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Autore: Fiore di Giada    07/08/2014    1 recensioni
Sinceramente, ho fantasticato su una possibile interazione tra Dan e Jiraiya (come inizio di una amicizia o almeno di un rapporto di rispetto). Spero sia uscita bene.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dan Kato, Jiraya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Volute circolari di incenso si sprigionavano da un piccolo incensiere, posto dinanzi a due lapidi, e avvolgevano il viso di Jiraiya, che pareva immerso in una nebbia perlacea.

Il giovane ninja di Konoha pregava, lo sguardo fisso sulle lapidi e le mani giunte. Ormai solo quello gli restava della sua famiglia...

Tombe vuote, prive perfino dei loro ritratti.

Quando i suoi genitori erano morti, in un impeto di rabbia e disperazione aveva bruciato i loro ritratti.

Aveva paura di soffrire troppo, rivedendo il sorriso solare di suo padre e lo sguardo vivace di sua madre, seppur fermi in una pellicola fotografica.

Quelle fotografie gli sembravano un insulto a quanto fosse accaduto...

Sua madre era stata brutalmente assassinata da una banda di malvimenti e suo padre si era impiccato per il dolore...

Nemmeno durante una guerra si era arrivati ad un livello tale di sadismo insensato e consapevole...

Trattenne a stento un ringhio di rabbia. Quando questo era accaduto, aveva solo dodici anni...

Era un inetto a confronto dei suoi compagni, ma non si era arreso...

Aveva cominciato a indagare e ad allenarsi duramente, pur di trovare i colpevoli della morte dei suoi genitori...

E alla fine ci era riuscito...

Ricordava il momento della sua vendetta e la gioia che ne era seguita...

Eppure, rammentava anche meglio, il senso di vuoto che era seguito...

La vendetta non gli aveva ridato quanto aveva perduto...

E, in quella fredda sera di dicembre, il suo cuore aveva voglia di urlare...


-Jiraiya...-

Il giovane shinobi, al suono di quella voce, girò la testa stupito e riconobbe Dan.

Fermò a stento un ringhio. Proprio lui doveva incontrare in quel momento?

Quel giovane così calmo e pacato era il fidanzato di Tsunade Senju...

Dinanzi alla sua bellezza e pacatezza, lui, così goffo e timido, spariva...

Cosa poteva offrire lui a Tsunade, così bella e irraggiungibile?

-Cosa c'è?- domandò seccamente.

-Scusami... Non pensavo di disturbare.- si scusò l'altro ninja riaggiustandosi il pesante mantello sul corpo.

Quel tono così ruvido di Jiraiya era strano...

Evidentemente, per lui le persone sepolte erano care e il ricordo della loro morte era doloroso...

E lui, nella sua mancanza di tatto, non aveva pensato di potere essere inopportuno...

L'altro jonin sospirò e si passò una mano tra i lunghi e candidi capelli. Non c'era nessuna affettazione nelle parole del suo interlocutore...

E questo gli creava rabbia e dolore...

Non era colpa di Dan se lui e Tsunade si amavano...

E non era colpa di nessuno se lui, Jiraiya, era innamorato della bella nipote di Hashirama Senju...

Eppure, sentiva che aveva bisogno di odiarlo...

Ma sapeva che non era giusto!

-Scusami... Ma sono i miei genitori e non mi piace che ci sia qualcun altro quando sono qui.- spiegò con pudore.

L'altro fissò le due lapidi. Quelle parole gli avevano fatto comprendere le ragioni del comportamento di Jiraiya...

Nonostante il suo temperamento socievole, non amava essere sorpreso in quei momenti di debolezza...

Anche lui, in determinati momenti, apprezzava la bellezza del silenzio e della riflessione...

Tuttavia, non comprendeva...

Come mai non c'era nessun ritratto dei suoi genitori?

Per lui ciascuna fotografia o dipinto di sua sorella Risa era prezioso come una gemma...

Gli permetteva di non impazzire di disperazione e dolore...

Perché le tombe dei genitori di Jiraiya erano così anonime, malgrado per lui rappresentassero un tesoro?

Indovinando lo stupore dell'altro, il futuro ninja leggendario rispose:- Per me una foto di loro sarebbe un ricordo doloroso da accettare. Non mi consentirebbe di andare avanti e nel nostro mondo non puoi farti fermare da niente. Anche se questo fa male.-

Dan, per alcuni istanti, rifletté. Quelle parole avevano senso...

Nel loro mondo, così crudele e spietato, non potevano fermarsi a piangere i loro cari, travolti dal ciclone della guerra...

I ninja erano solo delle ombre, destinati a morire come tali...

E non era giusto!

Una persona doveva concedersi il diritto di piangere, anche guardando le foto dei suoi cari defunti!

Perché perfino uno shinobi era una persona e non poteva tramutarsi in una macchina priva di sentimenti...

Con un gesto deciso e risoluto, Dan appoggiò la mano sulla spalla di Jiraiya e lo guardò negli occhi.

L'altro sussultò. Perché Dan lo stava guardando in quel modo? Cosa voleva dirgli?

Il suo sguardo, fino a quel momento cogitabondo, sembrava essersi acceso d'un riverbero vivo...

-Jiraiya, ascoltami bene: un giorno diventerò Hokage e impedirò il ripetersi di simili tragedie. Proteggerò la mia comunità a qualsiasi costo. Credimi, io mantengo sempre la parola data.- affermò Dan, la voce colma di determinazione. Pur con tutti i suoi difetti, Jiraiya aveva avuto la sensibilità di cogliere la distruzione operata dalla guerra... E nessuno meritava di soffrire tanto, soprattutto una persona dotata d'una tale delicatezza d'animo..

Un leggero e triste sorriso sollevò appena le labbra dell'altro guerriero, gli occhi luccicanti di lacrime. Quel ragazzo era il compagno della donna che amava...

Eppure, sembrava avere considerazione della sua intelligenza...

Come poteva odiarlo?

Non era giusto...

Anzi, Tsunade si era innamorata di una persona meravigliosa...

-Ti ringrazio, Dan.-



   
 
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