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Autore: Apocraphex    08/08/2014    1 recensioni
Salve lettori! E' da tempo che tengo questa storia in sospeso e..finalmente l'ho finita!
Che dire? Spero che riusciate a sentire quello che questo racconto ha tirato fuori da me,specialmente se c'è qualche Echelon all'ascolto o comunque sia chiunque viva di sogni e musica in generale.
Quella fu "la mia notte". Ogni sognatore ne ha una,sapete?
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice:  Ultimo consiglio prima di lasciarvi leggere! Ad un certo punto della storia ho inserito un collegamento con una canzone e vi raccomando caldamente di aprirlo! Buona lettura!



Quante notti ho sognato questo tramonto che ora mi è così familiare..Com'è strana la vita: a volte i sogni si avverano sapete?

Continuavo a pedalare sul quel lungomare senza curarmi della meta; ogni angolo di quella città ormai era casa per me. 
Tra una causa e l'altra non ne potevo più di tribunali e giudici. L'unica cosa di cui avevo bisogno era quel crepuscolo di fuoco che piano piano scompariva dietro quell'enorme distesa d'acqua,l'unica capace di farmi sentire l'imputato e non il difensore. 
D'altronde davanti a tanta grandezza come si fa a non sentirsi impotenti? Eppure tutto ciò non mi angosciava,anzi..sentivo una certa serenità, libera dagli oneri di una tunica e dalle pressioni della vita; le mie azioni contavano ben poco dinanzi a tutto quello. 
Tra un pensiero e l'altro,pedalata dopo pedalata  mi resi conto di essere arrivata proprio a alla panchina che lì, nella città degli Angeli, fu la mia prima casa.
Ricordo ancora quella notte e se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire quella brezza marina che mi accarezzava la pelle con brividi improvvisi.. Appena arrivata a Los Angeles ero totalmente sola e allora decisi di andare in quel posto che per anni avevo fissato attraverso la foto appesa sulla parete della mia stanza: Sunset Boulevard.
Quella fu "la mia notte". Ogni sognatore ne ha una,sapete?
È quella è la notte in cui quel disegno che per tutta una vita ti è sembrato così assurdo,comincia a prendere forma davanti ai tuoi occhi. 
Mi sarebbe piaciuto poter toccare ogni singolo granello di quella sabbia chiara per assicurarmi che fosse tutto vero e che quella sotto i miei piedi non fosse la via lattea.

Troppo presa dall'adrenalina e dalla frenesia di ogni giorno,non mi ero mai fermata a pensare alla mia vita. Non mi ero ancora davvero resa conto di quanto tutto fosse cambiato nel giro di qualche anno. 
In quel preciso istante un brivido mi attraversò la schiena,forse per il freddo che accompagna la notte o forse perché il mio cuore aveva saltato un battito mentre vedevo correre gli ultimi anni della mia vita sulle creste delle onde che si infrangevano a riva. 
Allora mi strinsi forte nella mia felpa,e infilando le mani in tasca ritrovai l'ipod che probabilmente avevo lasciato lì qualche settimana prima.. Cavolo, da quanto tempo non mettevo la mia felpa preferita e soprattutto. .da quanto tempo non ascoltavo un po' di musica?! 
Ecco..questo è uno dei rischi che si corre quando ci si immerge al mille per mille in un progetto: si finisce per perdere se stessi. 
Mentre pensavo a tutto ciò, inconsciamente avevo srotolato le cuffie e le avevo portate all'orecchie sperando che l'ipod fosse ancora carico e..bingo! 
La mia musica non mi delude mai.
L'ultima canzone in riproduzione era proprio lei. .la colonna sonora del mio viaggio: City of angels.
" There was truth.
There was consequence against you. A weak defense, then there's me; I'm seventeen and looking for a fight. "

Accompagnata da quelle parole, che mai come in quella notte,sentivo bruciare sotto pelle,mi avviai verso il mare. Prima lentamente e poi..  " Bought my fate straight from hell.
Second sight has paid off well for a mother, a brother and me."

..il mio cuore e le mie gambe ormai correvano a ritmo di quelle parole. 
Continuavo a solcare quella sabbia fredda,ansiosa di tuffarmi in quell'acqua argentea.
"A boulevard of hope and dreams;
Streets made of desire."

Ogni singola parola di quella canzone era mia. 
"Lost in the City of Angels!
Down in the comfort of strangers, I found myself in the fire burned hills,in the land of a billion lights."

La storia della mia vita, scritta da un uomo che forse mi conosceva meglio di chiunque altro.
Ormai non sentivo più la terra sotto i piedi,stavo volando sui miei sogni e la mia anima non riusciva più a trattenere tutte quelle emozioni. 
Feci un respiro profondo e..
"I AM HOOOOOME!"
Quelle parole saltarono fuori dalle cuffie tuffandosi sulla mia lingua e culminando nell'urlo che mi tenevo dentro ormai da troppo. 
L'eco delle mie parole risuonò ovunque o forse fu solo tutto nella mia testa..chi lo sa.
Abbassai lo sguardo verso la sabbia ma al suo posto c'era il mare che ormai mi era arrivato alle caviglie. 
Come avevo fatto a non accorgermene?!
Una folata di vento improvvisa mi fece raggelare il sangue e irritare gli occhi con la sabbia. 
Cominciai allora a sfregarli cercando di ripulirli eppure sembrava tutto inutile, allora mi chinai verso l'acqua e ne raccolsi un po' con le mani e le portai al volto e..
- Si dice che di notte il mare sia molto più caldo vero? 
Beh,quella fu l'acqua più gelida della mia vita. -
Mi sembrò di affogare in quei pochi centimetri d'acqua. Allontanai le mani dalla faccia per prendere un respiro e..rimasi senza fiato. 
Dov'era finito il mare? La sabbia? 
Dov'era la mia panchina? 

Tutto intorno a me era buio,era calata la notte anche lì...nella mia stanza. La tenda della mia finestra si agitava per la camera, spinta dallo stesso vento che aveva colpito bruscamente me qualche secondo prima.
Alzai la testa dalla scrivania e,illuminata dalla fioca luce della mia lampada, vidi la foto di quella strada, di quel tramonto che fino a qualche tempo prima mi ero illusa di aver vissuto.

Forse è ora di mettersi a letto. .quella scrivania mi ha fatto un brutto scherzo e poi domani devo anche svegliarmi presto: primo giorno del mio ultimo anno di liceo. 
C'è ancora un anno prima che mi iscriva a giurisprudenza; ci sono ancora molti tramonti che mi separano dalla mia città.

Un tempo qualcuno mi ha detto:
"A volte i sogni si avverano. "
Io ho deciso di crederci, e voi?

 
  
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