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Autore: aki_penn    12/09/2008    1 recensioni
“Striped Lobster?Aragosta rigata? Ma che razza di nome e’ per un campeggio?” *** La scuola è finalmente finita, e cosa c'è di meglio di una vacanza per rilassarsi? E perchè no un campeggio? Sforunata vita da camping tra dee in pigiama e paillettes, cugini greci ossigenati(ma anche mori, verdi blu rossi,dipende dai giorni),motorini truccati,bagnini truccati, cani,cagnolini,cavalli e cavalieri, canadesi(in tutti i sensi),amori vecchi e nuovi,sempre e comunque non corrisposti,zanzare e zampironi,ninfomani onnipresenti, monsoni tropicali un po’ fuori rotta,scarpe rosse ,sfighe nere,deejay cinquantenni che credono di avere ancora diciotto anni,infusi di sedano a go go e una tenda a pois sovrappopolata. Sono il palcoscenico di un’ultima vera estate da minorenne, anche se poi non si cresce mai del tutto... *** “Sarà...ma a me questo posto non convince del tutto...e poi perché abbiamo una tenda a pois? Con le righe dell’aragosta ci fa a pugni...”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi con l’ottavo capitolo di SL. Siamo quasi giunti alla fine, al massimo dovrebbero mancare due capitoli per finire questa buffonata.^__^

Comunque voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto e in particolare Black_Moody che ha commentato( per Claudia non ti so dire, in effetti mi sembra che se ne stia tenendo un po’ troppo fuori, e’ un personaggio decisamente troppo poco sfruttato. )

Infine mi scuso per i lunghissimi tempi di aggiornamento, per la blasfemia e anche perché mi sembra che questo non sia proprio uno dei capitoli più riusciti, un po’ per mancanza di ispirazione, un po’ per le mie liti con la tastiera, e un po’ perché mi sembra che SL non ne valga più la pena come una volta(diciamo che all’inizio volevo più bene ai personaggi, insomma ci siamo capiti…)

Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui.   

 

 

Capitolo ottavo: Il Trio blasfemo, la Guerra santa e il Diluvio universale.

(Il Giorno dei cani)

 

 

 

E’ l’alba, ma il gallo storto non si degna di cantare. Una figura si spinge nel campo, indisturbata. 

Avanza strisciando le scarpe gialle nella sabbia del vialetto, deambulando con la sua andata sbilenca, gli occhiali enormi posizionati sul naso a punta, e il foulard veneziano al vento come a fargli la coda, il cappellino da donna sulle ventitre della stessa fantasia del fazzoletto che porta al collo come un avvertimento,non può essere confuso con altri. Procede deciso, barcollando un po’ con il modo che lo contraddistingue, mentre il sole si specchia nei suoi occhiali.

Dov’e’ il suo bagaglio? Chissà. Dimenticato in stazione? O addirittura a casa.

E invece no . Lo ha dimenticato al bar. L’incartapecorito urla ,strepita , le vene del suo collo rugoso si gonfiano, rischia un infarto, un ictus, un’embolia, niente, LUI non si gira, continua deciso sulla sua strada.

L’incartapecorito tenta l’impossibile cercando di trascinare l’enorme valigia lungo il vialetto, suda, strepita, bestemmia e una vena ingrossatasi a dismisura sulla sua tempia non lascia presagire nulla di buono. Non può assolutamente permettere che si dimentichino bagagli sotto il bar, o che non si paghi la tariffa per i visitatori giornalieri, e lo impedirà a tutti i costi.

Nella valigia si può trovare di tutto, piatti,padelle, fili, sfere di cristallo , cibo per gatti,biglietti usati del tram, mattoncini del lego, una bistecca di plastica,cannucce, un paio di sgabelli, un servizio da the cinese, delle racchette da neve eccetera …    

 Insomma tutto fuorché ciò che potrebbe servire in un campeggio. Ma lui non pare scoraggiato, e ignora l’incartapecorito che rantolando nella sabbia rischia l’infarto, un paio di bagnini muscolosi intervengono aiutando il malcapitato. Come abbia fatto a portare quel macigno fino al campo senza sforzo e’ uno dei dilemmi più inesplicabili.

Si ferma finalmente davanti a una canadese a pois. La nostra canadese a pois, come chiamata da una forza sovrannaturale Dea esce dalla tenda e lo guarda, prima di scandire con immensa dolcezza il suo nome.

