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Autore: Anna Mellory    11/09/2008    1 recensioni
Nella sua vita Daisuke Motomiya aveva avuto sempre tre certezze: 1) che sua sorella Jun era insopportabile; 2) che Taichi era un uomo tutto d'un pezzo, in grado di affrontare mari e monti per sostenere le sue idee; 3) che Digiworld era, e sarebbe sempre stato,il suo rifugio per la meditazione e la tranquillità (ebbene sì, Daisuke Motomiya era in grado di tenere la bocca chiusa e riflettere quando ne aveva voglia), ma soprattutto il luogo delle grandi (e bellissime) sorprese.
Non avrebbe mai potuto immaginare che,nell'arco di un giorno, tutte le sue certezze sarebbero crollate miseramente.[...]
Dedicata a DarkSelene 89 Noemi
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daisuke Motomiya/Davis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Certezze incrollabili
Nella sua vita Daisuke Motomiya aveva avuto sempre tre certezze:
1) che sua sorella Jun era insopportabile;
2) che Taichi era un uomo tutto d'un pezzo, in grado di affrontare mari e monti per sostenere le sue idee;
3) che Digiworld era, e sarebbe sempre stato,il suo rifugio per la meditazione e la tranquillità (ebbene sì, Daisuke Motomiya era in grado di tenere la bocca chiusa e riflettere quando ne aveva voglia), ma soprattutto il luogo delle grandi (e bellissime) sorprese.
Non avrebbe mai potuto immaginare che,nell'arco di un giorno, tutte le sue certezze sarebbero crollate miseramente.

Numero 1: Jun

Quella mattina era iniziata come le precedenti.
Si era alzato dal letto verso le nove e con indolenza si era avviato verso la cucina, biascicando un "Ciao" poco convinto verso sua madre,che, frettolosamente, in corridoio l'aveva baciato sulla guancia e si era affrettata ad uscire.
Raggiunta la cucina, aveva riempito la sua tazza con i cereali al cioccolato che tanto gli piacevano per poi aggiungerci quanto più latte poteva.
-Dai-scemo guarda che tra un pò quei tuoi disgustosi cereali straborderanno dalla tazza e farai il tuo ennesimo pasticcio- gli disse Jun con aria disgustata, sorseggiando un caffè rigorosamente senza zucchero.
Daisuke mugugnò qualcosa di vagamento offensivo nei confronti della sorella e si sedette al tavolo,affondando un cucchiaino nella tazza.
-Che hai detto mostricciatolo?- sibilò irritata la ragazza, agitando in aria la tazzina vuota con fare minacciosa.
Il giovane quindicenne sbuffò: -Possibile che tu sia già schizzata a quest'ora? Guarda che a quarant'anni avrai la pressione di un sessantenne se continui così-
La ragazza lo guardò truce: - E da quando saresti così esperto nei giudizi medici?-
Alzata di spalle: - Me l'ha detto il fratello di Joe, dice che è preoccupato per la tua salute-
Daisuke seppe di aver fatto la mossa giusta: la sorella infatti non solo aveva poggiato sul tavolo la tazzina, ma riusciva a percepire distintamente la totale assenza dell'aura di cattiveria ed isterismo che poco tempo prima aveva permeato la figura della sua consanguinea.
-Shin-chan?- chiese con voce sottile sottile, cominciando a tormentarsi le mani.
Il giovane annuì poco convinto, ormai completamente sveglio ed attento.
Jun si mordicchiò leggermente il labbro inferiore poi sorrise.
- Ma è meraviglioso- urlicchiò mentre con un salto si alzava dalla sedia e correva ad abbracciare suo fratello.
Questi, colto alla sprovvista dall' abbraccio soffocante di quell'arpia, cominciò a boccheggiare sibilando parole sconnesse ("Soffoco.....mollami....anf.."), improperi ("Cavolo...sfiga....ma porc"), passando poi direttamente agli insulti ("Idiota....sorella cretina...brutta....!").
Rimasero abbracciati...emh, Jun rimase abbranchiata al fratello per quasi cinque minuti, mentre tutta felice canticchiava una canzoncina appresa ai tempi dell'asilo.
Poi, così come era cominciato, l'abbranchiamento finì.
La ragazza, con un sorriso che le andava da una parte all'altra del viso, uscì dalla cucina e, al grido "Facciamoci belle per il nostro Shin-chan!!!", si rifugiò in camera.
Daisuke, frastornato e sconvolto, rimase seduto per altri cinque minuti prima di accorgersi che la macchia umida che andava allargandosi sui pantaloni del suo pigiama era causata dalle gocce di latte e cereali che inesorabilmente la sua amorevole sorella aveva rovesciato sul tavolo nel suo slancio di affettuosità.
Stizzito, cominciò a pulire il disastro, mentre rabbiosamente mormorava "che non solo sua sorella era insopportabile, ma pure completamente pazza".


