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Autore: Chemical Lady    11/09/2008    8 recensioni
La luna piena illuminava appena le lapidi di granito bianco mentre una figura scura camminava tranquilla fra di esse… Fece due o tre passi, accendendosi una sigaretta---“sei lento, puffo” disse prima di scaraventarlo contro una lapide. Frank si alzò in fretta guardandolo serio “mi hai fatto cadere la sigaretta” disse prendendo un altro paletto “e ora sono incazzatissimo…” L’altro lo guardò con aria di sfida “vediamo se stasera riesci almeno a colpirmi, puffo…” ---Una figura magra entrò nella stanza con passo silenzioso, accompagnata da un leggiero alito di vento. I capelli lunghi e neri le scendevano delicati sulla schiena in una cascata di seta. Gli occhi di ghiaccio correvano lesti per la stanza, come per imprimersi al meglio tutto ciò che la circondava---Gerard andò nel retro della bottega che una volta lui e il fratello dividevano. Ma ormai per tutti era morto, nel cimitero c’era una tomba con il suo nome sopra. C’era stato un funerale e ora doveva vivere, se poteva definirla vita, nascosto...Si stava abituando all’idea di essere un vampiro. E la cosa gli iniziava a piacere. ... non vi dico altro eccetto leggete il nuovo parto della mia mente malata! e recensite! un bacio Jess
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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The Empire of Blood….

 

 

 

Prologo.

 

La luna piena illuminava appena le lapidi di granito bianco mentre una figura scura camminava tranquilla fra di esse…

Fece due o tre passi, accendendosi una sigaretta.

Non sentiva rumori, eccetto lo scricchiolare delle foglie sotto i suoi passi.

Si appoggiò con i fianchi a una lapide, osservando tutto attorno a se, come sempre all’erta.

Lo cercava e sapeva che lo avrebbe trovato presto.

Si pentì solo di essere andato li da solo, forse Mikey era ancora in biblioteca.

Prese il cellulare in mano ma un forte odore lo colpì in pieno.

Da vivo, Arthur Johnsons era stato un balordo, e la morte non lo aveva di certo cambiato.

Puzzava di marcio allora e lo puzzava anche in quel momento.

Frank non si mosse mentre lo vedeva tornare al cimitero, in cerca di una cripta in cui dormire.

Lo stavano placcando da tre giorni, era sempre riuscito a scappare, rompendo anche un braccio a Ray, due sere prima.

Ma Frank lo aveva detto chiaro e tondo, avrebbe chiuso quella faccenda incresciosa in fretta.

Era stanco di perderci tempo.

Prese il paletto di frassino da sotto la giacca di pelle, e con un salto si mise dietro alla lapide aspettando di vederlo passare.

Quello camminò allegro, contando la mazzetta di soldi che aveva guadagnato quella sera, grazie ai suoi sporchi intrallazzi.

In effetti, si disse Frank, non era cambiato molto da quando frequentavano lo stesso liceo…

Quando fu abbastanza vicino Frank uscì brandendo il paletto e mirando alla schiena del vampiro all’altezza del cuore, ma quello girandosi in fretta lo bloccò per il polso.

“sei lento, puffo” disse prima di scaraventarlo contro una lapide.

Frank si alzò in fretta guardandolo serio “mi hai fatto cadere la sigaretta” disse prendendo un altro paletto “e ora sono incazzatissimo…”

L’altro lo guardò con aria di sfida “vediamo se stasera riesci almeno a colpirmi, puffo…”

“smettila di chiamarmi così…” disse stringendo tra le mani il paletto “hai fatto molto male a Toro… ora io ne farò a te…”

“riesco a fiutare la tua paura, Iero… sento il tuo sangue sparato nelle vene da un cuore impazzito… e adesso mi ciberò con esso…”

Frank alzò un sopracciglio “la morte ti ha reso profondo?”

“no… solo più affamato!”

Si lanciò su di lui e assieme rotolarono sul pavimento erboso finendo contro a un albero.

Frank aveva la braccia sulla testa, tenute stretta con una sola mano dal vampiro.

La differenza di forza era fin troppo evidente.

Non aveva chance…

Con una mossa inaspettata il ragazzo gli diede una testata, e mentre il vampiro si portava la mano al naso rotto il ragazzo prese il paletto, infilandoglielo nel cuore e facendolo diventare cenere.

Si alzò tossicchiando s scrollandosi di dosso tutta quella polvere.

Raccolse da terra il paletto, infilandolo sotto alla giacca e prese a camminare verso l’uscita del cimitero, del tutto ignaro della tetra figura che, appollaiata su un albero, aveva seguito tutta la scena.