“Dio”. Dio. Credo che in questo nome ci siano alcune risposte a molte domande. E così anche Andrea Dioniso ha fatto il suo arrivo clamoroso allo Striped Lobster, l’incartapecorito da un ultimo rantolo prima di avere un collasso proprio dietro la schiena di Dio. Lui ignora l’accaduto, non accorgendosi di nulla, e guarda Dea.

 Si sorridono e poi si abbracciano.

Bene , a questo punto credo che questo soggetto sia degno di una presentazione più dettagliata : Andrea Dioniso, l’ho già detto, e’ detto Dio. Migliore amico di Dea, intoccabile e assolutamente mistico. L’unica persona alla quale Dea racconti veramente tutto della sua vita alla ricerca dell’amore (di un dj). La migliore amica di Dea non e’ stata giudicata all’altezza in quanto poco arguta, questa donna e’ la Santa.

Vorrei far notare la blasfemia di questo trio,Dea, Dio e la Santa.

Ma di tutti questi movimenti anticristiani me ne frega ben poco dopo gli avvenimenti dell’altra sera. Dea non era l’unica a essere sconvolta. Simone stava amoreggiando con quella baldracca della Rinaldi. E potrei dire che e’ rimasta con lui tutta la notte a giudicare dal fatto che il Greco gira nel campeggio con un asciugamano attorno alla vita senza l’onnipresente compagnia della fidanzata.

Ma il peggio non e’ questo. Il peggio e’ il fatto che ora non sono mortificata solo da Simone, ma anche da Panino, che mi mortificava già prima che arrivasse questo maledetto bagnino dongiovanni.

Claudia che ha fiutato il pericolo per anestetizzare al più presto la ferita ha ricominciato a ricordarmi quanto lei pensi che Panino sia un cesso. E nel dubbio dice che Simone e’ un’idiota, non si sa mai e’ meglio andarci pesanti con gli insulti.

Lella si alza con un assurdo cerchio alla testa, e guarda una bacinella che le abbiamo posizionato accanto al suo sacco a pelo per precauzione.

“Cosa ci fa questa bacinella accanto al mio sacco a pelo?”. Noi la guardiamo e abbassiamo la testa.

Lei sospira, e’ umiliante scoprire di essere stati pessimi la sera prima. “Stavo davvero così male?” uggiola.

Gli occhi miei e di Claudia vanno al cielo. “ Non so se voglio raccontarti cosa e’ successo ieri sera!”.

Lella fa una faccia strana, poi mestamente dice “ Ho paura di ricordarmi qualche cosa…”.

Le mie tristezze sentimentali vengono distratte poco dopo da Lella che dice pubblicamente al povero Cavaliere che non le sembra carino di essere stata sfruttata solo perché ubriaca , e lui tutto timido ribatte a bassa voce che non e’ vero perché lui ci pensava, a volerla baciare, già da prima che lei si ubriacasse, cosa che non ha molto senso se ci si pensa.

La cosa più brutta probabilmente e’ Matteo che dalle spalle di Lella da vita a un sacco di manovre erotiche per prendere in giro l’amico. Che immagine triste…

Dea e’ tornata ed e’ tutta sorridente, quel ragazzo, Dio intendo non Matteo, e’ davvero un toccasana per chiunque si senta triste, chissà perché. Io però non mi sono mai azzardata a mettermi nelle sue mani.

Tutta allegra alza il braccio urlando “Qualcuno ha un accendino?” . Una ventina di ragazzi dai dodici ai quarant’anni spuntano dal nulla offrendole un accendino, ovviamente il suo e’ stato requisito e non ancora ridato alla legittima proprietaria, le precauzioni non sono mai troppe.

E’ inutile sottolineare quanto io ci sia rimasta male nel vedere che, al mio chiedere una gomma da masticare vengo bellamente ignorata da tutta la fauna del campeggio.

Non so come, mi ritrovo in spiaggia, triste, sto pensando a Panino, ma anche a Simone che sta facendo lo scemo con la Rinaldi sulla battigia. Non c’e’ altro da fare che sdraiarsi al sole a pancia in giù e cercare di dormire, mi tolgo il reggiseno , così almeno non mi verrà il segno del costume sulla schiena.

L’ultima cosa che sento e’ il Cavaliere che da consigli sbagliati a un bagnino che vuole conquistare Lella.

“Dille che sei un amante della caccia”

“Ma sei sicuro? Mi sembra strano”

“Vai tranquillo! Dice che la caccia e’ molto virile”

“Sarà…adesso provo”

Prima di addormentarmi mi viene da ridere, c’e’ gente che se la passa peggio di me.

