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Autore: nitidi sogni    07/08/2014    2 recensioni
Alessandra e Aurora, un incontro casuale.
Alessandra e Aurora, basta un secondo per amarsi, un secondo per scappare.
Alessandra e Aurora, salvezza e distruzione.
Alessandra e Aurora, basterebbe anche solo questo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il pallore della luna illumina la mia stanza e mi fa restare sveglia in questa notte quasi poetica, quasi parallela, così difficile da vivere ad occhi aperti.
E potrei dare la colpa a così tante cose: al caldo, a mio padre e mia madre che non smettono di litigare, a mio fratello che piange perché la sua famiglia cade in pezzi ed è il primo ad essersene accorto e l’ultimo a riuscire ad accettarlo, ma la colpa ricadrebbe sempre e solo sulle domande che questa luna si fa insieme a me ogni sera.
Domande che si pone questo corpo senza vita, un corpo lasciato a se stesso, lasciato a questo tempo instabile di storie ancora non vissute, e che neanche hanno voglia di venir fuori.


Mi alzo dal letto, apro la finestra e faccio entrare anche le luci dei lampioni, le voci sottili dei fidanzatini del primo piano che cercano di non farsi scoprire dal padre un po’ protettivo di lei. Faccio entrare il dolce miagolio di un gatto che aspetta solo di essere trovato, di essere vissuto, coccolato e amato.


Ci sono attimi in cui ragionare è superfluo, in cui ogni movimento è dettato semplicemente dalle forze che ti circondano, da meccanismi incomprensibili, comportamenti dettati da un tonfo allo stomaco che ti sorprende mentre la notte fa capolino e si strema nei colori tenui di un’alba dolcemente confortante.


Ed ecco che mi trovo fuori dal portone di casa ad osservare la luna da un punto in cui sembra fare più luce e meno male, e mi trovo ad accarezzare quel gatto che sembra non essere così tormentato come credevo, perché si scioglie in una carezza che a me non smuoverebbe neanche di un centimetro.


“Tutto bene?” una voce lontana, penso, e non mi volto perché convinta che la mia immaginazione mi stia tirando un brutto colpo.
“Ehi parlo con te, tutto bene?”
Alzo lo sguardo e mi trovo davanti una ragazza dai lineamenti quasi familiari, con un vestitino nero che le arriva al di poco sopra il ginocchio che mi sorride con fare gentile e preoccupato, un angelo penso, ‘ti serve uno psicologo’ realizzo un minuto dopo.
“Sì, tranquilla. Sono solo un po’..”
“Persa?”
“Credo di sì. E tu come fai a saperlo?”
“Hai lo sguardo di chi si perde, tutto qui. Uno sguardo fisso nel vuoto.”
“Già.. Adesso devo tornare a casa, grazie.”
“E di cosa? Non ho fatto proprio un bel niente. E comunque piacere Alessandra.”
“Piacere Aurora”
“Ci si vede in giro!” le sento dire mentre già a passi sicuri e senza voltarsi indietro si incammina verso il chiarore della mattina.


Torno dentro casa, ed evito mia madre e mio padre che mi chiedono insistentemente dove fossi stata, salvo poi tornare ad insultarsi due minuti dopo.
Mi butto sul letto e penso a quella ragazza, ad un sorriso che non mi ha negato, al fatto che non sono invisibile, che qualcuno si è accorto di me, che due occhi scuri siano stati notati anche nel silenzio della quiete.


Mi addormento tra le braccia di quel bagliore, con la luce di questo nuovo giorno che non mi pone alcuna domanda.

  
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