Numero 2: Taichi

Una fragorosa e prolungata risata collettiva rieccheggiò per il bar, facendo voltare molti degli avventori lì presenti.
- Sapete, non siete affatto carini a ridere delle mie disgrazie- disse stizzito Daisuke, mentre con aria truce fissava i suoi amici, ognuno intento ad evitare un probabile soffocamento per risate.
-Ma Dai! Come puoi pretendere che,dopo un racconto simile, si rimanga impassibili- singhiozzò Takeru, tenendosi la pancia con le mani.
Iori, seduto affianco a lui, annuì freneticamente mentre Ken, il più composto tra tutti, dava delle pacche leggere sulla schiena della sua ragazza, Miyako, che rischiava di scivolare sotto il tavolo da un momento all'altro.
Hikari ridacchiò un poco, poi con aria comprensiva poggiò la mano sul braccio di Daisuke:
- Vedrai che tra un pò la pianteranno di ridere- disse comprensiva.
Il ragazzo sbuffò e, mormorando un "Che begli amici che mi ritrovo", si apprestò a sorseggiare il suo succo di frutto.
-Cambiando discorso- iniziò Ken, passando un braccio attorno alla vita di Miyako- Sapevate che Taichi vuole cambiare quartiere per andare a vivere più vicino all'università-
- Sì, me l'ha detto mio fratello. Vogliono andare a vivere assieme così da dividersi le spese di condominio- intervenne Takeru.
-Uhhhu che invidia, vivere da soli, tra uomini, senza genitori e sorelle psicotiche tra i piedi- sospirò estasiato Daisuke, gli altri che, fissandolo, riprendevano a ridacchiare sotto i baffi.
-Sempre che ci riescano- disse Hikari, sorseggiando enigmaticamente il suo cappuccino.
-In che senso Karinissima?- chiese Motomiya, facendo arricciare il naso a Miyako che sentendo l'epiteto melenso fece finta di vomitare.
Il ragazzo la ignorò e fissò con insistenza l'amica.
-Beh, da quello che ho capito anche Mimi ha trovato l'idea fantastica e sta valutando l'idea di ritrasferirsi in Giappone per andare a vivere con mio fratello-
Un brivido collettivo percorse le schiene dei ragazzi: non che Mimi stesse loro antipatica, era una ragazza molto carina, estroversa e simpatica,....ma era anche una giovane donna dal carattere piuttosto ...emh, impulsivo?O forse maniaco-depressivo era il termine più adatto?
 Il gruppetto, avvolto in un silenzio di meditazione (?), terminò di bere ed uscì dal bar. Chiaccherando del più e del meno, si diressero verso il parco centrale di Odaiba. Raggiunta l'area bambini del parco, che a quell'ora di sera era deserta, si trovarono innanzi ad una scena alquanto particolare: Taichi e Mimi che discutevano animatamente ( o meglio Mimi che discuteva animatamente e Taichi che la guardava intimorito), Sora e Koushirou che li fissavano parlottando tra loro, Yamato che sedeva truce sul finire dello scivolo, guardando con aria truce la coppia in lite, mentre Joe gli dava dei colpetti sulle spalle con aria comprensiva.
