveva nessun simbolo
di qualche casa. I due si vestirono in silenzio e poi la giovane fissò
il ragazzo:
”Come mi sta?”
Chiese con eccitazione e un sorriso sulle labbra… quel sorriso che ha
ereditato dalla madre, così sincero, troppo per i suoi gusti, ma lo contraccambio:
”Sei bellissima, lo sai?”
Crystal arrossì leggermente facendo un inchino educato:
”La ringrazio signore.”
Il treno si fermò e i due scesero dal treno, quando il biondo sentì
due braccia avvolgersi introno al suo collo e una voce melodiosa:
”Drakooooo, mi sei mancato tanto, non sono riuscita a trovarti sul terno.”
Il Slytherin sospirò e fece un sorriso tirato:
”Mhm Pans… staccati, se no il tuo fidanzato potrebbe ingelosirsi…”
La ragazza si staccò e poi i suoi occhi si posarono sulla ragazzina che
si nascondeva dietro il braccio del compagno di casa:
”E quella chi sarebbe?”
Chiese al quanto stupita Pansy, al che la ragazzina prima che Draco potesse
parlare disse con voce ferma:
”Crystal Malfoy… e tu saresti?”
”Io sono Pansy Parkinson, amica di Draco…”
La ragazza guardò verso Malfoy:
”E mia sorella minore…”
”Sorellastra voi dire?”
Pansy era una delle poche persone che sapeva della situazione famigliare di
Draco, essendo sempre stati migliori amici, sapeva che tra Narcissa e Lucius
non scorreva affetto, e tanto meno amore… Malfoy annuì leggermente,
poi sorrise alla sorella:
”Andiamo, vedi quel uomo grosso li?”
Chiese e la biondina annuì:
”Quello è Hagrid… sta radunando quelli del primo anno, adesso
devi andare da lui… così prendi la barca…”
Crystal non disse nulla annuendo, sapeva già che lei doveva prendere
la barca, mentre Draco avrebbe preso la carrozza. Draco scosse la testa e tirò
fuori dalla tasca magica un cervo di peluche:
”Prendi Prongy…”
La ragazzina abbraccio il suo peluche preferito:
”Allora… ci vediamo dentro?”
”Si ti aspetterò dentro… ok?”
La ragazzina salì sulle punte dei piedi tirando giù per la cravatta
il fratello, dandogli un bacio sulla guancia e sorrise:
”Allora io vado, a dopo…”
Con questo lei corse via verso l’uomo gigante. Draco per un momento rimase
ad osservare la ragazzina che si avvicinò al uomo, alzò lo sguardo
tenendo il suo Prongy tra le braccia, e dire qualcosa, al che l’uomo sorrise
indicandole la via… lei si inchinò educatamente per poi andare
alla barca indicatale.
”Draco andiamo, se no le carrozze ci scappano.”
”Si Pans, andiamo…”
Harry era sceso dal treno seguito da Hermione e Ron, Ginny era scomparsa poco
prima che il treno si fosse fermato, parlando di una certa amica che doveva
incontrare, e si era data… Il giovane Potter si guardò intronò
quando tra la folla distinse tre figure… senza muoversi seguì quello
che stava succedendo, poi notò che Draco aveva dato qualcosa in mano
a Crystal e che questa gli diede un bacio dirigendosi verso Hagrid… Sospirò
e si diresse verso il gigante:
”Ciao Hagrid!”
L’uomo lo guardo con un sorriso:
”Ciao Arry, sbrigati, le carrozze non ti aspettano.”
”Certo, ci vediamo dopo.”
L’uomo lo salutò con la mano e andò a recuperare gli ultimi
primini rimasti. Harry si girò notando che Hermione e Ron avevano trovato
una carrozza vuota assieme a Neville, così si aggrego a loro:
”Non ci credo ancora, quella è veramente sorella di Malfoy?”
”Potrebbe essere cugina, non credete?”
”Se è Malfoy, non credo sia cugina… come ho già detto
normalmente i Malfoy hanno solo un figlio… un erede…”
Hermione scosse la testa:
”Non capisco, allora… chi è quella ragazzina?”
Neville che fino a quel momento era in silenzio li guardò:
”E la sorellastra.”
Il trio si girò verso di lui aspettando spiegazioni:
”Ho sentito Malfoy e Parkinson parlarne.”
