Serie TV > Arrow
Ricorda la storia  |      
Autore: daffodils82    09/08/2014    3 recensioni
London Rain di Heather Nova è una delle mie canzoni preferite e stamattina ascoltandola mi ha fatto pensare ad Oliver e Felicity.
E' da un pò che non scrivo per mancanza di tempo ma spero lo stesso che vi piaccia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Com'è che diceva quella vecchia canzone? Ah, già!

“Niente scende come la pioggia di Londra.”

 

Felicity guardava fuori dal finestrino del taxi che l'avrebbe riportata in albergo, la pioggia scendeva silenziosamente sulle strade di Londra. La sensazione, mentre percorreva la città, era di guardare dentro una di quelle palle di vetro che si comprano come souvenir di un viaggio.

Era stanca e incredibilmente malinconica quel giorno. Quando aveva saputo di questo corso di Tecniche Informatiche Avanzate che si sarebbe tenuto a Londra, ne era stata entusiasta. E lo era ancora, in verità. In quei giorni aveva approfondito e ampliato le sue conoscenze con alcuni dei più grandi professionisti del settore, tali informazioni le avrebbe riportate a Starling City entro pochi giorni.

Starling City. Casa.

Scosse la testa come per scuotersi da quei pensieri malinconici e digitò un numero sul telefono. Al terzo squillo partì la segreteria telefonica.

 

Risponde la segreteria telefonica di Oliver Queen. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio.”

 

Felicity sorrise al suono di quella voce a lei così cara, ma fu dispiaciuta di non poter parlare con lui in viva voce, raccontargli della sua giornata e sapere della sua.

 

Ehi Oliver, sono io. Avevo voglia di sentirti ma a quanto pare non puoi rispondere. Se sei fuori in perlustrazione, per favore fai attenzione. Chiamami appena puoi. Mi manchi.”

 

Si sentiva quasi sciocca a sentire così tanto la mancanza del suo ragazzo, ma erano passati pochi mesi da quando avevano potuto finalmente dichiararsi una coppia e quella seppur per una breve separazione, era dura per tutti e due.

 

Il taxi era ormai bloccato nel traffico da dieci minuti. Impaziente di arrivare in hotel, presa quasi da una strana frenesia, Felicity ebbe un'idea folle.

 

Ehm...mi scusi. Scendo qui. Può dirmi quanto le devo?”

 

Ma non siamo ancora arrivati. Manca un chilometro e mezzo alla destinazione e sta piovendo se non se ne fosse accorta.”

 

Oh sì lo vedo. Ma non sarà un po' di pioggia a fermarmi. Ho affrontato situazioni peggiori. Ecco a lei, questi dovrebbero essere sufficienti. Buona giornata.”

 

Così dicendo scese dalla macchina. Fuori l'aria odorava di terra. Felicity chiuse gli occhi, alzò il viso verso il cielo e respirò a piedi polmoni. Amava quell'odore.

Gocce di pioggia iniziavano a inzupparle i capelli e i vestiti. Non se ne curò, era come se quella pioggia fosse in grado di lavare via i dispiaceri e i momenti bui che c'erano stato quell'anno. Arrivata davanti all'entrata dell'albergo, si rese finalmente conto di come dovesse apparire agli occhi di chi la guardava. Era fradicia, i capelli zuppi appiccicati al viso e al collo e l'impermeabile incollato al corpo, grondande di acqua.

L'uomo di guardia all'ingresso la guardò preoccupato.

Non avrà intenzione di entrare così!” sembrava dire con lo sguardo.

 

Oh, non ho intenzione di entrare così, sa!” Lo precedette la ragazza.

Non so cosa mi sia preso. Un momento ero dentro al taxi, al caldo e all'asciutto e quello dopo camminavo sotto la pioggia. A lei è mai successo? Certo che no! Perchè dovrebbe? Insomma lei abita qui. Ci sarà abiutato alla pioggia di Londra.”

 

Aveva iniziato a blaterare alla solita maniera mantre l'uomo la guardava strizzarsi i capelli e togliersi il soprabito divertito.

Rabbrividì. “Sì, fa decisamente freddo adesso”, affermò entrando al calduccio nella hall.

 

Stanza 705, per favore!”

 

L' addetto alla reception la guardò con curiosità ma non commentò il suo aspetto.

 

Ci sono messaggi per me?”

No, temo di no, Signora.”

 

Un po' delusa si diresse verso gli ascensori.

 

Ti prego, ti prego, fa che non mi veda nessun altro,” pensava mentre l'ascensore scendeva al piano.

 

Le porte si aprirono ed era vuoto. Dentro, tirò fuori il telefono e compose di nuovo quel numero. Al terzo squillo partì di nuovo la segreteria.

 

Ehi, sono sempre io. Lo so che ti ho lasciato un messaggio poco fa ma ho fatto una cosa strana e avevo voglia di raccontartela. Ti amo, chiamami appena puoi.”

 

L'ascensore arrivò al piano e lei si diresse verso la sua stanza. Mentre attraversava il corridoio continuava a pensare a quello che aveva fatto. Sentiva freddo, si sarebbe presa un brutto malanno.

Arrivata alla sua stanza, aprì la porta ed entrò. Lo vide appena mise piede nella stanza, era impossibile non notarlo. Era in piedi davanti alla finestra e braccia incrociate.

 

Nulla scende come la pioggia di Londra, dicono.” Lo sguardo ancora rivolto verso l'esterno.

 

Già, beh, è vero!” Rispose lei.

 

Lui si girò a guardarla e sorrise. Un sorriso grande e caldo, di quelli che faceva venire fuori le sue fossette.

 

Assomigli a un pulcino bagnato.”

Tu al mio ragazzo che mi è mancato da morire.”

Anche tu, mi sei mancata!” Rispose lui accorciando le distanze.

 

Si ritrovarono uno nelle braccia dell'altro. E poi lui prese il suo viso tra le mani e iniziò a baciarlo. Baciò ogni centimetro di quel viso a lui così caro, ad eccezione della bocca.

 

Mi è mancato fare questo.”

 

Le sue labbra si appoggiarono a quelle di lei. Il bacio iniziò in modo lento e dolce, come se le loro bocche dovessero conoscersi di nuovo, e poi crebbe in intensità e passione.

 

Ti prenderai un malanno,” disse Oliver accarezzandole la schiena. “Devi riscaldarti.”

 

Beh, io un'idea ce l'avrei,” gli rispose Felicity arrossendo e guardando verso il letto.

 

Ottima idea.” Lui sorrise con un pizzico di malizia negli occhi e sulle labbra e la strinse più forte a sé.

 

La cura migliore è stare tra le tue braccia.” Così dicendo gli cinse le braccia intorno al collo e si lasciarono cullare dalla pioggia londinese.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: daffodils82