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Autore: Bibi_Farfalla_22    08/08/2014    1 recensioni
Cassandra amava il buio.
Lo amava incondizionatamente.
Amava la sensazione di ignoto e di calma che provava senza la luce.
Tutto questo prima di vedere Caterina,la sua meravigliosa e silenziosa ombra.
Ciao a tutti efp! Volevo solo dirvi che la storia non è del tutto mia.
Sono stata ispirata tantissimo da "L'ombra scomparsa" del canale di RichardHTT su youtube.
Per chi non lo conosce SHAME ON YOU!
Andate a vedere i suoi video perchè sono meravigliosi ^^
Inoltre una canzone che mi ha aiutato tanto nello scrivere il testo è stata Give me love....non chiedetemi perchè u.u
Genere: Drammatico, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cassandra e la sua ombra [Ispirato da "L'ombra scomparsa" di RichardHTT] Cassandra amava il buio. Non c'era nulla da fare. Quando ci si trovava misteriosamente senza luce,Cassandra gioiva dentro di sè,ma tentava sempre di non farlo notare. Amava la sensazione di ignoto,di calma che provava ogni qualvolta si trovava al buio. Le sue coetanee odiavano il buio,la sensazione di terrore e di mancanza di luce. Per questo,fingeva sempre di essere terrorizzata quando c'era un blackout per esempio,o durante la notte. Un giorno però,quando il sole si trovava al culmine del suo splendore,Cassandra la vide. Era proprio lì,davanti al suo corpo slanciato e magro. Era lì,che anche senza gli occhi,la osservava e la ammirava in silenzio. Era lì,sulla strada che portava verso la scuola. Era proprio lì,senza dettagli,senza contorni ben definiti,con la stessa massa di ricci che aveva lei. La sua ombra. E Cassandra,quando la vide,semplicemente,se ne innamorò. Era stata lì,con lei,per tanti lunghi anni,ma Cassandra mai le aveva dato importanza. L'ombra era lì,che la scrutava senza possedere occhi. Era lì,che la imitava in ogni gesto,che la seguiva,che non la faceva mai sentire sola. Era lì e Cassandra sapeva che sarebbe rimasta con lei. Da quel giorno in cui il sole si trovava al culmine del suo splendore,quel giorno in cui Cassandra si innamorò per la prima volta in vita sua,la ragazza semplicemente smise di amare incondizionatamente il buio e cominciò ad amare il sole. I giorni passavano e Cassandra non faceva altro che coltivare quel sentimento strano,che non aveva mai provato per qualcuno all'infuori della sua famiglia. Ma no. Quello era amore. Amore vero con la "A" maiuscola. Il primo amore ed anche ultimo-a sua insaputa. Cassandra spesso si domandava :"Ma si può davvero amare qualcuno che non è altri che te?" E la risposta non arrivava mai. Dopo anni in cui Cassandra non faceva altro che domandarsi cosa poteva fare per fermare quel sentimento,e in cui la sua ombra continuava silenziosa a seguirla dovunque andasse,finalmente la ragazza trovò la soluzione a tutte le sue domande. Non doveva aver paura di quel sentimento,dell'amore,ma dell'essere per cui provava tale sentimento. Era un'ombra! Come avrebbero mai potuto dialogare? Come avrebbero potuti amarsi? E Cassandra,purtroppo,a queste domande non aveva risposta. Gli anni continuavano a passare ma l'amore, che la ormai non più ragazza ma adulta,provava per la sua ombra non si era affatto affievolito,anzi! Era aumentato fino a diventare quasi doloroso per la povera Cassandra,che ormai da anni non riusciva a togliersi il desiderio di amare quell'ombra. Una notte,mentre la povera donna piangeva per la frustrazione di non poter essere amata e di non poter amare,un'idea prese il possesso della sua mente. All'inizio Cassandra pensava che quell'idea fosse troppo folle per funzionare ed anche troppo rischiosa. Poi, però,si rese conto di quanto stesse soffrendo e si lasciò abbindolare da quello strano pensiero che la voleva solo aiutare e salvare dalla disperazione. La mattina dopo,quando ancora il sole non era sorto,Cassandra si alzò dal letto sicura di sè,certa che quell'idea che la notte prima era venuta per salvarla l'avrebbe fatta sentire amata. Prese il coltello più affilato che riuscì a trovare,tutto il coraggio che possedeva