The Empire of Blood….
Prologo.
La
luna piena illuminava appena le lapidi di granito bianco mentre una figura
scura camminava tranquilla fra di esse…
Fece
due o tre passi, accendendosi una sigaretta.
Non
sentiva rumori, eccetto lo scricchiolare delle foglie sotto i suoi passi.
Si
appoggiò con i fianchi a una lapide, osservando tutto attorno a se, come sempre
all’erta.
Lo
cercava e sapeva che lo avrebbe trovato presto.
Si
pentì solo di essere andato li da solo, forse Mikey era ancora in biblioteca.
Prese
il cellulare in mano ma un forte odore lo colpì in pieno.
Da
vivo, Arthur Johnsons era stato un balordo, e la morte non lo aveva di certo
cambiato.
Puzzava
di marcio allora e lo puzzava anche in quel momento.
Frank
non si mosse mentre lo vedeva tornare al cimitero, in cerca di una cripta in
cui dormire.
Lo
stavano placcando da tre giorni, era sempre riuscito a scappare, rompendo anche
un braccio a Ray, due sere prima.
Ma
Frank lo aveva detto chiaro e tondo, avrebbe chiuso quella faccenda incresciosa
in fretta.
Era
stanco di perderci tempo.
Prese
il paletto di frassino da sotto la giacca di pelle, e con un salto si mise
dietro alla lapide aspettando di vederlo passare.
Quello
camminò allegro, contando la mazzetta di soldi che aveva guadagnato quella
sera, grazie ai suoi sporchi intrallazzi.
In
effetti, si disse Frank, non era cambiato molto da quando frequentavano lo
stesso liceo…
Quando
fu abbastanza vicino Frank uscì brandendo il paletto e mirando alla schiena del
vampiro all’altezza del cuore, ma quello girandosi in fretta lo bloccò per il
polso.
“sei
lento, puffo” disse prima di scaraventarlo contro una lapide.
Frank
si alzò in fretta guardandolo serio “mi hai fatto cadere la sigaretta” disse
prendendo un altro paletto “e ora sono incazzatissimo…”
L’altro
lo guardò con aria di sfida “vediamo se stasera riesci almeno a colpirmi,
puffo…”
“smettila
di chiamarmi così…” disse stringendo tra le mani il paletto “hai fatto molto
male a Toro… ora io ne farò a te…”
“riesco
a fiutare la tua paura, Iero… sento il tuo sangue sparato nelle vene da un
cuore impazzito… e adesso mi ciberò con esso…”
Frank
alzò un sopracciglio “la morte ti ha reso profondo?”
“no…
solo più affamato!”
Si
lanciò su di lui e assieme rotolarono sul pavimento erboso finendo contro a un
albero.
Frank
aveva la braccia sulla testa, tenute stretta con una sola mano dal vampiro.
La
differenza di forza era fin troppo evidente.
Non
aveva chance…
Con
una mossa inaspettata il ragazzo gli diede una testata, e mentre il vampiro si
portava la mano al naso rotto il ragazzo prese il paletto, infilandoglielo nel
cuore e facendolo diventare cenere.
Si
alzò tossicchiando s scrollandosi di dosso tutta quella polvere.
Raccolse
da terra il paletto, infilandolo sotto alla giacca e prese a camminare verso
l’uscita del cimitero, del tutto ignaro della tetra figura che, appollaiata su
un albero, aveva seguito tutta la scena.
Flavious
mosse il polso con movimenti armoniosi, facendo oscillare il calice ricolmo di
liquido rosso.
Osservò
con aria nostalgica il fuoco che, all’interno del camino, bruciava e consumava
i ciocchi di legna.
E
aspettava.
Lo
sapeva che Lei gli avrebbe portato
presto buone notizie, lo sapeva.
Era
come addormentato in un letto pieno di corde che si tendevano.
Aveva
bisogno di nutrirsi ma non aveva nulla di cui cibarsi in quella stanza.
E
poi gli era arrivato alle orecchie di questi ragazzi che ammazzavano i vampiri.
Subito
aveva accolto la notizia con una risata, immaginandosi quel gruppo di
dilettanti che venivano massacrati dalla sua gente.
Ma
poi, si erano rivelati fastidiosi in più di una occasione, ma non li
considerava ancora una seccatura.
Una
figura magra entrò nella stanza con passo silenzioso, accompagnata da un
leggiero alito di vento.
