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Autore: Smile Boy    08/08/2014    6 recensioni
"E se quello che hai appreso non servisse a nulla?
Immagina...
La tua vita si basa sulla disciplina, sulla devozione, il vivere nel giusto...
Ma...è davvero giusto tenere qualcuno in gabbia?
Non farlo mai uscire...
Vietargli qualsiasi contatto con il mondo esterno...
Costringerlo ad obbedire ciecamente ad ogni ordine...
Ti sembra giusto?
Guardati...che cosa sei tu?
Sei una tigre.
Quando eri all'orfanotrofio gli altri bambini ti isolavano...non ti facevano giocare...ti prendevano in giro...
Eri troppo forte.
Mostro...
Mostro.
Mostro!
E hai sempre fatto di tutto per nasconderlo...per...eliminare questa tua parte.
Sei stata abituata a credere che essere un mostro fosse sbagliato.
E se...non lo fosse?
Se fosse la via, tanto agognata per raggiungere la felicità eterna?
La via dell'immortalità.
La via che mai hai percorso nella tua vita.
Tigre.
Tu non sei come il tuo maestro.
Tu non sei come il Guerriero Dragone.
Tu non sei come gli altri allievi.
No.
Il tuo nome dice già tutto...
Tigre.
Tu sei diversa.
Tu sei...un predatore".
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tigre
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 1: Ombre nella notte

 


Notte.
Silenzio...
Solo un leggero stormire di vento fra le fronde del bosco.
Il bosco...
L'odore di muschio e fiori di tiglio riempiva le sue radure.
La pallida luna stava iniziando a sorgere ma il suo alone non ne scalfiva ancora le tenebre sottostanti.
Pace...
Solo un'illusione.


Ora, inizia a correre.


Un'ombra sbucò fuori da un cespuglio e cominciò a farsi strada fra le tenebre.
Scansò con rapidi scatti i rami, saltò sulle rocce, agile, senza alcun segno di fatica o esitazione.
L'unico suono che si poteva percepire del suo passaggio era il respiro...
Veloce...
Pesante...
Il respiro di chi ha paura.
Di chi sta fuggendo.


Non ti fermare, non ti guardare indietro.


Le sentiva, le orecchie seguivano i loro movimenti.
I suoi inseguitori...
Erano sulle fronde degli alberi.
Si muovevano silenziosi ed invisibili come ombre nella notte.


Non ti voltare, non ti distrarre, resta concentrato.


Le gambe lavoravano da sole, stavano diventando rigide per lo sforzo.
I piedi cominciarono a sanguinare a causa delle rocce appuntite che durante la corsa aveva maldestramente calpestato.
Scorse un ramo sulla sua traiettoria, era all'altezza del suo muso.
Abbassò prontamente la testa, facendo attenzione a non rallentare allo stesso tempo l'andatura.
Appena superato l'ostacolo scattò, spingendosi oltre il proprio limite.
Doveva distanziarli, li sentiva.
Vicini...
Ogni metro sempre di più.
Per la prima volta durante l'inseguimento sentì la paura impadronirsi del il suo corpo.
Cominciò a respirare affannosamente.
Il terrore di essere preso, di essere ucciso gli fece venire i sudori freddi.


Io sono la preda.


Ad un tratto le sue grosse orecchie avvertirono una sinistra vibrazione alle spalle.
Tutto il corpo s'irrigidì immediatamente per lo shock.
L'istinto gli comandò di continuare.
Poi...un dolore lancinante al braccio.
Il fuggitivo urlò rallentando lentamente l'andatura.
Strinse i denti e guardò nel punto da cui proveniva la fitta.
Trasalì.
Una freccia d'acciaio non troppo lunga gli era entrata nel braccio sinistro, passando quasi da parte a parte.
Si sentì svenire dal dolore ma rimase lucido.
Rivolse nuovamente l'attenzione sull'oscuro sentiero.
Aveva bisogno di riprendere fiato e controllare la gravità della ferita.


Non mollare, resisti maledizione.


