Eccomi con l’ottavo capitolo di
SL. Siamo quasi giunti alla fine, al massimo dovrebbero mancare due capitoli
per finire questa buffonata.^__^
Comunque voglio ringraziare tutti quelli
che hanno letto e in particolare Black_Moody che ha
commentato( per Claudia non ti so dire, in effetti mi
sembra che se ne stia tenendo un po’ troppo fuori, e’ un personaggio
decisamente troppo poco sfruttato. )
Infine mi scuso per i lunghissimi tempi
di aggiornamento, per la blasfemia e anche perché mi sembra che questo
non sia proprio uno dei capitoli più riusciti, un po’ per mancanza
di ispirazione, un po’ per le mie liti con la tastiera, e un po’
perché mi sembra che SL non ne valga più la pena come una volta(diciamo che all’inizio volevo più bene ai
personaggi, insomma ci siamo capiti…)
Grazie a tutti quelli che sono arrivati
a leggere fin qui.
Capitolo ottavo: Il Trio blasfemo,
(Il Giorno dei cani)
E’
l’alba, ma il gallo storto non si degna di cantare. Una figura si spinge nel
campo, indisturbata.
Avanza
strisciando le scarpe gialle nella sabbia del vialetto, deambulando con la sua
andata sbilenca, gli occhiali enormi posizionati sul naso a punta, e il foulard
veneziano al vento come a fargli la coda, il cappellino da donna sulle ventitre
della stessa fantasia del fazzoletto che porta al collo come un avvertimento,non può essere confuso con altri. Procede deciso,
barcollando un po’ con il modo che lo contraddistingue, mentre il sole si
specchia nei suoi occhiali.
Dov’e’
il suo bagaglio? Chissà. Dimenticato in stazione? O addirittura a casa.
E
invece no . Lo ha dimenticato al bar. L’incartapecorito urla ,strepita , le vene del suo
collo rugoso si gonfiano, rischia un infarto, un ictus, un’embolia,
niente, LUI non si gira, continua deciso sulla sua strada.
L’incartapecorito
tenta l’impossibile cercando di trascinare l’enorme valigia lungo
il vialetto, suda, strepita, bestemmia e una vena ingrossatasi a dismisura
sulla sua tempia non lascia presagire nulla di buono. Non può assolutamente
permettere che si dimentichino bagagli sotto il bar, o che non si paghi la
tariffa per i visitatori giornalieri, e lo impedirà a tutti i costi.
Nella
valigia si può trovare di tutto, piatti,padelle,
fili, sfere di cristallo , cibo per gatti,biglietti usati del tram, mattoncini
del lego, una bistecca di plastica,cannucce, un paio di sgabelli, un servizio
da the cinese, delle racchette da neve eccetera …
Insomma tutto fuorché ciò
che potrebbe servire in un campeggio. Ma lui non pare scoraggiato, e ignora
l’incartapecorito che rantolando nella sabbia rischia l’infarto, un
paio di bagnini muscolosi intervengono aiutando il malcapitato. Come abbia fatto
a portare quel macigno fino al campo senza sforzo e’ uno dei dilemmi
più inesplicabili.
Si ferma finalmente davanti
a una canadese a pois. La nostra canadese a pois, come chiamata da una forza
sovrannaturale Dea esce dalla tenda e lo guarda, prima di scandire con immensa
dolcezza il suo nome.
“Dio”.
Dio. Credo che in questo nome ci siano alcune risposte a molte domande. E
così anche Andrea Dioniso ha
fatto il suo arrivo clamoroso allo Striped Lobster, l’incartapecorito da un ultimo rantolo prima
di avere un collasso proprio dietro la schiena di Dio. Lui ignora
l’accaduto, non accorgendosi di nulla, e guarda Dea.
Si sorridono e poi si abbracciano.