I
capelli lunghi e neri le scendevano delicati sulla schiena in una cascata di
seta. Gli occhi di ghiaccio correvano lesti per la stanza, come per imprimersi
al meglio tutto ciò che la circondava.
Ma
la cosa che lo stupì era che la ragazza era sola, non aveva portato con se
quello che gli aveva chiesto.
“spero
che tu abbia una valida spiegazione” le disse con la sua solita voce melodica e
calma.
Lei
piegò di lato il capo, facendo lampeggiare gli occhi incolori e disse “sono
stata preceduta, un ragazzino ha ridotto Arthur Johnsons in polvere al vento
della notte, mio signore.”
“spiegati”
“avete
presente qui ragazzini di cui parlavano ieri? Bhè, iniziano ad essere una vera
e propria scocciatura… perché sono bravi in quello che fanno… e molto.”
Lui
annuì “perfetto. Occupati di loro, spiali e scopri più cose possibili. Poi
vieni qui a riferirmi tutto, insieme discuteremo il modo più elegante di
eliminarli” terminò lui.
Fece
oscillare ancora il sangue rosso rubino nel bicchiere, prendendone un sorso
generoso, poi rivolse un sorriso sghembo alla ragazza, che guardò il luccicare
dei canini bianchi macchiati di sangue “ora vai, e torna presto. Se sarai
ancora a mani vuote, non tornare affatto”
Lei
fece un cenno con il capo senza scomporsi e uscì veloce dalla stanza,
percorrendo il corridoio angusto.
Entrò
in un salone in cui molti vampiri si erano dati appuntamento, come ogni santa
sera, per discutere di faccende che solo loro potevano discutere.
“avete
notato che ormai il sangue ormai non ha più lo stesso sapore di un tempo? È
l’inquinamento signori miei! Tutto questo monossido di carbonio lo avvelena!”
disse uno di questi, mentre si sistemava il monocolo sul occhio e teneva fra le
mani un bicchiere di cristallo.
Molte
donne iniziarono a parlare fra loro, creando uno spiacevole chiacchiericcio che
disturbava.
Lei
non era come loro, non era una aristocratica vampira generata da una nobile
famiglia con i guanti di velluto.
No.
Non
era come tutti quei vampiri che vivevano nel lusso e a cui lei doveva parare il
culo.
Lei
era stata creata e addestrata per essere usata come protezione.
Lei
era solo una macchina da guerra, se così vogliamo definirla.
Molte
vampire la guardarono storcendo il naso e parlottando di lei, mentre si
affrettava ad attraversare il salone e a raggiungere gli altri Commissari di
Morte, nell’armeria.
“Ellah
ciao!” le disse con un sorriso sfavillante Ville, l’addetto alle armi “un’altra
battaglia contro i licantropi o qualche altro demone puzzolente?”
Lei
ricambiò il sorriso “no, stavolta passo. Devo solo fare dello spionaggio e mi
chiedevo se qualcuno voleva venire con me” disse rivolta a tutti i presenti.
Lichen
si alzò in piedi, mettendosi la giacca di pelle con un sorrisetto “tanto non ho
molto da fare oggi… eccetto parlare con questi buzzurri…”
“ehy,
coglione patentato buzzurro a chi?” disse Daniel scocciato.
La
differenza tra un vampiro antico e uno da poco generato era lampante, e Daniel
si vedeva che era ancora giovane e inesperto se confrontato ad altri.
Lichen
invece, che i suoi cinquecento anni se li portava tutti sulle spalle (ma
nessuno sul viso bello e liscio) si incamminò seguendo la ragazza.
“chi
dobbiamo spiare”
“degli
ammazza vampiri…”
Quando
Frank ritornò trovò Mikey con il naso infilato in un libro che doveva avere la
sua stessa età e il suo stesso peso…
“Mikes…
ehy mi stai ascoltando?”
Niente.
Frank
si mise a sedere sbuffando e solo allora Mikey alzò il vso su di lui “Non so
ancora chi potrebbe avere ucciso le otto ragazze al campus, sono ora che mi
documento e ci sono almeno venti o trenta demoni che si cibano di cuori… oppure
potrebbe essere anche un umano che sta preparando un rito di qualche genere…”
Frank
annuì “almeno abbiamo eliminato il problema di Arty…”
“lo
hai fatto fuori?” chiese stupito sistemandosi gli occhiali sul naso.
Frank
annuì “mi ha quasi morso però…”
“devi
stare attendo Frankie… sei un pasticcino appetitoso!”
“che
fai ci provi?”