”Ah…”
Le carrozze si fermarono al solito posto e i quattro uscirono, ormai completamente
ignorando la situazione Malfoy, tra ne Harry, che naturalmente non lo diede
a vedere… quel sorriso, quel sorriso di quella mattina, si era ancorato
nel suo cuore e non riusciva a non pensarci. Senza accorgersi si ritrovo in
sala grande seduto al suo posto, mentre il suo sguardo ogni tanto passava di
sfuggita su Draco che sembrava parlare con i suoi compagni di casa… Poi
il silenzio calò sulla sala quando il preside si alzò con il suo
solito sorriso dipinto sulle labbra nascoste dalla lunga barba bianca. Harry
alzò lo sguardo e notò un uomo dai lungi capelli neri come la
notte, due ametiste che fissavano divertite il professore di pozioni, che sembrava
ancora più scocciato del solito. La mano pallida elegante sorreggeva
il proprio mento, mentre le labbra erano curvate in un sorriso al quanto compiaciuto.
”Benvenuti ragazzi a questo nuovo anno a Hogwarts… prima di iniziare
lo smistamento, vi vorrei presentare il nuovo professore di Difesa Contro Le
Arti Oscure…”
Dicendo questo fece un segno al uomo di alzarsi… il quale lo fece con
un eleganza unica… e solo allora si notò che la sciarpa che aveva
introno al collo si muoveva e che forse era un animale… sembrava un furetto
nero.
”Quest’anno la cattedra di Difesa la presiederà Crow Von
Kaisser.”
Crow fece un leggero inchino verso la sala e poi si risedette, mentre il preside
continuò:
”E adesso iniziamo lo smistamento.”
La professoressa McGonagall portò lo sgabello con sopra il capello, spostandosi
leggermente… mentre questo iniziò a cantare:
I was created a thousand years ago,
by four wizards powerful and more,
who gave me life and a job to do.
Their dream now come true,
creating a school for young of their kind
and Hogwarts now it's here.
They decided that there will be 4 houses,
each for the students with virtues they liked.
So they gave me the task to sort the children
where they belong
I was given my name
I'm the Hogwarts' sorting hat.
Put me on your head
so I can see in your mind
and decide where you belong.
If it's Gryffindor, Godric's den,
you can enter if you are brave,
daring is what they like,
but at heart knights.
If at the Rowena Ravenclaw's nest it's your place
you are smart and wise
your are certainly of a ready mind.
if Helga Hufflepuff’s you are child
you are a hard working one
loyal to everyone
and patient till the end.
The power is something you adore
you don't mind the way to come around
you are Salazar Slytherin's pride.
Don't be afraid, come near,
so I can sit on your head
finding what we want,
sorting you where you belong.
Poi il silenzio calò nella sala e i primi ragazzi iniziarono ad avvicinarsi...
spaventati ragazzini seduti sullo sgabello… mentre il capello rimuginava
dove mandarli… così iniziò lo smistamento… c’era
chi andava dritto al suo posto nella sua casa, e chi stava seduto per più
tempo. Quando tocco a Crystal, ormai tutte le case si erano prese almeno sei
o sette studenti. Non appena la voce della professoressa ondeggiò nel
aria… tutti i studenti grandi guardarono sospettosi verso la ragazzina
che con passo fiero si avvicinò allo sgabello sedendoci si sopra. Il
mormorio era presente nella casa, mentre il capello si meravigliava, cercando
di capire dove portare la ragazza… eppure dentro di lei, c’era molto
più coraggio che desiderio di potere. E poi… si senti:
”GRYFFINDOR!”
