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Autore: CaMbAbOy    11/09/2008    2 recensioni
Volendo leggere delle storie di un'amica ho scoperto questo sito.....e devo dire che è proprio fico......così voglio provare a proporvi qualcosa: questa storia l'avevo già scritta, e l'avevo lì nel mio dekstop che non faceva niente...perciò ve la propongo...XD NB:non fatevi scrupoli, se vi fa schifo...ditelo...xD ciao...... CAMBABOY
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ROHAN,STORIA DI UN CAVALIERE Quell’ultimo giorno d’ estate nelle terre di Shevral qualcosa era cambiato; in contrasto con il cielo rosso del tramonto un uomo cavalcava,curvo sulla schiena, un imponente drago rubino. La maestosa bestia si sollevava ad ogni battito delle grosse ali,ma si notava fin troppo lo sforzo che compiva,era evidentemente affaticata, si scorgevano alcune scalfitture sulla bramosa pelle,mentre sull’ala destra faceva comparsa un profondo ematoma lasciato probabilmente da un graffio o da un morso di un altro drago. Anche il cavaliere pareva molto provato,ricurvo in avanti, come se stesse cercando di recuperare le forze, lasciava penzolare da un lato un braccio sanguinante. I due elementi sembravano muoversi simultaneamente,come se stessero facendo una specie di danza della morte,d'altronde se ne sentiva parlare spesso delle leggende sui poteri dei cavalieri dei draghi: si narra che la mente del drago sia collegata a quella del proprio cavaliere, e che questi sia legato al proprio drago da una specie di linfa vitale che lega in modo inscindibile il cavaliere e la bestia, tanto da riuscire a comunicare col pensiero. Il drago è destinato ad un solo cavaliere ed il cavaliere ad un solo drago,diventando poi,insieme,un unico guerriero dalla forza sovraumana degli orsi del nord o dall’astuzia infernale dei lupi del nord-est. La galoppata dell’imponente bestia continuava senza sosta,il cavaliere non tendeva un muscolo, era come pietrificato. Quella per il guerriero non era stata una bella giornata. Se lo sentiva dentro, qualcosa nelle terre di Shevral stava pericolosamente cambiando e ciò non andava affatto bene. Ormai era da più di un ora che solcavano il cielo e Rubino cominciava a essere stanco, sentiva sotto le sue gambe,i muscoli del drago tesi per lo sforzo. Passavano sopra ad un boschetto che anticipava la grande foresta della luna,il regno dei folletti. Disse,affaticato:-accampiamoci qui,siamo abbastanza lontani dal fronte elfico. -Va bene,ma poi non dire che sono io quello imprudente! Rohan accennò un sorriso,era da tanto che non sorrideva e adesso gli pareva strano tirare le ossute guance da ragazzo; sembrava che gli si fossero formate delle pellicine che tenevano unite le due guance e ora tirandole era come se le avesse rotte e ciò gli procurava una strana sensazione di beatitudine. Rubino fece attenzione ad atterrare delicatamente,avevano riportato entrambi delle ferite da non trascurare. Pian piano a fatica scese dalla possente bestia,imprecando per il dolore al braccio destro sanguinante. Anche Rubino non stava bene era molto affaticato e aveva riportato una ferita sull’ala destra,era stato morso dal leggendario DRAGO NERO……… Facendo molta cautela si sistemò ai piedi dell’albero dove preparò il giaciglio per la notte,gli alberi erano di una specie a Rohan estranea,cioè aveva già sentito parlare della foresta della luna (anche se non l’aveva ancora vista)ma le tipologie di alberi presenti non le conosceva. Questi assomigliavano ai pini del nord ma molto più piccoli e paffuti, adesso che li guardava con attenzione gli parevano un troll con addosso una montagna di aghi di pino. Sorrise ancora,ma la prosperità durò ben