Tenendosi la parte colpita continuò a correre, ignorando il sangue che come una viscida lumaca  gli stava colando giù dal braccio.
I suoi occhi percorsero disperatamente i tenebrosi contorni della foresta, doveva trovare un riparo, anche momentaneo.
E lo trovò.
In mezzo alle nere sagome degli alberi intravide una grande roccia bianca
Subito si spaventò: da lontano pareva uno spirito etereo del bosco.
Strinse i denti.
Con un agile balzo saltò sul masso e cadde dall'altra parte, le foglie attutirono dolcemente la caduta.
Chissà se l'avevano notato...
Si rimise immediatamente in posizione eretta, nascondendosi in una piccola cavità scavata nella pietra.
Poggiò la schiena sulla fredda roccia e si lasciò scivolare a terra.
Fece dei lunghi respiri.
Le membra si rilassarono.
Il cuore lentamente riprese il suo battito naturale.
Chiuse gli occhi e girò la testa verso la ferita.


Fa che non sia grave...


Li riaprì.
Con una rapida occhiata capì che nessuna arteria era stata recisa.
Cercò di muovere il braccio distendendolo in avanti ma una fitta improvvisa gli attraversò l'arto.
Imprecò in silenzio, stringendo i denti.
Si strappò via un lembo dei suoi pantaloni rattoppati e avvolse la ferita.
Per un attimo fu tentato di estrarre quel maledetto pezzo d'acciaio ma la paura di causare un'emorragia lo bloccò.
Guardò anche i suoi piedi.
Erano ridotti male: pieni di schegge e ferite, si stupì del fatto che potesse ancora correre con gli arti ridotti in quello stato.
Un timido raggio di luna si posò sul suo muso, illuminandolo leggermente.
Rivolse i suoi occhi color ghiaccio verso il cielo notturno.
Cercò di osservare le stelle attraverso le fronde.
Un breve momento di pace.
Fu allora che si ricordò della sua missione, del perchè era lì, in Cina.


Il palazzo di Giada, devo...


Un'altra vibrazione.
Un'altra freccia tagliò l'aria, ma questa si conficcò sul tronco di un albero.
Balzò in piedi cercando di capire da dove provenisse.
La ferita gli aveva fatto dimenticare i suoi inseguitori.
Tutti i muscoli del corpo si tesero.
Il cuore riprese a battere, impazzito.
Il fiato ritornò pesante e veloce mentre riprendeva a correre.
Doveva trovare un'uscita, un luogo in cui rifugiarsi.
La nera foresta non voleva finire mai.


Rimani lucido, non distrarti.


Ad un tratto ecco ciò che cercava disperatamente.
La fine.
La via di salvezza.
Gli alberi cominciarono a sparire, la foresta svanì alle sue spalle.
L'erba e il muschio divenne dura roccia.
Le sue zampe sembravano essere trafitte da mille coltelli.
La sua mente gli ordinava di continuare, di non voltarsi.
Un'altra vibrazione tagliò l'aria, la freccia sfiorò il suo orecchio destro.
Trasalì nuovamente.
Per una frazione di secondo l'ombra  girò la testa.
Cercò di capire dove fossero gli inseguitori.
Errore.
Non ebbe il tempo di rivolgere lo sguardo sul sentiero che la sua zampa toccò il vuoto.
Il suo corpo finì in avanti.
Un dirupo.
All'inizio non se ne rese conto, ma appena la sua mente delineò la terra che si stava avvicinando a velocità folle, capì.
Inorridì.
Il cuore smise di battere, l'organismo si bloccò di colpo.
Sentì solo più il silenzio attorno a se.
Un silenzio macabro, irreale.
Chiuse gli occhi, si fece cullare dal vuoto attorno a se.


È finita, sto per morire.

 

 

 

 

Ok, eccomi qua con una nuova storia...
Dunque, prima di tutto grazie per aver letto questo capitolo...:)
Cercherò di farne arrivare altri, sempre che la storia piaccia, chiaramente...
Mi scuso in anticipo poiché tra un capitolo e l'altro potrebbe passare anche più di un mese ma m'impegnerò affinchè questo non avvenga...
Ma non stupiamoci se riesco a finirla nel 2025...
Comunque sia spero continuerai a seguire la storia...dato che...è appena cominciata...
N.B. I personaggi vengono immaginati con fattezze animali, come nel film.

  
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