Crystal sgranò gli occhi girandosi di scatto verso il fratello maggiore
che era scattato in piedi impallidendo ancora di più fissandola senza
sapere cosa dire, il suo sguardo si posò sul tavolo dove doveva sedersi…non
sentiva niente… solo mormorio perplesso mentre tutti la osservavano. Severus
sospirò, non riusciva a crederci quello che era successo, se sembrava
che nemmeno Draco riusciva a farlo. La ragazzina si alzò a testa alta,
lasciando che la professoressa McGonagall prendesse il capello, e poi con l’espressione
solenne si sedette al suo posto… nessuno aveva commentato, nessuno le
aveva dato il benvenuto… finché non senti una mano sulla sua spalla:
”Benvenuta tra noi Crystal…”
La ragazzina alzò lo sguardo rispecchiandosi in due smeraldi e tento
di sorridere… mentre lo smistamento continuava, il moro si allontanò
sedendosi sul suo posto, mentre la ragazzina si senti molto osservata, senza
alzare lo sguardo sapeva che tutti la stavano fissando, e questa cosa non le
piaceva affatto…
Al altro tavolo Draco si era seduto, aveva seguito con lo sguardo Potter avvicinarsi
alla sua sorellina, dirle qualcosa, e farla sorridere per un momento, per poi
tornare al suo posto. I suoi occhi grigi in tempesta pieni di preoccupazione
non lasciarono per nemmeno un momento la figura abbattuta della sorella che
quella sera quasi non toccò il cibo. Il preside si era di nuovo alzato
dando il benvenuto a tutti con un discorso lungo… infine i ragazzi si
alzarono per andare alle proprie case, ma per fortuna Malfoy riuscì a
raggiungere Crystal:
”Andrà tutto bene Crys…”
La ragazza non disse niente stringendo a se Prongy fissando il fratello, sapeva
che nemmeno lui ne era convinto:
”Ricordati di chi sei figlia, fatti valere, capito?”
Mentre le diceva questo le infilò uno specchio nella tasca, per darle
un bacio sulla guancia e sussurrarle:
”Se ti serve qualcosa, basta che usi quello specchio che ti ho messo in
tasca…”
Crystal annuì di nuovo e sorrise al fratello per rassicurarlo:
”Buona notte Dra…”
”Notte Crys…”
“Che ne pensate di lei?” domandò Harry quando lui ed i suoi
due amici si ritrovarono a parlare tra di loro in un angolino solitario della
Sala Comune Gryffindor. Erano appena rientrato dalla cena dello Smistamento
e tutti e tre, chi in un modo chi nell’altro, erano alquanto nervosi per
la nuova situazione in cui si trovavano. Harry ed Hermione erano soprattutto
stupiti mentre i sentimenti di Ron versavano più verso il seccato.
“Della Malfoy?” replicò con uno sbuffo il ragazzo dai capelli
rossi. Aveva un’aria tutt’altro che felice e probabilmente la novità
di Crystal gli stava veramente dando fastidio...forse anche un poco più
di quanto fosse stato logico pensare.
“Ron, non usare quel tono” sospirò Hermione a cui non era
piaciuto il sentimento di disprezzo che il suo amico aveva messo in quelle parole
due parole “In fondo è una Gryffindor, non puoi giudicarla solo
perché appartiene a quella famiglia!”
“Probabilmente il Cappello stava avendo delle visioni quando l’ha
messa qui!” replicò Ron con l’aria di un ragazzino capriccioso
a cui non andava bene nulla di ciò che facevano gli altri e che approfittava
del proprio disappunto per sfogarsi su tutti quelli che gli erano intorno.
“Ronald Weasley!” esclamò spazientita Hermione “Stai
facendo lo stesso identico ragionamento che fa Malfoy quando mi chiama Mudblood!”
Per un attimo, sentendo quelle parole, nella mente di Ron apparve un’immagine
di Crystal in lacrime dopo che lui l’avesse trattata male davanti a tutti,
e il suo viso e le sue orecchie arrossirono vistosamente a quel pensiero che
lo fece deglutire a vuoto.
“Ma che...ma che dici non è lo stesso!” cercò di protestare
“Tu sei...tu sei una mia amica mentre lei è...” cominciò
a dire ben conscio di stare dicendo un sacco di parole messe a caso e senza
alcun filo logico che le legasse tra loro.
“...una ragazzina di soli undici anni e che di sicuro soffrirà
proprio a causa di questo tipo di ragionamento” concluse Hermione incrociando
le braccia sul petto con fare severo mentre lanciava un’occhiata tutt’altro
che amichevole al suo compagno Prefetto.
“Hermione ha ragione Ron” sospirò Harry che era rimasto per
tutto quel tempo a riflettere sulla nuova situazione in cui si trovavano “Non
è detto che lei sia una Malfoy “tipica”, in fondo”
disse con un tono da cui però si capiva che la sua era più una
speranza che altro: i suoi precedenti incontri con dei Malfoy non erano mai
stati molto piacevoli...ma un minimo di possibilità poteva pure darlo
a quella povera bambina, no?