Bene , a questo punto credo che questo soggetto sia degno di una
presentazione più dettagliata : Andrea Dioniso, l’ho già
detto, e’ detto Dio. Migliore amico di Dea, intoccabile e assolutamente
mistico. L’unica persona alla quale Dea racconti veramente tutto della
sua vita alla ricerca dell’amore (di un dj). La migliore amica di Dea non
e’ stata giudicata all’altezza in quanto poco arguta, questa donna
e’
Vorrei
far notare la blasfemia di questo trio,Dea, Dio e
Ma
di tutti questi movimenti anticristiani me ne frega ben poco dopo gli
avvenimenti dell’altra sera. Dea non era l’unica a essere
sconvolta. Simone stava amoreggiando con quella baldracca della
Rinaldi. E potrei dire che e’ rimasta con lui
tutta la notte a giudicare dal fatto che il Greco gira nel campeggio con un
asciugamano attorno alla vita senza l’onnipresente compagnia della
fidanzata.
Ma
il peggio non e’ questo. Il peggio e’ il fatto che ora non sono
mortificata solo da Simone, ma anche da Panino, che mi mortificava già
prima che arrivasse questo maledetto bagnino dongiovanni.
Claudia
che ha fiutato il pericolo per anestetizzare al più presto la ferita ha
ricominciato a ricordarmi quanto lei pensi che Panino sia un cesso. E nel
dubbio dice che Simone e’ un’idiota, non si sa mai e’ meglio
andarci pesanti con gli insulti.
Lella
si alza con un assurdo cerchio alla testa, e guarda una bacinella che le abbiamo
posizionato accanto al suo sacco a pelo per precauzione.
“Cosa
ci fa questa bacinella accanto al mio sacco a pelo?”. Noi la guardiamo e
abbassiamo la testa.
Lei
sospira, e’ umiliante scoprire di essere stati pessimi la sera prima.
“Stavo davvero così male?” uggiola.
Gli
occhi miei e di Claudia vanno al cielo. “ Non so se voglio raccontarti
cosa e’ successo ieri sera!”.
Lella
fa una faccia strana, poi mestamente dice “ Ho paura di ricordarmi
qualche cosa…”.
Le
mie tristezze sentimentali vengono distratte poco dopo da Lella che dice
pubblicamente al povero Cavaliere che
non le sembra carino di essere stata sfruttata solo perché ubriaca , e lui tutto timido ribatte a bassa voce che non e’
vero perché lui ci pensava, a volerla baciare, già da prima che lei
si ubriacasse, cosa che non ha molto senso se ci si pensa.
La
cosa più brutta probabilmente e’ Matteo che dalle spalle di Lella
da vita a un sacco di manovre erotiche per prendere in giro l’amico. Che
immagine triste…
Dea
e’ tornata ed e’ tutta sorridente, quel ragazzo, Dio intendo non
Matteo, e’ davvero un toccasana per chiunque si senta triste,
chissà perché. Io però non mi sono mai azzardata a
mettermi nelle sue mani.
Tutta
allegra alza il braccio urlando “Qualcuno ha un accendino?” . Una ventina di ragazzi dai dodici ai quarant’anni
spuntano dal nulla offrendole un accendino, ovviamente il suo e’ stato
requisito e non ancora ridato alla legittima proprietaria, le precauzioni non
sono mai troppe.
E’
inutile sottolineare quanto io ci sia rimasta male nel
vedere che, al mio chiedere una gomma da masticare vengo bellamente ignorata da
tutta la fauna del campeggio.
Non
so come, mi ritrovo in spiaggia, triste, sto pensando a Panino, ma anche a
Simone che sta facendo lo scemo con
L’ultima
cosa che sento e’ il Cavaliere che da consigli sbagliati a un bagnino che
vuole conquistare Lella.
“Dille
che sei un amante della caccia”
“Ma
sei sicuro? Mi sembra strano”
“Vai
tranquillo! Dice che la caccia e’ molto virile”
“Sarà…adesso
provo”
Prima
di addormentarmi mi viene da ridere, c’e’ gente che se la passa
peggio di me.
***
Quando
mi sveglio nuovamente sono sudata fradicia , cerco di
aprire gli occhi , ma la luce e’ fortissima, deve essere mezzogiorno. Da
lontano sento degli urli sovrumani “MALEDETTO ASSASSINO!”, strizzo
un po’ gli occhi e sulla battigia distinguo Lella che picchia con una ciabatta un
biondino, che cerca di scapparle.