e andò verso il luogo della sua rovina. Arrivata alla strada che portava verso la scuola,munita di coraggio,speranza e di un coltello,Cassandra sorrise,tentando di ignorare le lacrime che le scorreva lungo le guance e la vocina che dal suo cuore le urlava di fermarsi. Il sole era sorto. Non era al culmine del suo splendore ma emanava comunque quella luce dannosa per quella ragazza,quella luce che l'aveva portata a quel gesto folle che stava per compiere. Quando Cassandra gettò gli occhi verso l'asfalto grigio che calpestava,si sentì un singhiozzo. Che provenisse da Cassandra o dalla sua ombra,nessuno potrebbe dirlo. La donna dai capelli folti e ricci si chinò verso l'asfalto,quell'asfalto che aveva sempre calpestato con odio per il luogo dove portava,quell'asfalto che amava solo se lo percorreva al contrario per tornare a casa. Accarezzò con la mano destra quello che era ormai l'unico motivo della sua esistenza. Con l'altra mano strinse il manico di quell'arma che sembrava così sbagliata in quel momento e caddero delle gocce salate sulla sua ombra. Impugnò ancor più saldamente il coltello affilato e passò la lama dopo i suoi piedi,dove il suo corpo era unito alla sua dolce quanto silenziosa ombra. Passò più e più volte la lama sull'asfalto grigio,ma non succedeva nulla. Qualcosa le diceva che non era lì che doveva passare la lama,ma sopra il cuore della suo ombra. Cassandra tremò al pensiero di stare per dividersi dal suo unico amore ma non aveva altra scelta. Quella voce sembrava maligna,come se volesse separarle. Ma Cassandra non riuscì a farci caso,troppo presa ad ascoltare un suono affascinante che le riempiva le orecchie. Singhiozzi. Qualcuno stava piangendo molto vicino a lei. La donna girò più e più volte lo sguardo,in cerca di quel qualcuno che piangeva più disperatamente di quanto lei avesse fatto in tutte le notti da quel giorno in cui si innamorò perdutamente della sua ombra,ma la strada era deserta,non c'era anima viva in giro. Così Cassandra riportò lo sguardo alla sua ombra , e ,da dove ci sarebbero dovuti essere gli occhi,calavano due gocce d'acqua. Cercò di non farsi distrarre anche perchè la stessa voce maligna di prima,aveva cominciato ad incitarla a compiere quel terribile gesto. Portò il coltello dove ci sarebbe dovuto essere il cuore della sua amata ombra e,semplicemente,affondò la lama. In quell'esatto istante le sue orecchie vennero quasi stordite da un urlo raccapricciante. E un attimo prima che la sua ombra si dissolvesse davanti ai suoi occhi, a Cassandra venne spontaneo pronunciare quel nome apparentemente sconosciuto ma che in realtà era quello della sua amata ombra,ormai sparita dalle sue mani. "Caterina" La sua ombra era sparita,così, poof,come se non ci fosse mai stata. Cassandra pensava:"Sarà stata carbonizzata dal sole" e anche "Sarà colpa del freddo mattutino o del mio cattivo umore degli ultimi anni" E mentre la donna dai capelli ricci tentava di trovare una qualche scusante per quella terribile sparizione,la voce maligna che l'aveva portata a quel terribile gesto rideva soddisfatta. Quella voce altri non era che il buio,geloso di quella stupida ed inutile ombra che l'aveva portato ad essere odiato da Cassandra,il suo unico vero amore. Nel frattempo,questi realizzava ciò che aveva fatto... Aveva ucciso la sua unica ragione di vita. Aveva distrutto quella povera e dolce ombra che le aveva fatto scoprire l'amore,un' amore impossibile da vivere,ma comunque amore. E mentre realizzava tutto questo,sentiva uno strano e fastidioso gusto di metallo dentro la bocca. Abbassò il capo e capì che senza accorgersene,forse troppo presa dalla realizzazione di aver ucciso il suo unico amore,si era inflitta una coltellata sul petto,dove si trovava il suo cuore. Sorrise fra le lacrime e con lo sguardo rivolto verso il sole prese il suo ultimo respiro facendo uscire queste parole dalla sua bocca,prima di accasciarsi su quell'asfalto grigio che aveva sempre odiato: "Ti amo Caterina,più di quanto abbia mai amato il buio"
  
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