“Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada, la trovi da te
Porta all’Isola che non c’è”
Anche stavolta le voci al piano di sotto si sono calmate, il silenzio sembra essere tornato a regnare in casa dopo la bufera. Anche questa battaglia si è conclusa con un neutrale “cessate il fuoco”, valido solo fino al prossimo spietato scontro.E poi dritto fino al mattino
Poi la strada, la trovi da te
Porta all’Isola che non c’è”
Appoggio la chitarra al muro, il suo compito per oggi è terminato.
Anche stavolta mi sono riempita le orecchie del suo suono caldo, mi sono immersa con tutta me stessa nella pace che le sue note armoniose fanno scaturire dal nulla , ho lasciato volare la mente e il cuore oltre la finestra, oltre le mura di questa casa, oltre le grida furiose dei miei genitori a dei loro continui litigi. Ho tentato di tamponare le ferite di questo mio piccolo cuore sanguinante con la freschezza cristallina della musica, ma non sempre le medicine fanno effetto.
Mi alzo dal letto e vado alla finestra. Il mondo fuori è un tripudio di colori: colline smeraldine accarezzate dalla brezza leggera del primo pomeriggio, alberi cotonati di mille leggerissime foglie verdi, cielo terso in cui candide nuvole a batuffolo si rincorrono veloci, divertendosi a creare giochi di luce e ombre sui prati sterminati. Sembra davvero l’Isola che non c’è, il Paradiso terrestre e quanto vorrei che lo fosse davvero!
Ma ormai, da due anni, i litigi si susseguono senza sosta, parole dure e sguardi roventi fendono l’atmosfera di questa casa come lame che si vanno a conficcare impietose nel mio cuore.
Se solo non fossero partiti tutti per le vacanze, se solo fosse rimasta qualche amica a cui confidare i miei tormenti e alleggerire anche solo lievemente il peso ormai insopportabile di tanto dolore patito in silenzio.
Se solo ci fossi ancora tu, caro amico mio, compagno di mille giochi, complice di mille segreti, che l’infanzia e un camion dei traslochi hanno allontanato per sempre da me. A te potrei confidare i miei problemi, i miei timori, senza paura di essere giudicata. Perché so che tu mi ascolteresti, mi staresti vicino quando il mondo sembra volermi cadere addosso, mi contageresti con la tua risata cristallina e finalmente, nei tuoi occhi azzurri, potrei vedere specchiarsi il profilo paradisiaco dell’Isola che non c’è.
Ecco la mia seconda fanfiction. E' un po' diversa dalla prima nella trama, ma spero vi piacia lo stesso. Tempo tecnico e nel giro di un giorno la inserisco tutta. Poi fatemi sapere se vi piace, anche via twitter (sono @CeciliaIwish) ;)
Grazie comunque delle visualizzazioni della prima fanfiction, sono tantissimeeeee!!!!!!!!! XD