poco; fece mente locale,focalizzò i tipi di erbe che doveva cercare per preparare gli impacchi da mettere sulle sue ferite, e quelle di Rubino. <> Doveva procurarsi un po’ di agrifoglio, e lacrime di drago,rare foglie tipiche delle foreste delle foreste di Shevral, successivamente avrebbe spalmato l’impacco sul punto della ferita. Iniziò la ricerca. Nei dintorni dove si era sistemato non c’era alcuna striscia di erba,così abbandonò per un po’ Rubino e si addentrò nella folta foresta della Luna oppure Foresta di Dìamon,già perché era quello il vero nome della macchia in origine. Dìamon ha la sua foresta corrispondente a ovest,Pelever. Successivamente venne dato loro il nome popolare: Foresta della Luna (Dìamon),e rispettiva Foresta del Sole (Pelever) poiché diverse tra loro come il Sole e la Luna. Rohan era nato e cresciuto nelle terre della Foresta del Sole,era un Umano nato a Selver,la splendida cittadina del vento e del Sole; egli andava fiero di essere della razza umana e avrebbe fatto di tutto pur di onorarla in qualsiasi modo. Infatti a Shevral convivono varie specie di razze viventi: ci sono gli umani,i nani,gli elfi,i folletti,i maghi,le creature alate,i troll,gli gnomi e i ravnka oppure chiamati gli spiriti maledetti. Questi sono i 9 regni delle terre di Shevral,ognuno ha una sola città che funge come cuore del regno,infatti da essa si può accedere,tramite un portale,ad un'altra dimensione abitata solo dalla specie di quel regno; ogni impero ha il suo portale,che però solo chi ne fa parte sa l’esatta posizione di esso. Rohan era da un po’ che non ritornava nella dimensione degli umani,se non ricordava male , era dall’ultimo consiglio imperiale,quando la folla gli aveva domandato se prendere posizione contro l’avanzata degli elfi guidati dal loro re,Dìoner,il cavaliere col drago nero,quello che aveva ferito Rubino. Già perché in un regno c’è un solo cavaliere e questo è anche il re dell’impero,e Rohan era il Re del regno degli Umani. O forse è meglio dire “lo era”,dopo la tragedia appena accaduta non credeva di essere ancora considerato Re. Riemerse dai ricordi,il turbinio di atroci memorie lo aveva trascinato con sé,ma aveva avvistato due ciuffi d’erba contenenti sia agrifoglio che Lacrime di drago. Ne raccolse una buona quantità e tornò al giaciglio. A 60 metri di distanza dal rifugio si intravedeva già la maestosa figura di Rubino disteso a terra,stravolto. Rohan lo raggiunse e subito dopo aver impastato le erbe,spalmò con cura l’impacco prima sull’ala di rubino,poi sulla ferita del suo braccio. Si distese,il sole era già calato da un bel pezzo e il cavaliere era stanco,una dolce brezza gli accarezzava il viso e qualcosa sembrò trascinarlo a sé,qualcosa di piacevole,di ineguagliabile e poi……buio. L’armatura di Rubino scricchiolava,come al solito, d’altronde era questo il melodioso suono che in tutte le battaglie accompagnava l’avanzata di Rohan. Nell’aria alleggiava una forte tensione. All’orizzonte si intravedeva la linea nera di soldati che ricopriva quasi tutta la superficie di terreno,l’esercito elfico. A capo del battaglione faceva comparsa il re degli elfi,Dìoner a cavallo del terrificante drago nero. Aveva dato precise indicazioni al proprio esercito: aspettare la mossa del nemico e di conseguenza ribattere con gli arcieri,a livello numerico erano pari perciò avevano entrambi gli eserciti le stesse possibilità di vittoria. A Dìoner ci avrebbe pensato lui. Gli elfi,governati da questo tiranno stavano cercando di conquistare tutta Shevral per unificarla e avere il completo controllo: avevano già occupato il regno del nord,impero dell’est e dell’ovest,il regno dei folletti e quello dei nani. Gli mancavano solo gli