***

Quando mi sveglio nuovamente sono sudata fradicia , cerco di aprire gli occhi , ma la luce e’ fortissima, deve essere mezzogiorno. Da lontano sento degli urli sovrumani “MALEDETTO ASSASSINO!”, strizzo un po’ gli occhi e sulla battigia distinguo Lella  che picchia con una ciabatta un biondino, che cerca di scapparle.

Il Cavaliere ridacchia tutto contento, Dio sembra stia confessando la signora Randelli che ha l’ombrellone accanto al nostro e piange disperata tra le braccia dell’improvvisato psicologo.       

A un tratto c’e’ un fruscio, un sacco di peli e un’abbaiata , una folata di sabbia buttatami addosso e un cagnolone dal pelo lungo e grigio che sparisce dietro una cunetta, e il mio reggiseno e’ sparito, il mio reggiseno e’ sparito. Di scatto mi alzo in piedi tenendomi le mani sul seno e mi metto a correre dietro al ladro peloso urlando come un ossesso.

Fermati ladro!  Maledetto pervertito! Restituiscimi il reggiseno!”, inutile dire che tutta la spiaggia si volta a guardarmi, mentre urlo in topless con al seguito uno stuolo di soggetti bizzarri, un tizio arancione , uno con degli occhiali da sole leopardati , una ragazza bellissima in bikini e tacchi e infine un tipo con il cappello da donna.

Il cane si ferma scodinzolando davanti a una coppia di ragazzi stesi a prendere il sole, per poco nel frenare nella sabbia non volo oltre il cane e atterrando sopra al ragazzo col costume verde Irlanda, che prende comodamente il sole. 

Lo guardo e mi sento come se mi avessero rovesciato sul petto una pentola di minestrone di verdura. Ho la tachicardia, mi scende la pressione e…e… e’ Panino.

Mi guarda e si abbassa li occhiali a goccia per vedermi meglio.

“Dafne!” esclama infine re inforcando gli occhiali “Da quando ti dai al topless?”, non e’ sarcastico, e’ davvero convinto che io vada in giro senza reggiseno per scelta personale, e non del suo peloso amico, tutto il mio seguito si e’ fermato immobile, sembrano statue di sabbia.

“Non faccio topless, il tuo cane mi ha rubato il bikini!” esclamo io un po’ piccata. Solo allora Panino si accorge che il suo cane ha in bocca un regalino.

“Ehi!Wilson! ridai il reggiseno a Dafne!” dice strappandogli il mio costume dalla bocca. Meraviglioso, sarà pieno di bava di cane.

Ma paradossalmente la bava di Wilson mi interessa molto meno dell’esemplare femminile placidamente disteso accanto a Panino, che mi guarda con fare fastidiosamente ridanciano.

Panino mi allunga il costume che gli strappo di mano poco gentilmente cercando di coprire le mie nudità al meglio.

“Come mai anche tu qui? Sei al campeggio?”domando cercando di distogliere l’attenzione di tutti dalla mia persona.

“Oh, no io e la mia ragazza siamo qui solo per goderci la domenica, io adesso sto lavorando in azienda da mio padre, tanto per ingraziarmelo, sarà dura dovergli dire che mi hanno bocciato” mi spiega.

“Ah” esclama poi come si fosse accorto solo in quel momento di aver vicino una ragazza “Lei e’ Ambra, la mia ragazza” . Ambra, e quindi e’ questa la cugina della Rinaldi.

Ha una pettinatura che assomiglia un po’ a quella di Amy Winehouse, oppure a Platinette, a voi la scelta, macigni di mascara sugli occhi, appariscente fino all’inverosimile, ma e’ bella, cavolo se e’ bella, una di quelle persone con cui non vorrei mai competere. E infatti non ci posso competere, ha la mano morta e fredda e un sorrisetto di scherno, come se sapesse come mi sento ora a vederla con Panino. Sorrido, sorriso falsissimo e mi concedo seguita dal mio baldanzoso corteo, in lontananza sento Panino che rimprovera Wilson “Cattivo cane! Non si ruba il bikini  alle ragazze!” .

Quella adorabile voce rauca, sento li occhi allagati, ma per fortuna quei due laghi che ho al posto degli occhi non straripano, e torno all’ombrellone con la dignità ancora intatta, trovando ad accogliermi una Claudia che dorme accoccolata al sole che svegliata e informata dell’accaduto incomincia subito a ricordarmi come Panino sia un cesso.

Non la ascolto, la sua voce mi sembra provenire dal fondo di un pozzo.

