Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Iry_kun    11/09/2008    3 recensioni
Vedere il proprio riflesso e non riconoscersi... un groppo alla gola le soffocava il respiro. Gli occhi reclamavano libertà da catene invisibili, e una tristezza dolce li illuminava di un cheto barlume. Vorrei anche io sorridere...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rima Toya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DarkMirrow

 

La stanza era buia. Tremendamente buia.

Non in particolare per la condizione che la affliggeva, non perché era una vampira. Lei amava il buio. Il buio era accogliente. Il buio era come lei.

Il buio nascondeva i suoi tesori agli occhi di chi non voleva vedere. Lei era così.

Camminava quieta per la stanza, dimore cupa dei suoi pensieri oltre che del suo corpo. In mano i due nastrini che era solita usare per legarsi i capelli in due codine buffe.

L’aggettivo “buffo” non si confaceva però al suo viso, delicato e perlaceo.

Un fioco raggio di luna carezzò la liscia superficie di uno specchio di mogano. La cornice intarsiata era qualcosa di spettacolare per gli occhi.

Lei si avvicinò, con passo felpato, fino a raggiungere l’oggetto. Le sottili dita scivolarono sulla lastra vitrea, carezzandola fino ad arrivare al volto riflesso.

Non una ruga lo corrugava, né tantomeno l’ombra flebile di un sorriso.

Era quella lei?

Quel viso sì pacato, per quanto rispecchiasse i suoi lineamenti, per quanto seguisse i suoi contorni, non le apparteneva.

Quell’espressione di eterna insoddisfazione mista ad una tormentata noncuranza le facevano salire un nodo alla gola.

Dentro di lei un tumulto. I pensieri si sovrapponevano frenetici e gli occhi vagavano vacui nello spazio che la circondava. I capelli biondi ora sciolti, ora legati nelle buffe codine.

Le labbra immobili come quelle di un’antica statua greca.

Gli occhi, limpide polle d’acqua. Gli occhi. Luminosi anche nella notte. Brillanti e… tristi.

Nessuno notava quel minimo barlume che invece lei vedeva. Che lei sentiva fin nel profondo delle sue carni.

Nessuno percepiva le mille parole racchiuse in quei lunghi silenzi di cui era solita fregiarsi.

Nessuno… o forse uno.

Una voce pacata proveniente dall’esterno risvegliò la ragazza dal suo quieto torpore.

-         Rima!-

Si, qualcuno la chiamava. Anzi, non qualcuno… uno. Quello stesso che leggeva nel suo volto quei mille pensieri che sempre taceva. Forse l’unico che la guardava veramente quando i suoi occhi si soffermavano su di lei.

Se saprai vedere

Oltre la buia luce di un animo tormentato,

se saprai ascoltare

le mute note di una melodia sottile…

Ti prometto un sorriso…

 

Di nuovo la voce richiamò l’attenzione della giovane vampira, che agile si voltò avviandosi verso la porta.

Fine, una screziatura rossa si aprì sullo specchio immobile. Una crepa lo percorse, da cima a fondo, riducendolo all’ombra di ciò che era un tempo.

 

Questa volta,

questa sola,

voglio provare.

Donami il sorriso…

  
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