umani,gli gnomi,i maghi e i troll; Nessun re di nessun regno era ancora riuscito a sconfiggere Dìoner,su questo alleggiava mistero. L’esercito elfico era arrivato,a 50 metri di distanza dal battaglione umano,ora scorgeva fin troppo bene la figura del cavaliere nero,abbastanza robusto,dall’aria agile. Aveva un nonsochè di minaccioso,forse per l’affiancamento al terribile drago nero?? Osservava la minacciosa figura nera con circospetto:aveva l’armatura nera di flebel,materiale estremamente duro estratto dalle rocce dei monti ardenti,lo scudo era fatto del cristallo del grande ghiacciaio del nord,ma………in mano non reggeva la spada era uno strano oggetto,a Rohan pareva uno scettro con all’altra estremità una lama affilata,non aveva mai visto prima d’ora un arnese simile,emanava uno strano bagliore verdino. Pensò Rohan:-sarà uno strano oggetto magico elfico! Non pensava potesse intralciare i suoi piani. Un silenzio tomba imperversava sul campo di battaglia,il vento scuoteva i capelli biondi di Rohan, finché il cavaliere nero attaccò. Non pareva un vero e proprio attacco perché era ancora a 5 o 6 metri di distanza dal re umano,fece uno strano movimento con lo scettro, e tutto esplose. Lo strano arnese aveva provocato un forte spostamento d’aria e scaraventò via con violenza l’avversario;come se avesse tirato un grande masso invisibile addosso al bersaglio. Dìoner continuò con lo stesso attacco e Rohan subiva inerme,incapace di reagire,il braccio gli doleva,perdeva sangue. Il terribile drago nero attaccò lo stordito rubino mordendolo all’ala,l’urlo di disperazione dell’animale; Si guardò intorno, il campo di battaglia dopo pochi minuti di battaglia era già un inferno,intravedeva i suoi uomini scappare,Dìoner aveva creato con la magia,delle spade capaci di assorbire qualsiasi consistenza: potevano diventare ardenti,o ghiacciate oppure affilate come i denti di drago. Ormai tutto era perduto,ordinò ai suoi la ritirata nei boschi e lui fuggì a ovest verso la foresta della luna,lontano da quell’inferno. I forti raggi di sole del mattino di Shevral svegliarono Rohan,era meglio così, quella notte aveva sognato la tragedia avvenuta il giorno prima,di come lui,il suo drago e il suo popolo siano stati umiliati dagli elfi. Il braccio gli faceva molto meno male del giorno prima e anche Rubino sembrava molto più in forma,si vede che il suo impacco di erbe aveva funzionato. Quel giorno avrebbero subito ripreso il loro viaggio,doveva andare a nord,a Flywerly nel regno dei maghi lì avrebbe trovato risposta alle sue domande,e solo una persona era in grado di rispondere. Prima di salire in groppa al suo favoloso destriero andò un attimo al ruscello per rinfrescarsi,l’acqua della foresta della luna è la più pura in tutta Shevral e narravano leggende che fosse l’insieme delle lacrime versate dalla dea Venere alla morte di ogni singolo drago,gli sembrava una cosa buffa ma Rohan ci credeva perché sapeva meglio di altri che creature meravigliose siano i draghi. Tornò al giaciglio raccolse le sue cose,la sua lucente spada gli penzolava affianco e partì nell’immenso cielo azzurro. Cercò di non affaticare troppo il povero drago ferito ma il regno dei maghi era lì vicino e la missione era di massima importanza. Dopo 2 ore di viaggio l’occhio di Rohan scorse l’immensa città dei maghi,Flywerly,era strutturata come a montagna,con in cima il castello del re,ma lui non doveva andare dal sovrano, ma da una persona molto più saggia a cui lui doveva molto. Quelbevec il saggio,era stato re dell’impero magico e aveva compiuto grandi imprese eroiche,aveva combattuto la guerra dei cieli contro gli ormai estinti Tyentral e aveva vissuto per molto tempo nella comunità