- Ma che sta succedendo?- chiesero Miyako e Daisuke in coro.
-Oh, salve ragazzi- li accolse Kido con un sorriso stiracchiato- Che ci fate qui?-
-Passeggiavamo- fu la risposta di Iori - Cosa sta succedendo?-
-Succede  che quel cretino di Yagami non è capace di dire di no alla sua ragazza- ribattè velenoso Yamato, mentre calciava con rabbia dei sassolini immaginari.
- Quindi tu e lui non andrete a vivere assieme?- chiese Takeru.
-A quanto pare- sibilò il ragazzo mentre si alzava di scatto dallo scivolo.
- Ma no dai, sono sicuro che Tai le risponderà per le rime, non è da lui farsi mettere sotto- disse Daisuke convinto, mentre Sora e Koushirou si avvicinavano loro.
- Uhhhu tu non hai idea quante volte Taichi Yagami finisca sotto con piacere- mormorò malignamente Ishida.
-Yamato!!!- urlò Sora scandalizzata, tirandogli un pugno sulla spalla, mentre gli altri si imporporavano per l'imbarazzo.
-Ma che c'è- ribattè il ragazzo seccato- E' la verita: quel cretino non è capace di prendere posizione quando si tratta di andare contro le fantastiche idee di Mimi-
-Questo non è vero- azzardò timidamente Joe.
- Ah davvero- disse il biondo,fissandolo arrabbiato- E che mi dici dell'ultima volta che siamo andati al Luna Park assieme? Quella volta in cui, nonostante Taichi avesse mangiato come un maiale al chiosco degli hot dog, ha acconsentito alle richieste della sua ragazza e si è fatto quattro volte, dico quattro volte!, le montagne russe? Ti ricordi della notte in bianco che poi abbiamo passato a reggergli la testa sulla tazza?-
Joe incassò la testa nelle spalle non sapendo che rispondere. Secondo la sua ottica, avrebbe potuto perdonare qualunque cosa a Mimi, anche quella più assurda!
Daisuke guardò Yamato, poi la coppia che ancora "litigava"; assunse un'aria risoluta:
 - Sono sicuro che stavolta non sarà così, Tai saprà imporsi.
Il ragazzo lo guardò scettico ma non ribattè.
-Ragazzi, che piacere vedervi!!!- disse una voce squillante.
Tutti si voltarono e videro Mimi e Taichi che si avvicinavano mano nella mano.
-Mimi!!- urlò Miyako, correndo verso la sua amica ed abbracciandola effusivamente.
-Allora, come vanno le cose?-
Tachikawa sorrise raggiante: - Oh, benissimo Miya, anzi, io e Tai abbiamo una bellissima notizia da darvi!- disse emozionata, brandendo con ancora più forza la mano del fidanzato.
Quest'ultimo sorrise con aria vacua, cercando a tutti i costi di evitare lo sguardo di qualunque tizio biondo ci fosse nei paraggi.
- Ma davvero? E sentiamo quale sarebbe?- disse Yamato con aria ironica.
Daisuke sentì qualcosa di sgradevole all'altezza dello stomaco, ma decise di ignorarlo: era convinto di ciò che aveva detto, era il mantra che si ripeteva ogni mattina prima di affrontare la giornata.
- Io e Taichi andiamo a vivere assieme!!!-