“Ma è sempre una Malfoy...” borbottò Ron pensando
di non essere sentito ma scatenando con quelle semplici parole un sospiro da
parte di entrambi i suoi amici: i due sapevano che Ron non era una cattiva persona,
ma a volte si faceva trasportare troppo dalla credenza comune della gente. Hermione
ed Harry scossero il capo, esasperati, e si lanciarono un’occhiata come
a chiedersi perché proprio a loro toccasse sopportarlo. Stavano per ricominciare
a discutere con lui quando sentirono delle voci provenire dalle scale del dormitorio
femminile.
“Stupida Malfoy, tu non dovresti stare qui!” ringhio un ragazzino
di quinto dando una spinta a quella ragazzina bionda che ormai il mitico trio
conosceva bene, per poi fissarla con sguardo superiore e sprezzante.
“Ora voi Malfoy vi mettete pure a invadere casa nostra?!” replicò
un altro fissando male la piccola Crystal intenta a guardarli con grandi occhi
neri ed innocenti, feriti da quelle parole pronunciate con intenzionale e velenosa
cattiveria.
“Ma chi si credono di essere quei mocciosi?” Harry ed Hermione sentirono
borbottare Ron dalla base delle scale su cui ancora si trovavano i tre. Per
un attimo i due si scambiarono un sorriso divertito: Weasley non si rendeva
davvero conto di quanto fosse contraddittorio il suo comportamento a volte.
Tuttavia il loro sorriso si spense quando sentirono di nuovo le voci dei ragazzi
ed un gemito di dolore da parte della piccola Malfoy: i due Gryffindor di quinto,
infatti, le avevano ringhiato contro di ritornarsene nel suo covo di serpi malefiche,
poco prima che uno dei due le avesse dato una spinta, facendola sbattere contro
il muro con forza.
“Ora stanno davvero esagerando!” esclamò Hermione stizzita
per quel comportamento infame, mentre faceva cenno di salire le scale, tuttavia
venne anticipata da Harry che, mosso da qualcosa che neppure lui sapeva come
definire, salì i gradini velocemente e si frappose tra quei ragazzini
pieni di sé e la povera ed innocente Crystal.
“Avete finito?” domandò con gesto di sfida lanciando un’occhiataccia
irritata ad entrambi. I due parvero vacillare per alcuni istanti sotto lo sguardo
duro del ragazzo più grande, ma uno di loro si fece avanti trovando coraggio
nel proprio orgoglio.
“No” replicò con l’aria di un pavone che rialza le
penne per tentare di far sfigurare il proprio rivale a lui nettamente superiore
“Lei non dovrebbe stare qui! È una serpe appartenente ad una famiglia
di serpe e dovrebbe andarsene nella sua vera Casa invece di stare qui a far
sfigurare noi!”
“A me sembra” commentò Hermione arrivando anche lei in cima
alle scale “Che gli unici a far sfigurare la nostra Casa, siate voi con
la vostra perfidia infantile!” disse con uno sguardo gelido e tagliente
che sembrò trapassarli da parte a parte. Il ragazzino ammutolì
fissando la Prefetta con occhi un tantino risentiti per quelle parole.
“Vi sentite offesi?” domando Harry sbuffando leggermente mentre
i suoi occhi si posavano sul visino ancora adombrato di Crystal, e la sua espressione
si faceva più dura e cupa mentre si rivolgeva di nuovo a loro “Almeno
Hermione non è stata così infida come voi, almeno lei non è
stata così razzista come voi, almeno lei non ha giudicato qualcuno solo
per il suo sangue come avete fatto voi!” ringhiò con occhi verdi
che parevano scintillare di una luce oscura e spaventosa “Non potete accusare
Crystal solo per il cognome che porta. Nessuno può scegliere dove nascere,
non potete giudicarla solo per il fatto di essere al mondo! Certo, è
una Malfoy, ma è anche una Gryffindor! Se il cappello ha scelto che fosse
smistata in questa casa allora dovreste rispettare la sua decisione, e lasciare
in pace questa povera bambina dimostrando un po’ più di maturità!”
I due ragazzi parvero farsi sempre più piccoli sotto quel fiume di parole
dette con rabbia da un Harry che sembrava sempre più propenso a scoppiare
in modo ben più rumoroso di quello: lui lo sapeva, sapeva che significava
essere segnato fin dalla tenera età, lui era stato destinato fin dal
suo primo anno di vita ad essere perseguitato da colui che all’epoca aveva
tentato di ucciderlo.