 

Flavious mosse il polso con movimenti armoniosi, facendo oscillare il calice ricolmo di liquido rosso.

Osservò con aria nostalgica il fuoco che, all’interno del camino, bruciava e consumava i ciocchi di legna.

E aspettava.

Lo sapeva che Lei gli avrebbe portato presto buone notizie, lo sapeva.

Era come addormentato in un letto pieno di corde che si tendevano.

Aveva bisogno di nutrirsi ma non aveva nulla di cui cibarsi in quella stanza.

E poi gli era arrivato alle orecchie di questi ragazzi che ammazzavano i vampiri.

Subito aveva accolto la notizia con una risata, immaginandosi quel gruppo di dilettanti che venivano massacrati dalla sua gente.

Ma poi, si erano rivelati fastidiosi in più di una occasione, ma non li considerava ancora una seccatura.

Una figura magra entrò nella stanza con passo silenzioso, accompagnata da un leggiero alito di vento.

I capelli lunghi e neri le scendevano delicati sulla schiena in una cascata di seta. Gli occhi di ghiaccio correvano lesti per la stanza, come per imprimersi al meglio tutto ciò che la circondava.

Ma la cosa che lo stupì era che la ragazza era sola, non aveva portato con se quello che gli aveva chiesto.

“spero che tu abbia una valida spiegazione” le disse con la sua solita voce melodica e calma.

Lei piegò di lato il capo, facendo lampeggiare gli occhi incolori e disse “sono stata preceduta, un ragazzino ha ridotto Arthur Johnsons in polvere al vento della notte, mio signore.”

“spiegati”

“avete presente qui ragazzini di cui parlavano ieri? Bhè, iniziano ad essere una vera e propria scocciatura… perché sono bravi in quello che fanno… e molto.”

Lui annuì “perfetto. Occupati di loro, spiali e scopri più cose possibili. Poi vieni qui a riferirmi tutto, insieme discuteremo il modo più elegante di eliminarli” terminò lui.

Fece oscillare ancora il sangue rosso rubino nel bicchiere, prendendone un sorso generoso, poi rivolse un sorriso sghembo alla ragazza, che guardò il luccicare dei canini bianchi macchiati di sangue “ora vai, e torna presto. Se sarai ancora a mani vuote, non tornare affatto”

Lei fece un cenno con il capo senza scomporsi e uscì veloce dalla stanza, percorrendo il corridoio angusto.

Entrò in un salone in cui molti vampiri si erano dati appuntamento, come ogni santa sera, per discutere di faccende che solo loro potevano discutere.

“avete notato che ormai il sangue ormai non ha più lo stesso sapore di un tempo? È l’inquinamento signori miei! Tutto questo monossido di carbonio lo avvelena!” disse uno di questi, mentre si sistemava il monocolo sul occhio e teneva fra le mani un bicchiere di cristallo.

Molte donne iniziarono a parlare fra loro, creando uno spiacevole chiacchiericcio che disturbava.

Lei non era come loro, non era una aristocratica vampira generata da una nobile famiglia con i guanti di velluto.

No.

Non era come tutti quei vampiri che vivevano nel lusso e a cui lei doveva parare il culo.

Lei era stata creata e addestrata per essere usata come protezione.

Lei era solo una macchina da guerra, se così vogliamo definirla.

Molte vampire la guardarono storcendo il naso e parlottando di lei, mentre si affrettava ad attraversare il salone e a raggiungere gli altri Commissari di Morte, nell’armeria.

“Ellah ciao!” le disse con un sorriso sfavillante Ville, l’addetto alle armi “un’altra battaglia contro i licantropi o qualche altro demone puzzolente?”

Lei ricambiò il sorriso “no, stavolta passo. Devo solo fare dello spionaggio e mi chiedevo se qualcuno voleva venire con me” disse rivolta a tutti i presenti.

Lichen si alzò in piedi, mettendosi la giacca di pelle con un sorrisetto “tanto non ho molto da fare oggi… eccetto parlare con questi buzzurri…”

“ehy, coglione patentato buzzurro a chi?” disse Daniel scocciato.

La differenza tra un vampiro antico e uno da poco generato era lampante, e Daniel si vedeva che era ancora giovane e inesperto se confrontato ad altri.

Lichen invece, che i suoi cinquecento anni se li portava tutti sulle spalle (ma nessuno sul viso bello e liscio) si incamminò seguendo la ragazza.

“chi dobbiamo spiare”

“degli ammazza vampiri…”

 

Quando Frank ritornò trovò Mikey con il naso infilato in un libro che doveva avere la sua stessa età e il suo stesso peso…

“Mikes… ehy mi stai ascoltando?”

Niente.