Sono l’eterna seconda, se la vogliamo mettere così, di me c’e’ sempre qualche cosa di migliore, che sia la Rinaldi o qualche avvenente familiare.

L’unica cosa che attenta alla mia trance più tardi e’ la lite tra Simone e Matteo, e con mio enorme rammarico il soggetto tanto ambito e’ la Rinaldi.

“Non capisco come Santa possa stare con te!” grida fuori di sé Matteo all’indirizzo dell’animatore.

“Pare che Matteo si sia accorto solo ora che la Santa se la fa col bagnino” mi sussurra all’orecchio il cavaliere civettuolo mentre se ne sta sotto il nostro albero a bere un infuso di sedano e finocchio(che serve ad aiutare la digestione,  Lella docet).

“Ma la Santa non era la mia ragazza?” e’ il commento laconico e svogliato del Greco che come tutti sorseggia un infuso.

MI MERAVIGLIO CHE SIA STATA CON TE! FIGLIO DI UN CANE!” .

Io e il Cavaliere ci irrigidiamo, sappiamo tutti cosa significa, e sappiamo benissimo cosa significa in particolare per Matteo, dato che suo padre e’ scappato con una Brasiliana prima che lui nascesse, lo guardiamo montare di rabbia, non e’ più arancione e’ bordeaux!!

“Dio , fermalo!!!” urla il Cavaliere all’indirizzo di Dio appunto, ma non di quello divino, lo psicologo malriuscito, il tutto però pare più una bestemmia che altro. Dio non ha capito nulla ma nel  dubbio si lancia a fermare il furioso meccanico arancione, mentre questo vomita insulti minacce e imprecazioni. Io prendo al volo la tazza di infuso che il Cavaliere nella foga ha rischiato di scaraventare per terra, e inevitabilmente mi faccio una doccia all’aroma di finocchio.

Sospiro, se questa non e’ una giornata da dimenticare non so cosa possa essere.

La sinora Randelli rimasta immobile a guardare la scena impressionata  brucia il tacchino sul girarrosto.

Dio e il Cavaliere portano Matteo a sbollire nella pineta. Non li vedo per tutto il pomeriggio, se non si conta qualche fugace apparizione di Dio passato per confessare qualche vecchietto in crisi mistica.

Ho il tempo di piangere tutte le mie lacrime accoccolata nella canadese a pois di Claudia. Quando finalmente riemergo e’ ormai ora di cena, li ospiti del campeggio sono i tutti vestiti bene o stanno uscendo in quel momento dalla doccia, l’aria e’ frizzante e c’e’ un fortissimo odore di crema doposole nell’aria.

Mi volto per vedere che e’ merito di Claudia che si e’ addormenta al sole e si e’ bruciata, le sorrido un po’ mestamente, mentre lei mi risponde un po’ addolorata premurandosi però di non dire la tipica frase sua consuetudine per non dovermi ricordare che esiste un ragazzo che si chiama Panino.

Non credo di essere molto presentabile, avrò li occhi gonfi e rossi,ma non me ne importa molto in questo momento.  

Claudia rossa come un’aragosta si congeda dicendo che non vuole lasciare Lella sola col Cavaliere per troppo tempo, le do ragione e dico che la raggiungerò tra poco. Ma non sono sicura che lo farò, anche se non piango più sono un po’ depressa.

Una figura avanza nel buio sempre più pesto del campeggio, e’ arancione, e’ Matteo. Mi sorride e si avvicina alla staccionata a cui sono appollaiata. Ha il labbro spaccato ma e’ sorridente.

“Gli o spaccato la faccia a quello stronzo!” annuncia vittorioso.

“E quello?” dico io guastafeste allungando il dito verso la ferita.

Ma non lo smonto, e’ ancora più felice “O, questa, non e’ nulla rispetto a come e’ ridotto lui”. Sospiro.

“Avete trasformato questa rivalità per la Santa in una vera guerra santa” dico, credo di non aver mai fatto battuta più brutta. Ma lui non pare accorgersene.

“Andiamo a mangiare Dafne?” mi fa prendendomi a braccetto. “Perché no?” e andiamo.

Poco dopo comincia a piovere a dirotto.  Fortuna che siamo i tutti sotto il portico del bar.

“Un tifone” azzarda qualcuno.

“Il diluvio universale” lo corregge Dio.

Dobbiamo piantarla con tutta questa blasfemia, stiamo decisamente esagerando. 

 

 

Baci♥♥Aki_Penn

Al prossimo capitolo

   
 
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