Il
Cavaliere ridacchia tutto contento, Dio sembra stia confessando la signora Randelli che ha l’ombrellone accanto
al nostro e piange disperata tra le braccia dell’improvvisato psicologo.
A
un tratto c’e’ un fruscio, un sacco di peli e un’abbaiata , una folata di sabbia buttatami addosso e un cagnolone dal pelo lungo e grigio che sparisce dietro una
cunetta, e il mio reggiseno e’ sparito, il mio reggiseno e’
sparito. Di scatto mi alzo in piedi tenendomi le mani sul seno e mi metto a
correre dietro al ladro peloso urlando come un ossesso.
“Fermati ladro! Maledetto
pervertito! Restituiscimi il reggiseno!”, inutile dire che tutta la spiaggia
si volta a guardarmi, mentre urlo in topless con al seguito
uno stuolo di soggetti bizzarri, un tizio arancione , uno con degli occhiali da
sole leopardati , una ragazza bellissima in bikini e tacchi e infine un tipo
con il cappello da donna.
Il
cane si ferma scodinzolando davanti a una coppia di ragazzi stesi a prendere il
sole, per poco nel frenare nella sabbia non volo oltre il cane e atterrando
sopra al ragazzo col costume verde Irlanda, che prende comodamente il sole.
Lo
guardo e mi sento come se mi avessero rovesciato sul petto una pentola di minestrone
di verdura. Ho la tachicardia, mi scende la pressione e…e… e’
Panino.
Mi
guarda e si abbassa li occhiali a goccia per vedermi
meglio.
“Dafne!”
esclama infine re inforcando gli occhiali “Da quando ti dai al topless?”,
non e’ sarcastico, e’ davvero convinto che io vada in giro senza reggiseno
per scelta personale, e non del suo peloso amico, tutto il mio seguito si
e’ fermato immobile, sembrano statue di sabbia.
“Non
faccio topless, il tuo cane mi ha rubato il bikini!” esclamo io un
po’ piccata. Solo allora Panino si accorge che il suo cane ha in bocca un
regalino.
“Ehi!Wilson! ridai il reggiseno a
Dafne!” dice strappandogli il mio costume dalla bocca. Meraviglioso, sarà
pieno di bava di cane.
Ma
paradossalmente la bava di Wilson mi interessa molto meno dell’esemplare
femminile placidamente disteso accanto a Panino, che mi guarda con fare fastidiosamente
ridanciano.
Panino
mi allunga il costume che gli strappo di mano poco
gentilmente cercando di coprire le mie nudità al meglio.
“Come
mai anche tu qui? Sei al campeggio?”domando cercando di
distogliere l’attenzione di tutti dalla mia persona.
“Oh,
no io e la mia ragazza siamo qui solo per goderci la domenica, io adesso sto
lavorando in azienda da mio padre, tanto per ingraziarmelo, sarà dura
dovergli dire che mi hanno bocciato” mi spiega.
“Ah”
esclama poi come si fosse accorto solo in quel momento di aver vicino una
ragazza “Lei e’ Ambra, la mia ragazza” .
Ambra, e quindi e’ questa la cugina della Rinaldi.
Ha
una pettinatura che assomiglia un po’ a quella di Amy Winehouse,
oppure a Platinette, a voi la scelta, macigni di
mascara sugli occhi, appariscente fino all’inverosimile, ma e’
bella, cavolo se e’ bella, una di quelle persone con cui non vorrei mai
competere. E infatti non ci posso competere, ha la
mano morta e fredda e un sorrisetto di scherno, come se sapesse come mi sento
ora a vederla con Panino. Sorrido, sorriso falsissimo e mi
concedo seguita dal mio baldanzoso corteo, in lontananza sento Panino che
rimprovera Wilson “Cattivo cane! Non si ruba il bikini alle ragazze!”
.
Quella
adorabile voce rauca, sento li occhi allagati, ma per
fortuna quei due laghi che ho al posto degli occhi non straripano, e torno
all’ombrellone con la dignità ancora intatta, trovando ad
accogliermi una Claudia che dorme accoccolata al sole che svegliata e informata
dell’accaduto incomincia subito a ricordarmi come Panino sia un cesso.
