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Autore: Faline_87    06/08/2014    0 recensioni
Qualcosa nel modo in cui si muove
Mi attrae come nessun'altra amante
Qualcosa nel modo in cui cerca di conquistarmi
Non voglio lasciarla ora
Sai che ci credo e sai quanto
Da qualche parte nel suo sorriso lei sa
Che non ho bisogno di nessun'altra amante" canticchiò a bassa voce Harry avvicinandosi ad Anna che ancora gli teneva il broncio..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia cadeva incessante, come se avesse deciso di spazzare via tutta Londra quella notte.
Il taxi si fermò bruscamente proprio davanti la ragazza e alla sua enorme valigia.
"Anne, ti prego!Rientra in casa, parliamone tutti insieme, ti prego!"
Anne si girò verso la voce. I lunghi capelli neri erano zuppi, l'ombrello era servito a ben poco. 
"Non c'è nulla da dire Lou. Gli avevo chiesto una cosa. Una. Ho sopportato anche troppo. Addio amico mio".
Louis rimase interdetto per tre secondi, poi si girò verso il ragazzo alle sue spalle che era rimasto sulla porta a guardare Anne chiudere l'ombrello prima di entrare nel taxi.
"Harry tu non dici nulla?Non fai nulla??". Louis strattonò l'amico che era quasi in trance. Harry si avvicinò al taxi, la ragazza era già dentro.
Si guardarono intensamente dal finestrino dell'auto. Ed entrambi ebbero paura che fosse per l'ultima volta.

Anne diede ordine all'autista di portarla in aeroporto ed Harry rimase a guardare il suo taxi sparire nella pioggia londinese senza muoversi o dire una parola. Improvvisamente una mano amica gli si posò sulla spalla. 
"Andiamo dentro amico.E' davvero un tempaccio". Harry si girò verso Liam e lo seguì dentro casa.



Anne iniziò a piangere silenziosamente dentro il taxi. Riguardò quel tatuaggio sul braccio e pensò ''Mai più''. E le lacrime scesero ancora più forti.





SEI MESI PRIMA.

Anna aprì gli occhi e guardò la sveglia: le 8:30. Dalla stanza accanto arrivavano le note della solita canzone che puntualmente ogni mattina le dava il buon giorno. Anche la domenica. Vinse la sua voglia di rimanere a letto e tentare di riaddormentarsi e si avviò a passi svelti verso la camera della sua coinquilina e della sorella. Bussò alla porta e senza aspettare entrò, trovandole intente a cantare One thing. "Ragazze, davvero. E' splendido che abbiate quest'energia che vi porta a cantare OGNI MATTINA. Ma almeno di domenica mi fareste dormire almeno un'oretta in più?Visto che lavoro tutti i giorni?''
Giorgia fermò la musica.
"Hai ragione, scusaci!Siamo già emozionate per il concerto di domani!!"
Anna le guardò entrambe per qualche secondo. Poi alzò le spalle ed uscì dalla stanza dirigendosi in cucina per far colazione. "Tanto ormai il sonno se n'è andato e non ritorna più" penso attorcigliandosi in uno chignon i capelli neri lunghi fino alle spalle. Mise su l'acqua per il the e si diresse in bagno.
"Va bene Anna" disse guardandosi allo specchio "Mai più andare a letto truccata, ok ragazza?".
Anna adorava far festa con gli amici, ma alla fine tornava sempre stravolta a casa e se riusciva a mettersi il pigiama era già tanto. Tornò in cucina e trovò Giorgia e la sorella Valentina sedute al tavolo a mangiare biscotti.
"Quindi, come siete organizzate per domani?" chiese alle due sorelle versandosi il the.
Valentina fremeva: "Oggi andiamo a far la spesa per domani!"
"Scusate, ma a che ora avete intenzione di andare?"
"Dalle sei!!" risposero in coro le due.
"Del mattino????Per un concerto che inizia alle nove di sera???"
Le sorelle non dissero nulla, si limitarono a sorridere.
"Ognuno ha diritto di essere afflitto dalla malattia mentale che preferisce". Concluse Anna sorseggiando il suo the verde.

Viveva a Milano da un anno. Aveva trovato lavoro presso un'agenzia di eventi, ed aveva il compito di pubblicare tutti gli articoli inerenti gli eventi più importanti della città. E dei One Direction aveva semplicemente la nausea. Da quando era stato annunciato il loro concerto a Milano, la redazione ed in particolare la sua casella di posta erano state prese d'assalto da migliaia di email di ragazzine invasate che speravano di scoprire in quale location si sarebbe tenuto l'after party del concerto. E a quanto pare, pubblicare un comunicato in cui si spiegava dettagliatamente che non ci sarebbe stato nessun after party, almeno non a quanto sapevano loro, non aveva fermato le fans dal continuare a mandare email a raffica.

"Per fortuna manca solamente un giorno!" pensò mentre apriva la finestra della sua camera per far cambiare l'aria della notte.
"AAAAAAAAAAAAAAH!!" respirò a pieni polmoni guardando fuori "Ciao Milano, sei più brutta che mai!".
Non amava quella città.
Non amava il motivo che l'aveva portata li...E quel tatuaggio sull'avambraccio destro glielo ricordava sempre.
   
 
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