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Autore: MadLucy    05/08/2014    1 recensioni
{Panry | Henry/Peter Pan | 7 drabbles + 4 doubledrabbles | un poco poco poco slash | missing moments | introspective | H/C | angst | fluff | incest? | because Pan needs his heart}
Henry non si rassegna a ritenere che Peter Pan sia cattivo -per lui è sempre stato più facile credere che odiare.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Henry, Mills, Pan
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incest, Spoiler!
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panry  Dieci volte in cui il tempo non trascorse, ed una volta in cui lo fece.





1.
Ogni sera è la stessa solfa -Henry non mangia, cos'hai, mi mancano Emma e Regina, ancora non si sono viste.
Ogni sera è la stessa risposta. -Loro mi verranno a prendere.-
-Oh. Cosa sento? Speranza? Gli adulti adorano fare promesse, ma mantenerle è un'altra faccenda.- Pan afferra il mento di Felix, seduto accanto a lui, e con l'altra mano segue il disegno della cicatrice che lo sfregia, senza il ragazzo opponga resistenza. -A volte, gli adulti fanno questo.- Si sazia del turbamento che lampeggia negli occhi di Henry. -Sei ancora sicuro di sapere a chi stai affidando la tua fiducia?-
Ogni sera è la stessa paura.
-Crescere potrebbe anche significare scegliere di non fare... quello. Di mantenere le promesse.- obietta timidamente Henry. - Di fare la differenza. Ci hai mai pensato?-
Gli sorride spesso, come se fossero complici di qualche malefatta -gli sta sorridendo anche adesso. Persino quello sgradevole suono -cre-sce-re, pieno di erre affilate e durissime c, con la sua eredità di dolore- s'atteggia ad una schiera di lettere innocenti sulle sue labbra.
[174]







2.
Lo tiene con lui, vicino al fuoco, Henry ha capito cosa sta cercando di fare. Farlo sentire uno di quelli -solo insieme a loro. Ma gli è estranea quella feroce esaltazione, non condivide lo spirito -non sente dov'è la gioia dei bambini che non vogliono crescere.
Lo tiene con lui, vicino al fuoco, raccontami, Henry, raccontami tutte le storie del libro, raccontami la tua. E lui prova un presentimento conciliante: forse, a dispetto del codazzo di accoliti, Pan è solo come tutti gli altri.
Lo tiene con lui, vicino al fuoco, per Peter è solo l'innesco di un subdolo processo d'infatuazione -farlo innamorare della propria morte.
[106]







3.
-Perchè non ti piace il nostro mondo?- Henry opta per le domande dirette.
-Non ho mai detto questo.- Pan per le risposte evasive. Ma l'esitazione è stata puntuale per un soffio.
-Ti fa paura?-
Lo sguardo che gli viene rivolto è quasi severo. -Qui i bambini dimenticano cosa sia la paura, Henry.-
-Sì, lo dimenticano, forse.- Solleva lo sguardo verso l'euforia, le risate sempre più forti che soffocano il silenzio degli orologi. -Almeno per un po'.-
Fin quando la musica finisce, pensa Peter. E un po' non è mai abbastanza.
Henry non ha scoperto perchè non gli piaccia, il loro mondo -ma ha capito che non è necessario saperlo.
[109]






4.
Henry si sveglia -e lui ha le dita della mano destra morbidamente chiuse sulla sua spalla, la mano sinistra a saggiare l'incavo del suo polso e l'orecchio premuto sul suo petto. È così attonito che si scorda di spaventarsi. Rimane avvinto fra l'imbarazzo e il corpo di Pan -una pressione senza violenza.
-Cosa fai?-
Pan si limita a guardarlo e sorridere -nemmeno sparandogli una freccia si riesce a spiazzarlo, figuriamoci.
-Ascolto il nostro cuore battere.-
Risponde con la spontaneità di una constatazione inattaccabile, delle cose belle, e Henry non ha le parole. Un sorriso assottigliato d'allusione.
-Dormi, Henry... e non dimenticare di fare pensieri felici.-
Un contatto fugace sulla fronte.
[110]






5.
Dopo aver a lungo osservato, Henry intuisce qualcosa d'impalpabile: chiunque ami Neverland vi cede una parte di sè -perde qualcosa, seppellendola nella sabbia, nella curiosa speranza che l'isola la sappia preservare.
Neverland è come Peter, si sazia di quanto di meglio ognuno abbia da offrire -la purezza di una fede, l'entusiasmo di un giuramento- e restituisce l'estasi furibonda di un'emozione lorda, che finge ogni sera di colmare vuoti. Peter è Neverland, nel suo sangue scorrono i flutti di quel mare, le dita conoscono a memoria le fessure delle cortecce di ciascun albero -tramuta se stesso nella materia dei propri sogni.
Henry si chiede quale pegno Neverland pretenderà dalla sua anima.
[110]






6.
A volte la terra bagnata e il veleno delle piante chiamano una frustrazione stizzita.
-Per te tutto è un gioco.-
Pan approva con un ghigno indolente. -Esatto.-
-E perchè?-
-Perchè non si fa mai sul serio, quando si gioca. Ci si diverte, e basta.-
Le parole sfuggono prima che Henry possa calibrarle. -Ma la vita non è fatta solo per divertirsi.-
Passo falso.
-È questo che ti insegnano i tuoi genitori, Henry? Che la vita non è fatta per divertirsi?- Una collera incomprensibile e fredda come brina. -Non ascoltarli mai. Ogni adulto vuole essere bambino... però non tutti hanno la fortuna di accorgersene in tempo.-
In tempo per... Henry tace.
[110]