Non
la ascolto, la sua voce mi sembra provenire dal fondo di un pozzo.
Sono
l’eterna seconda, se la vogliamo mettere così, di me
c’e’ sempre qualche cosa di migliore, che sia
L’unica
cosa che attenta alla mia trance più tardi e’ la lite tra Simone e
Matteo, e con mio enorme rammarico il soggetto tanto ambito e’
“Non
capisco come Santa possa stare con te!” grida fuori di sé Matteo
all’indirizzo dell’animatore.
“Pare
che Matteo si sia accorto solo ora che
“Ma
“MI MERAVIGLIO CHE SIA STATA CON TE!
FIGLIO DI UN CANE!” .
Io e il Cavaliere ci irrigidiamo,
sappiamo tutti cosa significa, e sappiamo benissimo
cosa significa in particolare per Matteo, dato che suo padre e’ scappato
con una Brasiliana prima che lui nascesse, lo guardiamo montare di rabbia, non
e’ più arancione e’ bordeaux!!
“Dio , fermalo!!!” urla il Cavaliere all’indirizzo
di Dio appunto, ma non di quello divino, lo psicologo malriuscito, il tutto
però pare più una bestemmia che altro. Dio non ha capito nulla ma
nel dubbio
si lancia a fermare il furioso meccanico arancione, mentre questo vomita insulti
minacce e imprecazioni. Io prendo al volo la tazza di infuso che il Cavaliere
nella foga ha rischiato di scaraventare per terra, e inevitabilmente mi faccio
una doccia all’aroma di finocchio.
Sospiro,
se questa non e’ una giornata da dimenticare non so cosa possa essere.
La
sinora Randelli rimasta immobile a guardare la scena impressionata brucia il tacchino
sul girarrosto.
Dio
e il Cavaliere portano Matteo a sbollire nella pineta. Non li vedo per tutto il
pomeriggio, se non si conta qualche fugace apparizione di Dio passato per confessare qualche vecchietto in crisi
mistica.
Ho
il tempo di piangere tutte le mie lacrime accoccolata nella canadese a pois di
Claudia. Quando finalmente riemergo e’ ormai ora di cena, li ospiti del
campeggio sono i tutti vestiti bene o stanno uscendo in quel momento dalla
doccia, l’aria e’ frizzante e c’e’ un fortissimo odore
di crema doposole nell’aria.
Mi
volto per vedere che e’ merito di Claudia che si e’ addormenta al
sole e si e’ bruciata, le sorrido un po’ mestamente, mentre lei mi
risponde un po’ addolorata premurandosi però di non dire la tipica
frase sua consuetudine per non dovermi ricordare che esiste un ragazzo che si
chiama Panino.
Non
credo di essere molto presentabile, avrò li
occhi gonfi e rossi,ma non me ne importa molto in questo momento.
Claudia
rossa come un’aragosta si congeda dicendo che non vuole lasciare Lella
sola col Cavaliere per troppo tempo, le do ragione e dico che la raggiungerò
tra poco. Ma non sono sicura che lo farò, anche se non piango più
sono un po’ depressa.
Una
figura avanza nel buio sempre più pesto del campeggio, e’
arancione, e’ Matteo. Mi sorride e si avvicina alla staccionata a cui
sono appollaiata. Ha il labbro spaccato ma e’ sorridente.
“Gli
o spaccato la faccia a quello stronzo!” annuncia vittorioso.
“E
quello?” dico io guastafeste allungando il dito verso la ferita.
Ma
non lo smonto, e’ ancora più felice “O, questa, non e’
nulla rispetto a come e’ ridotto lui”. Sospiro.
“Avete
trasformato questa rivalità per
“Andiamo
a mangiare Dafne?” mi fa prendendomi a braccetto. “Perché
no?” e andiamo.
Poco
dopo comincia a piovere a dirotto.
Fortuna che siamo i tutti sotto il portico del bar.
“Un
tifone” azzarda qualcuno.
“Il
diluvio universale” lo corregge Dio.
Dobbiamo
piantarla con tutta questa blasfemia, stiamo decisamente esagerando.
Baci♥♥Aki_Penn
Al prossimo capitolo