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Autore: Corney Shippers    08/08/2014    4 recensioni
Era estate nella bella cittadina di Peaceville, un piccolo paesino famoso per la sua calma e serenità, e molti bambini e ragazzi passavano la loro estate nell'allegro campeggio chiamato "Campo Peaceville".
Era un posto divertente dopo tutto, niente genitori che ti dicono "vai a fare amicizia", niente professori che ti rimproverano se ti distrai un secondo o se metti giù la penna perché ti è venuto un crampo alla mano, niente stress in pratica.
Solo qualche ragazzo, tra i 18 e i 20 anni, che si occupava di sorvegliarli e farli divertire.
I ragazzini adoravano stare con gli educatori e gli educatori adoravano stare con i ragazzi.
Ogni anno era sempre un divertimento per tutti andare in quel campo, ma quest’anno qualcosa avrebbe turbato fortemente quel simpatico clima sconvolgendo ogni cosa.
Genere: Horror, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Stupida porta!-
La ragazza imprecò rumorosamente mentre smanettava con la chiave cercando di aprire la porta della sua casetta. Niente.
Saranno state si e no le due di notte e, dopo aver trascorso una serata semplicemente orribile con il suo ormai ex ragazzo Nick, voleva soltanto andare a dormire.
-E apriti coso inutile! Cioè, sono già infuriata per conto mio e la pioggia non aiuta!-
Era, infatti, bagnata fradicia a causa della pioggia scrosciante, il cuore spezzato di fresco e, per la rabbia e la frustrazione, aveva appena tirato un calcio ben assestato alla porta che a differenza del suo piede non aveva fatto una piega.

-Cazzo!- inveì a denti stretti, dato che il dolore dello schianto tra il suo piede e quel legno di quercia era insopportabile.
Tentò ancora una volta, con la sua solita gentilezza, ad aprire la porta, ma la chiave si spezzò rimanendole in mano.
Sbuffò nuovamente e si diresse verso la baracca del fratello, a cui aveva dato l'altra chiave per permettergli di entrare e prendere ciò che gli serviva senza doverla sempre disturbare.
Con la sua chiave aprì la porta della baracca del blu, non essendo in vena di svegliarlo e sentire la sua voce, e cercando di non far rumore entrò. Senza neanche guardarsi intorno prese la chiave e tornò alla sua casetta che ormai avrebbe voluto bruciare.

Mentre tornava indietro il tacco della sua scarpetta nuova si incastrò nella spaccatura di uno dei tre scalini d'entrata staccandolo completamente.
La ragazza cadde in avanti, tirando un urlo di terrore, per poi ringhiare profondamente seccata. Perché quella sera la sfiga sembrava essersi abbattuta tutta su di lei?
Appena aprì la porta, senza neanche preoccuparsi di chiuderla a chiave, buttò la borsa sul letto e si diresse verso il bagno per cambiarsi.
La sua compagna di stanza Mina non era nel suo letto, probabilmente essendo ancora in giro con la sorella e i suoi amici, quindi non si preoccupò di non fare rumore, come non avrebbe fatto anche in presenza dell'"amica", del resto.
-Che sfigata- disse lei mentre si stava struccando -Passare la serata con la sorella e i suoi patetici amici perché non ne ha di suoi, perdente. Io piuttosto starei a casa anziché uscire con Corey e quei bambocci troppo cresciuti che lui chiama amici-

Finì di prepararsi e andò verso il suo letto, ma il rumore della porta che sbatteva la fece saltare dallo spavento.
-Ciao, Trina- disse una voce con fare provocatorio.
Subito con il suo solito modo di fare la ragazza rispose -Chi sei? Cosa vuoi da me?- -Oh, niente di che. Sono qui solo per fartela pagare- disse la voce uscendo dall'ombra.
La ragazza spalancò gli occhi, sia per la sorpresa che per il tono usato per quelle parole, e riconoscendo la figura disse -TU?! Cosa ci fai tu qui?- -Te l'ho già detto, Trina, sono qui per farti pagare per ogni singola cosa che hai fatto a me e a tutti gli altri- disse la figura avvicinandosi alla rosa che, per il timore, aveva iniziato ad indietreggiare fino a finire con le spalle al muro.
-E sentiamo, cosa vorresti fare?- disse lei cercando di mantenere quel tono di sfida che venne però tradito dal tremolio della voce –Oh- rise la figura -Vedrai- disse facendo un ghigno da psicopatico. La ragazza perse ogni segno di sfacciataggine e, ormai completamente terrorizzata, chiese -P-perché lo fai?- ma non ricevette risposta perché la figura si fiondò su di lei e la accoltellò alla testa e le tagliò la gola.

Un'ora dopo Mina, di ritorno dall'uscita, aprì la porta che stranamente, a differenza delle altre volte, era stata lasciata aperta.
-Che strano- pensò lei ad alta voce -Trina non lascia mai la porta aperta-
Entrò nella baracca e, appena vide il corpo della presunta amica in una pozza di sangue con la testa a penzoloni, cominciò ad urlare e chiamare aiuto, ma ormai non c'era più niente da fare.

Trina Riffin era morta.
 
 
 
Angolo Autrici:

 
Marti: Ciao a tutti!

Laney: Eccoci qui con il prologo della nostra primissima storia insieme ^-^

Che ne pensate? Dai, lo sappiamo che in qualche modo siete felici che Trina non ci sia più ;)

Comunque, come già detto e come avrete senz’altro capito, questa storia sarà un’ horror e speriamo di coinvolgervi nella storia e appassionarvi.

Presto aggiorneremo con il primo vero capitolo, ma la storia potrebbe anche richiedere un po’ di tempo per gli aggiornamenti, perché non avendo la possibilità di vederci di persona dobbiamo arrangiarci a modo nostro, quindi pazientate ;)

Speriamo di avervi incuriosito con questo primo capitolo e di vedere le vostre recensioni per farci capire che cosa ne pensate. La prima di noi che vedrà la vostra recensione vi risponderà senza esitazioni :)

Adesso andiamo, io devo aggiornare una storia e Laney… Beh, penso che anche lei abbia da fare ;)


Grazie ragazzi, è stato bello!
 
   
 
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