Frank si mise a sedere sbuffando e solo allora Mikey alzò il vso su di lui “Non so ancora chi potrebbe avere ucciso le otto ragazze al campus, sono ora che mi documento e ci sono almeno venti o trenta demoni che si cibano di cuori… oppure potrebbe essere anche un umano che sta preparando un rito di qualche genere…”

Frank annuì “almeno abbiamo eliminato il problema di Arty…”

“lo hai fatto fuori?” chiese stupito sistemandosi gli occhiali sul naso.

Frank annuì “mi ha quasi morso però…”

“devi stare attendo Frankie… sei un pasticcino appetitoso!”

“che fai ci provi?”

Mikey ridacchiò “no… vorrei ma Alicia mi trasforma in un rospo se ci provo!”

“hai detto bene!”

I ragazzi alzarono gli occhi e videro una ragazzo mora e molto bella, appoggiata alla ringhiera del secondo piano.

I suoi occhi azzurri saettavano da Frank a Mikey poi alzando un libro disse “qui ci sono tutti gli incantesimi e i riti che richiedono uno o più cuori… io inizio a leggere ok?”

Mikey annuì pensieroso “e noi andiamo avanti con i demoni!”

La porta del negozio si aprì e una figura snella entrò buttando una valigia sul tavolo dove stavano lavorando Frank e Mikey.

“Gee?” chiese quest’ultimo stupito alzandosi “sei tornato!”

Dopo un lungo abbraccio Gee si rivolse a Frank con un sorriso, facendo scintillare le zanne bianche “ehy Frankie e tu non mi saluti?” chiese fingendosi ferito.

“hai già mangiato vero?” chiese l’altro abbracciandolo “è bello rivederti…”

“anche per me… ehy Aly!”

“bene, bene… è tornato Way” disse ironica appoggiando il libro sul tavolo e avvicinandosi a Gee “sai, non hai una bella cera!”

“sono morto!” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo mentre Mikey gli dava le spalle sconsolato.

Già… era morto, anche se lui non ci voleva ancora credere… se solo non fosse stato così stupido quella sera, Gee ora sarebbe ancora vivo.

“smettila” gli disse proprio il fratello appoggiandogli una mano sulla spalla “basta farti paranoie… è andata così…”

“questa cosa della lettura del pensiero è scomoda” disse il minore dei due.

Frank ridacchiò “non possiamo più fare pensieri erotici su di te!”

“allora perché tu li fai ancora?” chiese pungendo il vampiro mentre un colorito rosso si spargeva sulle guance di Frank.

“bhè… sei sexy con la giacca di pelle!”

“scusate si interrompo” disse Mikey con un sorriso “ma qui c’è scritto che un demone dei nutrirsi del cuore di otto vergini una volta ogni sette anni!! Ci siamo!”

Gee si sporse sul libro per leggere poi storse il naso “qui c’è scritto che puzza di escrementi di volpe… ora, io non so con precisione che odore si, ma non deve essere buono…”

Frank si alzò in piedi “ok allora a questo punto dove possiamo trovarlo?”

Mikey fece una espressione disgustata mentre Gee si esibiva in un sonoro “Bleah!!”

“qui dice che ama riposare…. Negli… escrementi”

“ma che bello” disse sarcastica Alicia “oh ho una idea!” aggiunse poi.

Frank la guardò “spara, MagaMagò!”

“se mi chiami ancora così ti accorcio di altri dieci centimetri! Comunque… qui vicino c’è una fattoria.. proviamo li e frughiamo nella concimaia!”

“evviva” disse senza colore Gee accendendosi una sigaretta.

“ma che fai, fumi ancora?”

“le brutte abitudini non muoiono mai Frank…”

 

Lichen fece alcune foto poi, assieme a Ellah, scesero al albero sul quale si erano appostati.

Attesero che il gruppo di amici uscissero da edificio e poi vi entrarono.

Elleh osservò per un attimo l’insegna che diceva Way’s Occult Store.

“hai visto” le disse Lichen mentre entravano guardandosi attorno “c’è un vampiro fra loro…”
Lei lo guardò scettica “sembra così giovane… ha una forza strana, è così… debole. È stato generato da poco, forse meno di un anno…”

“Un bambino insomma” disse il biondo mentre prendeva fra le mano un blocco per appunti “ehy Ell, leggi questi appunti? Otto cuori non ancora trovati… possibilità di un culto satanico, riti demoniaci o un essere che si ciba di essi… ricerca incrociata su volumi… questi stanno cercando di capire che fine hanno fatto i cuori che tu e Victor avete preso da quelle ragazze” disse sarcastico.