Mikey
ridacchiò “no… vorrei ma Alicia mi trasforma in un rospo se ci provo!”
“hai
detto bene!”
I
ragazzi alzarono gli occhi e videro una ragazzo mora e molto bella, appoggiata
alla ringhiera del secondo piano.
I
suoi occhi azzurri saettavano da Frank a Mikey poi alzando un libro disse “qui
ci sono tutti gli incantesimi e i riti che richiedono uno o più cuori… io
inizio a leggere ok?”
Mikey
annuì pensieroso “e noi andiamo avanti con i demoni!”
La
porta del negozio si aprì e una figura snella entrò buttando una valigia sul
tavolo dove stavano lavorando Frank e Mikey.
“Gee?”
chiese quest’ultimo stupito alzandosi “sei tornato!”
Dopo
un lungo abbraccio Gee si rivolse a Frank con un sorriso, facendo scintillare
le zanne bianche “ehy Frankie e tu non mi saluti?” chiese fingendosi ferito.
“hai
già mangiato vero?” chiese l’altro abbracciandolo “è bello rivederti…”
“anche
per me… ehy Aly!”
“bene,
bene… è tornato Way” disse ironica appoggiando il libro sul tavolo e
avvicinandosi a Gee “sai, non hai una bella cera!”
“sono
morto!” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo mentre Mikey gli dava
le spalle sconsolato.
Già…
era morto, anche se lui non ci voleva ancora credere… se solo non fosse stato
così stupido quella sera, Gee ora sarebbe ancora vivo.
“smettila”
gli disse proprio il fratello appoggiandogli una mano sulla spalla “basta farti
paranoie… è andata così…”
“questa
cosa della lettura del pensiero è scomoda” disse il minore dei due.
Frank
ridacchiò “non possiamo più fare pensieri erotici su di te!”
“allora
perché tu li fai ancora?” chiese pungendo il vampiro mentre un colorito rosso
si spargeva sulle guance di Frank.
“bhè…
sei sexy con la giacca di pelle!”
“scusate
si interrompo” disse Mikey con un sorriso “ma qui c’è scritto che un demone dei
nutrirsi del cuore di otto vergini una volta ogni sette anni!! Ci siamo!”
Gee
si sporse sul libro per leggere poi storse il naso “qui c’è scritto che puzza
di escrementi di volpe… ora, io non so con precisione che odore si, ma non deve
essere buono…”
Frank
si alzò in piedi “ok allora a questo punto dove possiamo trovarlo?”
Mikey
fece una espressione disgustata mentre Gee si esibiva in un sonoro “Bleah!!”
“qui
dice che ama riposare…. Negli… escrementi”
“ma
che bello” disse sarcastica Alicia “oh ho una idea!” aggiunse poi.
Frank
la guardò “spara, MagaMagò!”
“se
mi chiami ancora così ti accorcio di altri dieci centimetri! Comunque… qui
vicino c’è una fattoria.. proviamo li e frughiamo nella concimaia!”
“evviva”
disse senza colore Gee accendendosi una sigaretta.
“ma
che fai, fumi ancora?”
“le
brutte abitudini non muoiono mai Frank…”
Lichen
fece alcune foto poi, assieme a Ellah, scesero al albero sul quale si erano
appostati.
Attesero
che il gruppo di amici uscissero da edificio e poi vi entrarono.
Elleh
osservò per un attimo l’insegna che diceva Way’s Occult Store.
“hai
visto” le disse Lichen mentre entravano guardandosi attorno “c’è un vampiro fra
loro…”
Lei lo guardò scettica “sembra così giovane… ha una forza strana, è così…
debole. È stato generato da poco, forse meno di un anno…”
“Un
bambino insomma” disse il biondo mentre prendeva fra le mano un blocco per
appunti “ehy Ell, leggi questi appunti? Otto cuori non ancora trovati…
possibilità di un culto satanico, riti demoniaci o un essere che si ciba di
essi… ricerca incrociata su volumi… questi stanno cercando di capire che
fine hanno fatto i cuori che tu e Victor avete preso da quelle ragazze” disse
sarcastico.
Ellah
lo guardò sospirando “stanno davvero diventando una seccatura… da quel che
abbiamo visto abbiamo a che fare con un vampiro-bamboccio, una streghetta da
quattro soldi e due ragazzini… ma non penso siano di più”
“Ma
se facciamo fuori questi gli altri ci penseranno due volte prima di
ostacolarci, no?”
