DOMANDE IMBARAZZANTI
Non
sapeva quanto avesse bevuto però era certo di non aver
mai ingurgitato così tanto alcool in vita sua.
Ma in fondo era giusto festeggiare. Dressrosa era libera, il frutto Mera Mera nelle sue mani e suo fratello accanto a lui. Non avevano dovuto insistere molto per convincerlo a cenare con loro sulla Sunny insieme a Koala, Kin’emon e suo figlio e la principessa Violet.
Si era anche fatto coinvolgere in una gara di bevute con la navigatrice e il vice di suo fratello e, nonostante la sua resistenza già più volte testata insieme ad altri rivoluzionari, ora era ben ubriaco e a malapena si reggeva in piedi.
Forse non avrebbe dovuto esagerare così.
Proprio no.
Ma ormai era tardi per pensarci e poi non gli importava. In realtà gli importava di una sola cosa, un chiodo fisso, una domanda a cui doveva assolutamente trovare risposta.
Si avvicinò a Robin, barcollando e faticando a non inciampare nei propri piedi. Regalò uno sdentato sorriso a quella che era stata una sua compagna e che ormai considerava una parente a tutti gli effetti, essendo diventata la donna di Rufy.
-Ehi Robin!- la chiamò, biascicando.
Non si accorse che Brook aveva smesso di suonare. Non si accorse del silenzio che regnava intorno a loro mentre Sanji serviva il dessert, fermandosi a baciare Violet quando passava dietro la sua sedia.
L’archeologa gli sorrise eterea.
-Dimmi Sabo-
-Mi stavo chiedendo…-
Non si accorse che tutti ascoltavano lui.
-Ma a Rufy… si allunga proprio tutto tutto?!-
Ma in fondo era giusto festeggiare. Dressrosa era libera, il frutto Mera Mera nelle sue mani e suo fratello accanto a lui. Non avevano dovuto insistere molto per convincerlo a cenare con loro sulla Sunny insieme a Koala, Kin’emon e suo figlio e la principessa Violet.
Si era anche fatto coinvolgere in una gara di bevute con la navigatrice e il vice di suo fratello e, nonostante la sua resistenza già più volte testata insieme ad altri rivoluzionari, ora era ben ubriaco e a malapena si reggeva in piedi.
Forse non avrebbe dovuto esagerare così.
Proprio no.
Ma ormai era tardi per pensarci e poi non gli importava. In realtà gli importava di una sola cosa, un chiodo fisso, una domanda a cui doveva assolutamente trovare risposta.
Si avvicinò a Robin, barcollando e faticando a non inciampare nei propri piedi. Regalò uno sdentato sorriso a quella che era stata una sua compagna e che ormai considerava una parente a tutti gli effetti, essendo diventata la donna di Rufy.
-Ehi Robin!- la chiamò, biascicando.
Non si accorse che Brook aveva smesso di suonare. Non si accorse del silenzio che regnava intorno a loro mentre Sanji serviva il dessert, fermandosi a baciare Violet quando passava dietro la sua sedia.
L’archeologa gli sorrise eterea.
-Dimmi Sabo-
-Mi stavo chiedendo…-
Non si accorse che tutti ascoltavano lui.
-Ma a Rufy… si allunga proprio tutto tutto?!-