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Autore: Phoenix Blackfire    07/08/2014    1 recensioni
Gaara x Matsuri (Gaara con il tasso demoniaco in corpo)
Si sa poco del passato di Matsuri, e se non fosse proprio rose e fiori? E se un clan esiliato da tempo tornasse alla ribalta? , dal testo:
\Matsuri, piccola perla, tranquilla, ti ritroverò, e non permetterò a nessuno di ostacolarmi\
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Arrivati all’ ospedale di Suna dopo un tempo interminabile di corsa nel deserto, i dottori, lo hanno avvisato, è ridotta male: costole inclinate, emorragie interne. Non riusciva a stare fuori dalla sala operatoria, non poteva aspettare che qualcuno uscisse per dirgli che è morta per difendere il villaggio. Decise di tornare nel suo ufficio, dopo ore di pratiche e discussioni con gli anziani, avevano preso la decisione di ricostruire il quartiere Kurosuna, e di reintegrarli al villaggio.
Sono passate 4 ore da quando Matsuri è finita sotto i ferri, non voleva tornare all’ ospedale per dirle addio, non voleva trovarsi di fronte a quella realtà così crudele, come se non avesse sofferto abbastanza, ora si incolpava da solo, “Dovevo proteggerla, non doveva andare così, dovevo esserci io al suo posto, sono io il Kazekage, maledizione” con un violento pugno crepa la sua scrivania, attirando l’ attenzione di Temari, che entra nel suo ufficio, “Gaara, tutto bene?”
“No, sono tremendamente deluso, da me stesso. Dovevo occuparmene io di quel pazzo, non lei.”
“Non potevi fare niente, dovevano risolverla tra di loro”
“Ma Matsuri non merita di morire” si avvia verso la porta, ma Temari lo tiene per la manica “Parli come se fosse già morta”
“Lei è morta, è in condizioni critiche, sono quasi 5 ore che la stanno operando.”
“La sottovaluti troppo, se avessi messo piede fuori dal tuo ufficio sapresti che l’ operazione è finita”
“Come stà?” il volto di Temari si rabbuia e abbassa lo sguardo, “Non troppo bene” Gaara esce dal palazzo e si dirige a passo spedito verso il parco, una volta arrivato si siede su l’unica altalena che c’è, la stessa dove da piccolo passava le giornate, con lo stesso sguardo triste di un tempo guarda il suolo, “Ora che faccio? Se vado da lei non so come potrei reagire, ma se non ci vado” con la mano si stringe la tunica da Kage all’ altezza del cuore, si sentiva vuoto, e l’istinto fu più forte di lui, “Devo vederla”. Difronte alla porto dell’ ospedale fece un profondo respiro per calmarsi e rimanere il solito freddo e impassibile che tutti conoscono, appena oltre la soglia il capo reparto lo accolse col volto provato per la fatica “Kazagage-sama, ci vorrà del tempo e non è ancora fuori pericolo, ma tornerà come nuova” annuì col capo e poi senza dire una parola, si avviò per quei corridoi, verso la camera di Matsuri. Sul letto, quasi completamente fasciata da garze, il volto prima gonfio per le botte, ora è quasi normale, le vedeva solo il profilo, non si è ancora svegliata, Gaara perse un battito, un dubbio si balenò nella sua mente, un’ infermiera era entrata per controllare Matsuri “Perché non si è ancora svegliata?” l’ infermiera lo guardò tristemente, e sussurrò con un filo di voce, “È in coma” il Kazakage freddo e impassibile, granò gli occhi per la sorpresa, e si ripromise che una volta sveglia, le avrebbe lasciato vedere il vero Gaara, quello che ora è in grado di amare. Se lei si sveglia…..