Ellah
annuì “andiamo a discuterne con Flavious… penserà lui a un piano di azione…”
“che
schifo” disse Frank guardando la montagnola di cacca di mucca “Gee, perché non
ci entri dentro? Sei morto no? Basta solo che ti metti a cercare, scavi un po’
e se trovi il demone lo ammazzi e poi magari gli tagli la testa così la
bruciamo”
“si,
e una fettina di culo panato, no?” fece del sarcasmo il moro “io sarò anche
diventato un vampiro, ma tu sei sempre il solito coglione! Vacci tu nella merda
fino alle orecchie!”
“siamo
nati per soffrire Gee! Quindi vai!”
”ma la smettete?” disse Alicia mettendosi in mezzo “siete pesanti!”
“effettivamente”
di intromise Mikey “nel mucchio di merda non c’è nulla, se no sarebbe già
uscito a ucciderci per tutto il casino che stiamo facendo.. altre idee?”
“per
me è un rito” disse Alicia pensierosa.
Gerard
sospirò “ok, allora torniamo al negozio e vediamo di capire quale possa
essere…”
Appena
arrivati al negozio trovarono la porta aperta, e il locale ridotto piuttosto
male.
“cazzo!”
disse Gerard guardandosi attorno.
Frank
so portò una mano al viso, sospirando mentre Mikey faceva l’inventario.
“manca
solo il mio blocco di appunti… dannazione era qui sul tavolo….”
“ora
almeno sappiamo che, qualsiasi cosa sia, è più umano del previsto.. i demoni
non sanno leggere…” disse Frank ovvio.
“che
potrebbe essere quindi?” chiese Alicia.
“bhè,
dei necrofagi… un vampiro o un umano…”
“necrofai?”
chiese Gerard perplesso.
Mikey
annuì “mentre eri in Messico abbiamo affrontato degli esseri, dei non morti che
non potevano essere etichettato ne come zombie ne come vampiri. Si
differenziano da tutti e due perché, al contrario dello zombie non si
decompongono e hanno una mente propria, e si differenziano dai vampiri perché…
bhè si nutrono di cadaveri… e come tu sai i vampiri non mangiano la carne…”
Gerard
annuì “e che fanno questi esseri?”
”sono creature che dimorano nei cimiteri, cibandosi dei carne umana, viva o
morta… non sono una minaccia in genere… la cosa strana di questi esseri è che
non devono venir generati da loro simili… ecco… non si sa come diventano
quello che sono… possono essere classificati come belve che agiscono in branco,
forse paragonabili hai lupi… e sono molto più pericolosi degli zombie perché
ragionano… come i vampiri… hanno una mente molto sviluppata. Per loro, chi non
è un necrofago è cibo, o comunque una minaccia da evitare… ma non ce ne sono
nel nostro cimitero e devono aver viaggiato molto per essere arrivati qui”
Frank lo guardò in attesa “ma è impossibile, i necrofagi non si spostano mai dal cimitero in cui si risvegliano… non è da loro… e poi non ha senso, loro mangiano la carne non collezionano cuori e di solito sono spaventati dai rumori forti: le ragazze avrebbero urlato sentendosi aggredite, e li avrebbero messi in fuga…”
“bhè
potremo divederci i compiti per domani” disse Alicia strofinandosi gli occhi
“ormai è tardi e Gee deve nascondersi prima che sorga il sole…”
Gerard
annuì “Ok allora domani mentre tu e Mikey finite di cercare i rituali, mandiamo
Ray e Bob in giro per le Casa di Protezione, e io e Frank andiamo nel cimitero
in cerca di necrofagi ok?”
Gli
altri annuirono, sollevati e se ne andarono finalmente a letto.
Gerard
andò nel retro della bottega che una volta lui e il fratello dividevano.
Ma
ormai per tutti era morto, nel cimitero c’era una tomba con il suo nome sopra.
C’era
stato un funerale e ora doveva vivere, se poteva definirla vita, nascosto.
Poi
il viaggio in Messico lo aveva aiutato a scoprire un po’ di tutto quel potere
che aveva dentro di se.
E
aveva capito che, se usato in modo adeguato, non era poi tanto male.
Si
stava abituando all’idea di essere un vampiro.
E la cosa gli iniziava a piacere.
Eccomi qui… questa è la mia nuova ff!
Se vi piace allora continuerò a pubblicarla, se no la
toglierò visto che ne ho abbastanza da fare! Quindi ditemi voi!!!
Tutto è nelle vostre mani!
Spero che vi piaccia, un bacione e alla prossima!
Jess