7.
Henry non si rassegna a ritenere che Peter Pan sia cattivo. Ha imparato a guardare oltre le etichette e leggere ciò che c'è scritto dietro, e non bastano sussurri, sotterfugi e quella specie di rapimento per farlo desistere.
Perchè una volta loro si sono stretti per mano e hanno spento il mondo, perchè una volta hanno volato e sono planati a carezzare le onde del mare, perchè una volta hanno creduto insieme e le stelle sembravano baluginare di una luce nuova.
Perchè per Henry è sempre stato più facile credere che odiare -e Peter ha bisogno di un cuore che lo faccia senza riserve.
[104]







8.
-Quanti anni hai? Sul serio, dico.- Henry lo guarda quasi con sospetto.
-Ti basti sapere che sono più antico della roccia su cui sei seduto.- risponde Peter, picchiettandoci il palmo. -A Neverland non c'è il tempo, e perderne la concezione è più semplice che acquisirla.-
-Una giovinezza che dura per sempre non è più giovinezza.- riflette Henry. Pan scuote la testa, scettico.
-Sei al mondo da troppo poco per giudicare.-
Tu non ci sei mai stato, invece. L'idea di Peter costretto a convivere con la realtà lo disorienta, inspiegabilmente. Forse a conti fatti è meglio che sia il contrario -che lui sia re.
[103]







9.
Gli ha asciugato il sudore con le dita e poi le ha accostate al volto, quasi con avidità. L'odore dei suoi errori e il profumo di Henry, impressi su una stessa pelle, evocano un paradosso stordente -potrebbe inebriarsene fino a morire. Non esiste niente di più diverso -non esiste niente di meglio. Insieme è sbagliato -ma è anche divertente. Lo conduce a quel parossismo d'estasi che le danze e i bisticci dei bambini sperduti non sono più in grado di fargli raggiungere.
Henry svincola dalla calca, le guance infuocate, il respiro veloce e l'adrenalina nelle vene. È più bello, così.
-Adesso capisco perchè tutti loro siano disposti a rimanere con te per sempre.-
Pan lo sente grato -e prova una gioia scomposta, incontrollata.
-È un complimento, un'accusa o un'insinuazione?-
Henry gli sorride allegro, si lascia cadere fra le foglie, dove non ci metterà molto ad addormentarsi: Pan non lo saprà mai.
[151]








10.
Molti anni prima si era trovato di fronte alla stessa scelta. C'era la libertà in fondo al pozzo, e non era importante quanto fosse profondo. Adesso non è cambiato nulla. Forse Henry non è un bambino sperduto, ma non può indicargli la via.
C'è il suo cuore in fondo al pozzo, e non è importante quanto sia sbagliato. O giusto -dipende dai punti di vista. Con un cuore si possono fare tante cose.
Perchè lui non è pronto a questo -a Henry, alle sue labbra che tolgono i peccati- non lo è mai stato.
Perchè lui non ha tempo nemmeno per questo -per Henry, le sue labbra che possono contaminarsi- non ne avrà mai.
Perchè è più facile cavargli il cuore, che ascoltarlo mentre gli ripete che Pan ne ha ancora uno nel petto, solo che è troppo pigro -o codardo- per usarlo.
E perchè -questa è la cosa peggiore- sa che farà la scelta sbagliata -in fondo, crede in Henry quanto Henry crede in lui.
[166]








11.
Dopo aver ritrovato la memoria, Henry ha voluto farlo, senza la complicità di nessuno. Si tratta solo di una pietra senza nome, visto che teme le rimostranze degli altri. Ai suoi piedi ci sono un vecchio flauto di legno e una lunga piuma rossa -Pan glie l'ha regalata al termine di una sessione di gioco particolarmente intensa, qualcosa a proposito degli indiani.
Inutile dire che i pochi che lo sanno non sono d'accordo. Non sono disposti a cedere nemmeno un angolo del cimitero di Storybrooke a lui.
-Ti ha tradito, Henry.- protesta Emma, tristemente. -Non dovresti ricordarlo... così.-
Ma Henry sorride, sfiorando quel punto del petto in cui, sotto la maglia, il loro cuore batte ancora.
-Non importa, mamma. Non mi ha deluso. Per quanto ne dica lui, io so sempre a chi affido la mia fiducia.-
[137]



















Note dell'Autrice: Mi dispiace, gente. Sarà un po' creepy, ma è il mio nuovo OTP. Sapete come vanno queste cose, non puoi mica controllarlo. Così come non si sceglie di chi innamorarsi, non si sceglie i propri OTP. Voglio dire, lo so che in linea teorica è un po' illegale e ci sono parecchi anni di differenza, però... però Peter ha 17 anni inside, ed è questo che conta. <3 Senza contare il fatto che... è incest, perchè sono... bisnonno e bisnipote. Fantastico. Quando mi ricapita una coppia così?? Li trovo molto romantici, ma non giudicatemi per questo. Sono una brava persona, sul serio. <3 Grazie per aver letto, ogni recensione è straordinariamente ben accetta.
Lucy
  
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