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Autore: chocobanana_    07/08/2014    3 recensioni
[Raccolta di flashfic][Verde][Slice of Life, Generale, Fluff][AU][Non ci sono espliciti riferimenti alle pair perché sono bimbi, però inevitabilmente degli spunti ci sono.]
hola, è da un sacco che non pubblico in questo fandom, e teoricamente non dovrei pubblicare cose nuove ma io amo le raccolte quindi eccone qui una nuova~
spero vi piaccia~
{ Camy }
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“Bambini fate i bravi.” Nonno Roma li guardò uno ad uno, esibendo un gran bel sorriso. “Cercate di non fare guai.”
“Certo nonno!” rispose Italia, sorridendo innocentemente.
L’asilo andò a fuoco, molti oggetti si persero e si fece un gran fracasso.

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(Non so se qualcuno ha già scritto una fic del genere, nel caso, se qualcosa non gli andasse bene, può benissimo contattarmi c:)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Daily Life~
-L’asilo delle Nazioni-


 
 
 
“Dove sono le mie frittelle…?” Canada controllò attentamente ogni angolo della propria camera, coinvolto nella ricerca dei suoi  amati dolcetti.
Li aveva lasciati lì solo per cinque minuti, ed erano spariti, e con loro anche il suo amato sciroppo d’acero. Dopo aver guardato in ogni angolo possibile, il biondino decise di chiedere agli altri bambini.
“Ragazzi avete visto le mie frittelle…?” la sua voce era flebile e incerta, e i suoi compagni sembravano non aver sentito.
 “Oh, erano tue?” Due occhi azzurri si piantarono in quelli di Canada, America lo stava guardando, sul suo volto un grande sorriso, poi iniziò a ridere.
“Le ho mangiate tutte” ridacchiò, come se la cose lo divertisse molto.
“Ma Alfred….”
 
xxxxx
 
 
“F-Feliciano! N-non abbracciarmi!”
Le grida di Giappone potevano essere sentite da tutti i bambini che erano all’asilo in quel momento, compresi i fortunati che dormivano beati nei propri letti.
“Ma fa freddo, Giappone!” Si giustificò Italia, stringendo di più la presa.
Intanto Germania li osservava perplesso e in silenzio, per timore di finire anche lui nella morsa di Feliciano.
 
xxxxxx
 
 
“Pastaaaaaaa.”
Feliciano se ne stava in piedi su una sedia, intento a girare meticolosamente la pasta. Aveva fame, e anche se Nonno Roma gli aveva detto di non accendere il fuoco, perché era solo un bambino, lui l’aveva fatto lo stesso.
“Feli! Fai un po’ di pasta anche a me!” Romano si trascinò in cucina, sembrava non essere di buon umore.
“Fratellone…” Il più piccolo lanciò uno sguardo preoccupato al maggiore.
“Dimmi…”
“Non so come si spegne il fuoco.”
“Oh cavolo.”

 
 xxxxx
 
 
“Yao, smettila di molestarmi!” Kiku si era nascosto sui rami di un albero non molto alto e non aveva intenzione di scendere di lì.
“Ma ti voglio bene.” Cina lo guardava perplesso, e lo supplicava di scendere dato che temeva una rovinosa caduta dell’altro.
“M-Ma non si dicono queste cose in pubblico!” L’altro bambino non accennò alcun movimento, ma arrossì vistosamente.
 
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“Non ci credo.” Prussia lanciò un’occhiataccia a Spagna, torvo. “Non può essere vero!” Esclamò, sconsolato, poi si passò una mano sul viso.
“Ti dico che è così.” Mormorò Antonio, poi gli sorrise innocentemente.
“Mi sono innamorato di un maschio!” Esclamò l’albino, sconvolto, e Spagna rise.
 
xxxxx
 
 
“Arthur, che ci fai là sotto?” Alfred era steso a terra e si chiedeva cosa ci facesse l’inglese sotto il proprio letto.
Il biondo gli fece  segno di stare zitto, e subito dopo il silenzio fu interrotto da una voce fin troppo irritante e familiare.
“Arthùùùr!” Françis passò davanti la stanza dell’americano. “Sei qui, vero?” Osservò attentamente il bambino con gli occhi azzurri, che ora lo fissava divertito. America rise e indicò il letto. “Si, lì sotto.”
Inghilterra sbuffò. “Ti odio America.” Poi uscì dal suo nascondiglio.
 
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“Bambini fate i bravi.” Nonno Roma li guardò uno ad uno, esibendo un gran bel sorriso. “Cercate di non fare guai.”
“Certo nonno!” rispose Italia, sorridendo innocentemente.
L’asilo andò a fuoco, molti oggetti si persero e si fece un gran fracasso.
 
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“Non scende dall’albero!” si lamentò Cina, incrociando le braccia al petto.
Corea alzò lo sguardo verso il piccolo Giappone e sorrise sadicamente.
“E se lo facessimo cadere…?”
“Ma Im!” esclamò Taiwan, sconvolta. “Povero Kiku!”
Intanto, Giappone ascoltava intimorito quella stramba conversazione e non apprezzava affatto l’idea dell’altro asiatico.
 
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Russia se ne stava seduto sul divano, da solo.
“Ehi tu! Adesso hai l’onore di poter parlare con il magnifico me!” esclamò Prussia, sedendogli accanto.
Il russo lo guardò accigliato. “Anche la mia ascia ha voglia di parlare...” Gli rispose sorridendo, “vuoi conoscerla?” Aggiunse candidamente.
Gilbert rabbrividì: e dire che sembrava un bambino normale e gentile quello seduto al suo fianco.

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.:Angolo dell'autrice:.
Hola, gente~
diciamo che questa fic è un po' un disagio-- l'avevo fatta anche in un altro fandom e mi sono divertita molto a scriverla~
I capitoli furono tipo 30, ora non so quanto sarà lunga questa, ma le flash saranno scene di vita quotidiana -infatti per questo Daily Life-
Il prologo (?) è un insieme di spezzoni di quelli che potrebbero essere potenziali capitoli lol e diciamo che Nonno Roma e Magna Germania dovrebbero prendersi cura di tutti questi marmocchi-- poveri loro. 
Spero vi risulterà una raccolta carina e divertente~!
camy
   
 
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