“Ora, se finalmente ritenete di esservi ridicolizzati abbastanza, potete
anche andarvene a dormire!” aggiunse con uno sbuffo seccato. I due ragazzi
più piccoli lo fissarono ancora per un poco con occhi sgranati e vagamente
spaventati da quel comportamento che non gli avevano mai visto avere in cinque
anni di vita, poi si affrettarono a scendere le scale per rintanarsi nel dormitorio
maschile. Per qualche istante Harry fissò ancora nella loro direzione,
poi scosse il capo, inviperito, e fece per chiedere alla piccola Malfoy come
stesse. Non fece in tempo a girarsi che un fagottino dai capelli biondi gli
si fiondò letteralmente tra le braccia affondando il capo contro il suo
corpo e rischiando di far cadere entrambi giù per le scale.
“Che accidenti...” fece per chiedere Harry poco prima di abbassare
lo sguardo sulla ragazzina ora intenta a fissarlo con grandi occhi neri e lucenti
di lacrime trattenute “Va tutto bene piccola?” chiese poi più
dolcemente accarezzandole i capelli chiari. La giovane Gryffindor annuì
lentamente stringendosi un poco di più contro di lui. Hermione e Ron
fissarono stupiti la ragazzina poi Hermione ebbe un dolce sorriso materno, mentre
Ron si grattava pensierosamente la guancia: sembrava stesse rivalutando le sue
idee precedenti a proposito della giovane Malfoy.
“Grazie...” mormorò d’un tratto la bambina con un filo
di voce.
“Figurati, non è stato nulla” disse Harry gentilmente coccolandola
e cercando di farla rilassare “E poi quei due se la meritavano una sgridata,
Crystal” aggiunse cupamente. Ci volle qualche istante perché Harry
si accorgesse del rossore che aveva colorato un poco le guance della giovane
Malfoy.
“Che c’è?” domandò perplesso non sapendo come
interpretare quel suo comportamento.
“Mi hai chiamato per nome” constatò la piccola come se la
cosa la sorprendesse e la deliziasse al contempo.
“Certamente, che male c’è?” replicò il ragazzo
moro non capendo dove volesse andare a parare. Gli occhi della ragazzina dardeggiarono
un istante verso la base delle scale per poi tornare su Harry.
“Loro non l’hanno fatto” replicò semplicemente con
una scrollata di spalle.
“È perché non sono in grado di vedere oltre la superficie
delle cose” replicò tranquillamente il ragazzo. Crystal lo fissò
per alcuni istanti, studiando il suo volto attentamente, infine la sua espressione
si sciolse in un dolce sorriso che pareva essere quello puro ed innocente di
un piccolo angelo dagli occhi scuri.
“Sei gentile come Dra” commentò candidamente la ragazzina
poco prima di sciogliere l’abbraccio che ancora la legava ad Harry. Sentendo
quel commento i tre amici si irrigidirono un poco tra il sorpreso ed il perplesso.
“Malfoy gentile...bah...” Harry sentì borbottare Ron poco
prima che Hermione gli lanciasse un’occhiataccia che stava a significare
‘ricordati che è una bambina! Non provare a ferire i suoi sentimenti,
chiaro?!’.
“Anche mio fratello mi difende se ne ho bisogno!” aggiunse ancora
tranquillamente Crystal non avendo sentito il commento del rossino e facendo
contorcere con quelle parole il viso di quest’ultimo in una strana smorfia.
Per un attimo Harry si chiese se quella bambina vivesse davvero con gli stessi
appartenenti alla famiglia Malfoy che lui aveva conosciuto, ma tralasciò
quell’idea così com’era venuta...tuttavia l’immagine
di Draco che prendeva dolcemente in braccio Crystal e la portava via dal loro
vagone gli attraversò la mente per un istante, lasciandogli in corpo
uno strano senso di disagio.
“Ah! Quasi non ci pensavo...” cominciò un pochetto imbarazzata
la ragazzina avvicinandosi di nuovo ad Harry con due grandi occhioni cucciolosi
“...come vi chiamate?” domandò sorridendo mentre prendeva
fiducia. Per qualche istante Harry la fissò senza dire niente, poi, intenerito
da tanta innocenza, le sorrise gentilmente.