Numero 3: Digiworld

La sera, a Digiworld, è silenziosa.
I Digimon di terra si accuciano nelle loro tane, abbandonandosi ad un sonno ristoratore, quelli d'acqua vagano sonnolenti per i laghi tranquilli e quelli d'aria si abbandonano a voli estatici nel cielo notturno senza fare alcun rumore.
Daisuke era sdraiato sull'erba fresca, un filo di grano che gli penzolava tra le labbra mentre con aria pensierosa e vagamente cupa scrutava il cielo stellato. Cercava di distrarsi dal ricordo della giornata appena trascorsa identificando (a casaccio ) le costellazioni.
Poco distante da lui, Veemon giaceva addormentato.
Dalle fauci leggermente dischiuse uscivano borbottii sconnessi e gemiti talora sofferenti.
" Sicuramente starà pensando al cibo che oggi non è riuscito ad ingurgitare" pensò il ragazzo, mentre osservava con aria assente il filo di bava che lentamente colava sul collo del Digimon
" Forse dovrei pulirlo.....mmhhn, no meglio di no, anche perchè dovrei usare la mia maglietta e poi chi la sente la mamma!"
Si sdraiò nuovamente a terra, beandosi della frescura notturna.
Non aveva molta voglia di tornare a casa.
Non dopo quello che era successo.
Due delle sue tre certezze incrollabili si erano rivelate friabili come la pastafrolla, e che cavolo!!!
Passi la sorella psicotica, ma Taichi non poteva fargli questo!
Insomma, era il suo modello da quando aveva undici anni, il suo eroe indiscusso! Tanta perseveranza nell'adorare così tanto una persona l'aveva messa solo nei confronti di Hikari, anche quando aveva capito che dal punto di vista amoroso per lui non c'era trippa per gatti!
Per quanto ne sapeva il mondo aveva cominciato a girare all'incontrario e lui nemmeno se n'era accorto.
Sbuffò irritato ed accavallò le gambe, sibilando contro le stupide stelle e lo stupido cielo.
-Daisuke?- disse una voce alle sue spalle.
Il giovane si voltò e si trovò innanzi Yamato Ishida in persona che, con chitarra al seguito, lo guardava sorpreso.
- Anche tu sei venuto qui a sbollire la rabbia- sbottò il ragazzino sdraiandosi di nuovo.
Il ragazzo lo guardò stupito e leggermente divertito: - Ti ha deluso davvero così tanto questa cosa?- gli chiese sedendoglisi accanto.
-Deluso è dir poco. Ho fatto la figura dell'idiota davanti a tutti- disse strappando con stizza dei ciuffi d'erba.
Yamato lo guardò silenzioso. Poi, sospirò.
-Sai, Dai, se vuoi essere amico di Taichi, devi abituarti a fare delle figure da idiota- disse, mentre sfiorava leggermente con le dita le corde della chitarra.
-Vuoi dire che tu ormai ci sei abituato?-
Ishida sorrise leggermente: - Siamo amici da tantissimo tempo, certo che ci sono abituato-
Daisuke lo guardò di sottecchi, osservando con lieve fascinazione i movimenti eleganti e quasi riverenti che compivano le dita del ragazzo più grande nel toccare lo strumento che aveva in braccio.
Stettero in silenzio per alcuni minuti, mentre la chitarra diffondeva suoni lievi e melodiosi che si spargevano nell'aria notturna.
- Che farai adesso?-
-In che senso?-
Il biondo smise di suonare e si voltò a guardarlo.
- Andrai a vivere da solo?-
-Ummmh, a questo punto penso di no. Ma mi comprerò una macchina, così da non dover impiegare due ore ogni mattina per arrivare in università-
- Ma è fantastico! Allora puoi darmi un passaggio!!!- urlò felice Daisuke, alzandosi di scatto e svegliando Veemon.
- Ma che succede?- pigolò il Digimon assonnato, stropicciandosi gli occhi.
Motomiya lo prese in braccio e cominciò a farlo volteggiare in aria: -Niente più pullman puzzolente o vecchie che strillano o bimbette irritanti- cantilenò felice il ragazzo.
Yamato lo guardò stranito ma non disse nulla:se il portarlo a scuola ogni mattina avrebbe lenito in parte al dolore per la sua "enorme delusione amorosa" (Taichi), avrebbe fatto uno sforzo per sopportarlo. E poi forse col tempo Daisuke sarebbe potuto tornargli utile per la prevendita dei biglietti dei suoi concerti.
E così, mentre il biondo musicista cominciava a fare i conti sui suoi futuri guadagni e Veemon giaceva ormai privo di senso a causa dei troppi volteggiamenti, Daisuke si ritrovò a pensare che delle tre certezze incrollabili,che erano stato il pilastro dei suoi ultimi anni di vita, una ancora reggeva solida e isolata da qualsiasi cataclisma cosmico.
E decise che per adesso gli bastava.


OWARI



Note

Dedicata a DarkSelene89 Noemi per il suo compleanno, sebbene in un ritardo mostruoso ed imperdonabile. Chiedo venia, ma piuttosto che pubblicare una ff scritta male e dal contenuto scontato, ho preferito attendere che la mia vena creativa fosse su una via più propizia e coerente.
Spero ti sia piaciuta!!!

Anna Mellory
  
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