Ellah lo guardò sospirando “stanno davvero diventando una seccatura… da quel che abbiamo visto abbiamo a che fare con un vampiro-bamboccio, una streghetta da quattro soldi e due ragazzini… ma non penso siano di più”

“Ma se facciamo fuori questi gli altri ci penseranno due volte prima di ostacolarci, no?”

Ellah annuì “andiamo a discuterne con Flavious… penserà lui a un piano di azione…”

 

“che schifo” disse Frank guardando la montagnola di cacca di mucca “Gee, perché non ci entri dentro? Sei morto no? Basta solo che ti metti a cercare, scavi un po’ e se trovi il demone lo ammazzi e poi magari gli tagli la testa così la bruciamo”

“si, e una fettina di culo panato, no?” fece del sarcasmo il moro “io sarò anche diventato un vampiro, ma tu sei sempre il solito coglione! Vacci tu nella merda fino alle orecchie!”

“siamo nati per soffrire Gee! Quindi vai!”
”ma la smettete?” disse Alicia mettendosi in mezzo “siete pesanti!”

“effettivamente” di intromise Mikey “nel mucchio di merda non c’è nulla, se no sarebbe già uscito a ucciderci per tutto il casino che stiamo facendo.. altre idee?”

“per me è un rito” disse Alicia pensierosa.

Gerard sospirò “ok, allora torniamo al negozio e vediamo di capire quale possa essere…”

Appena arrivati al negozio trovarono la porta aperta, e il locale ridotto piuttosto male.

“cazzo!” disse Gerard guardandosi attorno.

Frank so portò una mano al viso, sospirando mentre Mikey faceva l’inventario.

“manca solo il mio blocco di appunti… dannazione era qui sul tavolo….”

“ora almeno sappiamo che, qualsiasi cosa sia, è più umano del previsto.. i demoni non sanno leggere…” disse Frank ovvio.

“che potrebbe essere quindi?” chiese Alicia.

“bhè, dei necrofagi… un vampiro o un umano…”

“necrofai?” chiese Gerard perplesso.

Mikey annuì “mentre eri in Messico abbiamo affrontato degli esseri, dei non morti che non potevano essere etichettato ne come zombie ne come vampiri. Si differenziano da tutti e due perché, al contrario dello zombie non si decompongono e hanno una mente propria, e si differenziano dai vampiri perché… bhè si nutrono di cadaveri… e come tu sai i vampiri non mangiano la carne…”

Gerard annuì “e che fanno questi esseri?”
”sono creature che dimorano nei cimiteri, cibandosi dei carne umana, viva o morta… non sono una minaccia in genere… la cosa strana di questi esseri è che non devono venir generati da loro simili… ecco… non si sa come diventano quello che sono… possono essere classificati come belve che agiscono in branco, forse paragonabili hai lupi… e sono molto più pericolosi degli zombie perché ragionano… come i vampiri… hanno una mente molto sviluppata. Per loro, chi non è un necrofago è cibo, o comunque una minaccia da evitare… ma non ce ne sono nel nostro cimitero e devono aver viaggiato molto per essere arrivati qui”

Frank lo guardò in attesa “ma è impossibile, i necrofagi non si spostano mai dal cimitero in cui si risvegliano… non è da loro… e poi non ha senso, loro mangiano la carne non collezionano cuori e di solito sono spaventati dai rumori forti: le ragazze avrebbero urlato sentendosi aggredite, e li avrebbero messi in fuga…”

“bhè potremo divederci i compiti per domani” disse Alicia strofinandosi gli occhi “ormai è tardi e Gee deve nascondersi prima che sorga il sole…”

Gerard annuì “Ok allora domani mentre tu e Mikey finite di cercare i rituali, mandiamo Ray e Bob in giro per le Casa di Protezione, e io e Frank andiamo nel cimitero in cerca di necrofagi ok?”

Gli altri annuirono, sollevati e se ne andarono finalmente a letto.

Gerard andò nel retro della bottega che una volta lui e il fratello dividevano.

Ma ormai per tutti era morto, nel cimitero c’era una tomba con il suo nome sopra.

C’era stato un funerale e ora doveva vivere, se poteva definirla vita, nascosto.

Poi il viaggio in Messico lo aveva aiutato a scoprire un po’ di tutto quel potere che aveva dentro di se.

E aveva capito che, se usato in modo adeguato, non era poi tanto male.

Si stava abituando all’idea di essere un vampiro.

E la cosa gli iniziava a piacere.

 

 

Eccomi qui… questa è la mia nuova ff!

Se vi piace allora continuerò a pubblicarla, se no la toglierò visto che ne ho abbastanza da fare! Quindi ditemi voi!!!

Tutto è nelle vostre mani!

Spero che vi piaccia, un bacione e alla prossima!

Jess  

  
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