elica. Era questo il punto chiave. Dovette lasciare Rubino fuori dalla città perché avrebbe destato troppi sospetti,il drago emise un brontolio:-te fai sempre le cose più fiche non è giusto!! Gli sorrise,si mise il cappuccio ed entrò nella misteriosa città. Era da tempo che non metteva più piede a Flywerly, ma comunque tutto era tale quale a prima e l’abitazione di Quelbevec era sempre la vecchia catapecchia di un tempo. La vedeva da lontano,sembrava ristrutturata,aveva qualcosa di nuovo;Bussò delicatamente alla porta,e la solita saggia voce che tanto gli aveva spiegato rispose:-Chi è?? :-Sono Rohan della terra degli umani, re delle terre del sole. Aprì. :-Per mille pipe del sud,sei sopravvissuto all’assedio elfico,non credevo ce l’avessi fatta.- Lo abbracciò. Il cavaliere si destò e Quelbevec lo fece accomodare su una sedia. – Già è stato un assedio infernale,Dìoner possiede un’arma invincibile, non la conosco, sai dirmi cosa sia??- Quelbevec lo guardò quasi con compassione -Ascolta l’arma con qui hai combattuto va al di sopra di ogni potere magico,e guerriero,è chiamata Nidra; è uno strumento elfico antico usato principalmente nella guerra dei cieli contro i Tyentral,io li ho visti al massimo dei loro poteri e,credimi sono devastanti. Ribattè -Sai dirmi come si combattono??- Il mago alzò lo sguardo:-Esclusivamente con un’altra Nidra,ma,Rohan non ti scoraggiare quella di Dìoner non è l’unica ad essere rimasta in circolazione-. Si alzò,spostò bruscamente uno scaffale che rivelò un cofano,lo aprì, e tirò fuori lo strano arnese tutto impolverato. -Devi sapere che nella guerra dei cieli ebbi un ruolo molto importante e gli elfi mi furono riconoscenti donandomi quest’arma mortale. Agli inizi ero ammirato ma poi capii la sua potenza e pericolosità perciò la tenni sottochiave,ma ora è il momento che un altro cavaliere torni a impugnare questo oggetto e il prescelto sei tu. Gli pose l’arnese. Di colpo Rohan sentì nelle sue mani fluire una forte energia,era come se la Nidra fosse viva,bene era ciò che voleva,come al solito Quelbevec non l’aveva deluso,gli sorrise. -Andiamo a mangiare, domani cominceremo l’allenamento. Lo guardò duro -Ti avverto sarà breve ma molto duro,perché la nidra è un’arma molto difficile da controllare-. -Non ti preoccupare farò del mio meglio-. Il giorno successivo un caldo sole illuminava Flywerly,Quelbevec e Rohan uscirono di casa la mattina presto, e una brezza leggera scuoteva i capelli del cavaliere,in mano impugnava la Nidra,il braccio gli era completamente guarito grazie alle cure del mago che si era subito precipitato a curare anche Rubino. Il drago gli sfiorò il pensiero:-Non avrai intenzione di usare anche tu quell’arnese infernale - sbuffò. -È solo per sconfiggere Dìoner,nientaltro – ribattè. -Se lo dici tu!!- Quelbevec si rialzò da Rubino e si rivolse a Rohan,monta sul tuo drago dovrai imparare a maneggiare la Nidra sul tuo destriero. Rohan si chiedeva come avrebbe fatto il vecchio mago a dargli indicazioni da terra ma ebbe subito la risposta. Il saggio si portò le mani in bocca ed emise un dolce fischio di richiamo,un bellissimo unicorno discese dal cielo e atterrò davanti a Quebelvec. Iniziarono l’addestramento. -Per prima cosa devi attivare l’arma dicendo la parola “Freheval”,così sulla Nidra si accenderà lo smeraldo centrale-. Così Rohan fece e l’arnese si attivò. -Per prima cosa ti insegno l’attacco di base,il “Wevenar”,questo viene attivato anche solo pensando la parola che ti ho appena detto,e consiste nel provocare uno spostamento d’aria che scaraventa l’avversario. -quello che ha usato contro di noi,durante il combattimento-imprecò Rubino. -È un attacco semplice ma letale,prova tu - disse