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Autore: Ali InDreamland    05/08/2014    2 recensioni
Anche allora ho pensato amaramente che queste considerazioni non le hanno salvalo la vita, o gliel'hanno resa.
La stessa cosa vale per Loki.
Le parole non riportano in vita i morti.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Loki, Odino, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ You should loud.
But I can't hear a word you say. . .”

Loki è morto.”

Quando ho sentito mio padre pronunciare queste parole sono sprofondato nel buio. Non potevo dredere a quanto avevo sentito.
Com'era possibile?

“Nella prigione in cui era rinchiuso è scoppiata una rivolta. Sapevano che anche lui era detenuto lì, hanno assaltato la sua cella. Ha combattuto valorosamente, come un vero asgardiano”

Cosa?

Silenzio. Ancora silenzio. Nessuno parla. Mio padre mi guarda, si aspetta qualcosa da me.
Ma cosa dovrei dire? Che sono fiero di lui?

Cosa importa? A cosa servono i miei elogi se tanto non c'è più?

Servono a noi, non a loro.
Quando è morta la Regina Madre tutti hanno detto: se n'è andata come una vera Regina, coraggiosa anche in punto di morte, siamo fieri di lei.

Anche allora ho pensato amaramente che queste considerazioni non le hanno salvalo la vita, o gliel'hanno resa.
La stessa cosa vale per Loki.

Le parole non riportano in vita i morti.


Volto le spalle a mio padre e esco dalla stanza. Vorrei correre, fuggire, scappare.
Ma non posso.
Non posso.

Mi limito a chiudermi nelle mie stanze e a impedire a chicchessia di entrarci; rimango solo, al buio. Confinato con il mio dolore.
Vorrei stare così per sempre, abbandonarmi alla disperazione ma i miei progetti vengono stravolti pochi giorni dopo.
Una guardia mi annuncia che è richiesta la mia presenza in uno dei regni di Asgard, invaso da stranieri.


“You shoot me down, but I won't fall.
I'm titanium. . .”


Sono il principe ereditario di Asgard, non mi è consentito sottrarmi ai miei doveri.
Afferro la mia arma e in pochi minuti sono sul campo di battaglia, sovrasto i corpi dei nemici che ho abbattuto e fronteggio quelli che devo ancora sconfiggere.
Sento una ferita, molto profonda e cado a terra molte volte ma mi rialzo.
Ancora e ancora.
-Potrai anche gettarmi nel fango, ma non mi fermerai, non mi arrenderò.- dico alla chimera che mi sovrasta.


“I'm  bolletproof
Nothing to lose. . .”


La mia voce mi suona strana, un tempo sarebbe stata fiera e temibile; adesso è solo stanca.
Così, quando mi rialzo dalla fossa che il mio corpo ha formato, pronto ad affrontare la chimera, lo vedo.
In mezzo alla battaglia una figura avanza incurante del pericolo, cammina tra i guerrieri, tra la morte, Loki.
Loki. Il suo aspetto è quello algido e fiero di sempre, bellissimo.
Nel momento in cui si volta verso di me scorgo qualcosa di nuovo nei suoi occhi; trasmettano una consapevolezza e una peca che non avevo mai visto o percepito, un'accettazione che non pensavo potesse esistere.
Che sia la consapevolezza della morte a renderlo così?
Non lo so. Non lo so e non importa.
I suoi occhi s'incatenano ai miei facendomi sentire qualcosa. . . una promessa, come se si fosse avvicinato e mi avesse sussurrato all'orecchio.
Capisco cosa significa e accetto.


“Fire away
fire away. . .”


Al termine di quella che sono consapevole sia stata la mia ultima battaglia, mi avvio verso il bosco che ha abbracciato il campo su cui ci siamo scontrati e abbiamo vinto.
Dopo appena qualche minuto di cammino sento le forze scemere, sono troppo debole per continuare.
La ferita sul fianco che ho ricevuto in battaglia è profonda, troppo anche per me.
Tuttavia non me ne rammarico; ho compiuto il mio dovere sconfiggendo gli invasori e ho rivisto un'ultima volta il mio fratellino.

Sono in pace.
 
“I'm bulletproof
Nohing to lose. . .”


-Loki. . .
La mia voce non è nulla più che un sussurro, ma tanto basta. Mio fratello appare da dietro l'albero sulle cui radici mi sono accasciato, sorride.
-Fratello mio.- tanto quanto gli occhi, la sua voce è diversa come non lo era mai stata. Sembra che non venga dalla sua bocca bensì che scaturisca dall'ambiante che ci circonda.

Ci sono così tante cose che vorrei fargli sapere, tante scuse inutili vorrei rivolgergli. . .
Eppure so che non è necessario, lui sa già tutto. Vedo dai sui occhi che conosce già i miei tormenti e mi ha già perdonato.

-Sono qui, fratello.- Mi sorride, poi si china vicino a me. -Thor, fratello mio.- che incantevole voce esce dalla sue labbra.
-Ho finito, adesso? Posso ricongiungermi a te?-  Il resto del mondo diventa sfocato, sbiadisce.
So che sto per andarmene, ma non ho rimpianti.
-Si, fratello. Sono fiero di te.
Mi posa la mano sul volto e mi accarezza, i suoi occhi sono colmi di felicità e orgoglio.
-Bene.- Sono felice d'essere la causa della sua felicità, sono contento che sia orgoglioso di me.
-Non ce la facevo più a stare senza di te. . .
Ridendo posa le sue labbra sulle mie in un casto bacio, è tutto così. . . perfetto.
-Ascoltami, amore mio. - Mormora contro le mie labbra, -Devi essere coraggioso ancora un poco, va bene?
-Certo. - Oramai non vedo altro che il suo viso. -Farei qualsiasi cosa per te.-
Sorride ancora e prende la mia mano, - Bene - Ora la stringe forte, come per trasmettermi coraggio. - Chiudi gli occhi, fratello.
Li chiudo. - Senti la mia voce?
Annuisco. É l'unica cosa che percepisco, come un filo rosso che mi lega inesorabilmente a lui.
- Lasciati andare, segui solo la mia voce. Solo la mia voce.-   Va bene fratello. - Bravo, Thor. Continua così. . .- Sta sorridendo, lo sento.   - Tra poco saremo insieme. Per sempre, nei cieli degli Dei Padri.
Sorrido.
Apro gli occhi
Vedo Loki.
Sono in pace.

 

  
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