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Autore: Louise Valance    05/08/2014    0 recensioni
Questa storia parla di Gabriel , un ragazzo fidanzato che si ritrova ad uscire con il suo vecchio gruppo al completo , in questo gruppo c'è anche Virginia , ragazza che lo ha stregato dal primo momento e che adesso scatena in lui sentimenti contrastanti a causa della relazione con Ilaria .
Virginia sembra fredda e distaccata , ma ogni tanto traspaiono squarci di vecchi sentimenti .
La storia è incentrata su di loro ma vengono introdotti anche gli amici di sempre che hanno a loro volta delle storie "tira e molla ".
in realtà questa storia dovrebbe essere composta da più capitoli , ma essendo io una persona molto , moooolto , insicura , sono sicura che sarebbe uno speco di tempo perchè nessuno potrebbe mai interessarsi a quello che scrivo .
Detto questo spero davvero con tutto il cuore che comunque qualcuno legga questa mia storia e che magari commenti e dirmi cosa ne pensa , quindi bo leggete .
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non so quando tutto è cambiato,  ma è cambiato.


Erano passati mesi dall'ultima uscita con quel gruppo , sembravano le stesse persone di sempre eppure io mi ero perso tante cose , tante avventure e risate , erano cambiati di sicuro.

Ritornare su quella roccia , nascosti dagli alberi e dal torrente, era magico ; era un tuffo indietro nel passato , riuscivo a circondarmi ancora delle risate fatte con Lorenzo e Matteo , ricordavo le battute sconce con Paola , e ricordavo il modo in cui Virginia guardandomi negli occhi mi diceva che ero il suo cucciolo.

A guardarla ora sembrava cresciuta , non che fosse cambiata , ma c'era qualcosa nel modo in cui si comportava che era semplicemente diverso , più maturo.

Incrociò il mio sguardo e con velocità cercò di spostarlo su qualcos'altro ; era intimorita , lo seppi appena istintivamente si portò la mano alla collana , un gesto naturale che molte delle sue eroine facevano quando erano turbate ; chissà se un giorno anche lei sarebbe diventata la protagonista di un libro .

Cominciai a parlare del più e del meno con Paola che però ogni tanto spostava lo sguardo su Lorenzo per vedere se la stava fissando.

Neanche io ero fra i migliori in fatto di conversazioni perché anche io mi distraevo a guardare Virginia , ogni tanto fumava e basta , perdendo quella gioia che era solita contraddistinguerla ; altre volte invece guardava sorridendo l'acqua che scorreva  , e parlava di quanto in questo momento avrebbe preferito essere a casa con un libro da leggere .
Non se ne accorgeva , ne ero sicuro , non capiva di essere bella anche con le sue forme poco definite, con il sorriso ancora sporco di gelato e gli occhi castani ; lei non vedeva quanto ogni suo piccolo gesto mi spezzasse dentro , come ogni mese lontano da lei sembrava solo aumentare il mio amore ; era dannatamente perfetta in ogni sua imperfezione .

-cosa c'è scritto sulla collana ?- lei mi guardò quasi confusa , chissà da quale sogno era appena uscita .

-Bryce- rispose -il nome del mio ragazzo - .

probabilmente sbiancai , perché lei mi guardò sorpresa ; sapevo del suo viaggio in Inghilterra, ma un ragazzo sembrava fin troppo .

Paola era attenta alla conversazione ma non sembrava sorpresa della notizia , insomma erano migliori amiche era logico che lo sapesse, ma lei non sembrava , insomma non poteva avere un ragazzo , non era plausibile come cosa , insomma è plausibile ma è strano, cioè non strano ma sbagliato,insomma non è forse così che dovrebbe sempre essere : Single , per me ?

-è un personaggio di un libro,del tutto immaginario – disse Paola, lei la corresse – è Il personaggio, immaginario forse , ma sappi che un giorno ci sposeremo muhaha – sorrise e io mi rilassai, buttando fuori tutta l'aria che trattenevo ; strano , non mi ero accorto di trattenere il respiro.

Squillò un cellulare e tutti si voltarono verso di me .

“amore , sono io , dai su rispondi, amoooore ?!? “ questa frase continuava a echeggiare in quello spicchio di paradiso ; e lei , per la prima volta , era completamente vigile e mi fissava con un misto di dolore e rabbia negli occhi .

Risposi quasi vergognandomi ; ma che facevo ? Era la mia ragazza , la mia piccola , perché mi nascondevo come un ladro dall'amore che mi aveva curato le ferite ?

Riattaccai annunciando a tutti che lei stava per arrivare e che quindi dovevamo avviarci alla pizzeria.

Simultaneamente tre paia di occhi si fissarono su di me ,seguirono varie frasi come :”te tu sei tutto scemo” oppure “sti cazzi io non mi alzo di qui “ e cose del genere ; solo Virginia si alzò dal sasso e mi venne incontro, aveva un espressione indecifrabile : rabbia ? Odio?; proprio non lo capivo , notavo solo che sembrava cattiva, dannatamente cattiva , come se stesse progettando qualcosa.