il mago. Rohan si concentrò cercò di evocare tutta la magia che aveva in corpo e disse mentalmente -Wevenar- ,contemporaneamente mosse lo scettro in avanti,tutto ciò che aveva davanti a sé venne scaraventato a terra,era devastante. -mmm,vedo che apprendi in fretta ma questo è lo stato minimo della potenza dell’incantesimo prova a concentrare di più la forza magica e buttala fuori di colpo così l’attacco sarà perfetto,esercitati da solo io vado in città. Il cavaliere continuò a provare e a riprovare fino al tramonto quando al cospetto di Quelbevec,raggiunse il livello definitivo. Continuarono l’addestramento. Oltre al Wevenar ci sono anche gli incantesimi di controllo della natura,praticamente devi pronunciare il nome di ciò che vuoi controllare, in elfico, e a seconda dei movimenti della Nidra puoi modificarla come ti avvantaggia. A poca distanza dalla posizione di Rohan c’era un ruscello,puntò l’arma in quella direzione e pronunciò la parola corretta. Alzando la Nidra anche l’acqua si ergeva e si modificava a suo piacimento,era uno spettacolo molto bizzarro. Quelbevec lo chiamò:-abbiamo finito vieniti a riposare, sei stremato!!! In effetti Rohan non si sentiva più le braccia perciò scese e si sedette ai piedi di un albero di fronte a Quelbevec. -Sono tutti qua i poteri della Nidra??-chiese al mago. -Scherzi??La Nidra a ancora una miriade di poteri ma non te li posso insegnare tutti. Ci sarebbe uno che solo tu umano puoi fare ma è troppo pericoloso da attivare!!- -Qual’ è??-chiese impaziente. -Ogni regno ha un potere unico che solo il re di quella specie può attivare,è il “Flagello Magico”. Per gli umani è quello della “morte polverizzante”ovvero dicendo le seguenti parole:,”Potere segreto Flagello umano”,lo smeraldo in mezzo si accenderà , la lama dell’arma diventerà verde e tutto ciò che toccherai diventerà polvere. Ma ti avverto Rohan re delle terre del sole se non concentri al massimo le tue energie magiche non solo il potere non verrà attivato ma pagherai con la vita.- Si girò a guardare il tramonto, si notavano sul suo viso i segni dell’età del mago. Quegli occhi avevano visto cose che non si poteva immaginare,gli sorrise-Andiamo a dormire domani partiremo al fronte delle terre del fuoco a contrastare Dìoner.- Lasciarono il drago e rientrarono nella solenne città dei maghi. *** Il giorno seguente una strana brezza accompagnava Rohan nel suo volo verso la terra del fuoco,si sentiva capace di compiere qualunque impresa,sulla spina dorsale la pressione del fodero dalla Nidra lo stuzzicava. In poche ore raggiunsero la valle dei re proprio davanti alla catena dei monti ardenti; il suo esercito era lì,che lo aspettava,vedeva che comunque una buona parte era sopravvissuta alla terribile strage nella terra del sole,in unione agli umani c’erano anche i nani che difendevano il loro territorio dall’avanzata elica. Raggiunse il re della terra del fuoco,che già parlava con Quelbevec,dopo le referenze il vecchio mago gli spiegò che Rohan si sarebbe occupato Dìoner per la questione della Nidra,dopodiché si precipitò a incantare le spade dei combattenti come aveva fatto il re elfico nella battaglia contro gli umani. Un lontano ruggito di drago echeggiò nell’aria e dalla polvere del terreno spuntò l’esercito degli elfi,avevano come al solito l’aria solenne del battaglione invincibile ma questa volta a Rohan non facevano paura,guardava il cavaliere nero che si destreggiava col suo drago ed era tranquillo,glaciale. Dìoner gridò quello sembrava un urlo di battaglia e la battaglia iniziò. Guardò il suo drago e si sentì sicuro,estrasse dal fodero la Nidra e gridò:-Freheval!!- Lo smeraldo in mezzo si accese. Il cavaliere nero si fermò stupito -Ma come ……??