Erano passati almeno venti minuti da quando era lì ma lei continuava a fissare il soffitto con gli occhi chiusi, ogni minuto che passava si avvicinava sempre di più, sperando che si svegliasse e che arrossisse come fa sempre quando sono troppo vicini, ora è seduto sul letto, allunga la mano per spostarle una ciocca di capelli, e continua a starle vicino, finche l’ orari di visita glielo consente, “Questa volta non ti lascerò da sola”, il giorno seguente si ripete la stessa cosa, la mattina in ufficio, il pomeriggio all’ ospedale, la stessa cosa per la settimana dopo, e quella dopo ancora.
Ancora in coma, tre settimane, ogni giorno la andava a trovare, quel giorno indossavano entrambi una maglietta nera, Matsuri ora ha solo gli avambracci fasciati, arrivato nella sua camera d’ospedale, Gaara si tolse la tunica da kage, anche lui sotto aveva una maglietta nera. Si sedette sul bordo del letto, di solito non parlava, ma quella volta doveva farlo, “Senti Matsuri io….” sospiro “non sono mai stato bravo a parole e con i sentimenti in generale, però…. ogni volta che sei con me, mi dimentico di essere un mostro, mi sento, felice e non voglio perderti, svegliati e ti prometto che… non ti farò mancare niente, saremo felici insieme… se anche tu provi quello che provo io.” si appoggio con le braccia al letto, una per parte, le diede un bacio sulla fronte, la tempia, la guancia, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò un sottile “Ti amo”, non si alzo subito, ma quando ci provò non ci riusci, si è svegliata. Ora piangeva “Non lasciami Gaara, ti prego” lui la abbraccio forte, lo aveva sentito? “Non lo farò mai” si allontanò per lasciarla sedere, “Vado a chiamare l’ infermiera, torno subito” doveva avvertire lo staff medico che ere sveglia, ma non fece mezzo passo, che Matsuri gli prese il polso, e con forza, anche se è stata in come tre settimane, lo fece risedere, “Aspetta…. io ti ho sentito poco fa e…” Gaara perse un battito, forse anche di più, si immaginò mille scenari, lei che lo rifiutava era sempre il finale, “….Gaara, ti amo anch’io” in un secondo la baciò, nessuno dei due era esperto in queste cose, si allontanarono dopo pochi secondi, si guardarono negli occhi, e si baciarono di  nuovo con più trasporto, si sdraiarono su un fianco, continuando a baciarsi, e abbracciarsi per paura che fosse solo un sogno e che l’altro sarebbe scomparso, ma ciò non accadde. L’ orario di visita stava per finire, avevano deciso che Matsuri avrebbe fatto finta di svegliarsi solo dopo l’ uscita di Gaara, così nessuno avrebbe fatto domande, prima di uscire da quella porta che lo separava dalla sua nuova vita con Matsuri, Doveva togliersi un ultimo dubbio, “Matsuri, sei sicura di voler essere la mia ragazza? infondo sono un mostro del deserto”   “Non sei affatto un mostro, più che altro sei un tasso. Un adorabile tasso del deserto” era arossita ed era sincera, le lo si leggeva negli occhi “Tu piuttosto sei sicuro di voler stare con me? Ci sono decine di ragazze al villaggio che ucciderebbero per averti”   “Non mi importa delle altre. La mia perla sei solo tu”   “Una perla nera” aggiunse lei in tono malinconico “La più rara e bella di tutte” la bacio di nuovo prima di andarsene.
Lui è il kazekage di Suna, Sabaku no Gaara, il tasso del deserto. E ama Matsuri Kurosuna.
Lei è il capo del suo clan, Kurosuna Matsuri, la perla nera. E ama Sabaku no Gaara.
 
 
ANGOLO DELL’ AUTRICE
Buongiorno o buonasera, buonanotte per i notturni di efp, spero vi sia piaciuta, anche se non sapevo come finirla, recensite please. Un saluto ai due scemi del villaggio ( e amici nella vita reale) Black Shade e White Geneticist, che insieme formano la Juve XD scherzo, vi voglio bene <3, momento dolcezza, non abituatevi -.-
Alla prossima Fan Fiction da Phoenix.
   
 
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