-io ti seguo solo perché ho fame– disse e mi guardò con i suoi grandi occhi marroni -però, te ne prego , evitami le solite smancerie fra fidanzatini- sorrisi -mmmh non saprei “micia” ,probabilmente vorrò vantarmi della mia splendida ragazza -

Micia.

faceva male dirlo, era come una stretta al cuore, un riaffiorarsi di emozioni contrastanti, era come ritornare all'estate precedente , quando fra un sorriso e una chiacchierata mi ero dimenticato dei miei problemi, quando riuscivo a sorridere veramente senza una canna , sorridevo per lei , e per quella dannata sensazione di vuoto nello stomaco ogni volta che mi chiamava “cucciolo”.

Ci salutarono ,con i soliti sorrisi sghembi di chi si è appena fumato dell'erba , mentre noi saltavamo da un sasso all'altro.

Il torrente era ormai quasi secco , ma a nessuno dei due piaceva l'idea di finire dentro una pozzanghera di acqua stagnante, quindi ogni passo era calcolato .

-Gabri guarda che tanto tu bocchi comunque !- disse ridendo Lorenzo -ti piacerebbe ma io sono agile come una gazzella – risposi ridendo -si ma io ho l'equilibrio di un ippopotamo in calore , quindi se casco pretendo che tu mi riprenda al volo , capito? - risi ancora -si mia regina -

Un sorriso impacciato si disegnò sul suo volto adirato , era così bello quel dannato sorriso.

Distratto da quella “visione”, misi un piede su un sasso bagnato e scivolai all'indietro , certo di essere in procinto di finire a farmi un bagno con le rane , non mi accorsi di avere condannato anche lei a un bagno al' eau di girini .

Finimmo entrambi a terra , e suscitammo le risate dei cannati poco distanti; lei si alzò e mi guardò con un'ilarità tale , che ancora oggi desidero cascare difronte a lei per bearmi nuovamente di quella espressione .

-Gabriel , em … non vorrei allarmarti ma sei finito dritto in una pozza , e beh come dire … ti si sta bagnando tutto il culo – mi alzai di scatto sentendo subito la sgradevole sensazione dei vestiti bagnati .

Smadonnai e questo provocò altre sonore risate .

-sei un cretino assurdo , sai ora che bella figura ci fai con la tua raga...- si interruppe a metà frase, e per un attimo credetti che sarebbe scappata, come aveva fatto mesi prima quando per le strade di Firenze l'avevo incontrata mentre ero con l'Ilaria; invece finì la frase quasi a perdifiato, voltandosi alla fine per nascondere quel dolore che io , sfortunatamente, non mi ero perso.

Forse era vero quello che dicevano tutti :forse piacevo anche io a lei ma infondo che importava? Non potevo fare del male alla mia ragazza , non ad Ilaria , non si meritava di soffrire per la mia felicità, solo mia è la colpa , e lei non può rimetterci.

Mi girai verso Lorenzo e con occhi imploranti chiesi il suo aiuto.

-che dovrei fare io scusa ?- disse lui -prestami un paio di pantaloni , dai su abbiamo la stessa taglia – dissi con una faccia al limite del penoso.

Lui sbuffò ma ero sicuro di aver centrato il bersaglio .

-ok ma sbrighiamoci – disse cercando di alzarsi , Paola era distesa su di lui e giocherellava distratta sfiorando le dita dell'altro ; nessuno dei due lo ammetteva ma era palese che ci fosse del tenero , lui cercava sempre il suo sguardo in ogni conversazione e il contatto fisico fra loro era inevitabile , erano attaccati l'uno all'altra in un modo talmente profondo che io ne rimanevo quasi imbarazzato quando mi trovavo solo con loro, lui però spesso si vergognava di lei e quando usciva con l'altro gruppo la evitava quasi , nonostante i miei continui rimproveri , faceva star male Paola che oltre ad essere mia amica era la quasi sorella di Virginia , questo voleva dire che se lei era triste Virginia non era felice e questo mi spezzava dentro a livelli inaspettati e stupidi.

Matteo l'unico ,oltre a me, fidanzato aveva passato il pomeriggio attaccato al suo cellulare per scriversi con la sua ragazza ; era un tipo silenzioso ma un amico d'oro , era l'unico a cui avevo detto dei miei sentimenti per Virginia , una conversazione durata 20min di cui 19 erano serviti per il mio monologo , mentre a lui erano bastati pochi secondi per rispondere che era palese e che secondo lui anche a lei piacevo , ma che non dovevo avvicinarmi a lei perché altrimenti avrei ferito Ilaria , al tutto era seguito un meraviglioso “per inciso sei un idiota” che aveva alleggerito la situazione con qualche risata.

  
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