“Io sono Harry” disse “E questi sono i miei amici Ron ed Hermione”
aggiunse indicando prima il ragazzo dai capelli rossi e poi la ragazza intenta
a sorride alla piccola Crystal.
“Harry, Ron ed Hermione...” commentò Crystal riflettendo
come a voler memorizzare bene i nomi di quelle persone così gentili che
l’avevano aiutata.
“Molto bene!” esclamò d’un tratto Hermione avvicinandosi
alla bambina e chinandosi verso di lei con fare allegro di chi ci sapeva fare
con i bambini “Direi che è ora di andare a dormire, che ne dici
Crystal?”
La ragazzina sorrise annuendo con foga.
“Effettivamente ho un po’ sonno...” ammise accorgendosi solo
in quel momento quanto gli avvenimenti delle ultime ore l’avessero stancata...però
in fondo era felice perché aveva conosciuto Harry che oltre ad essere
così simile alla sua mamma era anche altrettanto gentile e carino!
“Allora andiamo!” esclamò Hermione prendendola per una mano,
al che la bimba arrossì un poco ma non si ritrasse, riprendendosi subito
dopo dall’imbarazzo e sorridendole a sua volta.
“E andate a dormire anche voi due creature notturne” aggiunse lanciando
un’occhiata di comando a Ron ed Herry che si limitarono a rispondere con
un sospiro rassegnato: non c’era nulla da fare, la sua parte di Prefetto
non veniva mai meno...
Harry si concesse ancora un istante per salutare la bambina dopo di che trascinò
via Ron che continuava a rimanere silenzioso e con un’espressione dubbiosa
disegnata sul viso. Hermione scosse il capo riflettendo sul fatto che avrebbe
dovuto riprendere un bel discorsetto con il rossino mentre portava Crystal nel
dormitorio femminile. La bambina la seguì docilmente, felice di poter
stare con qualcuno che pareva essersi affezionata a lei. Quando le due ebbero
finito di cambiarsi per la notte e Crystal si fu infilata nel suo letto, la
ragazza più grande le andò vicino rimboccandole le coperte e dandole
un bacio sulla fronte.
“Ora riposati” le disse dolcemente e con fare materno “Oggi
hai avuto molte emozioni...sono sicura che sarai stanca”
La bambina annuì sentendosi, effettivamente, un poco spossata e le sorrise.
“Va bene” acconsentì con un mugolio assonnato “Però
mi fai prima un favore?” chiese poi con fare timido ed imbarazzato mentre
guardava tutto tranne che la ragazza accanto a lei.
“Dimmi pure” sorrise Hermione accarezzandole i capelli.
“Mi...mi prenderesti il mio peluche?” mormorò arrossendo
sentendosi una bambina a quella richiesta “...è...è nella
valigia...”
La ragazza più grande rise divertita da tanta innocenza e le sorrise
con fare rassicurante.
“Ma certamente” acconsentì ammiccando nella sua direzione.
Crystal osservò sorridendo la ragazza che controllava nella sua valigia
e tornava da lei con in mano un dolce peluche a forma di cervo, dal pelo candido
e due occhioni neri e grandi.
“Ecco a te, Crystal” sorrise Hermione dandole il peluche e sistemandole
le coperte. La bimba lo prese felice, mentre i suoi occhi neri si illuminavano
di una luce gioiosa e dolce, quasi come se quel cervo le ricordasse qualcosa
di estremamente bello e a lei caro.
“Grazie” mormorò stringendolo a sé con delicatezza
“Grazie, sorellona Hermione” aggiunse sorridendo con quel fare innocente
che le era proprio. La ragazza più grande la fissò stupita, sentendo
come l’aveva chiamata, poi si sciolse in un’espressione intenerita
da tanta dolcezza e le diede un bacio sulla fronte dalla pelle chiara.
“Buona notte...sorellina Crystal” disse ammiccando mentre spegneva
la lampada accanto al suo letto “Dormi serena, ci sono qua io se hai bisogno”
aggiunse nella penombra mentre si dirigeva al proprio letto.
----fine cap 1----------
Saya: ecco a voi il primo capitolo
Dragon: bhe... l'ho finito...
Saya: non preocuparti, io avvolte ci metto anni interi u.u
harry: ....
Draco: ma...
Crystal: *_* che bello....