- Rohan approfittò del momento, attaccò :-Wevenar!!!- Lo spostamento d’aria fu violentissimo ma Dìoner riuscì a schivarlo e rispose. Continuarono a lanciarsi attacchi e intorno la battaglia imperversava. A un certo punto gridò:-Feremer!! La roccia della montagna si staccò e,Rohan la scagliò contro il suo nemico, ma questi riuscì a creare una barriera intorno a sé. -Dannazione- esclamò. Continuavano a parare e a schivare,con un tempismo perfetto,lui e Rubino parevano una vera e propria macchina bellica. Ma così non poteva continuare cominciava a non avere più energie,e a un tratto si ricordò di ciò che gli aveva detto Quelbevec approposito del potere speciale di ciascun regno,il “Flagello Magico”. Sapeva cosa rischiava ma ormai era deciso raccolse tutta l’energia magica che aveva in corpo e gridò:-Potere segreto Flagello Umano.- Tutto sembrò fermarsi sentì una grande energia scorrergli nello scettro,la lama divenne verde si sentiva onnipotente,aveva attivato il colpo. Tentò il tutto per tutto si diresse in picchiata verso Dìoner,fece una finta a destra e con un balzo lo infilzò ed egli svanì. Era alle stelle,ce l’aveva fatta,……ma qualcosa non quadrava,guardò in basso il drago nero aveva attaccato Rubino in una morsa alla gola,scattò in avanti piroettò su sé stesso e colpì lo spregevole animale anch’esso svanì. Ma Rubino era ferito non riusciva a reggerlo così,precipitarono. L’impatto fu doloroso ma Rohan corse subito dal suo adorato drago del colore del fuoco. Era lì disteso per terra con una profonda ferita alla gola,respirava con affanno. Gli disse-No Rubino tieni duro Quelbevec ti salverà non mi lasciare proprio ora che abbiamo vinto,ti prego!! Una lacrima gli scese lungo la guancia. -Rohan……non importa come finisco io,l’importante è che abbiamo vinto e che tu stai bene,e sappi che anche se morirò tu sei stata comunque la cosa più bella che mi sia mai capitata…………-uno spasimo fermò il suo discorso,con le sue ultime forze disse- Rohan,ti…… voglio…… bene……!!La testa del maestoso drago Rubino cadde a terra priva di vita. Si sentì morire aveva dentro di sé una rabbia e una tristezza inumana. Il drago per un cavaliere era tutto, senza di esso non si era più se stessi e in quel momento a Rohan sembrava che una parte di lui se ne fosse andata per sempre. Perché era così Rubino se n’era andato e non sarebbe più tornato. Abbandonato alla disperazione il cavaliere dai capelli biondi si lasciò svenire. *** Una sera del primo giorno d’estate nel castello dei re nella terra degli umani. Un vecchio camminava lentamente in un corridoio. Rohan aveva 86 anni,dopo la battaglia nella valle dei re,gli elfi tornarono nel loro regno e tutti i regni furono ristabiliti,a Rohan venne riconosciuto il merito e venne acclamato per tanto tempo. Nonostante la perdita del proprio drago rimase re degli uomini,anche se non riuscì a superare completamente la perdita del maestoso drago del colore del fuoco. La Nidra venne messa sotto chiave e controllata nella sede dei 9 regni,Miserere. Quelbevec andò a vivere a palazzo e finì i suoi giorni insieme al cavaliere biondo. Insomma su Shevral era tornata la pace e tutto era tranquillo. Rohan raggiunse la balconata,sorrideva alla luce del tramonto quello era un giorno speciale,un drago rosso lo aspettava. Gli sorrise montò sul suo dorso e intraprese l’ultimo suo viaggio,verso un mondo in cui lui e Rubino sarebbero stati insieme per sempre,un mondo infinito. Così in contrasto con il cielo rosso un uomo cavalcava un maestoso drago del colore del fuoco,era l’ultimo volo di un cavaliere dai capelli biondi e del suo favoloso destriero Rubino.
  
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